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Autore: LazySoul    28/11/2017    3 recensioni
La storia è ambiantata al sesto anno.
I protagonisti indiscussi sono i pensieri e le emozioni provate da Draco Malfoy ed Hermione Granger.
Pensieri che forse li porteranno ad avvicinarsi l'uno all'altra, oppure ad allontanarsi irrimediabilmente...
Estratto:
«Cosa vuoi ancora da me?», gli chiese: «L'umiliazione dell'ultima volta non è bastata?»
Ripensò a quello che gli aveva confessato sotto l'effetto del Veritaserum e le sue guance diventarono subito incandescenti per la rabbia e l'imbarazzo.
«Oh, Mezzosangue, pensi davvero che io mi possa accontentare di così poco?», mormorò lui, ora talmente vicino da farle percepire il suo odore.
E Hermione lo vide. Era lì, proprio davanti ai suoi occhi: il desiderio.
Malfoy la voleva.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di Sguardi'
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13. Insonnia
 

Il ticchettio debole dell'orologio risuonava nell'ambiente, disturbando il silenzio della notte.

Erano le due e otto minuti e, nel dormitorio Grifondoro, Calì e Lavanda stavano dormendo profondamente nei loro letti, ignare della presenza vigile di Hermione Granger.

La riccia non riusciva a dormire.

Continuava a rigirarsi nel letto, alla ricerca di una posizione comoda, invano.

Il suo cervello non voleva saperne di spegnersi, continuando a lavorare instancabilmente e a ritornare sempre e immancabilmente a due ore prima e a quello che era successo nella Torre di Astronomia.

Malfoy l'aveva colta alla sprovvista.

Cosa gli era saltato in mente? Perché l'aveva baciata?

Hermione non riusciva a raccapezzarsene.

Una parte della sua mente stava addirittura provando a rimuovere l'accaduto, facendole credere che non fosse successo nulla. Peccato che non fosse abbastanza stupida da convincersene del tutto.

Sbuffò esasperata, schiacciando maggiormente il volto contro il cuscino.

"Dormi, dormi, dormi, dormi", si ripeteva con insistenza, cercando di bloccare qualsiasi altro pensiero e di lasciarsi trasportare nel mondo dei sogni.

Non funzionò.

«Maledetto, furetto, io...», borbottò sdraiandosi sul fianco e colpendo con il pugno il cuscino.

Grattastinchi, acciambellato accanto ai suoi piedi si alzò pigramente, la fissò con fastidio e saltò agilmente a terra, per andare a dormire sul letto di Lavanda Brown.

«Umpf! Traditore!», sibilò lei con tono ferito: «Ho combattuto per te! Sono andata contro le regole della scuola per te! E tu? Vai a dormire sul letto di...»

Grattastinchi, come se potesse capire le parole della sua padrona, le diede le spalle, muovendo la coda velocemente, quasi volesse intimarle il silenzio.

«Traditore», ripetè la riccia, portandosi una mano a coprirle gli occhi.

Il ricordo delle labbra del biondo Serpeverde contro le sue tornò prepotente ad invaderle la mente, lasciandola senza fiato.

Avrebbe dovuto ritrarsi subito, magari tirargli uno schiaffo.

Perché non l'aveva fatto? Perché aveva risposto al bacio, anche se per pochi brevi istanti?

«Stupida, stupida, stupida», si insultò, posizionandosi a pancia in su, gli occhi spalancati fissi sul soffitto e le mani intrecciate all'altezza dello stomaco.

Sbuffò e si rigirò, questa volta sul lato destro.

Il brivido che le aveva percorso la schiena quando Malfoy le aveva afferrato la nuca due ore prima, continuava a pizzicarle la pelle e, ogni volta che ripensava a quel bacio, un caldo languore le bruciava il petto e ventre, facendola sentire a disagio.

«Maledetto», sussurrò, tornando nuovamente a pancia in su a fissare il soffitto.

Le mani abbandonate sullo stomaco salirono appena, fino a quando non entrarono in contatto coi seni, li strinse, sentendo il nodo all'altezza del ventre stringersi maggiormente.

In quell'istante ebbe la conferma di ciò che temeva: il bacio che lei e Malfoy si erano scambiati l'aveva eccitata.

Schifata dalla reazione del suo corpo, tolse le mani dal suo petto e tornò ad appoggiarle sullo stomaco, decisa a non assecondare il fuoco che le scorreva nelle vene.

«Maledetto», ripeté, chiudendo gli occhi, decisa ad addormentarsi una volta per tutte.

Riaprì gli occhi pochi secondi dopo con un gemito di sconforto.

Continuava a pensare a quel bacio e al bisogno che aveva di sentire un contatto fisico più profondo. La pelle le bruciava dal desiderio che aveva di essere toccata da mani forti, maschili e sicure. Le stesse che l'avevano avvicinata per un bacio improvviso, quelle che le avevano tirato i capelli, facendole male, un male che però le era piaciuto.

Sapeva di cosa aveva bisogno il suo corpo, ma l'idea che fosse stato il bacio di Malfoy a provocare una tale reazione la schifava e sconvolgeva.

Senza pensarci, cercando di spegnere la voce contrariata del suo cervello, infilò la mano all'interno dei pantaloni del pigiama e poi dentro le mutande, toccandosi con un misto di vergogna e curiosità.
Non era la prima volta che si dava piacere da sola, era una pratica che aveva già sperimentato in passato e che la aiutava a liberare la mente e scaricare lo stress.
Solitamente immaginava che fosse qualcun altro a farle provare quelle dolci ondate di piacere, ma non dava mai un volto allo sconosciuto. 
Quella sera, mentre si dava piacere, nella sua mente continuava a spuntare il volto di Malfoy. 
Erano quelle mani eleganti e forti che la stavano toccando, poteva quasi sentire la sua voce profonda e roca sussurrarle all'orecchio e non per insultarla. Immaginò di essere nuovamente sulla Torre di Astronomia, circondata dal suo odore di bucato e profumo per uomo. 
Le labbra di Draco Malfoy sulle sue, le mani di lui dentro alle mutandine di lei, le dita esperte che le facevano perdere il contatto con la realtà.
Quando raggiunse l'orgasmo rimase immobile, con gli occhi chiusi ad assaporare gli ultimi istanti di dolce oblio.
«Maledetto», sussurrò con rabbia, prima di alzarsi e correre verso il bagno.
Aveva bisogno di una doccia e di togliersi di dosso l'appiccicosa sensazione di essere impazzita. 
Ciò che aveva appena fatto le sarebbe costato caro, lo sapeva.
In che modo avrebbe potuto guardare in faccia Malfoy in futuro senza arrossire e ripensare alle sue malsane fantasie?
Hermione Granger riuscì ad addormentarsi solo dopo molto tempo, intorno alle tre e quaranta minuti del mattino.
Tutto sommato le era andata bene; nei sotterranei, quella notte, Malfoy non riuscì proprio a chiudere occhio.
In compenso però occupò il proprio tempo finendo i compiti per la settimana e ideando un piano per rimanere solo con la riccia il giorni dopo.
Malfoy aveva bisogno di capire quanto fosse grave la situazione e se sarebbe mai riuscito a insultarla di nuovo come aveva sempre fatto. Inoltre, voleva baciarla di nuovo e di sicuro non poteva farlo di fronte a tutta la scuola, aveva bisogno di privacy.
Aveva bisogno di un piano di attacco.
O forse necessitava solo di una visita da uno psicologo?

 

******
Ciao a tutti! 😊
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che abbiate tempo e voglia di farmi sapere cosa ne pensate. 
Inoltre vorrei chiedervi se (dal contenuto di queso capitolo) pensate che dovrei cambiare il rating alla storia, perché personalmente sono indecisa 🤔
Al prossimo aggiornamento!
Un bacio,
LazySoul

 
  
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