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Autore: suni    23/06/2009    12 recensioni
“Era indispensabile sbadigliare in quel momento, suppongo.”
La voce di Temari ha la vibrazione sinistra del terremoto imminente, è secca e tagliente come un kunai molato di fresco.
“Non crederai che l’abbia fatto apposta, adesso,” si difende mollemente Shikamaru, mani in tasca e smorfia esasperata. Ma non troppo, ché pesa fatica.

[ShikaTema Day - a sour]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sbadiglio

 

 

“Era indispensabile sbadigliare in quel momento, suppongo.”

La voce di Temari ha la vibrazione sinistra del terremoto imminente, è secca e tagliente come un kunai molato di fresco.

“Non crederai che l’abbia fatto apposta, adesso,” si difende mollemente Shikamaru, mani in tasca e smorfia esasperata. Ma non troppo, ché pesa fatica.

“Non so, dimmelo tu cosa dovrei credere,” replica lei sostenuta, con una sciabolata glaciale degli occhi boschivi.

“Assolutamente nulla. Era semplicemente uno sbadiglio, è una reazione fisica incontrollata,” ribatte pacatamente lui, sistemandosi meglio il kimono intorno al collo. Comincia a fare un certo freddo, con quegli occhi gelidi puntati addosso.

“In quel momento?” soffia Temari, sempre più infuriata.

“Si,” ammette Shikamaru con un certo fatalismo, distogliendo lievemente lo sguardo. L’unica è minimizzare e comportarsi come se non si trattasse di nulla più che una banalità. Cosa che, a suo avviso, effettivamente è.

“Ti stavi annoiando, è questo che vuoi dire?” l’aggredisce Temari irata, piantandosi minacciosamente le mani sui fianchi. Così bella, e così pericolosa.

“No, Temari. Voglio dire che ho sbadigliato,” osserva lui scuotendo piano la testa.

“In quel momento,” ripete Temari ostile.

“In quel momento,” conferma Shikamaru blando, gli occhi che continuano a fuggire discretamente da tutte le parti.

Temari serra le labbra, ha come uno slancio in avanti e lui avverte la sicurezza assoluta che lo colpirà o scatenerà un tornado con quel suo maledetto ventaglio. Invece lei si trattiene all’ultimo, gli scaglia un’occhiata ferita, delusa ed indignata e gli volta le spalle, scattando via.

“Temari!” la richiama Shikamaru, invano.

Sospira tra sé, prendendo mentalmente nota: sbadigliare mentre la propria ragazza annuncia l’intenzione di accettare la proposta di matrimonio non è, decisamente, un’azione saggia.

Che seccatura, le donne.

 

 

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“Analizziamo un istante la questione, vuoi?”

Temari si volta rabbiosamente indietro nell’udire quella voce piana e strascicata. Stringe i pugni aggressivamente, lo sguardo che dardeggia.

“Non ho intenzione di discutere assolutamente nulla,” risponde altera.

Shikamaru annuisce blandamente, sospirando tra sé.

“Ascolta, invece,” bofonchia, sguardo basso. “Qual è la cosa che mi piace più fare?”

“Niente, larva.”

Lui incassa senza battere ciglio e Temari incrocia le braccia al petto con sdegno, superiore.

“Esatto,” conferma il jonin di Konoha. “E per questo sbadigliare è buon segno, per me, vuol dire che sono molto contento. Ecco perché ho sbadigliato. Se mi fossi messo a correre, allora sì che ti saresti dovuta arrabbiare.”

Temari segue quella bislacca scusa con incredulità e poi lo squadra sprezzante.

“E tu dovresti essere intelligente? E’ la spiegazione più cretina che ho mai sentito,” lo castiga, impietosa. Lui si stringe distrattamente nelle spalle ed alla fine la guarda dritta in faccia.

“Non del tutto, Temari.”

“Ah no?”

“No. Perché stai sorridendo.”

E’ la kunoichi di Suna a distogliere lo sguardo, adesso, colta in fallo. Perché, suo malgrado, le sue labbra sono vagamente arcuate in qualcosa come un sorrisetto di sufficienza, che pur sempre sorriso è.

“Sei un idiota, Nara,” sentenzia superiore.

“Stai sorridendo ancora.”

“E con questo?”

“...Sai, quando sorridi mi viene da sbadigliare.”

Temari torna a guardarlo di scatto, pronta ad indignarsi nuovamente. Shikamaru, nonostante la dissimulazione sonnolenta, sta a sua volta sorridendo di sghimbescio, sornione.

Lei aggrotta la fronte severamente.

“Immagino che se ci sposassimo davvero dormiresti per tutta la giornata cruciale,” osserva sarcastica.

“E’ altamente probabile. Sarei troppo contento per restare sveglio a lungo,” conferma lui, svagato.

E il viso di Temari è a un paio di centimetri dal suo, teso e vagamente truce.

“Provaci e ti frantumo, Nara,” sussurra, ma gli occhi le brillano di divertimento.

“Tenterò di controllarmi, principessa,” concede stancamente lui, prima di sporgere il collo e baciarla di slancio, senza che lei si ritragga. Le allaccia le braccia ai fianchi, intimamente compiaciuto.

Manovra diversiva: riuscita.

 

 

 

 

   
 
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