Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: XtinaA    28/11/2017    4 recensioni
Questa storia è il seguito della mia One Shot Wedding Time, come si può capire dal titolo, ma si può leggere tranquillamente anche senza aver letto la precedente storia.
*
-Buongiorno Robin, spero di non disturbare con questa chiamata improvvisa ma ci sono novità. Sono stata contattata dall'avvocato di Crocodile e pare proprio che suo ex marito abbia chiesto di mettersi in contatto con lei.- fece una pausa per permettere alla sua cliente di assimilare la notizia. -Cosa devo rispondere?-
Robin deglutì a fatica. -Le ha detto cosa vuole esattamente?-
-No purtroppo, ha solo detto che si trattava di qualcosa di urgente.[...]
-La ringrazio. A più tardi allora.-
*
-Prima rientrando ho visto Hawkins e diceva di volerci invitare a bere un drink insieme a lui visto che torna definitivamente qua.-
-Basil Hawkins dici?-
-Si, lo conosci?- disse fermando la pasta a mezz'aria decisamente sorpresa.
-Eravamo nella stessa classe al liceo e ho frequentato anche un anno all'università con lui prima che scomparisse chissà dove. [...]
*
Pairings:
RobinxSorpresa
LawxBonney
ZoroxNami
SanjixPudding
RufyxBibi
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 3 Robin fissava nervosa l'orologio. Sapeva che nel giro di pochi minuti le sue amiche sarebbero andate a casa sua per conoscere Monet e non sapeva se essere più felice o spaventata dalla cosa.
La verde, seduta sul divano accanto a lei, le accarezzava distrattamente una coscia mentre sorseggiava una tazza di tè. Capiva attraverso quel contatto che la mora era leggermente nervosa e voleva farle sentire la sua vicinanza.  Anche lei era ansiosa di conoscere le sue amiche ma più che paura che la giudicassero inadatta per stare con Robin, era curiosa di sapere quali persone la mora frequentava e di cosa parlavano quando si riunivano tutte insieme.
Robin era una persona colta e raffinata quindi immaginava che anche le sue amiche fossero persone con un certo stile.
Quando sentirono il campanello lasciò che la mora si dirigesse con passo rapido ad aprire la porta. Monet sentì un certo schiamazzo e, sbagliava o sentiva anche del linguaggio abbastanza volgare? Cercò di non badarci troppo e si sistemò meglio sul divano per apparire tranquilla e a suo agio.
Bevve un altro sorso di tè mentre nel salottino entravano prima Robin e poi le tre ragazze che aveva precendetemente visto al pub, più un'altra con una coda di cavallo azzurra che non ricordava di avere mai visto.
-Ragazze, lei è Monet. Monet ti presento le mie amiche. Nami.- disse indicando una ragazza con una cascata di onde ramate che la scrutava attentamente, mostrandole però un ampio sorriso. -Pudding.- Questa era invece una ragazza più bassa della rossa con capelli castani ed uno sguardo da cerbiatta che sicuramente faceva capitolare molto uomini, ma non poteva trarre in inganno un'acuta osservatrice come lei -Bibi.- Lei era l'azzurra e si mostrò subito molto lieta di conoscerla e le strinse calorosamente la mano. -E Bonney.- disse indicando una ragazza con lunghi e lisci capelli rosa e bellissimi occhi viola che, inizialmente la fissò seria come se volesse sezionarla, poi invece si avvicinò e le diede una pacca vigorosa sulla spalla.
-Gradite una tazza di tè?- disse Robin  mentre le altre prendevano posto sulle sedie o sulla poltrone.
-Sì grazie, due cucchiaini di zucchero per me.- disse Pudding. -Quindi è lei la famosa persona che ci volevi presentare, la tua amica.-
Robin sentì che la castana calcava l'ultima parola come se la stesse rimproverando. Forse non aveva creduto a quello che le aveva detto. O forse la stava mettendo alla prova, comunque visto che erano tutte lì ormai non poteva più tirarsi indietro.
-Sì, è lei.- disse porgendo la tazza alla castana. -Ma non è mia amica.-
-Ah no? Allora è una tua parente?- le chiese Bonney quando ricevette la sua tazza. Robin servì le altre due prima di sedersi nuovamente vicina a Monet, non così vicine da sembrare inopportune ma più di quando farebbero due amiche.
-E' la mia ragazza.- spiegò loro.
A Bibi quasi andò il té di traverso. Anche se Pudding le aveva parlato di Monet e si era già preparata spiritualmente, non era riuscita a nascondere la sorpresa.
Bonney diede un colpo sulla schiena dell'azzurra, rischiando di farle saltare via i polmoni e qualche altro organo interno, vista la potenza del colpo.
-Tutto bene?- le chiese Nami. L'azzurra annuì anche se non era sicura di essere completamente a posto.
Robin le porse un bicchiere d'acqua che lei bevve avidamente, sentendosi forse meglio.
Nami si schiarì la voce. -E così state insieme allora, che sorpresa. Non mi pare di averti mai vista in giro Monet.-
-Oh, io faccio poca vita mondana veramente. Dedico molte ore al mio lavoro ed esco poco.- spiegò la verde mentre notava l'anello che luccicava nell'anulare della rossa, ma non fece alcuna domanda.
-E come hai conosciuto Robin allora?- domandò la rosa che fino ad allora era stata stranamente zitta .
-E' stato un incontro piuttosto casuale in un bar, durante la colazione, e fortunamente abbiamo iniziato a parlare e a conoscerci.-
Un altro colpo di tosse da parte di Bibi fece esasperare Nami. -Bibi si può sapere che cazzo hai? Non ti era già passata la tosse?-
-Scusatemi, è che certe cose pensavo succedessero solo nei film.- disse con un sorriso.
-Si, hai ragione. Incredibile come sia capitato anche a noi.- disse Robin anche lei, con un sorriso dolce sulla labbra mentre posava una mano su quella di Monet.
-Beh, mi pare che ci sia poco da dire al riguardo.- disse Bonney. -Non avrei mai pensato che potessi essere bisessuale Robin, ma a me non frega un cazzo di chi ti piace o frequenti, basta che ti tratti bene.- disse rivolgendo un'occhiata ammonitrice alla verde.
-Capisco la tua preoccupazione, ma Monet mi tratta molto bene e non potevo chiedere di meglio ora come ora.-
-Non dirmi che mi stai diventando sdolcinata ora, Robin?- la prese in giro Pudding.
-Eddai P-chan lasciala stare, almeno ora se lo può permettere di esserlo. Basta che poi su Facebook non si mette a scrivere cazzate come "Buon mesiversario a noi" o "Due mesi di noi" e va tutto bene.- disse Bonney suscitando l'ilarità generale.
Perfino Monet non poté trattenere una risata. Le amiche di Robin si stavano rivelando completamente diverse da come le aveva immaginate. Alcune non avevano proprio classe, come Nami e Bonney, mentre Pudding e Bibi erano più composte, ma tutte erano sicuramente delle brave ragazze che si preoccupavano solo che la loro amica non soffrisse. Anche lei con una sua cara amica avrebbe agito esattamente così.
Ma se ci rifletteva bene, da quanto non faceva un'uscita tra ragazze? Da quanto non vedeva Baby, ovvero la sua migliore amica? Da troppo tempo visto che la mora si era trasferita altrove insieme a suo marito. Le mancavano le loro chiacchierate e le loro confidenze, ecco perché intimamente era felice di aver conosciuto quelle ragazze. Sperava di poter colmare quel vuoto con loro una volta che si fossero conosciute meglio.
Era forse una cosa stupida da pensare ma, per quanto tutti la considerassero come una donna di ghiaccio, sotto quella pelle fredde aveva  un cuore che batteva anche lei ed era fatta di carne e sangue. Sangue che anche a lei piaceva riscaldare con un bacio, con una carezza o una semplice risata.
Il campanello suonò nuovamente e Robin fu colta da un brivido improvviso, come se qualcosa non andasse.
-Aspetti qualcuno?-le chiese Monet.
-No, a dire la verità. Scusate, ci metterò solo un momento.- disse Robin dirigendosi verso la porta.Quella brutta sensazione strisciava ancora sotto la sue pelle ma non capiva a cosa fosse dovuto, eppure non c'era niente che non andasse.
Aprì la porta e si trovò davanti niente meno che Crocodile. Era l'ultima persone che voleva vedere ed era sicura che fosse lì per rovinarle quel pomeriggio di pace in compagnia delle persone più care che aveva.
-Cosa ci fai qua?- gli disse Robin chiudendosi la porta alle spalle e spingendo il suo ex marito in fondo al corridoio, dove non avrebbero potuto sentirli.
-Non vuoi vedermi e neanche parlarmi, così sono dovuto venire io qua.-
-E' proprio per evitare queste spiacevoli sorprese che ti ho detto di parlarmi tramite avvocato.-
-Sì, lo so, ma tu non hai voluto incontrarmi e sono qua per un motivo.-
-Sarebbe?- disse lei incrociando le braccia sotto al seno. Immaginava che avrebbe cercato di impietosirla dicendole che non poteva stare senza di lei, che aveva lasciato la sua amante e che aveva bisogno di lei per vivere.
-Robin io sto morendo.- disse lui invece lasciandola completamente senza parole.
-Che significa?-
-Tumore ai polmoni, colpa dei sigari. Me lo avevi sempre detto di lasciar perdere questo brutto vizio, ma non ti ho mai dasto ascolto ed eccomi  qua.- disse tossendo violentemente.
Lei gli poggiò una mano sull'ampia schiena per sorreggerlo mentre l'uomo si piegava in due, con il petto sconquassato dalla tosse.
-Da quanto lo sai?-
-Un mese circa, non volevo dirtelo prima ma non so quanto mi resta ancora. Forse due mesi, forse tre o magari potrei perfino campare sei mesi, chi lo sa?.- disse con la sua voce roca.
Robin era ammutolita di colpo, cosa poteva dire in quella situazione?
-C'è qualcosa che posso fare per... farti stare meglio?-
-Ah Robin, sei sempre così altruista.- disse accarezzandole la guancia con una delle sue grandi mani.-Cosa potresti mai fare per alleviare le sofferenze di uomo destinato a morire? No che non puoi fare nulla. Solo ti chiedo di essere buona con me e di farmi un ultimo favore.-
-Ti prego Crocodile, non chiedermi di tornare con te perché non potrei mai farlo, men che meno ora.- disse lei mettendosi una mano davanti agli occhi per cercare di non fare scorrere quelle lacrime amare che pungevano contro gli angoli dei suoi occhi.
-No, la settimana prossima dovrò fare una tac piuttosto importante e volevo chiederti se avessi voglia di venire con me. Non voglio forzarti se non te la senti, ma sei l'unica a cui lo potrei chiedere.-
-Si, va bene, verrò con te. Ti farò compagnia e se dovessi ricoverarti per fare altri esami verrò a trovarti, tranquillo.- disse lei sfiorandogli la mano con la sua. Quel gesto serviva forse a ben poco ma non sapeva in che altro modo offirire un pò di conforto al moro. Nonostante la sua stazza le sembrava così fragile in quel momento. Lo accompagnò fino all'ascensore prima di rientrare tra le lacrime nel suo appartamento.
Monet le andò subito incontro e circondò il corpo della compagna con il suo.
-Che succede?- le chiese mentre le accarezzava i capelli.
-Crocodile.- disse e non si accorse della tensione che si impadronì del corpo dell'altra. -E' malato e sta morendo. Vuole che lo accompagni per fare una visita medica e non sono riuscita a dirgli di no.-
-Va tutto bene, Robin.- disse mentre continuava ad accarezzarla per farla calmare.
Robin si asciugò le lacrime con il dorso della mano, cercando di ricomporsi. -Scusate ma non me lo aspettavo proprio. Pensavo che volesse chiedermi non so... tutto ma non quello.-
Le sue amiche si avvicinarono e l'abbracciarono. Odiavano vederla così fragile, come quando aveva appena divorziato che sembrava avvolta da un alone di tristezza e dolore.
Non c'erano parole che bastavano per descrivere il modo in cui si sentiva.
Monet sciolse l'abbraccio e lasciò l'appartamento sentendosi di troppo.

*
*
*
Hawkins osservava il mare, non riusciva mai a saziarsi di quella visione così maestosa. Era come se ogni fibra del suo essere urlasse che il suo corpo dovesse stare là, e che la terraferma non era il suo posto. Ecco perché aveva accettato quel lavoro a Water 7 sentendosi a casa in quel posto sconosciuto.
Ora però, dopo tanti anni, era giunto il momento di iniziare un nuovi capitolo della sua vita, nuovamente sulla terraferma.
Sentiva di stare facendo la cosa giusta, il suo periodo in quella città acquatica era stato bellissimo ma poteva definirsi concluso con successo. Chissà magari avrebbe potuto prendetre casa per trascorrere lì gli anni da pensionato. Ma era ancora presto per pensare così a lungo termine.
Vide all'improvviso una tazza di caffè fumante manifestarsi davanti al suo viso. E, seguendo il profilo della mano tatuata che reggeva il tutto, si ritrovò davanti Trafalgar Law.
Non fu tanto stupito di vederlo visto quello che aveva fatto a Bonney, ma non immaginava di trovarlo lì proprio pochi minuti prima della sua partenza. Lo fissava come se fosse uno strano animale ma non scorgeva nel suo sguardo rabbia o altro. Prese il bicchiere di cartone e bevve un pò del liquido caldo.
-Come mai qua, non mi aspettavo di vederti?- domandò.
Law bevve un piccolo sorso di caffè prima di voltarsi verso di lui.
-Sei così sorpreso di vedermi?-
-Beh non è che siamo proprio migliori amici.-
Il moro fece un ghigno storto. -Hai ragione e te lo concedo. Volevo solo salutarti prima della partenza.-
Hawkins non sapeva se credere o meno alle sue parole, e gli sembrava davvero strano che il fidanzato della sua ex volesse davvero salutarlo sapendo che aveva baciato la già citata ragazza. Anche solo a pensarlo era troppo strano, e lui per primo si sarebbe mostrato scettico sentendo una cosa del genere.
Dubitava seriamente che Bonney non gli avesse raccontato nulla, anzi aveva ragione di credere che glielo avesse raccontato subito, non sono cose che si nascondono tra fidanzati quelle. Anche perché Bonney non si era mostrata per niente disponibile con lui.
Solo che lui non aveva resistito alla tentazione quando l'aveva vista. Era così bella e raggiante senza di lui che era stato quasi infastidito dalla cosa, così le aveva giocato un brutto tiro. Era stato disonesto questo lo sapeva ma in quel momento, ottenebrato dall'alcol e da quel fastidio che provava, non aveva ragionato più di tanto.
Non era geloso di Bonney, non pensava più a lei da anni ma gli aveva dato fastidio il pensiero che potesse avere ricominciato senza di lui, che lo aveva dimenticato e che era felice.
-Che cosa vuoi?- domandò alla fine.
Law schiacciò con le mani il bicchiere ormai vuoto e quando si voltò aveva una faccia che su chiunque avrebbe fatto credere che fosse un diavolo incarnato. Aveva gli  occhi grigi freddi come due lastre di marmo ed un'espressione terrificante. Ma Hawkins non si fece intimorire. Era abituato ad avere a che fare con fantasmi e spiriti di ogni tipo, perfino della morte, per essere spaventato.
-Non mi piace quando qualcuno mette le mani sulle mie proprietà.-
-Quindi Bonney ora è diventata un oggetto.-
-Hai capito cosa cazzo intendo.- disse modificando il suo registro linguistico.
Hawkins sospirò, evidentemente quella era la sua giornata sfortunata.
-Ho sbagliato e me ne dispiaccio ma non era mia intenzione creare problemi.-
-Beh dovevi pensarci prima di baciare la mia fidanzata.-
-E' stato solo un bacio e poi mi ha già punito lei che è la diretta interessata, non capisco di cosa ti impicci.- disse acido il biondo.
Law distese le braccia stiracchiandosi come un gatto prima di parlare di nuovo.
-Puoi anche avere ragione ma, come ho già detto, Bonney è la mia fidanzata e odio pensare che tu l'abbia toccata. -
-Come sei esagerato, non ho mica la lebbra o l'ebola!-
-No, ma devi capire che non lo devi più fare, che non solo hai sbagliato ma che sei un fottuto verme.-
Hawkins assottigliò lo sguardo, preparandosi mentalmente ad una rissa.
Ma Law non era il tipo che perdeva tempo in futili risse o che si sporcava le mani quando poteva evitarlo. Lui era più sottile e più malvagio e aveva in mente ben altro.
-Il caffè che ti ho dato.- spiegò mentre il biondo sentiva un rivolo di sudore scorrere lungo la sua schiena. - aveva dentro un lassativo.-
-Cosa? Ma che cavolo di medico sei?-
-E tu che razza di uomo sei se tocchi qualcuno che non ti vuole? Dentro la nave c'è l'antidoto, divertiti a cercarlo.- disse alzandosi.
-Vaffanculo.- disse il biondo sentendo già i primi violenti crampi allo stomaco.
-Goditi il viaggio, Hawkins-ya.- lo provocò l'altro mostrandogli il dito medio mentre si allontanava dal porto.
Hawkins corse lungo la passerella per scappare da quel pazzo maniaco e tutta quella gente. Stavolta la sbronza gli era costata più del previsto.
*
*
*
-Mi sa che c'è qualcosa che devi dirmi.- disse Robin giunte di fronte all'istituto in cui lavorava Monet.
La verde sussultò come presa alla sprovvista da quelle parole. Non voleva creare problemi, non ora che aveva trovato qualcosa di così importante come Robin.
-Quando devi andare con lui in ospedale?-
-Fra tre giorni perché?-
-Credi che avrebbe problemi se venissi anche io?- disse mordendosi il labbro.
-Non lo so, come mai?-
Monet si passò una mano tra i capelli incapace di trovare le parole giuste per descrivere cosa le passava per la testa. -L'altro giorno quando è venuto sai cosa ho pensato? Che avrebbe usato la malattia per convincerti a trascorrere gli ultimi mesi della sua vita con lui. E' stata una cosa orribile da pensare e lo so.-
Robin le prese la mano.
-Io ho chiamato il reparto di oncologia e di pneumologia per avere una conferma. Ho avuto la tua stessa impressione e mi sono voluta accertare prima di andare con lui. Lo conosco troppo bene per fidarmi.-
-Se lui te lo chiedesse, tu torneresti a vivere con lui? Anche solo per pietà?-
Robin giocherellò con una ciocca di capelli della sua compagna. -No, sai perché? Perché Crocodile sarebbe troppo orgoglioso per chiedere a qualcuno di assisterlo nei suoi ultimi giorni e non vorrebbe mai che qualcuno gli stesse vicino per pietà. Io per prima mi sentirei un verme a farlo.-
Monet sospirò ed una folata di vento la fece rabbrividire improvvisamente.
-Tu hai avuto paura che io ti abbandonassi per tornare da lui?- le chiese Robin. La verde non rispose ma la mora sapeva di aver visto giusto. Poche volte il suo intuito la tradiva.
-Monet dimmi se ho ragione.- le disse mettendole una mano sotto il mento per farla voltare ed immergersi in quegli occhi d'ambra che l'avevano rapita fin dalla prima volta che ci aveva posato lo sguardo.
-Si, e mi sono sentita una persona orribile.-
-No, sei solo umana e va bene che tu abbia dei dubbi. Solo la prossima volta parlamene per favore. Non posso conoscere quali sono le tue preoccupazioni se non me lo dici.- le disse con un sorriso l'archeologa.
-D'accordo. Sto davvero facendo la figura della stupida mi sa.- disse la verde.
-Affatto e comunque ho una cosa da chiederti.-
Monet inclinò leggermente il capo, in un gesto che Robin aveva capito che faceva quando era incuriosita da qualcosa.
-Sposami. Non rispondermi subito se non vuoi, ma pensaci per favore.-
La verde annuì in una tacita promessa. L'unica certezza che aveva era che amava quella donna e che se glielo avesse chiesto sarebbe andata in capo al mondo per lei. Era stata una stupida a preoccuparsi di quello che Robin considerava come un capitolo chiuso della sua vita. Se non si preoccupava più di Crocodile perché lo avrebbe dovuto fare lei?
Le posò un rapido bacio prima di percorrere la scalinata che conduceva all'ingresso della scuola. La prima campanella suonò mentre lei già si immaginava a vivere sotto lo stesso tetto di Robin.
Era una immagine così potente che, prima del suono della seconda campanella che annunciava il definitivo inizo delle lezioni, percorse a ritroso il tragitto che aveva fatto e si diresse verso Robin che ancora stava lì.
Le gettò le braccia al collo e la baciò stavolta con passione. -Sì, si e si.- disse tempestandola di baci.
Non erano solite lasciarsi andare in quel modo in pubblico, ma il loro amore stava diventando così grande che non potevano più trattenerlo oramai.
Ed entrambe ne erano deliziosamente consapevoli.
*
*
*
*
*
*
*
*
*

Angolo Autrice:

Ed eccoci arrivati alla fine di questa ff, forse il finale con Monet e Robin è troppo fluffoso (?) ma sapete che sono fan del lieto fine e non potevo non metterlo anche per loro due. Non so voi ma sono sempre triste quando arriva questo momento. Comunque sono abbastanza soddisfatta di questo esperimento e spero che anche voi vi siate divertiti a leggere quanto io mentre scrivevo questi deliri. Lavorare su queste coppie mi è piaciuto tanto ma non credo che ci tornerò più per un bel pezzo. Al momento sono concentrata su altre storie con altre coppie, chi mi conosce sa, quindi le abbandonerò per lungo tempo.
So che mi vorrete uccuidere per quello che ho fatto a Croco, e lo capisco visto che io al posto di voi lettrici penseri lo stesso, ma per esigenze di trama ho voluito farlo rivedere anche se in fase terminale di una orrida malattia :( sono una persona orribile ma non vogliatemene per questo vi prego.
Ringrazio chiunque avrà voglia di lasciarmi un commento e ne aprofitto per ringraziare la mia carissima Thelvia, che ha recensito questa stroria e anche la precedente da cui prende spunto. Se non ci fossi tu non so cosa farei cara.
Ma ringrazio di cuore anche MissAllSunday3 per le belle parola che ha speso per questa mia storia, Fenris e Pan_Kidd.
Un abbraccio a tutti quelli anche hanno messo la storia tra le preferite e le seguite. Vi adoro!!
Un bacio a tutti e la prossimo deliro di fanfcition!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: XtinaA