Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: PanRayuki    26/11/2017    2 recensioni
"Tutti da piccoli abbiamo avuto un sogno. Quello di diventare performer, chi allevatore di Pokémon, chi il più grande e rinomato maestro Pokémon di tutti i tempi, chi l'impiegato e via dicendo... ma c'è anche chi il suo sogno l'ha visto infrangersi su degli scogli. Chi si è ritrovato a terra, senza alcun aiuto e mai avrebbe pensato di riceverlo da uno dei membri più conosciuti del Team Rocket.
Quella che state per ascoltare, è la mia storia, la storia di una ragazza col sogno di diventare Pokémon Ranger, abbandonata a sé stessa e che ha trovato aiuto solo in chi avrebbe dovuto combattere.
Ora ho un nuovo sogno: servire Giovanni e diventare la recluta che arriverà al successo scalando la gerarchia il più brevemente possibile e ripagare chi mi ha lasciata sola nell'oblio, della sua stessa moneta.
Me la pagherete tutti. È una promessa."
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Giovanni, Nuovo personaggio, Team Rocket, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Urgh...»
C-credo... non mi abituerò mai e poi mai al volo del Pidgeot di Lewis-, riflettei a terra ancora stordita, mentre Evelyn cercava di rincuorarmi insieme a Gastly, uscito di sua spontanea volontà dalla Poké ball.
Cercai di alzarmi barcollante, lasciando che Pidgeot spiccasse nuovamente il volo diretto da qualche parte misteriosa della regione; varcai così la soglia del casinò, passando in mezzo a giocatori di ogni tipo con l'espressione di chi non ne poteva più, tant'è che la solita guardia vicino all'entrata segreta si mise a ridacchiare divertito: ero troppo scossa per potergli rispondere, ma ci pensò per benino il mio fidato compagno Gastly che, con una leccata, lo paralizzò, ridendo a sua volta. Una volta giunta al piano inferiore, trovai Lawrence intento a sistemarsi gli occhiali con noncuranza della mia presenza e Nick molto più socievole che, infatti, mi venne presto incontro.
«Eccoti finalmente! Stai bene?», chiese preoccupato.
«Ti... ti rispondo tra qualche minuto-», sussurrai prima di sedermi al pavimento, sulle ginocchia.
«Ti abbiamo aspettata per un'ora e mezza.», incalzò infastidito Lawrence, quindi continuò: «Noi abbiamo già consegnato il nostro bottino ai superiori, datti una mossa.», terminando poi con le braccia incrociate. Giuro che avrei tanto desiderato rispondergli a tono, ma quel che ne uscì dalla mia bocca fu un semplice grugnito mormorato di dubbia chiarezza che lasciò basito il piccoletto, intento ad aiutarmi nel rialzarmi.

«Non... non pensarci, eheh...», ridacchiò nervoso Nick.
«Lasciatemi svenire su un letto...», mormorai sconnessa.
«Ehm... la... l'accompagno io. Andiamo Pan.»
«Traaaanquilli, tranquilli!», intervenne squillante una voce alle loro spalle. In breve tempo davanti a noi si presentò infatti Robert, seguito da Lewis e altre quattro persone che avevano i medesimi abiti sia dell'assistente che del generale.
«Ma tu guarda...», affermò con lieve crudeltà, Lewis, avvicinandosi con entrambe le braccia dietro la schiena, riportandomi alla realtà.
«... ce ne hai messo di tempo, recluta.»
«Sarei... arrivata prima se... se Pidgeot fosse passato in tempo.», ribattei con poca fermezza, venendo tuttavia folgorata dallo sguardo del mio interlocutore che mi portò a infossare la testa nelle spalle: sembrava seriamente arrabbiato e probabilmente quella mia frase non gli era minimamente piaciuta. Per mia fortuna, dietro di me sopraggiunse con una pacca amichevole l'assistente Robert che, all'orecchio, mi sussurrò: «Colpa mia che ho dato le coordinate sbagliate al capo e al suo Pidgeot, tranquilla che ce l'ha anche con me.», ricevendo un verso di stupore da parte mia. Portai nuovamente lo sguardo sul generale che allungò la mano.
Sussultai annuendo, quindi afferrai le poche sfere con me del bottino, porgendone successivamente una extra.
«Mh?»
«Ecco, ho recuperato anche il Pokémon di una delle guardie che abbiamo tramortito durante la missione: si tratta di un Growlithe.»
Le persone presenti rimasero sbalordite: chi in positivo e chi invece in negativo, ma poco importava, m'interessava l'approvazione del mio superiore che, senza farmi restare col fiato sospeso, afferrò l'oggetto, osservandolo.
«Mh...»

«Wow?! Di una guardia?! Non mi aspettavo che fossi così intraprendente!», affermò in completo visibilio Robert, venendo rimpiazzato dalla voce ferma e spietata di una donna, un'altra generale che era lì presente: si avvicinò, lasciando ondeggiare la lunga e larga treccia dal color nero come la pece, seguita dal frusciare della veste e e della gonna nera che lasciavano trasparire un minimo accenno di pelle delle cosce, prima che venisse nuovamente coperta da dei lunghi stivali neri; gli occhi rossi si fissarono su di me, incutendomi un certo timore. Sentivo che quella donna non mi avrebbe reso la vita tanto facile.

«Ma davvero? Un Growlithe?», incalzò inizialmente, facendomi eseguire un piccolo scatto con le spalle, «Credi davvero che un Growlithe possa elevarti al di sopra di altre reclute, stupida mocciosa?»
«Cos-», pronunciai stupita venendo sopraffatta dal terrore che quella donna, intenta a urlarmi contro, ormai stava ottenendo da me.
«Mi stupisce che il tuo generale non ti abbia già cacciata o punita per un simile gesto! Sei solo l'ennesima montata che è entrata nel Team Rocket per la gloria!», ringhiò spietata, scagliandomi in testa la sfera Poké, continuando in seguito a schernirmi con una rabbia, a mio parere, inaudita. 
«Urgh-»
«È colpa di quelli come te se la nostra organizzazione ha sempre qualche problema! Voi che volete tanto mettervi in mostra, non dovrest-»
«Adesso basta, generale Claire!», intervenne Lewis di scatto, bloccandone il discorso e mettendosi davanti a me che ancora tenevo la testa, dolorante.
«Tsk. Ti sei rammollito forse, generale Lewis?», domandò con malizia, seppur nei suoi occhi, per un singolo istante, si poté intravedere rabbia a quel suo gesto.
«Ti ha dato di volta il cervello?», si aggiunse alle sue spalle il terzo generale, calmo e serio. La sua tenuta era diversa da quella di Lewis: i pantaloni erano bianchi, quasi si volesse distinguere dalla massa, in più, i suoi capelli lucenti e blu si scontravano con il castano impresso nei suoi occhi che trasparivano solo quiete e serietà.
Mentre i tre iniziarono a discutere sul comportamento di quella donna, sopraggiunsero anche Lawrence e Nick, intenti a darmi una mano a rialzarmi l'ennesima volta, seguiti dai loro Pokémon; Evelyn e Gastly ringhiarono con ira verso quel generale, ma con la mano cercai di far cenno loro di non intervenire.
«Va tutto bene?»
«Non lo so, Nick.», risposi scrutando quella donna che percepivo dalle spalle del mio generale e che, a spada tratta, stava difendendomi rispondendole a tono.
«Che strano.», si aggiunse pensieroso Lawrence, «Non avevo ancora visto il mio generale così rabbioso verso una recluta.»
«Chissà come mai, non avevo dubbi che quella fosse il tuo superiore.», ridacchiai sottovoce, facendogli abbozzare un risolino a sua volta.

«Dacci un taglio!»
«Non osare comandarmi!»

Il generale che, per esclusione, doveva essere il capo del piccolo Nick, si schiarì la voce, attirando l'attenzione dei due litiganti.
«Non stiamo affatto dando il buon esempio, specialmente tu, Claire, sappiatelo.»
I due sussultarono, facendo sì che la donna emettesse un verso stizzito, incrociasse le braccia e guardasse altrove, infuriata; Lewis si voltò verso il nostro gruppetto, riprendendo un tono pacato e risoluto.
«Bene, reclute... visto che ormai formate un team, è giusto che anche voi conosciate i generali che si occupano dei vostri compagni. Io sono il generale Lewis, avete fatto la cerimonia d'iniziazione con me e sono il superiore di Pan; Robert è il mio assistente. Principalmente noi ci occupiamo di fornire supporto in attesa che le reclute abbiano un Pokémon che li possa trasportare ovunque vogliano, oltre a svolgere le nostre mansioni.»
«Io invece sono il generale Shirou e, insieme alla mia assistente Amila...», fece cenno in direzione della ragazza bionda con i capelli corti e gli occhi a sua volta castani che eseguì un timido inchino, «... mi occupo di Nick e il suo Pichu. Il nostro team procura piani strategici d'emergenza per missioni ad alto rischio e per attutire eventuali danni alle nostre infrastrutture segrete sparse per il mondo. Se doveste avere necessità di una planimetria dei vari covi e vie d'uscita d'emergenza, chiedete a noi.»
Vi fu un attimo di silenzio, la donna era ancora irritata dalla discussione avuta con il generale che sembrava essere più anziano di tutti i presenti... così intervenne il suo assistente a presentarli.
«Ehm... io sono Rowan, l'assistente del generale Claire e ci occupiamo di Lawrence. Il nostro principale ruolo è in funzione di attacchi d'assalto a sorpresa, principalmente notturni. Utilizzando la forza dei Pokémon di tipo buio penetriamo nelle difese nemiche e sbaragliamo i pezzi grossi e... e...», sospese tutto, assumendo un'aria quasi spaventata dal non riuscire a proseguire il discorso: purtroppo sembrava non si fosse minimamente organizzato alla presentazione e la terribile occhiataccia della donna con cui disgraziatamente si ritrovava a collaborare, lo aveva completamente mandato nel pallone.
«Noi siamo quelli sempre impegnati, meno ci chiederete e meglio sarà, per voi! Portate a termine le missioni, altrimenti non fatevi minimamente vedere al mio cospetto.»

Non vi fu tempo di dire nulla che Claire immediatamente se ne andò verso il piano superiore, ringhiando qualcosa a cui non diedi minimamente retta. Shirou sospirò, mentre Lewis si fece vicino per osservare il punto in cui mi aveva colpito, lasciando che Robert recuperasse la Poké ball "proiettile".
«A ogni modo, vi abbiamo riuniti anche per assegnarvi una nuova missione.», s'inserì il generale di Nick, nel silenzio tombale che era calato intorno a noi.
«Abbiamo avuto informazioni su dei nuovi allenatori appena partiti da Biancavilla. Dovrete cercare d'impedirgli di raggiungere la città di Plumbeopoli, in quanto stiamo preparando un assalto con altri gruppi alla palestra e al museo della cittadina. Teneteli impegnati per la giornata di domani: non devono assolutamente oltrepassare il confine del bosco Smeraldo. Seguite la mia assistente Amila, vi accompagnerà a ripristinare le forze ai vostri Pokémon.»
Le due reclute con me annuirono, rispondendo all'unisono un «Signor sì, generale!», mentre da me non vi fu alcuna risposta. Il generale fece cenno loro di proseguire, in modo che restassimo solo noi due e Robert.
Dovevo ammetterlo: in cuor mio, ero rimasta ferita dalla reazione esagerata di quella donna.
«Non farci caso.», se ne uscì con un tono quasi gentile, portandomi a sgranare gli occhi dalla sorpresa.
«Già.», si aggiunse divertito Robert dandomi una pacca sulla schiena, «Il generale Claire è perennemente mestruato. La chiamiamo "la musona".»
«Ah...», affermai in un sussurro.
«Ha un gran caratteraccio, ma sa il fatto suo.», aggiunse Lewis portando in seguito la mano ad accarezzarmi la testa.
«Vedrai che passerà, ora vai a far dare una sistemata ai tuoi Pokémon.»
Alle azioni di Lewis ero rimasta quasi pietrificata: non mi sarei mai aspettata un atteggiamento così protettivo e... gentile? Nei miei confronti. Mi lasciarono quindi andare, seguita dai due Pokémon, cominciando così a confabulare tra loro.
«E del Growlithe che ne facciamo, Lewis?»
«Direi che per il momento lo teniamo noi, potrebbe effettivamente tornarci utile in qualche missione sotto copertura.», annunciò convinto, abbozzando infine un sorriso soddisfatto nell'istante in cui il suo sguardo andò a posarsi sulla sfera tra le sue mani.
«Bel lavoro, piccoletta.»

Perché?, mi domandai, intenta ancora a massaggiarmi il lato della testa sotto gli occhi preoccupati di Gastly ed Evelyn.
Perché diavolo quella ce l'aveva tanto con me? Non mi sembra di aver fatto nulla di errato nella missione. Ho pure raccattato un Pokémon in più. Forse semplicemente-, non terminai il pensiero che Nick mi corse incontro in un abbraccio improvviso che mi riportò coi piedi per terra.

«Eccoti qua!»
«Che-», dissi confusa.
Appena mi liberai dalla presa, notai l'assistente Amila: con la mancina fece cenno di avvicinarmi per appoggiare e consegnare i miei Pokémon per curarli.
«Mi dispiace per il generale Claire.», affermò lei; scossi la testa.
«Non importa. Voi siete pronti a partire per il bosco?»
«Certo che sì.», rispose Lawrence con calma, aggiungendo: «Aspettavamo solo te... come sempre.», intento a punzecchiarmi. La cosa mi fece un po' sorridere, riportando nel gruppo una certa armonia; l'assistente, non appena riconsegnò le sfere con annessi Evelyn e Gastly allegri che s'inseguivano, unendosi poi a Rei e Char, si avvicinò.
«Visto che dovrete tornare al bosco, ho chiesto a Rowan di lasciare a disposizione il suo Hypno per teletrasportarvi al percorso tre: almeno avrete più tempo per allenarvi strada facendo. Buona fortuna con la missione, ragazzi.»
Insieme, all'unisono, dopo uno scambio di sguardi, affermammo: «Grazie mille Amila!», quindi si presentò dinanzi a noi il Pokémon psichico e, in pochi istanti, fummo trasferiti sul nostro nuovo sentiero.

«EVVAAAI! Ho preso il mio primo Pokémon! Benvenuto in squadra Rattata!»
«Wow. Non ho mai visto nessuno esultare per aver preso un topolino.», ammiccò scherzoso Zeno nei confronti dell'amica che, immediatamente, gli inveì contro; Key, sospirando, guardò altrove. Si era fatta notte e l'accamparsi nel bosco non lo allettava più di tanto, così propose di sostare nel centro per Pokémon: i due compagni, alle prese coi battibecchi, accettarono di buon grado l'idea, intenti a ripartire di mattina presto, il giorno successivo.

«Che mi dici del tuo Rei, Nick?»
«Mh?», sussultò lui a sentirsi tirato in ballo all'improvviso.
«È da tanto che è con te?», domandai sorridente. Lui, imbarazzatissimo, arrossì annuendo e iniziando a giocherellare con le dita.
«S-sì. Ormai sono tre anni e mezzo che siamo insieme: mi sono preso cura di lui sin da quando era un piccolo uovo.»
«Ah...», aggiunse Lawrence. «È un regalo dei tuoi genitori?»
«N-no. Diciamo che è una lunga storia. Siamo diventati inseparabili, ormai.»
«Pichu pi chu!»
«Tu invece, Lawrence?»
«È Char che ha trovato me: è con me da due anni e non potevo chiedere un amico migliore di lui.», affermò il corvino, mostrando un lato tenero che non si era ancora visto in lui.
A quel punto i due si voltarono nella mia direzione, leggermente più avanti di loro.
«Tu da quanto conosci Evelyn?»
«Sei anni.»
«Regalo?»

«Già. I miei genitori per il mio nono compleanno decisero di regalarmi l'uovo di Eevee. Dopo qualche settimana si schiuse e d'allora non ci siamo mai separate.»
«Sei anni?», riflesse Lawrence. «Non dovrebbe essersi ormai evoluta in un Espeon, Umbreon o Sylveon?»
Di tutta risposta, vi fu un risolino da parte del piccolo Pokémon evoluzione.
«Nah. A me piace così com'è. Quando vorrà evolversi, sarà lei a deciderlo.»
I ragazzi annuirono, portando poi gli sguardi in direzione opposta. Arrivammo a Plumbeopoli dove notammo esserci dei movimenti di alcune reclute, mentre da un lato della cittadina vi erano Pokémon, allenatori e guardie addormentate, quindi ci venne incontro un ragazzo di almeno diciannove anni che ci chiese se fossimo lì in supporto alla loro missione; Lawrence scosse la testa.

 

«Dobbiamo bloccare l'avanzata di tre novellini da Biancavilla.»
«Ah, siete i pali in pratica.»
«Err... sì.», risposi mentre la fronte del corvino iniziò a corrugarsi infastidito.
«Andate avanti allora! Buona fortuna!», annunciò questo, correndo via in tutta fretta e furia.

Inoltrati nel bosco, non trovammo nessun allenatore novello che assomigliasse a una delle foto che ci erano state inviate sul palmare, così decidemmo di aspettare nell'ombra, allenandoci tra di noi. Giunse finalmente il giorno propizio: Nick e Lawrence dormivano ancora, così aprii il mio PokéGear e collegai l'auricolare, sintonizzandomi sui vari canali radio delle notizie. Ero curiosa di sapere cosa stesse succedendo a Plumbeopoli, ma sfortunatamente le onde radio subivano delle interferenze, costringendomi così a uscire dalla boscaglia all'entrata dello stesso.

«Sta succedendo qualcosa di davvero terribile!», quello che parlava era un reporter insieme alla sua troupe, a bordo di un elicottero.
«Nathan puoi raccontarci cosa vedi?!», chiese una ragazza, conduttrice del telegiornale, vistosamente allarmata.
«Dev'essere opera del Team Rocket, non ci sono dubbi!»
«Cosa stai guardando Sharon?», domandò dopo un grosso sbadiglio, Key, intento a cambiarsi mentre l'amica osservava confusa lo schermo della televisione che proiettava le immagini in diretta da Plumbeopoli.
«Stanno facendo un'edizione straordinaria su quel che è successo stanotte a Plumbeopoli. Se fai silenzio riesco a seguire.», rispose stizzita lei, intenta a pettinarsi i capelli.
«Hanno appena assalito il museo e ora stanno contrastando il capopalestra Brock, ma credo che siano in troppi anche per lui!»
«Mh?», sbucò dalla porta del bagno, curioso come un gatto, Zeno.
«Che fine hanno fatto le autorità, Nathan?!»
«Non lo so! Sembra che l'organizzazione abbia bloccato qualsiasi accesso alla città! Oh? Cosa-»
All'improvviso, alle sue spalle si videro una serie di Pidgeot e Fearow, su uno di essi s'intravide un membro del Team Rocket coi capelli neri e la tunica nera con una "R" rossa sul petto che sembrò dire qualcosa, precedendo così la caduta del mezzo e la fine del collegamento, agitando tutti i presenti nello studio televisivo.

«Oh mio Dio..!», urlò esterrefatta Sharon, portando le mani al viso, spaventata; Zeno era rimasto allibito, mentre Key aveva sospeso il respiro. Si scambiarono uno sguardo preoccupato, quindi fu chiaro per tutti e tre che la situazione era diventata decisamente grave.
«Muoviamoci! Magari possiamo aiutare il capopalestra e i cittadini!», annunciò ricolmo di rabbia e determinazione, Zeno.
«Ma come facciamo?! Non siamo ancora così forti, Zeno!»
«Sharon ha ragione.»
«Non importa! Non possiamo rimanere qua a guardare restando con le mani in mano!»
«Non essere stupido! Come potremmo aiutarli se nemmeno il capopalestra stesso pare esserne in grado?»
«E poi...», intervenne Key. «... gli accessi alla città pare siano completamente ostruiti.»
«Dobbiamo comunque provare! Prenderemo a calci in culo quei maledetti del Team Rocket e libereremo la cittadina!»
Sembrava non vi fosse alcun verso per far ragionare il ragazzino che già aveva imboccato la via d'uscita dalla camera, intento a raggiungere l'esterno del centro Pokémon.

Ah però... ci stanno dando dentro di là., riflettei con un accenno di allegria, sentendo in lontananza dei rumori della battaglia che incombeva.
Presi a stiracchiarmi, riponendo le auricolari nella tasca della maglietta che ancora copriva il logo della nostra uniforme.
Oggi avremo un bel da fare con questi tre allenatori... mi auguro non risulti troppo complicata come missione.
«Andiamo ragazzi, datevi una mossa o non raggiungeremo in tempo Plumbeopoli!»
«Mh?»
Girai la testa in direzione della voce che avevo appena sentito, vedendo spuntare da lì a poco un ragazzino che sembrava corrispondere a una delle foto che erano in nostro possesso; alle sue spalle in pochi secondi si presentarono anche una seconda figura maschile e una terza femminile: erano i tre allenatori che avremmo dovuto tenere impegnati!

Accidenti! Sono già qui così presto?!, riflettei istintivamente digrignando i denti.
Senza rendermene conto, me li ritrovai a pochi passi di fronte, ma la ragazza atterrò con l'aiuto del suo Bulbasaur il ragazzo, utilizzando una delle liane per afferrarlo e metterlo sottosopra con la testa.

«Insomma Zeno! Datti una calmata! Non puoi irrompere così senza avere ben in mente un buon piano!»
«Sharon ha ragione.»
«Lo so, lo so! Che palle! Ora mettimi giù..!»
Cercai di non farmi notare da loro, ma purtroppo era già troppo tardi.
«Uh?»
Gemetti facendo un passo indietro, ridacchiando nervosa.
«Ehm-»
«E tu chi sei?», chiese la ragazzina, sorpresa.
Adesso che m'invento?, pensai a sangue freddo, ritrovandomi tuttavia additata dal ragazzo col berretto bianco in testa, agitato e felice al tempo stesso.
«Che bello! Un'allenatrice! Io sono Zeno! Lo sai che quando due sguardi di due allenatori s'incrociano, è l'inizio di una nuova sfida?!»
«... eh?»
«Certo che si è ripreso alla svelta...»
«Eh sì, Key.»
«Coraggio! Ti sfido a una lotta con il mio fantastico Charmander! Vieni fuori!»
Rimasi sbigottita a osservare la creatura di fuoco che neanche qualche giorno prima avevo tentato di portare al quartier generale, ma decisi di tentare il tutto subito.
«Ci dev'essere un errore.», affermai nervosa, facendo corrucciare lo sguardo al ragazzino.

«Che dici? Non vuoi lottare?»

Scossi la testa: «Non sono un'allenatrice.»
«Eeeeeeh?»
«Sei sempre il solito precipitoso, Zeno!», esordi con le braccia incrociate la ragazzina coi capelli raccolti.
«Sigh- e io che speravo di allenarmi in vista dello scontro con qualche ladruncolo..!», annunciò Zeno con dei finti lacrimoni, intento a far ritirare nella sua sfera Charmander. Ebbi in poco tempo un lampo di genio, decidendo di prendere tempo per allontanare il trio dalla zona.

 

 

«Però... in realtà avrei bisogno del vostro aiuto. Il mio Metapod è sparito e non riesco più a trovarlo...», mentii iniziando ad avviarmi nella parte opposta alla quale loro erano diretti; la ragazzina cercò di rifiutare l'invito, ma Zeno sorpassò la sua frase con uno spumeggiante: «Ci sto! Ti daremo una mano a ritrovarlo, così poi ci sfideremo!»
«Oh, che caro..!»
«Santo cielo..!», sbuffò rassegnata, scuotendo la testa, Sharon.
«Io sono Key, lei è Sharon. Come ti chiami?», intervenne Key porgendomi la mano in segno di conoscenza.
«Mi chiamo Eve.», mentii nuovamente, stringendo forse con troppa forza la mano del ragazzo.

In poco tempo, Zeno mi domandò dove avessi visto per l'ultima volta il mio Metapod, affermando che doveva essere nei dintorni di Smeraldopoli. Vidi lo sguardo di Sharon insospettirsi al perché allora lo stessi cercando intorno all'ingresso del bosco, quindi dovetti inventarmi l'ennesima scusa di un fantomatico gioco che facevamo spesso: nascondino.
«... e a quanto pare, stavolta c'è riuscito fin troppo bene, eh eh..!», affermai ridendo.
«È un bel problema...», sussurrò Zeno, distraendo l'attenzione di Sharon dalla sottoscritta.
Arrivammo vicino a dei cespugli in cui i ragazzi iniziarono a cercare: era il momento propizio per mandare un messaggio ai miei colleghi nel bosco.

«Che fine ha fatto Pan?!», annunciò nero di rabbia Lawrence mentre Nick cercava di mantenere la calma di Evelyn e Gastly.
«Vedrete che è solo andata a fare due passi! O... o anche al bagno! Sì, sapete... la privacy!»
«Me ne frego altamente della sua maledetta privacy! Dove cazzo è andata a ficcarsi senza avvisarci?! GIURO CHE APPENA LA TROVO L'AMMAZZO!»

BEEP BEEP

Il palmare del piccoletto emise un suono, quindi vi trovò una notifica fra i messaggi.
«Che succede adesso?», chiese iracondo il primo in attesa di una risposta del moro.
«C'è un messaggio da parte di Pan. "Ho trovato i tre allenatori, li sto distraendo a cercare Metapod. Li trascino verso il percorso uno se riesco, così li allontano ancora di più dal bosco. Se riuscite raggiungetemi che li pestiamo!", dice questo.»
«Maledetta... si è portata avanti solo perché dormivamo!»
«Io credo che cercasse il bagno e si sia imbattuta in loro.»
«Non importa! Raggiungiamola che devo pestare IO lei!»
Così, senza ulteriore indugio, i due cominciarono a correre verso il percorso designato, indossando a loro volta delle felpe e togliendosi i cappelli che li avrebbe senz'altro resi più sospetti.

«Qui non c'è!», se ne uscì adirato Zeno con un piccolo ramo infilato tra i capelli, seguito da Key che, più pigro degli altri, spostava giusto qualche foglia.
«Nemmeno qui. Eve, sei sicura che sia da queste parti?»
«Non saprei, Key... forse potrebbe essere andato anche verso Biancavilla.»
«Cosaaa?!», sbraitò inizialmente il gruppo. Sharon cercò quindi di dire la sua, intenta a rinunciarvi, ma dietro di lei apparve Zeno che l'afferrò tappandole la bocca, prima che potesse finire la frase.
«Senti, niente di personale eh, ma noi avremmo da f--»
«Proviamo a dare un'occhiata eheh... d'altronde, che male c'è», rise nervoso, avvicinandosi poi all'orecchio dell'amica: «Stai zitta e lasciami fare, Sharon.» per terminare il tutto con un modo di fare accomodante e divertente.
«Allooora... andiamo verso il percorso uno a questo punto, sì?»
Alla sua risposta abbozzai un sorriso, quindi pronunciai: «In marcia!», trascinandoli sempre più indietro, nella speranza che potessero arrivare i miei compari.

Seguirono altre ore di ricerca dove, ormai, li avevo praticamente spolpati e condotti quasi alla bianca cittadina, ma a quel punto Sharon s'impuntò.
«Adesso basta! Mi rifiuto di tornare indietro!»
«Ma lo stiamo facendo per una buona causa, Sharon.», tentò di placarne la rabbia, Zeno, ricevendo di tutta risposta un inviperito: «Non m'importa! Dovevamo andare a Plumbeopoli, non perdere tempo appresso a una svampita che perde il Pokémon mentre gioca a nascondino!»
«Ehi! Modera i termini!», rispose il primo in mia difesa.
«No, non lo faccio! Nessuno si perderebbe mai un compagno per una simile stupidaggine!»
«Effettivamente...», si aggregò al commento, Key.
Dal canto mio abbassai lo sguardo, intenta a continuare la recita, dimostrandomi effettivamente convincente, singhiozzando.
«Ah! Hai visto che hai combinato, Sharon?! Scusati subito!»
«Non ci penso neanche.»
«Dovresti farlo, però.»
«MA TU DA CHE PARTE STAI?!»
«Scusate... non... volevo farvi perdere... tempo.. è solo che... ci tengo al mio Metapod e...», dopo qualche altro singhiozzo, scoppiai a piangere in una scena drammatica degna di un grande oscar. I due ragazzi cercarono di calmarmi, fin quando alle mie spalle non sentii chiamare il mio vero nome, attirando le loro attenzioni. In volto, il pianto si trasformò in un risolino divertito e sulle mie labbra si dipinse un sorriso sadico che li disorientò.

«Paaaaan!»
«Uh? Avete sentito?», chiese frastornata Sharon.
«Sì... di chi è quella voce?», si aggiunse Key.
«Ti abbiamo trovata! E vedo che sei davvero in compagnia di quei tre..!», annunciò Lawrence quasi fosse una sentenza di morte, avvicinandosi a me alquanto alterato.
«Ce ne avete messo di tem- Gh!», affermai prima di essere presa per la maglietta e tirata contro il viso del mio compare, seriamente indiavolato.
«Tu e io faremo i conti dopo.»
«Ma che-- pensiamo alla missione, dopo passiamo alle minacce..!», sussurrai mettendo davanti alla bocca la mano, come a non voler far sentire quel che avevo da dire all'amico.
«Si può sapere che succede?», domandarono confusi i giovani allenatori.
«Scusate, in realtà non stavo cercando nessun Metapod.», affermai loro, lasciandoli di stucco e aggiungendo con soddisfazione: «Ho dovuto improvvisare un po'.», ridendo.
Sul viso della ragazza si dipinse un'ira incontenibile, probabilmente perché sotto sotto se lo sentiva che qualcosa non andava. Zeno era rimasto amareggiato e l'espressione di Key era rimasta quella sua di sempre, indifferente a tutto e tutti.
«Me la pagherai, farabutta!»
«Grazie!», annunciai divertita, quindi osservai Lawrence e Nick, pronti a dare inizio alla lotta.
Per noi le regole non esistevano e, insieme, scagliammo contro di loro Evelyn, Gastly, Char e Rei.
«Ehi! Non è leale!», brontolò Zeno.
«Non è un problema mio, moccioso!», rispose di tutta punta Lawrence scagliando in una lotta di fuoco il proprio compagno contro il suo simile a colpi di braciere, graffio e azione.
«Char, attacca con Azione!»
«Charmander rispondi con braciere!»
«Salta e colpiscilo!»

Dal canto mio il ragazzo con il cappello in testa scagliò in mia direzione il suo Squirtle, ma dovette affrontarsi contro ben due Pokémon, scoprendo che per sua sfortuna Gastly ed Evelyn erano troppo forti rispetto a lui.
«Due contro uno... se ti batto potrò vantarmene con gli altri di non essere poi così tanto pigro.»
«Convinto tu. Io non lo sarei al tuo posto.»
«Vai Squirtle, usa pistolacqua!»
«Evelyn, Gastly, schivate! Evelyn vai con turbosabbia, tu Gastly usa leccata!» «Squirtle, no!»
«Te l'avevo detto io..!», infierii ridacchiando, scostando una delle ciocche di capelli di lato.Sharon invece sembrò essere in netto vantaggio contro il Pichu di Nick.

«Non mi farò battere da uno come voi!»
«N-noi...», balbettò Nick tremando, facendosi forza non appena Rei gli saltò giù dalla spalla, incitandolo.
«Pichu pichu!»
«Hai ragione Rei... noi non perderemo!»
Erano carichi almeno quanto la ragazzina che immediatamente ordinò a Bulbasaur di scagliare foglielama.
«Salta Rei, vai con tuonoshock!»
«Rotola via Bulbasaur!»
«Eh?!»
«E ora colpisci quel Pichu con azione!»
«Attento Rei!»
Il Pokémon elettro venne centrato in pieno dall'avversario che lo diresse a terra.
«Bulbasaur, concludiamo l'incontro: usa frustata!»
A quel gesto, Nick si fiondò immediatamente verso il proprio amico, prendendosi in pieno l'attacco, difendendolo col suo stesso corpo. I colpi vennero ripetuti fin quando il ragazzo non venne buttato a terra, attirando la nostra attenzione.
«Nick!», urlò Lawrence; feci per avvicinarmi, ma a quel punto Rei prese a illuminarsi mentre l'ennesima frustata cercò di colpire la recluta.
«Cosa..?», annunciò stupito Nick alla vista di quella scena, di quella luce che gli correva incontro, rivelando una volta finito, un Pikachu: Rei si era appena evoluto!
«Pika!»
«Oh, Rei... piccolo mio!»

Quella scena molto toccante lasciò stupiti tutti i presenti, consentendo a Squirtle e Charmander di aggregarsi a Bulbasaur, mentre Evelyn, Gastly e Char affiancarono Rei; Nick, non appena si rialzò da terra più carico che mai, annunciò con grinta: «LA SFIDA NON È ANCORA FINITA! VAI REI, ENERGISFERA!»
Pikachu balzò in alto e con l'ausilio della coda concentrò su di essa la propria energia in una forma sferica che lanciò in pochi istanti contro il loro gruppo, sollevando un cumulo di polvere dal terreno di lotta. La vera sfida... iniziava ora!

 

-----AUTHOR'S NOTE-----

#spazioautore 

Ciao a tutti ragazzi!
Come procede? Vi siete goduti la domenica? Io sì!
Vi chiedo scusa per il ritardo di due giorni, ma in questo periodo settimanale sto cercando di rimettermi in sesto con le mani e i polsi che non accennano a darsi una calmata - e nemmeno io, ma dettagli! 
Nuovo capitolo e sorpresa! Finalmente un'altra bella evoluzione! 
Come ve li immaginavate i generali dei due ragazzi? Vi sareste mai aspettati una reazione simile nei confronti di Pan, da parte di Lewis?
Secondo voi come finirà lo scontro? Riusciranno a tenere i tre tipetti occupati, o falliranno?
Voi per quale trio fate il tifo?

Fatemelo sapere qui sotto in un bel commento!
Presto annuncerò anche il famigerato contest che sarà disponibile su ben quattro piattaforme: Wattpad, EFP Fanfiction, Instagram e Facebook!
Non mancate per avere ulteriori dettagli, noi ci becchiamo Venerdì prossimo col prossimo capitolo!

Chuu ~
Pan Rayuki VP

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: PanRayuki