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Autore: Lady_Sue1789    28/11/2017    3 recensioni
Con il titolo traducibile come "Ridere a crepapelle", ecco una raccolta di storie più o meno brevi e (spero) divertenti ispirate agli eventi e ai personaggi della serie...
Cap. 1. A prima vista: trovare il compagno perfetto è una vera fortuna, e loro ci sono riusciti!
Cap. 2: Le Dinosaure: non tutte le akuma escono col buco...
Cap. 3: La vendetta è un piatto da servire in scatola... - (corretta la formattazione dei dialoghi)
Cap. 4: Quando il cuore batte Roquefort
Cap. 5: Consigli in Nero
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'Autrice: Finalmente sono tornata! Squillino le trombe, rullino i tamburi e possibilmente vorrei una nuvoletta di glitter su di me! *balle di fieno che rotolano e grilli che interrompono il loro strinire e se ne vanno*
Ooooooooooooooook, mi sembra giusto e capisco che siate arrabbiati per l'assenza...
*Voce dal pubblico*: Ma questa chi è???
*Altra voce*: Ma come "chi è???" Dai! E' quella che... Ha scritto... Quellaaaa... Dai! Hai capito chi è?
*Prima voce*: No.
Ma... Veramente... Io sarei l'autrice... Ho scritto alcune fanfic su Miraculous... Ok, era una sola. Ma ho anche questa raccolta, che non aggiornavo da tre settimane...
*Pubblico attonito*
Va be'... Vi lascio il nuovo capitolo, dedicato a fairytales_lover, che mi aveva chiesto un capitolo su Plagg... Non sono sicura sia divertente, a mia discolpa dirò che nella mia testa suonava meglio, ma non sono una comica nata, quindi... A voi!
P.S.: "Chez Virgilie", la formaggeria citata nel capitolo, è un posto realmente esistente e una delle migliori formaggerie di Parigi... Un universo formaggioso e un kwami formaggio-dipendente... Ecco che ne potevo far venir fuori!
***

Qualcosa era cambiato.
Adrien lo percepiva sulla punta del naso, tra i fili dorati sulla sua testa ogni volta che anche solo il più impercettibile alito di vento vi passava attraverso.
Lo sentiva nell'aria, lo sentiva sulla punta delle dita.
Plagg, nelle ultime ore, era stato fin troppo tranquillo.
Almeno da quando, non più tardi del giorno prima, il giovane modello aveva dovuto rincorrere il kwami nero per mezza Parigi, dopo che questi gli aveva senza troppi complimenti sfilato il portafoglio dalla tasca e si era diretto a super velocità verso la formaggeria "Chez Virgilie", su rue Damrémont, al numero 54, nel XVIII.
Se non fosse stato per la fulmineità con cui il piccolo esserino era riuscito a derubarlo e a tuffarsi al di fuori del finestrino dell'auto volando spedito in direzione contraria, Adrien si sarebbe di certo risparmiato una notevole corsa e le occhiate stranite dei passanti a cui era finito più o meno addosso e a cui aveva chiesto aiuto urlando:
-Fermate quel gatto! Mi ha rubato il portafogli!!!
Ma nessuno, a parte lui, sembrava vedere il kwami del Gatto nero e di lì a breve, persino lui lo perse di vista.
Lo aveva ritrovato solo diversi minuti dopo, che lievitava placido e tranquillo con il portafogli tra le zampette, insolitamente silenzioso.
Come era rimasto, appunto, nelle ore seguenti.
-Plagg - esordì dunque il giovane, stanco di un tale silenzio.
Gli occhi verdi scintillanti della creaturina fantastica si aprirono pigramente mentre voltava la testa verso il ragazzo.
-Che vuoi, ragazzino? - biascicò in risposta, appena sollevato dalla superficie piana della scrivania.
-Sei troppo tran...
Il suono del campanello del maniero degli Agreste interruppe la conversazione. Chi mai poteva avere tanto ardire da suonare a quella porta?
Adrien avrebbe liquidato la faccenda in meno di un secondo, se il suono propagatosi per la casa non avesse causato la partenza immediata del kwami verso la porta, più veloce di Hussein Bolt alle olimpiadi.
Deciso a tutelare la segretezza del kwami e la propria pelle, il giovane Agreste cercò di recuperare lo scarto fiondandosi a sua volta fuori dalla porta della stanza e giù dalle scale, scorgendo attraverso i vetri delle finstre un povero fattorino alla porta e niente più, prima che una macchia scura gli si avventasse in viso, quasi facendogli rompere l'osso del collo: le possibili ragioni per cui Plagg cercasse in tutti i modi, con un moto contrario a quello tenuto finora, di tenergli coperta la faccia e gli occhi dopo quanto aveva intravisto, lo mandavano in allarme.
-Plagg, levati dalla mia faccia!!!
-Ghnooooo! - sibilava in risposta il piccolo kwami, attanagliato ai capelli biondi del povero umano barcollante e instabile.
-Che cosa hai combinato??? - cercò di nuovo di ruggire il giovane, ma le sue parole suonavano a lui stesso particolarmente ovattate.
-IO NON HO FATTO NIENTE, STUPIDO MOCCIOSO!!!
Plagg sembrava quasi fuori di sé.
Nel mentre, rischiando più di una volta di mancare qualche gradino, Adrien era riuscito ad arrivare alla porta d'ingresso e dopo essersi letteralmente strappato il kwami dal viso, ad aprirla.
Fu l'ultima cosa che vide, prima di essere sotterrato da una montagna di... Camembert?
Quando riuscì ad emergere da quell'ammasso puzzolente, si trovò circondato da scatole e scatole di Camemebert e il viso annoiato del giovane fattorino che non sembrava essersi accorto di nulla mentre tamburellava con la penna sul supporto delle lettere di consegna.
-100 confezioni sfuse di camembert per il signor Agreste... Una firma qui, prego... - strascicò, come se fosse una consegna del tutto normale e non l'intera scorta mondiale di formaggio dall'odore nauseabondo lì in casa del più celebre stilista di Parigi, della Francia, del mondo.
-Scusi un momento - chiese Adrien al fattorino, prima di voltarsi e riservare al kwami lo suardo più astioso possibile, appena riuscì a richiudere appena la porta in faccia al fattorino, giusto per un momento di chiarimento che i suoi occhi silenziosamente comandavano.
Non che il kwami fosse sotto soggezione o altro. Lo fissava forse con altrettanto astio e invece che mettere in chiaro la propria posizione, si limitò a finirglì addosso, aggrappandosi alla punta del naso dell'umano e fissandolo, occhi negli occhi, verde nel verde.
-Firma. Quel. Foglio. - sibilò, lasciando intendere le orribili conseguenze a cui avrebbe potuto sottoporre il ragazzo in caso di ribellione.
Ma Adrien non era intenzionato meno di lui a cedere:
-Non. Se. Ne. Parla. - replicò, prima di staccarselo di nuovo dalla faccia e tenerlo sospeso poco lontano, le zampete conserte e l'espressione imbronciatissima e contrariata.
-Andiamo!!! Cento scatole?? Ma quando cavolo le ha...
L'illuminazione improvvisa gli fece spalancare gli occhi e sbiancare le guancie, prima di ritornare a fissare il kwami con gli occhi ridotti a fessure e i denti stretti. -Le hai ordinate ieri quando hai rubato la carta di credito!!! CANAGLIAAAA!!! - esclamò, afferrando il kwami prima che potesse sfuggirli e stringendolo abbastanza forte da farlo quasi gonfiare come un palloncino per lo sforzo di liberarsi, mentre lo tirava a pochi millimetri dalla sua faccia.
Il campanello, probabilmente suonato dal fattorino rimasto fuori, gli fece allentare la presa con un sospiro rassegnato e il kwami ne approfittò per sgusciare via, ghignante e vittorioso.
Il ragazzo aprì la porta, per trovare di nuovo il fattorino con espressione invariata, impassibile.
Rassegnato, firmò il foglio e lo lasciò andare, chiudendo di nuovo la porta e fissando il kwami e la sua puzzolente montagna di bottino.
Ma almeno una poccola vendetta doveva attuarla, mentre recuperava le scale e si dirigeva verso la sua camera.
-Faresti meglio a far sparire tutto prima che Nathalie e papà rientrino...
Plagg lo fissava esterefatto, sorpreso da quel colpo basso, sentendosi vittorioso e sconfitto allo stesso momento, seduto sulla cima della montagna di scatole di pioppo con il suo amato camembert...
-E io non ti aiuterò! - aggiunse il ragazzo, prima di aprire la porta della camera davanti a sé e firmarsi a fissare soddisfatto la reazione del kwami.
Realizzando quindi il malefico piano di vendetta del ragazzo-traditore, il kwami, con gli occhi sgranati, rimase in silenzio per qualche secondo, prima di fiondarsi verso la faccia di Adrien per l'ennesima volta, urlando come un grido di guerra:
-CAAATAAACLIIIIIIIIIIIIIISMAAAAAAAAAAAA!
  
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