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Autore: Yuphie_96    28/11/2017    1 recensioni
Dal Prologo:
L’uomo annuì, accarezzando un attimo la fronte del fagottino, poi si voltò nella direzione da dov’era venuto e si mise a correre per raggiungere la sala operatoria.
“Ah figliolo! Un attimo solo!”
L’uomo si voltò verso il padre.
“Come si chiama?”
Chiese l’anziano.
L’uomo sorrise.
“Amèlie”
E riprese a correre.
“Amèlie eh…”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Nuovo personaggio | Coppie: Roy/Ed
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino di Robh: Buona sera, buona sera, buona sera.
Non ho molto da dire su questo capitolo, è un pò di passaggio per il prossimo, non succederà niente di eclatante ma sarà un pò di raggruppamento d'informazioni per Amèlie, specialmente nell'ultima parte.
Buona lettura! <3

 

I giorni restanti della settimana passarono in modo assolutamente migliore per tutti e tre gli Elric.
La mattina Ed aspettava Amèlie e insieme facevano colazione, con Al seduto a capotavola insieme a loro, e la ragazza raccontava tutto quello che aveva letto sulla fotografia e l’arte di quell’epoca, facendo ridere i due fratelli quando si emozionava come una bambina, ma alla castana poco importava, finalmente poteva studiare le cose che voleva lei, e non quelle del suo odiato liceo.
I tre poi si dirigevano al quartier generale, dove si separavano, Ed e Al andando a fare le loro ricerche mentre Amèlie si dirigeva nello studio di Mustang, chiedendo se poteva fare qualcosa, e fu lì che mise alla prova la sua capacità di copiare le firme dei suoi genitori, imparando a copiare quella del colonello quando lui si metteva a fare gli affari suoi…almeno finché non lo scopriva la tenente Hawkeye, gran donna, davvero, si ritrovò a pensare la ragazza uno di quei giorni.
A fine giornata, i parenti si riunivano e tornavano a casa insieme per cenare con qualcosa che compravano lungo la via, riuniti nuovamente a tavola erano i due fratelli chiedevano del loro futuro alla castana che rispondeva molto volentieri.
Gli raccontò di come avevano girato la Germania e di come si erano nascosti in America quando la guerra era entrata nel vivo, lì Edward aveva incontrato la sua compagna, non la sposò mai anche se rimase incinta un anno dopo e quando Roy fu grande, Ed decise di ritornare in Germania visto che da molto tempo non l’amava più, con sorpresa scoprì che il figlio sarebbe andato con lui, lasciando la madre sola, che non protestò molto, dicendo che ormai doveva lasciarli liberi di andare dove volevano, anche se questo significava andare via da lei.
Amèlie raccontò di averla incontrata poche volte, perché raramente lasciava l’America, e il ricordo più prezioso che aveva della donna era un fermaglio a forma di piuma, perso quando era arrivata in quel mondo.
Il giorno dopo, la ragazza ne trovò uno uguale a quello descritto la sera prima sul bancone della cucina, al che andò nella stanza dei fratelli per saltare addosso ai due per ringraziarli, e iniziare poi la loro solita routine.
Una routine piacevole, a cui si abituarono presto tutti e tre, non ricordando l’ultima volta che sentirono quel piacevole calore che proveniva da una famiglia unita.

Arrivò l’ultimo giorno e i due seguirono la ragazza fino all’ufficio del colonello.
“Credo che ormai questi siano inutili, che ne dite?”
Sorrise Roy, mettendo un plico di fogli davanti al biondo e alla castana.
Edward li prese comunque e vide che effettivamente, scritto su bianco, Amèlie era sua parente sanguinea.
“Si, vittoria!”
Urlò entusiasta, la ragazza, dopo aver dato una sbirciata ai fogli, alzando le braccia al cielo.
Havoc soffocò una risatina dietro la sigaretta, mentre gli altri facevano un leggero sorriso, compreso il colonello che ritirò i fogli dalla mano del subordinato.
“Allora, signorina Amèlie Elric, ora che ha intenzione di fare?”
Amèlie sorrise, aprendo la bocca…richiudendola dopo qualche istante, con l’entusiasmo che scemava pian piano dai suoi occhi, si girò a guardare tutti per riportare lo sguardo infine sul colonello.
“Che faccio adesso?”
Chiese ad alta voce, domandandolo sia a sé stessa che agli altri intorno a lei.
Non andava più a scuola, non c’era bisogno di andare più da suo nonno…quindi?
Si guardò ancora in giro.
“Perché non rimani qui a Central, potresti fare la segretaria”
Propose Fury.
“Sarebbe un’idea interessante, ormai ti sei ambientata qui, potresti essere la segretaria del colonello”
Continuò Falman, andando ad appoggiare la mano sulla spalla della castana.
“Soprattutto potrebbe continuare a copiare la firma del colonello”
Bisbigliò Havoc a Breda, che se la rise nascosto da una mano, ma entrambi furono rimessi in riga da un’occhiata minacciosa di Roy.
“Non ho capito bene signori, avete per caso detto che volete donare metà delle vostre paghe ai fondi dell’esercito?”
Chiese il superiore.
“Ci dispiace, signore!”
Dissero in coro.
“Ah ecco”
Borbottò Roy, mentre Riza scuoteva la testa sconsolata.
Intanto Amèlie aveva pensato alla proposta…almeno avrebbe avuto un posto dove stare nel frattempo che suo nonno sistemava la sua questione.
A questo stava riflettendo quando Ed si alzò e la prese per mano, facendo alzare anche lei.
“Amèlie viene con noi”
Annunciò serio.
“Davvero?”
Chiese Al.
“Davvero?”
Seguì Amèlie.
“Davvero?!”
Finirono i militari.
“Ehi! Cosa c’è di strano?!”
“Beh…hai detto tu che non dovrei immischiarmi”
“Ti ho fatto una promessa e per mantenerla devi venire con noi”
“E’ un modo per dirmi che sennò mi avresti mollata qui?”
Chiese la ragazza, assottigliando gli occhi.
Edward arrossì, colto in fallo, ma Amèlie decise di fare finta di niente, abbracciando il nonno e scoccandogli un bacio sulla guancia, vedendo di soppiatto come il colonello stringeva un pugno e sogghignando, aveva notato che lo faceva spesso quando dava dimostrazioni aperte di affetto verso acciaio.
“Comunque sia, accetto! Verrò con voi così vedrò con i miei occhi i racconti di cui mi hai sempre parlato!”
“Guarda che non sarà una passeggiata”
L’avvisò Ed.
“Sei davvero sicuro di volerla portare con te?”
Chiese conferma, Roy, guardando il giovane fisso negli occhi.
Acciaio ricambiò quello sguardo con uno altrettanto serio.
“Le promesse vanno mantenute”

E Edward cercò davvero di mantenere la parola ma tutto divenne molto più difficile.
Suo nonno la mise a sapere dell’esistenza di strani esseri, uomini artificiali chiamati homunculus.
Partirono per Reole per cercare di fermare la rivoluzione.
Amèlie fece la conoscenza di Rose, Layla e Scar.
Vide quello che successe a Reole e capì perché suo nonno avrebbe voluto tenerla lontano, ma ormai era troppo tardi, suo zio Alphonse era diventato la pietra filosofale che i due fratelli cercavano da tempo.
Allora iniziarono a scappare, Ed lasciò l’esercito, venendo però fermati dal colonello in persona che li rimprovera per non aver chiesto la sua protezione.
Conobbe la famosa Winry e scoprì che è stato Roy a uccidere i genitori della ragazza.
Arrivano al paese natio dei due fratelli, dove Amèlie fa la strana conoscenza del suo bisnonno: Hohemheim Elric, che la scambiò per Trisha.
Da quel incontro, le cose iniziarono a precipitare senza che la ragazza potesse fare niente.
Suo nonno aveva ragione, i racconti sono molto diversi, quando si vivono sulla propria pelle.

   
 
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