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Autore: _Akimi    26/11/2017    0 recensioni
[Tanaka/Hinata] - [Raccolta senza pretese: diversi rating e AU]
"«Ma io sono Natsu, è diverso. Tu sei il suo, come si dice, fidanzato?»
Si indica da sola, la bimba, prima di puntare il suo indice inclemente verso di lui; accenna un sorriso che sembra dire "So cosa fanno i grandi in queste situazioni" e Tanaka a quel punto, anche se vorrebbe dire qualcosa, non riesce a fare altro che stare in silenzio."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Ryuunosuke Tanaka, Shouyou Hinata
Note: AU, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
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fem!Hinata - fem!Tanaka
Scenery

 
Hinata si sistema sul comodo sgabello davanti al piano; la luce penetra timida attraverso le tende dell'aula e fa risplendere il lieve strato di polvere che ricopre l'elegante strumento.
Basta una sola spolverata, Hinata carezza la superficie lucida con le dita e capisce che il piano non è stato abbandonato da troppo tempo, è solo stato vittima di qualche pulizia recente.
Sfiora con delicata devozione i tasti, quasi spaventata di lasciarsi scappare qualche nota e, solo dopo lunghi attimi di silenzio, decide di cominciare a suonare una breve quanto semplice melodia.
Una di quelle canzoni infantili che aveva imparato da bambina quando, in realtà, suonava solamente una tastiera ereditata dalla madre.
A quei tempi la musica non era importante come lo è ora; era ancora troppo immatura per decifrare la bellezza di tale strumento e lo trovava divertente, osservandolo con occhi da fanciullina, perché i pezzi che si suonavano in famiglia le alleggerivano le giornate.

E il piano ora è più di un semplice passatempo, Hinata sogna in grande – forse oltre alle sue possibilità -, ma poter far parte di un club di musica la emoziona, rendendola nervosa al pensiero di dover superare una breve selezione prima di poter essere un membro effettivo.
È successo per caso: un poster sgualcito trovato su una delle bacheche esposta nei corridoi della scuola e poi la ricerca della misteriosa aula per il primo incontro.
Eppure si chiede perché non ci sia ancora nessuno ad accoglierla, una parte di lei si sente in colpa per essersi intrufolata nella sala senza permesso, ma la porta era stata lasciata aperta e il pianoforte aveva attirato la sua attenzione sin dal primo momento.

«Dovrei cacciarti solo perché sei entrata senza autorizzazione.»
Dice una voce femminile all'improvviso; Hinata balza in piedi, lo sguardo dispiaciuto si posa sulla figura appoggiata allo stipite della porta e finisce con l'arrossire lentamente, il nervoso accompagnato da un simpatico groviglio nello stomaco.
«Io non volevo, la porta era aperta, pensavo che-»
L'altra ragazza la ferma con un cenno brusco della mano, un sorriso ironico si dipinge sul suo volto e alza gli occhi, disinteressata dalle sue futili e banali scuse.
«Guarda che stavo scherzando, ti ho sentito suonare dal corridoio;» inizia a parlare lei, stringe una custodia nella mano sinistra e si incammina con familiarità verso l'unico tavolo libero dell'aula «ahimè non abbiamo più una pianista, quindi presumo tu sia Hinata, giusto?»
Si sente confusa, Hinata, non capisce come sia possibile che l'altra studentessa conosca il suo nome, ma al suo dubbio trova subito una risposta non appena le viene sventolato davanti agli occhi il modulo di iscrizione che aveva firmato poco più di una settimana fa.
Se ne era dimenticata, ricorda di aver segnato il suo nome da qualche parte, ma non le era parsa un'iscrizione seria, più un foglio stropicciato che qualche suo senpai conservava per ricordarsi di eventuali nuovi membri.

«Suga-san mi ha detto che ti sei fatta vedere alla presentazione dei corsi, purtroppo ci sono solo io oggi, quindi sarò io a sentirti suonare.»
Lo esclama con tono dispiaciuto, quasi seccata all'idea di dover perdere tempo con una ragazza del primo anno, e Hinata non si sente per nulla rincuorata dal suo comportamento, pur apprezzando la sua onestà.
Non vuole pentirsi di aver scelto questo club – non avrebbe potuto optare per altro – e in fondo, crede di essere abbastanza abile per essere accettata in un dimenticato gruppo jazz della Karasuno.
«Hey, non essere così nervosa, faccio la dura solo perché voglio spaventarti un po'.»
La ragazza più grande mima il verso di un felino selvaggio, a Hinata pare più quello di un gatto randagio, ma il gesto la mette più a suo agio e cerca di rilassarsi respirando profondamente.

«Comunque piacere di conoscerti, io sono Tanaka, la miglior trombettista del gruppo.»
Si presenta posando fieramente, le mani contro i fianchi e un sorriso beffardo che porta Hinata a sorridere sincera, contagiata dai modi buffi dell'altra.
«Lo dico sempre in giro per fare colpo, ma in realtà sono l'unica che suona la tromba qui, acqua in bocca.»
Aggiunge Tanaka-senpai pochi attimi dopo, l'indice a nascondere le labbra e uno sguardo complice a cui Hinata si abituerà molto in fretta.

«Allora io sarò la vostra miglior pianista, di questo potete esserne certe.»
  
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