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Autore: _Fire    26/11/2017    3 recensioni
AU Malec || Magnus!Badboy
Alec è al suo primo anno quando incontra Magnus Bane, senza sapere il suo nome.
Le loro strade si incrociano nuovamente al terzo anno di Alec, ma il ragazzo che aveva visto piangere quel giorno di due anni prima non c'è più: ha lasciato posto a un ragazzo sfacciato e arrogante.
Come una stella che si trasforma in un buco nero.
Alec riuscirà a portare un po' di luce sul suo cammino o verrà inghiottito dall'oscurità?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era ormai abbastanza tardi quando smisero di ballare, ancora con il sorriso stampato sulle labbra.
«Ti accompagno a casa.» si offrì immediatamente Magnus.
«Non devi farlo per forza, sai.»
«È il minimo, dopo...» rispose lui, scrollando le spalle, non sapendo se continuare con “averti rovinato il ballo” o “averti lasciato”.  «Voglio farlo. Ho già passato abbastanza tempo lontano da te.» concluse, un po' agitato, sperando che Alec non volesse mandarlo via. Aveva paura che una volta svanita la magia del momento, del ballo, Alec potesse avere dei ripensamenti.
Fortunatamente i Lightwood erano testardi e non cambiavano facilmente idea.
Alec gli sorrise e gli prese la mano, intenzionato a non lasciarla finché non fosse stato sulla soglia di casa, infischiandosene delle persone – magari anche i suoi stessi compagni di scuola, ancora in giro a festeggiare – che potevano vederli.
«So che hai la moto non lontano da qui» disse Alec. «ma preferirei andare a piedi.»
Lui annuì e cominciarono a camminare.
Dopo un iniziale silenzio, le parole vennero naturali ad entrambi, mentre tutto tornava al suo posto, e Magnus riusciva solo a pensare a quanto gli fosse mancato ciò.
«Quanto avrei voluto vederlo!» esclamò ridendo, quando Alec gli raccontò di Isabelle che schiacciava una ciambella sulla fronte di Jace.
Alec si unì alla sua risata. «Ho pensato subito che l'avresti trovato divertente. Però credevo che non avrei potuto raccontartelo.»
«Invece puoi.» specificò subito Magnus. «Possiamo raccontarci tutto, ora.» Non ci fu bisogno di chiarire che parlava del suo passato. «La mia amica Catarina è in città.» disse invece. «Se ti va te la presento. È una parte importante della mia storia, nonché la mia migliore amica.»
«Mi farebbe molto piacere.» rispose Alec, e si capiva che era completamente sincero.
Alla fine arrivarono davanti a casa di Alec, e Magnus esitò.
«Non so come salutarti perché non voglio farlo.» mormorò, passandosi una mano dietro la nuca.
«Dimmi che ci vedremo domani.» suggerì Alec, ma quella che avrebbe voluto fosse un'affermazione suonò come una richiesta. Il suo tono era stato influenzato dal fatto che quella serata gli era sembrata un sogno, e che una parte di lui temeva che il giorno seguente sarebbe svanito tutto.
«Ci vediamo domani.» ripeté Magnus, deciso. «E il giorno dopo, e quello dopo ancora, e quello...»
Avrebbe continuato, se Alec non l'avesse interrotto poggiando le labbra sulle sue. Magnus gli mise una mano sulla spalla, portandolo più vicino a sé.
«A domani, allora.» sussurrò Alec, staccandosi lentamente, per poi aprire la porta.
 
Alec sorrideva ancora quando entrò in casa. Salì le scale il più silenziosamente possibile, credendo che tutti dormissero. Purtroppo si era dimenticato che Isabelle gli aveva detto che l'avrebbe aspettato sveglio, ecco perché gli venne quasi un infarto nel momento in cui la trovò nella sua stanza.
«Izzy!» esclamò piano.
«Credevo che avresti urlato.» lo prese in giro lei.
«Così sarebbe venuto un colpo anche a Jace e Max.» ribatté lui, acido, anche se dopo lo spavento iniziale veniva da ridere pure a lui.
«Comunque stavo cominciando ad avere paura anche io, visto che non tornavi e non rispondevi alle mie chiamate.»
«Possibile che tutti mi chiamino proprio quando dimentico il telefono?»
«L'ho trovato qui e sono rimasta.» concluse Isabelle. «Ora mi dici cosa hai fatto tutto questo tempo?»
«Ho ballato.»
Sua sorella gli rivolse uno sguardo interrogativo. «Alexander Gideon Lightwood, sei ubriaco?»
Alec rise di gusto per quella reazione. «Okay, ti racconto.»
«Non ci posso credere.» disse Isabelle, quando ebbe finito. «Sembra una scena da film.»
«Già.» concordò lui. 
Parlarne ad alta voce l'aveva reso più reale, ma sembrava ancora un sogno.
«Quindi ora state di nuovo insieme?»
«Direi proprio di sì.» rispose, rendendosi conto ancora una volta quanto la cosa lo rendesse felice. 
«Allora dovrò fare una bella chiacchierata con lui.»
«Cosa..?»
«Voglio mettere in chiaro che non deve farti soffrire di nuovo, altrimenti non sarò gentile come questa volta.»
«Giusto, ti sei limitata ad un paio di messaggi minatori...»
Isabelle gli diede un leggero schiaffo sulla spalla. «Lo faccio per te.»
«Uhm.» borbottò lui. «Fai un'altra cosa per me, lasciami dormire, sono distrutto...»
Lei gli fece un occhiolino malizioso – al quale Alec rispose con un'espressione scocciata – e poi uscì.
E per la prima volta dopo più di un mese, Alec si addormentò immediatamente, con l'ombra di un sorriso sulle labbra.
 
* * *
 
Mantenendo la parola data, la prima cosa che Magnus fece appena sveglio fu scrivere ad Alec per incontrarsi.
 
9.03 am, Magnus: Buongiorno, piccolo
9.03 am, Magnus: Dove ci vediamo?
 
Visto che Alec non rispondeva, in Magnus cominciò a sorgere la paura irrazionale che magari tutto quello che era successo fosse un sogno e aveva appena scritto ad un Alec infuriato con lui.
 
9.50 am, Alec: Dove vuoi
9.50 am, Alec: Mi basta vedere te
 
Con un sorriso e un sospiro di sollievo, Magnus stava per rispondere ad Alec, quando un altro messaggio gli diede un'idea.
 
9.51, Catarina: Colazione insieme per raccontarmi la tua serata da sogno con Alec Lightwood?
 
9.52 am, Magnus: Meglio ancora
9.52 am, Magnus: Te lo faccio conoscere ;)
 
Contemporaneamente scrisse ad Alec che sarebbero andati ad un bar con Catarina.
Mentre si vestiva, impaziente di vederlo, si chiese dove avesse trovato la forza di stargli lontano nei mesi precedenti.
 
 
«Lightwood!»
Alec si sentì chiamare da lontano da una voce inconfondibile. Si girò con già il sorriso sulle labbra.
Magnus lo raggiunse in due passi, con le sue gambe lunghe, e gli scoccò un bacio sulla guancia.
«Buongiorno anche a te.»
«Buongiorno a tutti e due!» intervenne Catarina, arrivando alle loro spalle.
Mentre Magnus la salutava, Alec capì immediatamente che fossero molto legati, e per un momento si sentì in imbarazzo. Catarina, però, lo mise subito a suo agio.
«Catarina Loss.» si presentò, allungando una mano verso di lui.
«Alexander Lightwood. Ma mi chiamano tutti Alec.»
«Lo so.» sorrise lei. «Magnus mi ha parlato molto di te.»
Lui arrossì un po', ma sapeva che non poteva essere altrimenti. «Spero bene.»
«Benissimo.» gli assicurò lei, con il tono di una che la sa lunga.
A questo punto Alec ricambiò il suo sorriso, passandosi una mano dietro la nuca, quando Magnus si mise in  mezzo a loro, prese a braccetto entrambi da un lato e dall'altro e li condusse nel bar.
Davanti a una tazza di caffè fumante e biscotti, Alec si rese conto del perché Magnus si confidasse con lei: era una di quelle persone con cui anche quelli che non sono abituati ad aprirsi non possono non farlo. Un po' come Isabelle per lui.
Magnus le raccontò, su sua richiesta, della sera precedente e ad Alec all'inizio sembrava che non parlasse davvero di lui. Alec Lightwood, un ragazzo che aveva cercato di restare lontano dall'attenzione in ogni momento, che preferiva non correre rischi se non era necessario, che metteva sempre gli altri davanti a sé, era protagonista di una storia d'amore degna delle serie tv.
“Possibile?” si chiese, sbirciando il volto di Magnus, sulla sedia accanto a lui, mentre beveva. “Con uno come quello lì, tutto è possibile.” si rispose, cercando di nascondere il sorriso che inevitabilmente si era formato sulle sue labbra.
«Il caffè qui dev'essere proprio buono, se ti fa assumere quell'espressione sognante.» notò Catarina, seduta di fronte a loro, facendo quasi strozzare Alec.
«Sì-» tossì lui. «Proprio buono.» 
La mattinata, comunque, trascorse in maniera piacevole. Alla fine Magnus e Catarina si diedero appuntamento per il giorno dopo, e lui ed Alec tornarono a casa insieme, mano nella mano.
 
* * *
 
 «Mi è sembrato che Catarina ti abbia fatto una buona impressione.» disse Magnus, con quella che voleva essere un'affermazione, ma uscì fuori con un lieve tono interrogativo. Ovviamente, dal suo punto di vista, non si poteva non adorare Catarina, ma sapeva che Alec non era proprio la persona più socievole del mondo.
«Ti è sembrato bene.» lo rassicurò lui. «Se i tuoi amici sono tutti così, potrei addirittura voler conoscerne altri.»
Stava per rispondere ironicamente “questa sì che non me l'aspettavo da te”, ma la risposta gli Alec gli fece ricordare che si era preso un impegno con lui, e l'aveva rimandato fin troppo. Ora che aveva ritrovato Alec voleva mettere una pietra sopra la causa del loro litigio il prima possibile, in modo da poter pensare al futuro che aveva tutta l'intenzione di costruire con lui.
Sperando che sarebbe stato come strappare un cerotto, veloce e indolore, invece rispose: «La maggior parte di quelli che sono stati i miei amici» cominciò, mimando delle virgolette mentre pronunciava l'ultima parola, «non potrei né vorrei presentarteli. Diciamo che… non erano esattamente delle belle persone.»
Alec si limitò ad annuire in silenzio, ma non disse niente. Era chiaro che volesse sapere, ma non se la sentiva di forzarlo, soprattutto visto che le cose tra di loro si erano ristabilite da pochissimo tempo.
“Veloce e indolore” si ripeté Magnus, e si sedette sul divano, facendo segno di fare lo stesso ad Alec, che però preferì appoggiarsi sul tavolino, per potergli stare di fronte.
«Prenditi tutto il tempo che ti serve.» mormorò, prendendogli le mani e stringendole con dolcezza.
Magnus espirò e chiuse gli occhi, e dietro le palpebre cominciarono a scorrere tutte le immagini che erano rivissute nella sua mente quando aveva visto Camille sulla soglia di casa sua. Fu proprio il pensiero di quella donna, che aveva infierito troppo nella sua vita, a dargli la spinta decisiva. Magari raccontare tutto ad Alec l'avrebbe finalmente fatta sparire.
«Era il mio primo anno di liceo...» cominciò con un sospiro.
Alec non si pronunciò per tutto il tempo, fatta eccezione per qualche insulto verso Camille e Woolsey a metà della storia e qualche parola di apprezzamento per Ragnor e Catarina.
«Poi ho incontrato te a lezione di chimica. E da qui diventi tu il coprotagonista delle mie vicende.»
Non poteva credere di essere finalmente riuscito a dire tutto. Ogni singola cosa, anche quelle che lo facevano vergognare di se stesso. In lui dominava una sensazione che non si aspettava di provare: non era triste, o stanco, o pentito di averlo fatto… si sentiva libero. Ma anche spaventato.
Aveva tenuto gli occhi bassi quasi sempre, soprattutto mentre parlava della sua prima volta con Camille e di tutti i ragazzi e le ragazze con cui era stato dopo di lei, perché non era sicuro di voler vedere la faccia di Alec in quei momenti.
«Grazie di esserti confidato con me.» disse Alec, e il suo tono spinse Magnus a guardarlo finalmente dritto nei suoi occhi azzurri, in cui lesse una tenerezza che gli scaldò il cuore.
«Grazie a te di non essere andato via.» sussurrò Magnus, ora meno agitato ma comunque non ancora tranquillo.
«Perché avrei dovuto farlo, dopo che hai rivissuto tutto questo per me?» rispose, con un piccolo sorriso, come dando per scontato che chiunque si sarebbe comportato allo stesso modo.
E invece per Magnus non era così ovvio che qualcuno volesse rimanere al suo fianco viste tutte quelle cose. «Temevo che non ti sarei più piaciuto» non riuscì allora a frenare le sue parole. «dopo aver saputo tutto quello che avevo combinato una volta rotto con Camille. Ti sembrerò una persona terribile.» concluse, tentando di simulare una risata per sdrammatizzare, ma Alec sapeva che lo temeva sul serio.
Si alzò dal tavolino e si inginocchiò davanti a lui, allungando una mano per metterla dietro la sua nuca, avvicinando i loro due visi. «Non c'è nulla di terribile in te.» ribatté Alec, con voce bassa ma ferma. «E tu non mi piaci, io ti amo.» continuò, e Magnus non seppe se il suo cuore si era fermato definitivamente o se aveva ripreso a battere. «Mi dispiace non avertelo detto quando tu lo hai detto a me.» 

 «Devo riconoscere che non fosse proprio un buon momento.» ammise, ripensando a come aveva tenuto la porta aperta per spingere Alec ad andarsene da casa sua. «E non fa niente.» gli assicurò subito. Nessuno – quantomeno nessuno che lo intendesse davvero – glielo aveva mai detto. E sentirselo dire dalla persona che amava era la cosa più bella del mondo, indipendentemente dal quando. «Me l'hai dimostrato, sempre. Lo stai facendo anche in questo preciso istante.»
Alec sorrise, senza spostare la mano.
Non l'avrebbe lasciato.
«Quindi va tutto bene tra di noi?» 
«Certo.» Alec era sincero, come sempre. «D'altra parte te l'avevo chiesto di io di raccontarmi tutto. Sapevo che non avevi alle spalle un passato di castità.» rifletté, facendo ridere Magnus. «E sinceramente non mi importa – non più – quanto sia lunga la lista delle persone con cui sei stato.»
«La lista delle persone di cui mi sono innamorato è molto più breve.» mormorò Magnus, lasciando che Alec lo abbracciasse, per poi affondare la testa nell'incavo della sua spalla. E finalmente si sentì sereno.
Si diede dello stupido per non aver raccontato tutto prima: non solo avrebbe evitato molti casini, ma avrebbe anche capito prima quello che ora era chiaro.
Aveva davanti un futuro così luminoso da poter superare qualsiasi oscurità del passato.









 

Note dell'autrice:
Eccomi finalmente! Vi confesso che ero abbastanza convinta che la pubblicazione di Novembre sarebbe saltata, e che avrei pubblicato questo capitolo direttamente durante le vacanze di Natale, viste le giornate che mi aspettano a scuola... Invece, incredilmente, ieri sera sono riuscita a riprenderlo e a finire di scriverlo, quindi ho deciso di pubblicarlo subito, dal momento che avevo già tardato abbastanza ahahah
Passando propriamente al capitolo, sono piuttosto ansiosa al riguardo, proprio perché l'ho scritto di getto e spero non sia venuta fuori una completa schifezza, anche perché non vedevo l'ora di scrivere/farvi leggere questa parte *_*
Fatemi sapere che ne pensate 
Ringrazio come sempre tutti quelli che seguono questa storia, che ormai è vicinissima alla fine ç_ç
Alla prossima, 



| Per eventuali spoiler che potrei pubblicare nell'attesa, o anche solo se vi andasse di parlare con me, vi lascio la mia pagina autrice!

PS. Come forse avrete già notato, il «Non c'è nulla di terribile in te.» di Alec è ripreso dalla serie tv ;)
   
 
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