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Autore: eli_s    29/11/2017    1 recensioni
Talvolta dobbiamo camminare sulla propria strada sfiorando inconsapevolmente ciò a cui siamo destinati.
Piccolo tentativo Delena di raccontare come si sono girati attorno per un po' prima di trovarsi davvero.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Giuseppe Salvatore, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Solo amici

 

Le è servita una settimana per digerire pranzo e cena del Ringraziamento con amici e parenti, anche se in realtà i suoi problemi di stomaco mal funzionante sono attualmente dovuti forse più ad una certa ansia che ultimamente le da quella strana pressione esterna esercitata da chi la circonda in merito alla questione “madre surrogata di Lily”.

Non sa perché si stia fissando con questa preoccupazione di cui tra l’altro il povero Damon non è assolutamente artefice, ma si rende conto - deve almeno provarci - che questa è una possibile strada. Certo, ha gli occhi a cuore da ragazza innamorata quindi è ovvio che fantastichi sul suo futuro con lui, sul domani, su cosa farà dopo il college, ma sono pensieri leggeri, lontani che per la sua età adesso non le interessano, non sono impellenti.

 

Sospira attirando l’attenzione del suo compagno di banco che si sporge appena verso di lei abbassando il tono della voce e lo sguardo, tenendo sempre la coda dell’occhio puntata verso il docente alla cattedra. Sono a lezione e lei è seduta in mezzo a Kai e Peter, al cui fianco si trovano Liam e poi Bonnie.

Ormai loro cinque sono diventati inseparabili.

 

-Uno shottino per i tuoi pensieri-

 

Elena rotea lo sguardo ammonitore verso quello troppo chiaro di Kai, intento a deriderla.

 

-Ah - ah-

-Eddai Gilbert, ora dovrai sopportarmi a lungo, lo sai-

 

Lei si rannicchia contro la spalliera della sedia scuotendo piano la criniera scura, ma non potendo evitare di farsi scappare un minuscolo sorriso. Kai riesce a distrarla dalle sue inquietudini ed è una cosa positiva; anche se quando si sofferma troppo a pensare le tornano in mente le parole di Bonnie secondo la quale lei piacerebbe a Kai.

Si certo, come amica, ma non le sembra in altro modo.

 

Ok la situazione con lui è piuttosto curiosa considerando che ha scoperto che fosse lo stesso ragazzo che ci aveva provato con lei al matrimonio di Jo e Rick, invitato in qualità di fratello della prima ed Elena in un primo momento, a settembre quando se lo era ritrovato in classe, non lo aveva riconosciuto.

Era stato lui a fare quel collegamento, infondo lo aveva visto solo al matrimonio in mezzo a mille altri parenti della sposa.

 

Ci avevano riso su ed era stata la molla che aveva fatto scattare la loro neonata amicizia, rendendoli un po’ più complici rispetto agli altri del gruppo.

 

Forse dovrebbe osservarlo meglio per capire se qualcosa le stia sfuggendo e così piega lo sguardo imbronciando appena le labbra e con fare indagatore lo spia di sottecchi ogni volta che lui è voltato altrove.

 

E’ indubbiamente un bel ragazzo, uno dei più ambiti del corso; si è posta quella domanda una volta in sala mensa quando due ragazze le avevano attaccato bottone solo per avere informazioni su di lui e sperare così di avvicinarlo. Una le aveva perfino chiesto se stessero insieme.

 

Persa nel suo vagare non si accorge subito dello sguardo di rimprovero di Bonnie, sporta verso di lei per chiederle una penna, che l’ha beccata assorta nei suoi pensieri a fissare il ragazzo e distoglie subito gli occhi con fare colpevole.

Non finirà bene.

 

 

***

 

 

13 Dicembre

 

Su queste note un po’ incerte hanno proseguito fino ai test di fine semestre ed alle vacanze di Natale, senza troppi intoppi tranne per il fatto che Liam e Peter hanno lanciato la proposta cena di Natale di corso prima della fine di tutto.

 

-E così rientri il 15-

-Sì domani sera abbiamo questa cena coi ragazzi.. Sai per salutarsi prima delle vacanze di Natale…-

-Umh e chi sareste?-

-Beh...i soliti-

 

Elena tergiversa insolitamente agitata al pensiero di elencare al proprio ragazzo i nomi dei presenti, forse perché Kai è la persona che ha passato la notte a reggerle la fronte mentre rimetteva dopo aver bevuto troppo a causa della sparizione di Damon, ed è lo stesso che la mattina del suo arrivo lo ha trovato in camera di Elena. O quello che ci provava al matrimonio di Rick.

 

-E posso sapere chi sono questi soliti?-

 

Dal tono irritato capisce che lui abbia compreso il suo gioco e si stia infastidendo.

 

-Bonnie, Liam, Kai e Peter-

 

Sente un istante di silenzio dall’altra parte dell’apparecchio seguito da un sospiro malcelato.

 

-Dove andate a cena?-

 

Elena esita un momento, cercando di capire se lui si sta facendo violenza per non arrabbiarsi oppure sia genuinamente interessato.

 

-Ancora non lo sappiamo…Ma penso in una pizzeria tranquilla qui appena fuori dal campus anche perché con tutta questa neve anche se le strade sono pulite non ha senso avventurarsi troppo fuori-

-Stai attenta...e se non te la senti vengo io a prenderti domani l’altro-

-No ma sono con Bon-

-Beh non mi fido di nessuna delle due alla guida-

-Oh molto carino...per fortuna che ti amo-

-Questo mi sembra il minimo-

 

Respira più tranquilla Elena, ora che sente Damon rilassarsi sotto il tocco di quelle parole. Come può fargli capire che tutto quello che vuole, che vede nel suo futuro è lui e nessun altro, che tutto l’amore del mondo sembra racchiuso nel suo giovane e scalpitante cuore, che è stata giorni a tormentarsi su cosa regalargli per Natale, a lui che sembra avere tutto e non aver bisogno di nulla.

 

Alla fine ha optato per un weekend a sorpresa; ha chiesto ai suoi la casa sul lago per due giorni, ottenuta dopo un lungo sguardo torvo di suo padre, per poter trascorrere un weekend con Damon e Lily la cui presenza ha avuto il potere di calmare le gelosie paterne all’idea della bambina piccola in quello che avrebbe potuto sembrare ai suoi occhi un fine settimana di perdizione. Tutto questo perché non sa come abbiano trascorso la loro estate, altrimenti saprebbe che non sarà certo la piccola a dissuaderla dal rotolarsi tutta la notte sotto le lenzuola con lui.

 

Ha pensato a tutto: li porterà la e al loro arrivo gli farà già trovare la casa pronta per la cena, candele ovunque - oh perfetto deve metterle in alto per evitare che Lily si bruci - il caminetto acceso, lenzuola pulite.

Certo dovrà praticamente fare doppio viaggio, andare la mattina a preparare tutto a sua insaputa e ripartire in tempo per arrivare a Mystic Falls per prenderli. Dovrà spendere i suoi risparmi in benzina visto che ci vogliono due ore per arrivarci, ma ne varrà la pena. Andranno il week end dopo Natale, sperando che le strade siano abbastanza sgombre dalla neve.

 

Sorride tra sé e poi torna attenta sulla conversazione con lui. Continua così fino al suo arrivo sulla soglia della mensa dove la attende Bonnie. Sono tra le ultime reduci del campus.

 

-Ehi-

-Eccomi scusa ero a telefono con Damon-

 

La fila scorre che è un piacere vista la scarsa quantità di studenti e le due riempiono i rispettivi vassoi in fretta per poi pagare e dirigersi al tavolo.

 

-Allora, come va?-

-Bene, gli stavo raccontando della cena-

-Oh...e come l’ha presa?-

 

Bonnie stappa l’acqua mentre osserva divertita l’amica che si ravvia i capelli con una certa tensione.

 

-Bene bene…-

-Ah sì?!-

-Giuro, è stato molto tranquillo-

-Beh è un fidanzato comprensivo-

-Bon quando ti convincerai che non c’è nulla-

-Di strano nel volersi mettere una gonna a pieghe lo so-

 

Elena schiude la bocca guardandola come si fa con un pazzo o un fantasma, quando hanno cambiato argomento? Ma la voce alle loro spalle le fa fare un veloce collegamento e gli occhioni verdi sgranati di Bonnie la indicono a proseguire balbettando fesserie sulla moda. Peter e Kai sono appena comparsi al loro tavolo.

 

-Allora fanciulle abbiamo pensato-

-Dove andare a cena-

-Pet ha prenotato da Joe appena fuori il campus-

 

Come supponeva Elena.

 

-Che ci crediate o no, è strapieno domani sera-

-Assurdo-

-Già, si vede che le cene di corso non sono una nostra idea e basta-

-Comunque vestitevi arroganti che dopo andiamo a ballare al Wood-

 

Le due sgranano gli occhi voltandosi verso i ragazzi. Il Wood è un locale, l’unico assimilabile ad una discoteca che ci sia dalle parti del campus e che di solito viene preso in affitto dalle confraternite per farci le feste.

Bonnie si volta interdetta.

 

-E questa cosa quando sarebbe stata decisa-

 

Peter afferra il sandwich e lo porta alla bocca per addentarlo, sollevando di sfuggita gli occhi verdi sull’amica.

 

-Adesso-

 

Elena e Bonnie si scambiano un’occhiata preoccupata, consapevoli entrambe che a nessuno dei loro fidanzati andrà bene questa ipotesi.  

 

-Beh ma ragazzi con così poco preavviso-

-Noi dobbiamo partire presto la mattina dopo e-

-Ah ma che avete 500 anni?-

-E poi è festa...anche se fosse che partite presto non andate a lavorare ma a casa a dormire-

-Si ma-

 

Tentano inutilmente di dissuaderli e sabotare la serata, perché queste sono le classiche situazioni in cui una delle due si caccia nei guai e loro vogliono star tranquille, tra un po‘ è Natale non ci devono essere problemi.

 

-Non fate le solite guasta feste-

-Piuttosto vedete di tirare fuori la grinta di halloween...magari però con me alcool in circolo Elena-

 

Peter addenta un altro morso lanciando una frecciatina all’amica che di rimando si rannicchia imbarazzata sulla sedia dove vorrebbe scomparire; Bonnie prova a smorzare una risata e Kai per tutta risposta tipa una pacca sulla testa dell’amico.

 

-Eddai non dire scemenze-

-Stavo scherzando!-

-Dai lasciatelo in pace ha ragione!-

-E noi che prendevamo inutilmente le sue difese-

-Non ci merita-

 

Bonnie e Kai scoppiano a ridere bofonchiando infamate all’amica che sembra essersi tirata su di morale e tutti e quattro proseguono il pranzo rivangando con ironia quei momenti tragici della festa. Le due amiche sanno che dovranno trovare il modo di svicolarsi dalla serata, ma hanno tempo e possono opporsi.

 

 

***

 

 

Gli occhi azzurri pensierosi fluttuano sullo schermo del laptop ed una mano va ad intrufolarsi nella chioma nera per grattare, con fare riflessivo, la cute.

 

Sta aspettando con impazienza la mail di convocazione della riunione straordinaria che dovrà indire Grayson, in qualità di Segretario della Fondazione. Hanno presentato formale richiesta al Consiglio per poter convocare una riunione i primi di gennaio per discutere di alcune importanti questioni che alcuni consiglieri vorrebbero portare all’attenzione del Consiglio.

In allegato alla mail di accompagnamento, oltre alla convocazione, spiccherà anche il foglio con le sottoscrizioni dei soci richiedenti. E Damon è tra quelli.

 

Risponde ad alcuni clienti per varie pratiche che sta gestendo e poi sospira gettandosi all’indietro sullo schienale della poltrona ergonomica portandosi le mani incrociate dietro la nuca e sposta lo sguardo verso la finestra alla sua destra, da cui filtra il buio freddo della notte in cui si perde per qualche istante.

 

Non deve fare tardi, è più di una settimana che non riesce ad andare a dormire prima di mezzanotte, ma tutta questa faccenda lo preoccupa molto. Sa bene che l’intera famiglia conta su di lui e non può permettersi errori o sciocchezze che possano compromettere il benessere suo, della bambina e di suo padre. Ed anche di Stefan; è con la quota percepita dalla Fondazione che suo padre ha costituito il loro fondo per il college e lui non deve rovinare tutto il suo lavoro; ma è proprio per questo, per dare dignità all’opera svolta dalla sua famiglia negli ultimi 150 da quando esiste la Fondazione che gestisce l’intero patrimonio storico e culturale di Mystic Falls, che lui deve portare avanti il suo piano.

 

Sospira a fondo per poi abbassare lo sguardo velato di stanchezza sul cellulare che non ha vibrato più da quando ha salutato Elena poche ore prima per darsi la buonanotte e apprendere con fastidio che hanno confermato il ristorante dove andrà a cena con i suoi amici; ed in questo momento le sembra così distante, così fuori dalla sua vita.

Lei che è giovane, spensierata e la sua occupazione maggiore riguarda il prossimo esame o come vestirsi carina quando fa troppo freddo. Tutte cose giuste, ma che creano come delle sottili ed invisibili distanze tra loro. Lui che invece si sta incasinando in una questione delicata, che deve spicciare le beghe dei suoi clienti in modo da costruire il fondo per sua figlia se mai un domani volesse andare la college; lui che deve ricordarsi di portarla a fare il terzo ciclo di vaccini il giorno seguente, che deve ricomprare i pannolini, che se non le fa spazio nell’armadio non sa come fare a metter via le tonnellate di abiti invernali che le regala sistematicamente Miranda. Lo vede che cerca di aiutarlo, che da madre sa bene quanto per un padre solo, con zero esperienza in fatto di bambini, possa essere difficile anche solo pensare che ad una bambina di un anno e mezzo occorrano calze pesanti, stivaletti imbottiti, maglioncini di lana da abbinare sia a gonne sia a pantaloni.

E così quasi come una cosa casuale ogni tanto compare con qualche acquisto perché: sai l’ho visto e non ho resistito, sai ho ritrovato questo tra le cose di Elena e mi piacerebbe lo avesse Lily, beh oggi le è uscito un nuovo dente ci vuole un pensierino per festeggiare.

E con queste scuse lo sta aiutando molto, in modo discreto e silenzioso, con quella stessa premura che ha trasmesso anche alla figlia.

 

E’ consapevole che ci sono mille cose che lui non sa, che non sa fare, a cui non pensa. Perché devono mettersi tutte quelle mollette in testa? Perché devono avere tutte queste scarpe? Perché sono bambine e lui vorrebbe che sua figlia tutte queste cose da qualcuno le imparasse, ma non può pretenderlo da Elena; così nel tempo ha lasciato che Miranda trasmettesse queste piccole accortezze alla piccola. Certo Elena è molto più attenta di lui e quando c’è è bravissima, ma ha il college e non è sempre presente.

Tanto che Lily non è sempre agile nel correre da lei quando la vede dopo magari un mese.

 

Capisce dallo sbadiglio che gli spalanca le labbra che deve proprio andare a letto e che forse la stanchezza gli arreca anche una eccessiva malinconia, nociva per il cuore e la mente.

 

 

***

 

 

-Allora andrete anche a ballare?-

-Dopo quello che mi ha detto Kol è chiaro che andremo-

 

Bonnie getta la borsa sulla sedia della camera e si avvia verso l’armadio per finire la valigia iniziata quella mattina. Tiene il cellulare tra l’orecchio e la spalla per proseguire la sua conversazione adirata con Caroline.

 

-Mi spieghi per favore che è successo?-

-Abbiamo litigato-

-Fin qui c’ero arrivata-

 

Care dal canto suo è seduta al pc sul letto di Stefan, lui è uscito da mezz’ora per l’ultimo test della sessione invernale e lei si è appropriata del suo laptop con la scusa di prenotare ad entrambi il volo di rientro. Cosa che sta facendo, insieme a del sano shopping online.

 

-Di un po’, da quando un paio di stivali costano così tanto?-

-Oh vedo che ti interessa molto…-

-Si scusa sono tutta orecchie-

 

Sente l’amica sospirare contro la cornetta, così distoglie per un istante lo sguardo dal pc come se Bonnie fosse davanti a lei e si concentra.

 

-Dai Bon, mica avrete discusso per la questione della discoteca-

-Certo!!! Dimmi quale fidanzato sano di mente sarebbe tranquillo nel mandare la propria ragazza a ballare con tre uomini?-

-Tre uomini e due ragazze-

-Si hai capito-

-Direi uno che si fida della persona con cui sta...ma parliamo di Kol ha due anni meno di te-

-Cosa c’entra adesso-

-Ok, lo sai che non ho mai patteggiato per voi due all’inizio...poi mi sono abituata-

-Oh davvero… no perché approvi tutti i ragazzi delle tue amiche di solito-

 

Bonnie sgrana gli occhi per enfatizzare il concetto mentre piega le ultime maglie e le ripone nella valigia. Elena non c’è, è in biblioteca a fotocopiare a Kai gli appunti dell’ultima lezione visto che non è intenzionata a scriverli a pc per mandarglieli.

 

-Touché...però a questo giro mi sento di difenderlo… in parte…perché lui è all’ultimo anno di liceo, non sa come funziona il college, avere amici maschi con cui si convive così strettamente… e poi non vi vedete mai.. Non puoi pretendere una certa maturità-

-Mi stai dicendo che sto con un ragazzino?-

-Puoi negarlo?-

 

Le amiche sono l’arma più potente, lapidarie e caustiche quando occorre, ti dicono la verità a costo di ferirti o di perderti. E per quanto d’istinto Bonnie vorrebbe arrabbiarsi, infamare Care, dirle che è una stronza ingiusta, in realtà sa che ha ragione.

Almeno sul fatto che la differenza di condizioni di vita si sta iniziando a far sentire, ma l’anno prossimo Kol andrà al college e andrà meglio. Lo sa.

 

-E poi lui ce le ha le amiche...quella Davina ad esempio-

-Chi la tipa che gli presta sempre gli appunti? La sta friendzonando per scopi scolastici, non è onorevole-

-Hai finito con il verdetto? Possiamo procedere all’esecuzione della sentenza eh-

-Scusa hai ragione, non volevo esagerare...dico solo che posso comprendere-

 

Bonnie chiude la valigia sbuffando. La cena è quella sera e lei deve decidere che fare.

 

-Sentirò Elena e decideremo insieme-

-Oh sono sicura che il maturissimo Damon acconsentirà-

-Eddai Care-

-Lui sì che avrebbe dei motivi...vista la situazione con Kai-

-Lei non vuole vedere…-

-Lasciala fare, deve capirlo da se-

 

Bonnie sorride.

 

-E tu, donna saggia, che combini?-

-Io ho ….finalmente comprato il volo! E non combino niente..-

-Sei preoccupata per quando rivedrai Klaus?-

-In questo momento cerco di non pensarci...sai credo che andremo avanti così tutta la vita-

 

La sente chiudere il laptop e dal fruscio capisce che si è alzata dal letto di Stefan.

 

-Mi auguro per te di no.. sai che strazio… hai bisogno di trovarti un fidanzato-

 

Caroline si rimette le scarpe e cerca il proprio piumino abbandonato sulla sedia di Stefan. Sospira sconsolata sapendo che la sua condizione non cambierà molto presto.

 

-Vedremo.. allora come pensi di vestirti stasera?-

-Con le uniche cose decenti mettibili con questo freddo-

 

Sulle note smorzate da Caroline proseguono la chiacchierata tra amiche in attesa di salutarsi.

 

 

***

 

-La tua lite con Kol conferma che non è una buona idea andare a ballare con loro-

 

Elena reclina la testa verso Bonnie lasciando che le lunghe ciocche scure scorrano sul piumino blu nel quale si sta stringendo provando a far fluire le parole oltre la sciarpa pesante dove nasconde il volto infreddolito.

 

Si stanno dirigendo verso la strada dove i ragazzi le attendono con la macchina di Liam. Fa un freddo cane ed Elena doveva optare tra il mettere il cappotto, fare la figa e morire di freddo oppure vestirsi più carina sotto e mettere il piumino sopra.

 

Camminano come se fossero sulle uova con le gambe avvolte nelle calze scure che tremano e si stringono l’un l’altra. Nella fretta di prepararsi non hanno concordato cosa fare nel post serata.

Sicuramente a cena ne riparleranno.

 

-Semmai conferma che sono grande e posso decidere come mi pare-

 

Il respiro si addensa in una nuvola opaca, sospirando entrambe quando scorgono la macchina di Liam accesa che le attende.

Sul sedile passeggero c'è Peter mentre Kai si è messo dietro in mezzo.

Hanno già fatto viaggi in auto e sanno che nessuna delle due ha intenzione di stare seduta in mezzo con la gonna e i tacchi.

Anche se più che tacchi hanno stiletti di camoscio con un tacco un po’ più sostenuto.

 

Quando aprono gli sportelli si fiondano dentro, Elena ha le mani ancora in tasca e si affloscia sul sedile chiudendo gli occhi in attesa che il sangue riprenda a scorrere ed il calore le faccia ritornare il dono della parola.

 

-Wow sembrate due pinguini-

 

In una perfetta sincronia tirano una gomitata ciascuna a Kai suscitando l’ironia generale.

 

-Fa freddo-

-Lo sento anche io Gilbert-

 

Kai si sporge verso di lei per stuzzicarla, ma la ragazza cruccia lo sguardo spaventava di qualunque tipo di gesto lui possa avere nei suoi confronti. Perché è donna e la sua migliore amica ha avanzato insinuazioni su di lui.

 

Forse la soluzione migliore è davvero non andare a ballare.

 

Arrivati in pizzeria si siedono e la serata scorre tranquilla, soprattutto grazie all’assenza di alcool che in quanto non ancora ventunenni non possono ordinare, così si dilettano in chiacchiere, risate che allietano tutti e battute varie. Solo a metà cena Elena riceve un sms da Damon che le chiede come stia andando e così in attesa che il cameriere prenda le ordinazioni del dolce si alza per chiamarlo, suscitando le battute dei ragazzi.

 

-Ehi-

-Ehi-

-Come va?-

 

Elena arriva nel piccolo atrio della pizzeria dove si susseguono i clienti che arrivano o vanno via; si rannicchia in un angolo poggiandosi allo stipite della porta di entrata e prova a nascondersi nel maglione lungo in cui è avvolta per far fronte agli spifferi di freddo. Abbassa la voce comunque sommersa dal brusio generale del locale.

 

-Bene, siamo quasi al dolce-

-Era buona la pizza?-

 

Non è da Damon chiedere queste cose, non è da lui interessarsi ad una stupida pizza. Ma non si vedono da quasi tre settimane, lei è a cena con un tizio che non gli piace e quindi scatta quella naturale ed istintiva possessività.

 

-Non ti sarebbe piaciuta-

-Come fai a dirlo-

-Perché conosco i tuoi gusti?!-

-Oh...beh in tal caso…-

-Tu invece?-

-Ho avuto un interessantissimo incontro con un nuovo tipo di pasta…che Lily ha disapprovato lanciandomela addosso-

-Come?-

-Si sai ha preso il piatto l’ha rovesciato sul ripiano del seggiolone, ha afferrato con le sue mani un po’ di pasta e me l’ha letteralmente lanciata contro ridendosela di gusto con quella sua bocca sdentata-

 

Elena sorride contro il telefono immaginandosi la scena.

 

-Come fanno ad essere così svelti?-

-Perché sono piccoli, istintivi, non è che riflettono…-

-Oh una fatica immensa-

-Con la tua pazienza poi-

-Ehi..-

 

Chiacchierano un altro po’, poi Elena prova a salutarlo perché gli altri la staranno già infamando.

 

-Sai…mi manchi ragazzina-

-Mi manchi anche te-

-Fai a modo stasera…perché domani sarai tutta mia-

-Non vedo l’ora-

 

Si salutano tra sospiri e sorrisi malcelati, con una Elena tutta trasognante che ritorna in sala dagli amici e non sa perché quando incrocia le iridi grigie di Kai scorge una impercettibile nota di disagio.

 

 

*****

 

 

-E così anche la ferrea Bon Bon ha ceduto al fascino dell’alcool di scarsa qualità di una qualunque discoteca da campus-

 

Caroline affianca il letto dove giace in stato comatoso l’amica bruna, nascosta sotto le coperte.

 

-Puoi evitare di urlare-

 

La voce sommessa dal piumone arriva soffocata alla bionda che si tende portando una mano all’orecchio.

 

-Come dici prego-

-Ho detto che non c’è bisogno di urlare!-

 

Bonnie sbuca da sotto il piumone con una faccia stravolta, il mascara effetto panda e i capelli tutti scombussolati. Afferra la bottiglia di acqua che le ha lasciato Elena di fianco al letto e ne beve un lungo sorso, sperando che depuri in fretta il suo organismo.

 

Sì alla fine sono finite al Wood, lei ha discusso per messaggio con Kol e da diciannovenne qualsiasi ha reagito nel classico modo per cui pentirsene: bevendoci su.

Deve la propria presenza nel suo letto, nella sua casa a Mystic Falls, ad Elena che ha ricambiato il favore di Halloween accudendo l’amica fin quando non è arrivata Care a darle il cambio e permetterle di andare a casa.

 

Caroline muove per aria una mano facendole cenno di farle spazio e si toglie le scarpe per poi collocarsi nel letto insieme a lei. Restano istanti a fissare la parete davanti al letto fin quando la bionda non si decide a voltarsi e abbassa il tono, facendosi più comprensiva.

 

-Mi dici che è successo…sei troppo stravolta per aver solo preso un sbronza e litigato con Kol-

 

Bonnie si passa le mani tra i capelli per poi lasciarle andare mollemente sul piumone seguito da uno sbuffo sconsolato.

 

-Ho baciato Kai-

 

 

 

 

Salve salve salve in stra ritardo!

 

Allora prima di tutto grazie a chiunque ancora si appresti a leggere questa faticosissima long, sto provando davvero a reingranare la marcia!!!

 

Quindi grazie della pazienza, davvero.

 

Venendo al capitolo mi sono accorta – tra i tanti- di un grosso errore narrativo e cioè Kai che lo avevo già introdotto al matrimonio di Rick e Joe in quanto suo fratello, poi l’ho messo come amico di corso di Elena, quindi per mettere una toppa ho ricostruito che si erano ritrovati insieme all’università e in un retro pensiero di lei si scopre che sono diventati amici proprio parlando di quelle persone che hanno in comune.

 

Elena e Damon per ora vanno a gonfie vele a parte la  naturale e controllata gelosia di lui, mentre non va bene per Bon e Kol….tanto che alla fine….danni!!!!

 

Vi ringrazio per chiunque leggerà e/o recensirà,

vi abbraccio

Elisa

   
 
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