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Autore: galvanix    30/11/2017    4 recensioni
"Storia partecipante al contest ‘E'nell'aria profumo d'autunno’ indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di Efp"
Per Bulma Brief l'autunno rappresenta il periodo più affascinante dell'anno con i suoi profumi ed i suoi colori, ma non è altrettanto così per Vegeta che sembra aver perso ogni voglia di vivere.
La giovane scienziata riuscirà a portare un po' di luce anche nella vita del tenebroso Principe dei Saiyan?
Cit:
"Si era seduta comodamente nella sua poltrona avvolta da una morbida coperta accanto al caminetto acceso, in compagnia di un buon libro e una fumante tisana calda.
Aveva aspettato quel momento tutta la giornata e ora nessuno avrebbe potuto rovinarglielo.
Il calore del fuoco scoppiettante e il ticchettio della pioggia sui vetri le trasmettevano una tranquillità che non riusciva a non amare.
Mancava solo una presenza a rendere l’atmosfera ancora più speciale…quell’arrogante saiyan che le aveva rubato il cuore".
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Storia partecipante al contest ‘E'nell'aria profumo d'autunno’ indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di Efp” 
 
Nome sul forum: Galvanix
Fandom: DragonBall

 
               
              
 
 
 
 
 

                                SFUMATURE D'AUTUNNO

 
 


Era ormai ottobre inoltrato e le città si dipingevano dei tipici colori autunnali.
Le foglie ingiallite degli alberi volavano liberamente nel cielo ad ogni carezza del vento ed un tiepido sole si affacciava pigramente facendosi strada tra le nuvole.
Il temporale era ormai scemato, ma la pioggia appena caduta aveva liberato nell’aria un intenso profumo di terra bagnata, solleticando l’olfatto dei passanti.
Con la sua moltitudine di colori e profumi l’autunno era, senza dubbio, la stagione più attraente dell’anno e nessuno avrebbe potuto far cambiare idea alla giovane Bulma Brief.
Era uscita per delle commissioni urgenti ed ora stava facendo ritorno a casa.
Quel giorno aveva preferito andare a piedi e non usare la sua macchina proprio per godersi sino in fondo ciò che la natura aveva da offrire in quel periodo dell’anno.
Amava passeggiare per le vie della città e immergersi in quei profumi tipici autunnali.
Spesso si ritrovava volutamente nei pressi di un parco per allontanarsi dal caos della metropoli e assaporare al meglio le piacevoli sensazioni che quella stagione le regalava.
Amava sedersi su di una panchina e silenziosamente ascoltare il rumore del vento che soffiava tra gli alberi donandole un’infinita serenità.
L’autunno era  davvero una stagione meravigliosa anche se in alcuni momenti provava una strana nostalgia invaderle l’anima.
L’atmosfera di quel periodo la rendeva particolarmente nostalgica e spesso si ritrovava a riflettere sul suo passato,  a quanto era cambiata la sua vita negli ultimi anni.
 Il tempo trascorreva veloce e non era più un’adolescente in cerca di avventure.
Ormai era una donna matura con delle responsabilità e non poteva perdersi in simili pensieri, ma a volte le piaceva abbandonarsi ai ricordi.
Proprio in quell’istante, una leggera brezza portò con sé un intenso profumo di terra bagnata risvegliandola dai suoi pensieri.
Era pomeriggio inoltrato e ancora doveva finire di sbrigare delle commissioni.
Non vedeva l’ora di tornare a casa e coccolare un po’ il suo piccolo Trunks.
Lo avrebbe teneramente accudito ed infine si sarebbe concessa un po’ di relax davanti ad un bel caminetto scoppiettante, probabilmente leggendo un buon libro e sorseggiando qualcosa di caldo.
Amava trascorrere così le sue serate d’autunno.
Il calore di quella stagione le donava un’infinita pace e tranquillità.
La sua vita sembrava davvero perfetta, se non per un piccolo particolare.
Avrebbe voluto condividere questi preziosi momenti con lui…l’uomo che aveva cambiato radicalmente la sua vita.
Vegeta, il fiero Principe dei Saiyan.
Colui che l’aveva conquistata, inconsapevolmente, con il suo sguardo misterioso e un po’ malinconico.
Dal primo momento si era sentita subita attratta da lui e, come una calamita, non era più riuscita più ad allontanarsi neanche quando lui l’aveva abbandonata, mentre aspettava il  piccolo Trunks.
Aveva provato ad odiarlo, ma non c’era riuscita.
Invece che affievolirsi il loro legame si era ulteriormente rafforzato ed era inutile affermare il contrario.
Dopo la sconfitta di Cell, il saiyan era ritornato a casa ferito e lacerato nell’animo, ma nonostante tutto la sua Bulma era ancora lì, pronta per curare i suoi tormenti.
Dal quel momento erano trascorsi diversi mesi e Vegeta era sempre più taciturno, inquieto, preda di pensieri che dovevano rimanere celati.
Non aveva neanche provato a sfiorarla in tutto questo tempo, nonostante i tentativi della scienziata per attirare la sua attenzione.
Bulma voleva mettere un freno a tutta questa complicata situazione.
Desiderava ardentemente riavere quell’uomo non solo perché lo amava, ma principalmente per Trunks.
Quel bambino aveva bisogno di suo padre e lei sarebbe riuscita nel suo intento.
Avrebbe cambiato le cose quella sera stessa…un giorno qualsiasi di un autunno ormai inoltrato.
Una volta ritornata a casa, si era diretta sorridente in cucina sapendo di trovare sua madre intenta a preparare la cena.
Con lei era presente anche il suo bambino impegnato a giocare nel suo confortevole box.
La turchina salutò calorosamente la madre e, nel frattempo, prese tra le braccia il suo bambino tempestandolo di baci.
 
“Mi sei mancato tantissimo, Trunks.
La tua mamma ti è mancata?”
 
Il bambino rispose con dei piccoli risolini solleticando il viso della madre con le sue paffute manine.
Proprio in quell’istante fece il suo ingresso Vegeta e, appoggiando la schiena alla parete della cucina, esclamò con tono canzonatorio:
 
“Quel marmocchio diventerà un pappamolle se continuerai a viziarlo in quel modo”.
“Da quando ti importa l’educazione di nostro figlio?”
“Di fatto non mi interessa”
“Lo vedremo… A proposito, mamma, sono molto belli i fiori che hai scelto per decorare la casa in questo periodo dell’anno.”
“Grazie, tesoro. Ho scelto proprio i tuoi preferiti e ho scartato l’anemone* perché so che non ti aggrada molto”.
“E’ vero, quel fiore non mi ha mai ispirato molta simpatia”.
“Quante sciocchezze” s’intromise, nauseato, il saiyan.
“Cosa vuoi, Vegeta?” rispose, infastidita, la scienziata.
“Perdete sempre il vostro tempo in inutili frivolezze”.
“Nessuno ti ha chiesto di rimanere ad ascoltare”.
“Infatti me ne vado”.
 
Possibile che, ogni volta, finissero sempre per litigare?
Era questo che si domandava la turchina in quel momento.
A volte non sapeva davvero cosa fare per riuscire ad avere una conversazione civile con lui.
Sembrava che tra loro si fosse eretto un muro che li separava giorno dopo giorno e Bulma non poteva permetterlo.
Doveva assolutamente trovare un modo per avvicinarlo di nuovo a lei e avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere per abbattere quel muro.
 
Era ormai giunta la sera e, una volta consumata la cena, la scienziata si era concessa un po’ di tempo per giocare con il suo bambino prima di metterlo a dormire.
Sistemato il piccolo Trunks, era ritornata in salotto portando con sé la radiolina nel caso suo figlio avesse avuto bisogno di lei.
Si era seduta comodamente nella sua poltrona avvolta da una morbida coperta accanto al caminetto acceso, in compagnia di un buon libro e una fumante tisana calda.
Aveva aspettato quel momento tutta la giornata e ora nessuno avrebbe potuto rovinarglielo.
Il calore del fuoco scoppiettante e il ticchettio della pioggia sui vetri le trasmettevano una tranquillità che non riusciva a non amare.
Mancava solo una presenza a rendere l’atmosfera ancora più speciale…quell’arrogante saiyan che le aveva rubato il cuore.
Intanto la turchina, di fronte a quel tepore, si era abbandonata ad un leggero sonno, ma un rumore di passi interruppe quel rilassante momento.
Riaperti gli occhi si ritrovò davanti proprio lui
 
“Cosa fai qui, Vegeta?” domandò, lei, stupita.
“Potrei chiederti la stessa cosa” esclamò, l’uomo, seriamente.
“Mi sto godendo un po’ di tranquillità.
Ti va di farmi un po’ di compagnia?”
“Che assurdità, ho altro da fare”
“Cosa? Rimanere costantemente solo, mentre la tua vita va avanti inesorabilmente?”
“Me ne vado” aggiunse burberamente il saiyan colpito dalla veridicità delle sue parole.
“No, resta…rimani un po’ con me, per favore” disse dolcemente la ragazza afferrando la sua mano.
“Perché?”
“Vieni, ora te lo spiego” replicò, la scienziata, facendolo sedere con lei, davanti al focolare, sul grande tappeto che ornava il salotto.
“Sai perché adoro questa stagione?”
Donna, non mi interessa”
“Mi piace perché mi riporta alla mente tutti i ricordi sopiti nel tempo. I profumi e i colori mi ricordano ciò che sono stata e ciò che voglio diventare.
Senza di essi non sarei nulla…fanno parte di me e li custodirò per sempre, ma non posso continuare a vivere nel passato.
Quello che voglio dirti, Vegeta, è che devi andare avanti.
Goku è morto e posso capire che, a tuo modo, ti abbia sconvolto, ma io e Trunks siamo ancora vivi e abbiamo bisogno di te.
Onora la memoria del tuo rivale tornando ad allenarti e tirando fuori il saiyan che è dentro di te.
Non puoi cambiare il passato, ma puoi rendere migliore il tuo presente”.
Dopo qualche minuto di silenzio, lui esclamò bruscamente:
“Cosa vuoi sentirti dire, Bulma?
Che sarò un buon padre e buon compagno?”
“No, ti sto solo chiedendo di tentare.
Se non vuoi farlo per me o per te stesso, provaci almeno per Trunks.
È solo un bambino e non merita tutto questo.
Ha bisogno di un padre e, dannazione, lo avrà” ribatté determinata la donna.
“Ascolta, tu sei l’unico che può insegnargli davvero cosa significa essere un saiyan.
Hai la possibilità di portare avanti la tua stirpe.
Non lasciarti sfuggire questa opportunità”.
 
A quel punto la ragazza fece per alzarsi, ma l’uomo la trattenne per un braccio facendola sedere nuovamente per poi sussurrarle autorevole:
“Dove stai andando?”
“A dormire, si sta facendo tardi”
“Andrai dopo nella tua stanza, donna.
Volevi che ti facessi compagnia.
Ti accontento subito” concluse, lui, in modo provocatorio e strappandole un intenso bacio.
“Non giocare con me, Vegeta” mormorò la turchina con tono sincero, cercando di apparire lucida.
“No, ti sbagli. Ti sto solo dando ciò che mi hai chiesto” elargì austero il saiyan riferendosi al discorso della donna riguardante lei e Trunks.
“Ora basta parlare, Bulma” concluse l’uomo baciandola con ardore e lasciandosi trasportare dal momento.
 
In seguito a quel lungo discorso, i due si ritrovarono di nuovo insieme dopo tanto tempo a riscoprirsi amanti, complici o più semplicemente un uomo e una donna che stavano provando a rimettersi in gioco.
Quella notte, unici spettatori di quell’unione, lo scoppiettare allegro del fuoco e il dolce rumore della pioggia.
Il giorno successivo un tiepido sole s’innalzava alto nel cielo svegliando, dal suo bellissimo sogno, una giovane donna.
Appena la scienziata aprì gli occhi si rese conto che si trovava, sola, nella sua camera da letto e non in salotto come ricordava.
Un sorriso si andava pian piano delineando sul suo volto.
Probabilmente, quando si era addormentata, Vegeta aveva provveduto a condurla nella sua stanza.
Una volta in piedi decise di indossare la vestaglia, ma il suo sguardo venne catturato da un particolare.
Appoggiati su di una sedia vi erano dei fiori, precisamente degli anemoni.
Inizialmente pensava fosse un’idea di sua madre, dato che era solita ornare la sua stanza, ma lei sapeva che non amava particolarmente quella specie.
Tuttavia decise di indagare e velocemente si era recata in cucina per parlare con la signora Brief.
 
“Buongiorno mamma, per caso hai portato tu questi anemoni in camera mia?”
“Buongiorno tesoro, no, questa mattina non sono affatto passata da te e poi non mi sognerei mai di abbellire la tua  stanza con dei fiori che non ti piacciono”.
“Beh, si può sempre cambiare idea” bisbigliò, sorridendo, la figlia preparando un vaso per sistemare il regalo ricevuto.
 
A quel punto, ogni dubbio era svanito all’istante.
Probabilmente il saiyan aveva estirpato quella pianta da un campo lì vicino, ma a lei non importava.
Per la giovane, quel fiore, era un simbolo di rinascita per la sua famiglia, un modo per ricominciare a sperare.
Il discorso della sera precedente aveva in qualche modo sortito un certo effetto e la dimostrazione erano i colpi che provenivano dalla Gravity Room.
Ora Bulma Brief aveva un motivo in più per amare l’autunno, quella intensa stagione che aveva riportato da lei il suo amore perduto.
 
                                                                             
 
                                                                                                                                                                 FINE
 
 
 
 



*Anemone Giapponese: pianta erbacea che sboccia nel periodo autunnale tra settembre ed ottobre.
                                      Può variare nel colore dal bianco al rosa intenso.
                                                                           
 
 
 




Angolo dell’Autrice
 
Finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscita a postare nuovamente anche se mi dispiace non averlo potuto fare prima.
Mi scuso soprattutto per non aver aggiornato più la mia long, ma ultimamente ho avuto alcuni problemi e mi è stato impossibile pubblicare.
Comunque vi prometto che tornerò a breve!
Grazie a chiunque si soffermerà a leggere la mia storia.
A Presto!
 
GALVANIX
  
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