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Autore: kymyit    28/11/2017    2 recensioni
-Oppure, ci sarebbe un'altra soluzione.- disse Reiju.
Aveva quella sua aria calma che talvolta lo inquietava.
-Ovvero?-
La ragazza attraversò la stanza per poi fermarsi sulla porta.
-Davvero non sei stato avvertito?- ridacchiò -Forse avranno voluto farti una sorpresa, padre.-
-Che sorpresa? Che stai dicendo?-
Bussarono alla porta.
-Oh, devono essere pronti per dare l'annuncio.-
Judge era confuso. Fissava ora la porta, ora sua figlia, che serafica aspettava solo che lui le chiedesse di far entrare gli ospiti. Ma lui non era molto sicuro di volerlo fare.
-Oi, padre!- esclamò la voce di Yonji dall'altra parte. Il quintogenito non aspettò che il genitore rispondesse e aprì la porta.
Che avevano combinato i suoi figli? Che regno avevano raso al suolo senza renderlo partecipe? Che... sbiancò.
Insieme a Yonji, camminava un uomo alto e massiccio, col volto immerso in un collo di pelliccia bianca. Non c'era bisogno di presentarlo, poiché il suo avviso di taglia parlava per lui come un biglietto da visita a dieci cifre.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Yonji Vinsmoke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Winch and the Dogtooth






-Ci sarebbe una cosa da fare... - ponderò Judge Vinsmoke.
Giunse a quella conclusione dopo pochi minuti di riflessione. La proposta arrivata ufficialmente dall'Imperatrice Big Mom era stata come la manna dal cielo, ma si era rivelata immediatamente un problema grosso come un palazzo. Tanto per cominciare, era ben noto che Big Mom fosse... volubile? Quindi francamente non gli andava di "regalarle" uno dei suoi figli. Certo era una proposta che non poteva rifiutare. Sia per i vantaggi a cui mirava da tempo, sia perché, in caso di rifiuto, probabilmente la suddetta pazza avrebbe dichiarato guerra totale al Germa. Non era così ingenuo da pensare che ne sarebbero usciti illesi, ecco.
-Ovvero?- domandò Reiju, la quale aveva osservato il padre fare avanti e indietro per lo studio per infiniti minuti.
-Ci sarebbe quello scarto di Sanji... -
Per un attimo il volto della primogenita si oscurò.
-Non c'è altra soluzione.- rifletté ancora Judge, compiaciuto. Alla fine, tenere in vita suo figlio e permettergli anche di fuggire nel mare Settentrionale si era rivelata un'ottima decisione. Chi l'avrebbe mai detto che Sanji gli sarebbe tornato utile?
-Oppure, ci sarebbe un'altra soluzione.- disse Reiju.
Aveva quella sua aria calma che talvolta lo inquietava.
-Ovvero?-
La ragazza attraversò la stanza per poi fermarsi sulla porta.
-Davvero non sei stato avvertito?- ridacchiò -Forse avranno voluto farti una sorpresa, padre.-
-Che sorpresa? Che stai dicendo?-
Bussarono alla porta.
-Oh, devono essere pronti per dare l'annuncio.-
Judge era confuso. Fissava ora la porta, ora sua figlia, che serafica aspettava solo che lui le chiedesse di far entrare gli ospiti. Ma lui non era molto sicuro di volerlo fare.
-Oi, padre!- esclamò la voce di Yonji dall'altra parte. Il quintogenito non aspettò che il genitore rispondesse e aprì la porta.
Che avevano combinato i suoi figli? Che regno avevano raso al suolo senza renderlo partecipe? Che... sbiancò.
Insieme a Yonji, camminava un uomo alto e massiccio, col volto immerso in un collo di pelliccia bianca. Non c'era bisogno di presentarlo, poiché il suo avviso di taglia parlava per lui come un biglietto da visita a dieci cifre.
-Charlotte... Katakuri?-
-Padre!- esclamò Yonji, col volto illuminato da un'immensa gioia. Un'emozione sincera, non la solita aria strafottente che era il marchio di fabbrica di famiglia.
-Finalmente è arrivato il momento!-
-Il momento di cosa?-
-Aspettavamo il consenso di Big Mom prima di parlartene. Sapevo che ci tenevi.- continuò Yonji parlando in fretta.
Judge guardò Reiju che ricambiò con uno dei suoi sorrisini.
-E' stato tutto così strano... ma è successo, padre, mi sono innamorato! Perciò, mi immolerò io per la causa!-
-Tu cosa? Per cosa?!- Judge era stravolto. Non poteva concepire nessuna delle parole del figlio. Uno, Yonji, come i fratelli, aveva da sempre un debole per le donne e Charlotte Katakuri di femminile non aveva neppure una cellula. Era un concentrato di virilità e potenza.
Quindi, come si spiegava tutta quella storia assurda?!
-Yonji... spiegati... tu cosa? Cos'è quella faccia felice? Perché vi tenete per mano?-
Fu allora che Katakuri intervenne.
-Signor Vinsmoke... -  iniziò con tono educato e rispettoso. Stonava terribilmente. Qualcosa gli diceva che non era così che doveva essere!
-Mi concede la mano di suo figlio?-
I due innamorati si strinsero l'uno all'altro, trepidanti di gioia e amore.
Non riuscì a nascondere oltre lo shock e un potente urlò si levò nella notte.

O era giorno?
No, era notte.

Judge si guardò intorno, nel buio della sua stanza, tremante e percorso da freddi brividi di terrore. Era stato tutto un incubo?
-Sì... non c'è altra spiegazione... -
Rise istericamente con la mano sul volto.
Ormai Big Mom infestava i suoi incubi. Quel maledetto matrimonio aveva lasciato ferite indelebili nella sua mente. Ponderò di ricorrere ad uno psichiatra, a questo punto, ma in segreto.
"Nessuno dovrà mai saperlo..."
Si sdraiò nuovamente sprofondando la testa sui guanciali sperando che il sonno se lo riprendesse, magari elargendogli sogni meno dolci e spaventosi di quello. Tuttavia era destino che quella notte non finisse mai, infatti, pochi secondi dopo, sentì bussare. E per davvero.
Sudò freddo ed esitò prima di rispondere.
Fu Yonji ad entrare, come al solito senza aspettare.
Un colpo al cuore.
-Padre, ti ho sentito urlare.- disse -E' successo qualcosa?-
Era solo, grazie al cielo.
-Nulla.- tagliò corto accendendo la lampada -Va pure a dormire-
Il figlio reclinò il capo. Ok, suo padre non era mai un uomo di molte parole quando si trattava di esternare le sue debolezze. Scrollò le spalle e fece per uscire.
-D'accordo. Ah, domani devo parlarti di una questione importante.-
Tu-tum.
L'infarto era dietro l'angolo, se lo sentiva.
-Eh?-
-Domani.- ridacchiò Yonji uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.
Judge rimase come paralizzato.
Sorrideva?
Era decisamente colpa della scarsa luce della lampada, non c'era spiegazione. Sì, doveva andare dallo psichiatra. E doveva pagarlo molto bene. Forse era solo un altro incubo, forse un presagio di sventura, forse...
Perché Yonji stava sorridendo?!
I frammenti del terribile incubo gli ritornarono alla mente. Un caleidoscopio di immagini terribili e una cacofonia di parole disturbanti. Una pioggia torrenziale di terrore che gli gelò il sangue nelle vene e gli fece formicolare ogni millimetro del suo corpo, fino ad annientare i suoi sensi. Sopraffatto dallo shock, Judge Vinsmoke smise semplicemente di pensare.

Purtroppo per lui solo fino all'indomani.







Note: Vorrei poter dire che sono tornata in pianta stabile, ma... non lo dico. Diciamo che per ora sono tornata a sottoporvi il delirio causato da una fanart  e da una conversazione avuta in seguito con la mia (ormai la conoscete) ben nota moglia e compare di pirlate: Vegethia.
Insomma, glielo devo XD
Cosa avrà voluto dire davvero Yonji a suo padre?
Non ve lo dico ^_- è a vostra discrezione. Macerate nel dubbio come Judge. Tanto so che non smetterete di pensare come lui.
La citazione a Jojo Battle Tendency era obbligatoria.
Alla prossima!


   
 
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