Solo amici
Le è servita
una settimana per digerire pranzo e cena del Ringraziamento con amici e
parenti, anche se in realtà i suoi problemi di stomaco mal funzionante sono attualmente
dovuti forse più ad una certa ansia che ultimamente le da quella strana
pressione esterna esercitata da chi la circonda in merito alla questione “madre surrogata di Lily”.
Non sa perché
si stia fissando con questa preoccupazione di cui tra l’altro il povero Damon
non è assolutamente artefice, ma si rende conto - deve almeno provarci - che
questa è una possibile strada. Certo, ha gli occhi a cuore da ragazza
innamorata quindi è ovvio che fantastichi sul suo futuro con lui, sul domani,
su cosa farà dopo il college, ma sono pensieri leggeri, lontani che per la sua
età adesso non le interessano, non sono impellenti.
Sospira
attirando l’attenzione del suo compagno di banco che si sporge appena verso di
lei abbassando il tono della voce e lo sguardo, tenendo sempre la coda
dell’occhio puntata verso il docente alla cattedra. Sono a lezione e lei è
seduta in mezzo a Kai e Peter, al cui fianco si
trovano Liam e poi Bonnie.
Ormai loro
cinque sono diventati inseparabili.
-Uno shottino per i tuoi pensieri-
Elena rotea lo
sguardo ammonitore verso quello troppo chiaro di Kai,
intento a deriderla.
-Ah - ah-
-Eddai Gilbert, ora dovrai sopportarmi a lungo, lo sai-
Lei si
rannicchia contro la spalliera della sedia scuotendo piano la criniera scura,
ma non potendo evitare di farsi scappare un minuscolo sorriso. Kai riesce a distrarla dalle sue inquietudini ed è una cosa
positiva; anche se quando si sofferma troppo a pensare le tornano in mente le
parole di Bonnie secondo la quale lei piacerebbe a Kai.
Si certo, come
amica, ma non le sembra in altro modo.
Ok la
situazione con lui è piuttosto curiosa considerando che ha scoperto che fosse
lo stesso ragazzo che ci aveva provato con lei al matrimonio di Jo e Rick, invitato in qualità di fratello della prima ed
Elena in un primo momento, a settembre quando se lo era ritrovato in classe,
non lo aveva riconosciuto.
Era stato lui a
fare quel collegamento, infondo lo aveva visto solo al matrimonio in mezzo a
mille altri parenti della sposa.
Ci avevano riso
su ed era stata la molla che aveva fatto scattare la loro neonata amicizia,
rendendoli un po’ più complici rispetto agli altri del gruppo.
Forse dovrebbe
osservarlo meglio per capire se qualcosa le stia sfuggendo e così piega lo
sguardo imbronciando appena le labbra e con fare indagatore lo spia di
sottecchi ogni volta che lui è voltato altrove.
E’
indubbiamente un bel ragazzo, uno dei più ambiti del corso; si è posta quella
domanda una volta in sala mensa quando due ragazze le avevano attaccato bottone
solo per avere informazioni su di lui e sperare così di avvicinarlo. Una le
aveva perfino chiesto se stessero insieme.
Persa nel suo
vagare non si accorge subito dello sguardo di rimprovero di Bonnie, sporta
verso di lei per chiederle una penna, che l’ha beccata assorta nei suoi
pensieri a fissare il ragazzo e distoglie subito gli occhi con fare colpevole.
Non finirà
bene.
***
13 Dicembre
Su queste note
un po’ incerte hanno proseguito fino ai test di fine semestre ed alle vacanze
di Natale, senza troppi intoppi tranne per il fatto che Liam e Peter hanno
lanciato la proposta cena di Natale di corso prima della fine di tutto.
-E così
rientri il 15-
-Sì domani sera
abbiamo questa cena coi ragazzi.. Sai per salutarsi prima delle vacanze di
Natale…-
-Umh e chi sareste?-
-Beh...i
soliti-
Elena
tergiversa insolitamente agitata al pensiero di elencare al proprio ragazzo i
nomi dei presenti, forse perché Kai è la persona che
ha passato la notte a reggerle la fronte mentre rimetteva dopo aver bevuto
troppo a causa della sparizione di Damon, ed è lo stesso che la mattina del suo
arrivo lo ha trovato in camera di Elena. O quello che ci provava al matrimonio
di Rick.
-E posso
sapere chi sono questi soliti?-
Dal tono
irritato capisce che lui abbia compreso il suo gioco e si stia infastidendo.
-Bonnie, Liam, Kai e Peter-
Sente un
istante di silenzio dall’altra parte dell’apparecchio seguito da un sospiro
malcelato.
-Dove andate
a cena?-
Elena esita un
momento, cercando di capire se lui si sta facendo violenza per non arrabbiarsi
oppure sia genuinamente interessato.
-Ancora non lo
sappiamo…Ma penso in una pizzeria tranquilla qui appena fuori dal campus anche
perché con tutta questa neve anche se le strade sono pulite non ha senso
avventurarsi troppo fuori-
-Stai
attenta...e se non te la senti vengo io a prenderti domani l’altro-
-No ma sono con
Bon-
-Beh non mi
fido di nessuna delle due alla guida-
-Oh molto
carino...per fortuna che ti amo-
-Questo mi
sembra il minimo-
Respira più
tranquilla Elena, ora che sente Damon rilassarsi sotto il tocco di quelle
parole. Come può fargli capire che tutto quello che vuole, che vede nel suo
futuro è lui e nessun altro, che tutto l’amore del mondo sembra racchiuso nel
suo giovane e scalpitante cuore, che è stata giorni a tormentarsi su cosa
regalargli per Natale, a lui che sembra avere tutto e non aver bisogno di
nulla.
Alla fine ha
optato per un weekend a sorpresa; ha chiesto ai suoi la casa sul lago per due
giorni, ottenuta dopo un lungo sguardo torvo di suo padre, per poter
trascorrere un weekend con Damon e Lily la cui presenza ha avuto il potere di
calmare le gelosie paterne all’idea della bambina piccola in quello che avrebbe
potuto sembrare ai suoi occhi un fine settimana di perdizione. Tutto questo
perché non sa come abbiano trascorso la loro estate, altrimenti saprebbe che
non sarà certo la piccola a dissuaderla dal rotolarsi tutta la notte sotto le
lenzuola con lui.
Ha pensato a
tutto: li porterà la e al loro arrivo gli farà già trovare la casa pronta per
la cena, candele ovunque - oh perfetto deve metterle in alto per evitare che
Lily si bruci - il caminetto acceso, lenzuola pulite.
Certo dovrà
praticamente fare doppio viaggio, andare la mattina a preparare tutto a sua
insaputa e ripartire in tempo per arrivare a Mystic Falls per prenderli. Dovrà
spendere i suoi risparmi in benzina visto che ci vogliono due ore per
arrivarci, ma ne varrà la pena. Andranno il week end dopo Natale, sperando che
le strade siano abbastanza sgombre dalla neve.
Sorride tra sé
e poi torna attenta sulla conversazione con lui. Continua così fino al suo
arrivo sulla soglia della mensa dove la attende Bonnie. Sono tra le ultime
reduci del campus.
-Ehi-
-Eccomi scusa
ero a telefono con Damon-
La fila scorre
che è un piacere vista la scarsa quantità di studenti e le due riempiono i
rispettivi vassoi in fretta per poi pagare e dirigersi al tavolo.
-Allora, come
va?-
-Bene, gli
stavo raccontando della cena-
-Oh...e come
l’ha presa?-
Bonnie stappa
l’acqua mentre osserva divertita l’amica che si ravvia i capelli con una certa
tensione.
-Bene bene…-
-Ah sì?!-
-Giuro, è stato
molto tranquillo-
-Beh è un
fidanzato comprensivo-
-Bon quando ti
convincerai che non c’è nulla-
-Di strano nel
volersi mettere una gonna a pieghe lo so-
Elena schiude
la bocca guardandola come si fa con un pazzo o un fantasma, quando hanno
cambiato argomento? Ma la voce alle loro spalle le fa fare un veloce
collegamento e gli occhioni verdi sgranati di Bonnie la indicono a proseguire
balbettando fesserie sulla moda. Peter e Kai sono
appena comparsi al loro tavolo.
-Allora
fanciulle abbiamo pensato-
-Dove andare a
cena-
-Pet ha prenotato da Joe appena
fuori il campus-
Come supponeva
Elena.
-Che ci
crediate o no, è strapieno domani sera-
-Assurdo-
-Già, si vede
che le cene di corso non sono una nostra idea e basta-
-Comunque
vestitevi arroganti che dopo andiamo a ballare al Wood-
Le due sgranano
gli occhi voltandosi verso i ragazzi. Il Wood è un locale, l’unico assimilabile
ad una discoteca che ci sia dalle parti del campus e che di solito viene preso
in affitto dalle confraternite per farci le feste.
Bonnie si volta
interdetta.
-E questa cosa
quando sarebbe stata decisa-
Peter afferra
il sandwich e lo porta alla bocca per addentarlo, sollevando di sfuggita gli
occhi verdi sull’amica.
-Adesso-
Elena e Bonnie
si scambiano un’occhiata preoccupata, consapevoli entrambe che a nessuno dei
loro fidanzati andrà bene questa ipotesi.
-Beh ma ragazzi
con così poco preavviso-
-Noi dobbiamo
partire presto la mattina dopo e-
-Ah ma che
avete 500 anni?-
-E poi è
festa...anche se fosse che partite presto non andate a lavorare ma a casa a
dormire-
-Si ma-
Tentano
inutilmente di dissuaderli e sabotare la serata, perché queste sono le
classiche situazioni in cui una delle due si caccia nei guai e loro vogliono
star tranquille, tra un po‘ è Natale non ci devono essere problemi.
-Non fate le
solite guasta feste-
-Piuttosto
vedete di tirare fuori la grinta di halloween...magari però con me alcool in
circolo Elena-
Peter addenta
un altro morso lanciando una frecciatina all’amica che di rimando si rannicchia
imbarazzata sulla sedia dove vorrebbe scomparire; Bonnie prova a smorzare una
risata e Kai per tutta risposta tipa una pacca sulla
testa dell’amico.
-Eddai non dire scemenze-
-Stavo
scherzando!-
-Dai lasciatelo
in pace ha ragione!-
-E noi che
prendevamo inutilmente le sue difese-
-Non ci merita-
Bonnie e Kai scoppiano a ridere bofonchiando infamate all’amica che
sembra essersi tirata su di morale e tutti e quattro proseguono il pranzo
rivangando con ironia quei momenti tragici della festa. Le due amiche sanno che
dovranno trovare il modo di svicolarsi dalla serata, ma hanno tempo e possono
opporsi.
***
Gli occhi
azzurri pensierosi fluttuano sullo schermo del laptop ed una mano va ad
intrufolarsi nella chioma nera per grattare, con fare riflessivo, la cute.
Sta aspettando
con impazienza la mail di convocazione della riunione straordinaria che dovrà
indire Grayson, in qualità di Segretario della Fondazione. Hanno presentato
formale richiesta al Consiglio per poter convocare una riunione i primi di
gennaio per discutere di alcune importanti questioni che alcuni consiglieri
vorrebbero portare all’attenzione del Consiglio.
In allegato
alla mail di accompagnamento, oltre alla convocazione, spiccherà anche il
foglio con le sottoscrizioni dei soci richiedenti. E Damon è tra quelli.
Risponde ad
alcuni clienti per varie pratiche che sta gestendo e poi sospira gettandosi
all’indietro sullo schienale della poltrona ergonomica portandosi le mani
incrociate dietro la nuca e sposta lo sguardo verso la finestra alla sua destra,
da cui filtra il buio freddo della notte in cui si perde per qualche istante.
Non deve fare
tardi, è più di una settimana che non riesce ad andare a dormire prima di
mezzanotte, ma tutta questa faccenda lo preoccupa molto. Sa bene che l’intera
famiglia conta su di lui e non può permettersi errori o sciocchezze che possano
compromettere il benessere suo, della bambina e di suo padre. Ed anche di
Stefan; è con la quota percepita dalla Fondazione che suo padre ha costituito
il loro fondo per il college e lui non deve rovinare tutto il suo lavoro; ma è
proprio per questo, per dare dignità all’opera svolta dalla sua famiglia negli
ultimi 150 da quando esiste la Fondazione che gestisce l’intero patrimonio
storico e culturale di Mystic Falls, che lui deve portare avanti il suo piano.
Sospira a fondo
per poi abbassare lo sguardo velato di stanchezza sul cellulare che non ha
vibrato più da quando ha salutato Elena poche ore prima per darsi la buonanotte
e apprendere con fastidio che hanno confermato il ristorante dove andrà a cena
con i suoi amici; ed in questo momento le sembra così distante, così fuori
dalla sua vita.
Lei che è
giovane, spensierata e la sua occupazione maggiore riguarda il prossimo esame o
come vestirsi carina quando fa troppo freddo. Tutte cose giuste, ma che creano come
delle sottili ed invisibili distanze tra loro. Lui che invece si sta
incasinando in una questione delicata, che deve spicciare le beghe dei suoi
clienti in modo da costruire il fondo per sua figlia se mai un domani volesse
andare la college; lui che deve ricordarsi di portarla a fare il terzo ciclo di
vaccini il giorno seguente, che deve ricomprare i pannolini, che se non le fa
spazio nell’armadio non sa come fare a metter via le tonnellate di abiti
invernali che le regala sistematicamente Miranda. Lo vede che cerca di
aiutarlo, che da madre sa bene quanto per un padre solo, con zero esperienza in
fatto di bambini, possa essere difficile anche solo pensare che ad una bambina
di un anno e mezzo occorrano calze pesanti, stivaletti imbottiti, maglioncini
di lana da abbinare sia a gonne sia a pantaloni.
E così quasi
come una cosa casuale ogni tanto compare con qualche acquisto perché: sai l’ho visto e non ho resistito, sai ho
ritrovato questo tra le cose di Elena e mi piacerebbe lo avesse Lily, beh oggi
le è uscito un nuovo dente ci vuole un pensierino per festeggiare.
E con queste
scuse lo sta aiutando molto, in modo discreto e silenzioso, con quella stessa
premura che ha trasmesso anche alla figlia.
E’ consapevole
che ci sono mille cose che lui non sa, che non sa fare, a cui non pensa. Perché
devono mettersi tutte quelle mollette in testa? Perché devono avere tutte
queste scarpe? Perché sono bambine e lui vorrebbe che sua figlia tutte queste
cose da qualcuno le imparasse, ma non può pretenderlo da Elena; così nel tempo
ha lasciato che Miranda trasmettesse queste piccole accortezze alla piccola.
Certo Elena è molto più attenta di lui e quando c’è è bravissima, ma ha il
college e non è sempre presente.
Tanto che Lily
non è sempre agile nel correre da lei quando la vede dopo magari un mese.
Capisce dallo
sbadiglio che gli spalanca le labbra che deve proprio andare a letto e che forse
la stanchezza gli arreca anche una eccessiva malinconia, nociva per il cuore e
la mente.
***
-Allora
andrete anche a ballare?-
-Dopo quello
che mi ha detto Kol è chiaro che andremo-
Bonnie getta la
borsa sulla sedia della camera e si avvia verso l’armadio per finire la valigia
iniziata quella mattina. Tiene il cellulare tra l’orecchio e la spalla per
proseguire la sua conversazione adirata con Caroline.
-Mi spieghi per favore che è successo?-
-Abbiamo
litigato-
-Fin qui c’ero arrivata-
Care dal canto
suo è seduta al pc sul letto di Stefan, lui è uscito da mezz’ora per l’ultimo
test della sessione invernale e lei si è appropriata del suo laptop con la
scusa di prenotare ad entrambi il volo di rientro. Cosa che sta facendo,
insieme a del sano shopping online.
-Di un po’, da quando un paio di stivali
costano così tanto?-
-Oh vedo che ti
interessa molto…-
-Si scusa sono tutta orecchie-
Sente l’amica
sospirare contro la cornetta, così distoglie per un istante lo sguardo dal pc
come se Bonnie fosse davanti a lei e si concentra.
-Dai Bon, mica avrete discusso per la
questione della discoteca-
-Certo!!! Dimmi
quale fidanzato sano di mente sarebbe tranquillo nel mandare la propria ragazza
a ballare con tre uomini?-
-Tre uomini e due ragazze-
-Si hai capito-
-Direi uno che si fida della persona con cui
sta...ma parliamo di Kol ha due anni meno di te-
-Cosa c’entra
adesso-
-Ok, lo sai che non ho mai patteggiato per
voi due all’inizio...poi mi sono abituata-
-Oh davvero… no
perché approvi tutti i ragazzi delle tue amiche di solito-
Bonnie sgrana
gli occhi per enfatizzare il concetto mentre piega le ultime maglie e le ripone
nella valigia. Elena non c’è, è in biblioteca a fotocopiare a Kai gli appunti dell’ultima lezione visto che non è
intenzionata a scriverli a pc per mandarglieli.
-Touché...però a questo giro mi sento di
difenderlo… in parte…perché lui è all’ultimo anno di liceo, non sa come
funziona il college, avere amici maschi con cui si convive così strettamente… e
poi non vi vedete mai.. Non puoi pretendere una certa maturità-
-Mi stai
dicendo che sto con un ragazzino?-
-Puoi negarlo?-
Le amiche sono
l’arma più potente, lapidarie e caustiche quando occorre, ti dicono la verità a
costo di ferirti o di perderti. E per quanto d’istinto Bonnie vorrebbe
arrabbiarsi, infamare Care, dirle che è una stronza ingiusta, in realtà sa che
ha ragione.
Almeno sul
fatto che la differenza di condizioni di vita si sta iniziando a far sentire,
ma l’anno prossimo Kol andrà al college e andrà meglio. Lo sa.
-E poi lui ce
le ha le amiche...quella Davina ad esempio-
-Chi la tipa che gli presta sempre gli
appunti? La sta friendzonando per scopi scolastici,
non è onorevole-
-Hai finito con
il verdetto? Possiamo procedere all’esecuzione della sentenza eh-
-Scusa hai ragione, non volevo
esagerare...dico solo che posso comprendere-
Bonnie chiude
la valigia sbuffando. La cena è quella sera e lei deve decidere che fare.
-Sentirò Elena
e decideremo insieme-
-Oh sono sicura che il maturissimo Damon
acconsentirà-
-Eddai Care-
-Lui sì che avrebbe dei motivi...vista la
situazione con Kai-
-Lei non vuole
vedere…-
-Lasciala fare, deve capirlo da se-
Bonnie sorride.
-E tu, donna
saggia, che combini?-
-Io ho ….finalmente comprato il volo! E
non combino niente..-
-Sei
preoccupata per quando rivedrai Klaus?-
-In questo momento cerco di non
pensarci...sai credo che andremo avanti così tutta la vita-
La sente
chiudere il laptop e dal fruscio capisce che si è alzata dal letto di Stefan.
-Mi auguro per
te di no.. sai che strazio… hai bisogno di trovarti un fidanzato-
Caroline si
rimette le scarpe e cerca il proprio piumino abbandonato sulla sedia di Stefan.
Sospira sconsolata sapendo che la sua condizione non cambierà molto presto.
-Vedremo.. allora come pensi di vestirti
stasera?-
-Con le uniche
cose decenti mettibili con questo freddo-
Sulle note
smorzate da Caroline proseguono la chiacchierata tra amiche in attesa di
salutarsi.
***
-La tua lite
con Kol conferma che non è una buona idea andare a ballare con loro-
Elena reclina
la testa verso Bonnie lasciando che le lunghe ciocche scure scorrano sul
piumino blu nel quale si sta stringendo provando a far fluire le parole oltre la
sciarpa pesante dove nasconde il volto infreddolito.
Si stanno
dirigendo verso la strada dove i ragazzi le attendono con la macchina di Liam.
Fa un freddo cane ed Elena doveva optare tra il mettere il cappotto, fare la figa
e morire di freddo oppure vestirsi più carina sotto e mettere il piumino sopra.
Camminano come
se fossero sulle uova con le gambe avvolte nelle calze scure che tremano e si
stringono l’un l’altra. Nella fretta di prepararsi non hanno concordato cosa
fare nel post serata.
Sicuramente a
cena ne riparleranno.
-Semmai
conferma che sono grande e posso decidere come mi pare-
Il respiro si
addensa in una nuvola opaca, sospirando entrambe quando scorgono la macchina di
Liam accesa che le attende.
Sul sedile
passeggero c'è Peter mentre Kai si è messo dietro in
mezzo.
Hanno già fatto
viaggi in auto e sanno che nessuna delle due ha intenzione di stare seduta in
mezzo con la gonna e i tacchi.
Anche se più
che tacchi hanno stiletti di camoscio con un tacco un po’ più sostenuto.
Quando aprono
gli sportelli si fiondano dentro, Elena ha le mani ancora in tasca e si
affloscia sul sedile chiudendo gli occhi in attesa che il sangue riprenda a
scorrere ed il calore le faccia ritornare il dono della parola.
-Wow sembrate
due pinguini-
In una perfetta
sincronia tirano una gomitata ciascuna a Kai suscitando
l’ironia generale.
-Fa freddo-
-Lo sento anche
io Gilbert-
Kai si sporge verso di lei per stuzzicarla, ma la ragazza cruccia lo sguardo
spaventava di qualunque tipo di gesto lui possa avere nei suoi confronti. Perché
è donna e la sua migliore amica ha avanzato insinuazioni su di lui.
Forse la
soluzione migliore è davvero non andare a ballare.
Arrivati in
pizzeria si siedono e la serata scorre tranquilla, soprattutto grazie
all’assenza di alcool che in quanto non ancora ventunenni non possono ordinare,
così si dilettano in chiacchiere, risate che allietano tutti e battute varie.
Solo a metà cena Elena riceve un sms da Damon che le chiede come stia andando e
così in attesa che il cameriere prenda le ordinazioni del dolce si alza per
chiamarlo, suscitando le battute dei ragazzi.
-Ehi-
-Ehi-
-Come va?-
Elena arriva
nel piccolo atrio della pizzeria dove si susseguono i clienti che arrivano o
vanno via; si rannicchia in un angolo poggiandosi allo stipite della porta di
entrata e prova a nascondersi nel maglione lungo in cui è avvolta per far
fronte agli spifferi di freddo. Abbassa la voce comunque sommersa dal brusio
generale del locale.
-Bene, siamo
quasi al dolce-
-Era buona la pizza?-
Non è da Damon
chiedere queste cose, non è da lui interessarsi ad una stupida pizza. Ma non si
vedono da quasi tre settimane, lei è a cena con un tizio che non gli piace e
quindi scatta quella naturale ed istintiva possessività.
-Non ti sarebbe
piaciuta-
-Come fai a dirlo-
-Perché conosco
i tuoi gusti?!-
-Oh...beh in tal caso…-
-Tu invece?-
-Ho avuto un interessantissimo incontro con
un nuovo tipo di pasta…che Lily ha disapprovato lanciandomela addosso-
-Come?-
-Si sai ha preso il piatto l’ha rovesciato sul
ripiano del seggiolone, ha afferrato con le sue mani un po’ di pasta e me l’ha letteralmente
lanciata contro ridendosela di gusto con quella sua bocca sdentata-
Elena sorride
contro il telefono immaginandosi la scena.
-Come fanno ad essere così svelti?-
-Perché sono
piccoli, istintivi, non è che riflettono…-
-Oh una fatica immensa-
-Con la tua
pazienza poi-
-Ehi..-
Chiacchierano
un altro po’, poi Elena prova a salutarlo perché gli altri la staranno già
infamando.
-Sai…mi manchi ragazzina-
-Mi manchi
anche te-
-Fai a modo stasera…perché domani sarai tutta
mia-
-Non vedo l’ora-
Si salutano tra sospiri e
sorrisi malcelati, con una Elena tutta trasognante che ritorna in sala dagli
amici e non sa perché quando incrocia le iridi grigie di Kai
scorge una impercettibile nota di disagio.
*****
-E così anche la ferrea Bon
Bon ha ceduto al fascino dell’alcool di scarsa qualità
di una qualunque discoteca da campus-
Caroline affianca il letto
dove giace in stato comatoso l’amica bruna, nascosta sotto le coperte.
-Puoi evitare di urlare-
La voce sommessa dal
piumone arriva soffocata alla bionda che si tende portando una mano all’orecchio.
-Come dici prego-
-Ho detto che non c’è bisogno
di urlare!-
Bonnie sbuca da sotto il
piumone con una faccia stravolta, il mascara effetto panda e i capelli tutti
scombussolati. Afferra la bottiglia di acqua che le ha lasciato Elena di fianco
al letto e ne beve un lungo sorso, sperando che depuri in fretta il suo organismo.
Sì alla fine sono finite al
Wood, lei ha discusso per messaggio con Kol e da diciannovenne qualsiasi ha
reagito nel classico modo per cui pentirsene: bevendoci su.
Deve la propria presenza
nel suo letto, nella sua casa a Mystic Falls, ad Elena che ha ricambiato il
favore di Halloween accudendo l’amica fin quando non è arrivata Care a darle il
cambio e permetterle di andare a casa.
Caroline muove per aria una
mano facendole cenno di farle spazio e si toglie le scarpe per poi collocarsi
nel letto insieme a lei. Restano istanti a fissare la parete davanti al letto
fin quando la bionda non si decide a voltarsi e abbassa il tono, facendosi più
comprensiva.
-Mi dici che è successo…sei
troppo stravolta per aver solo preso un sbronza e litigato con Kol-
Bonnie si passa le mani tra
i capelli per poi lasciarle andare mollemente sul piumone seguito da uno sbuffo
sconsolato.
-Ho baciato Kai-
Salve salve
salve in stra ritardo!
Allora prima di tutto
grazie a chiunque ancora si appresti a leggere questa faticosissima long, sto
provando davvero a reingranare la marcia!!!
Quindi grazie della
pazienza, davvero.
Venendo al capitolo mi sono
accorta – tra i tanti- di un grosso errore narrativo e cioè Kai
che lo avevo già introdotto al matrimonio di Rick e Joe
in quanto suo fratello, poi l’ho messo come amico di corso di Elena, quindi per
mettere una toppa ho ricostruito che si erano ritrovati insieme all’università
e in un retro pensiero di lei si scopre che sono diventati amici proprio
parlando di quelle persone che hanno in comune.
Elena e Damon per ora vanno
a gonfie vele a parte la naturale e
controllata gelosia di lui, mentre non va bene per Bon e Kol….tanto che alla
fine….danni!!!!
Vi ringrazio per chiunque
leggerà e/o recensirà,
vi abbraccio
Elisa