Eccoci con una nuova  IwaOi!
Sono troppo poche, meglio diffondere un po’ d’amore, vanno aumentate senza sosta.
Stavolta, un po’ di omegaverse.
Buona lettura!
 
 
 
La felicità che meritiamo non ce la toglierà nessuno


 
 
Hajime quasi ringhiò mentre guardava l’orologio. Ormai era sera inoltrata, e non gli piaceva fare tardi e lasciare il suo ragazzo da solo. Non era debole, nessuno di loro due lo era. Ma…
Si passò le mani tra i capelli ribelli, per poi prendere il cellulare per scrivere un messaggio su Line al suo compagno. A breve, la targa sulla loro casa avrebbe assunto un significato diverso. Da Iwaizumi Hajime e Oikawa Tooru, sarebbero diventati Iwaizumi Hajime e Iwaizumi Tooru.
“Non aspettarmi sveglio” digitò velocemente. Poco dopo, ricevette la risposta. “Nah, ti aspetterò sveglio”.
Sempre il solito idiota, il suo omega.
Hajime, però, era alquanto preoccupato. Quello stupido, un po’ per lui e un po’ per lo studio, trascurava il sonno. Era stato un colpo di fortuna trovare quel posto di lavoro poco prima della laurea, ma non gli piaceva per nulla ciò che stava accadendo loro.
Ci volle un’altra ora prima che riuscisse a terminare. Prese in fredda la giacca e la sua cartella, con un grosso sbadiglio, dirigendosi verso l’uscita.
Il suo giorno di riposo era domani, per cui avrebbe potuto comodamente dormire, al caldo nel letto e stringendo il suo fidanzato.
Con questo pensiero, che gli fece nascere un breve sorriso sul volto, entrò in auto e guidò a tutta velocità verso casa. Non era famoso per una guida tranquilla benchè, per il momento, non avesse mai fatto incidenti. Gli piaceva il brivido della velocità.
Una volta arrivato, uscì dall’auto prendendo le proprie cose, e si diresse verso l’ascensore. L’alfa sbadigliò ancora una volta sulla soglia dell’appartamento. Aprì piano la porta e subito avvertì la presenza, e l’odore, del compagno.  Quell’odore era ormai mescolato al suo, come per avvertire che quel ragazzo fosse il suo ragazzo. Altri alfa avevano provato a portarglielo via, ma Tooru era sempre riuscito a far capire cosa volesse, e chi volesse. Era sempre stato fiero di lui, sebbene non glielo dicesse.
Sapeva essere petulante, sciocco, vanesio, e anche fragile, ma se serviva sapeva mostrare la sua forza. Non era il classico omega debole e servizievole, il suo Tooru. E a lui piaceva così com’era. Quello era uno dei lati che più apprezzava:  la forza inusuale per un omega.
Hajime si diresse nel salotto, dove sentiva provenire il suono di un programma tv. Entrando, il ragazzo sorrise. Tooru si teneva strette le ginocchia, abbracciando un cuscino, gli occhi chiusi ed il respiro calm e leggero. Aveva spostato il cuscino leggermente per poter appoggiare la cervice castana comodamente. Come spesso succedeva da qualche tempo, doveva essersi addormentato senza volerlo.
Avvicinandosi, notò che Tooru aveva indossato una sua maglia che da quando vivevano insieme indossava come pigiama, quella vecchia macchia oversize con Godzilla.
Hajime gli si avvicinò di più, accarezzandogli piano i capelli. Tooru si svegliò.
“Iwa-chan… sei tornato…bentornato..” disse l’omega, mezzo addormentato, quasi facendo le fusa a quelle carezze
“Ti sei addormentato sul cuscino, scemo” disse Hajime,punzecchiandolo
“Non stavo…dormendo….” Disse l’altro, sbadigliando
“Certo, come no” sogghignò Hajime, ridacchiando “forza, a letto”
“Portami tuuuuu” fece Tooru
Sospirando, Hajime lasciò che il compagno gli circondasse il collo con le braccia per poi afferrarlo per i fianchi .
Tooru appoggiò la testa sulla spalla del fidanzato, inspirando il suo forte odore maschile, quasi muschiato. Lo amava, e lo rilassava terribilmente. Era il solo che lo facesse sentire al sicuro, e protetto da tutti.
Erano abbastanza forti per proteggersi a vicenda, e proteggersi da soli. Si spalleggiavano. Sempre.
“Sei pesante. Mettiti a dieta”
“Vuoi dire che sono grasso, Iwa-chan?!” fece Tooru, mezzo addormentato, in un finto tono sconvolto.
Hajime stese lentamente il compagno sul letto, ricevendo uno sguardo di disapprovazione quando venne coperto ed Hajime non lo seguì sotto le coperte.
Il giovane si svestì velocemente, indossando una maglietta e restando in boxer. Quando il suo omega faceva così, era meglio assecondarlo.
Ricordava ancora quando si era trovato a cercare un negozio aperto in tutta Miyagi, per dei mochi…
Si infilò nel letto, cingendogli la vita e stringendolo a sé, così che il compagno si appoggiasse a lui.
Hajime gli baciò leggermente il collo, molto vicino al marchio.
“Buonanotte” disse semplicemente
“Notte Iwa-chan” rispose Oikawa, deliziato da quei gesti e sentendosi leggero.
 
 

I due fecero lo stesso sogno. Dei bambini, un parco immerso nel verde.
Una scena felice.  I bambini che si lanciano su di lui e su Oikawa, chiedendo abbracci.
Ogni tanto, lui e Tooru si guardavano negli occhi per pochi secondi, come a capire che quella felicità era autentica.
Il sogno era la loro realizzazione, benchè avessero anche continuato con la pallavolo. Avevano messo da parte la divisa della squadra nazionale giapponese per coronare un altro sogno, ma il primo amore sportivo non si scorda mai.
Come nessuno di loro si era mai scordato dell’amore che era nato poco a poco, da un’amicizia. Nessuno di loro aveva mai scordato che la loro amicizia aveva sempre profumato d’amore.
 
Nel sonno, I due giovani sorrisero, grati per quella felicità conquistata con fatica.
Quella felicità per cui avevano lottato e che nessuno avrebbe mai tolto  loro.
 
 


 
 
 
Alla prossima IwaOi!