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Autore: __Lily    30/11/2017    0 recensioni
«Non sopporto l’idea di lasciarti andare sapendo che un giorno sposerai qualcuno e che qualcuno non sarà mai degno di te, Lyanna Stark. Avrei dovuto sposarti io. Mi hai conquistato, il mio cuore è tuo e lo sarà sempre.»
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eddard Stark, Elia Martell, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Lyanna corse fino alla sua stanza senza mai voltarsi indietro verso Rhaegar, salì le scale a perdifiato e chiuse la porta dietro di se e poi si accasciò a terra.
Rimase lì, dietro alla porta con le ginocchia strette attorno al petto e le lacrime calde che cadevano dal suo volto.
Quante volte aveva sognato che Rhaegar venisse fin lì per portarla via?
Quante notti aveva desiderato di stringerlo a se e di baciarlo come aveva fatto poco fa?
Eppure aveva dei doveri verso suo padre, verso la sua casa e anche verso Robert.
La collana che indossava con il lupo e il cervo sembrava essere diventata un macigno, un macigno che la portava verso il fondo, un fondo oscuro e profondo dal quale non riusciva a risalire.
Aveva un’unica certezza, amava quel giovane principe e lui era lì per lei.
Si alzò da terra solo quando fece giorno, chiamò una delle ragazze e l’aiutarono a fare un bagno caldo, rimase nell’acqua a pensare per molto tempo, finché sulle dita non comparvero delle righe, era il momento di uscire.
Si fece pettinare e acconciare i capelli, indossò un abito azzurro e poi uscì da quella stanza.
Non fece nemmeno colazione, non voleva incrociare Brandon, avrebbe fatto troppe domande.
Uscì dal castello e si diresse nel Parco degli Dei, a quel vecchio albero che sembrava quasi sorriderle, prendendosi gioco dei suoi sentimenti e di quelli di Rhaegar.
Prima però si fermò alle serre.
«Mia signora» disse un uomo che lavorava lì.
«Non volevo spaventarti.»
«No… nessuno spavento, solo… non mi aspettavo visite.»
«Potrei avere una rosa?» chiese lei.
«Ma certo lady Stark, quella che desideri.»
«Ne vorrei una blu.»
L’uomo era anziano, aveva i capelli bianchi e le rughe, ai lati degli occhi si formavano delle pieghe, stava per raccogliere una rosa quando lei lo fermò.
Si piegò al suo posto e colse una rosa blu, la porse all’uomo che la pulì e gliela ridiede.
Lyanna la annusò e poi la mise tra i capelli.
«Grazie.»
Uscì da lì e si recò nel Parco degli Dei, il luogo dove la sera prima si era ritrovata con Rhaegar dopo molti mesi passati lontani; lui nel Sud ad Approdo del Re e lei al Nord a Grande Inverno.
Respirò a pieni polmoni il profumo di quel luogo, percorse con le dita i lineamenti della corteccia fino a tracciare la faccia scolpita di rosso.
A Grande Inverno c’era una panca di pietra, era dura e fredda, lì invece non c’era nulla così si inginocchiò al cospetto dei suoi Dei.
Guardò l’albero con le lacrime agli occhi, doveva prendere una difficile decisione.
«Oh Dei, cosa devo fare? Amo Rhaegar con tutta me stessa, come non potrò mai amare Robert, ma ho dei doveri verso la mia nobile casa, mio padre ha riposto la sua fiducia in queste nozze. Come posso fargli questo? Come posso fuggire nel cuore della notte? Come posso togliere un padre a due bambini che ne hanno bisogno? Chi sono io per farlo?»
Ma gli Dei non risposero, non diedero alcun consiglio a Lyanna Stark.
Il vento faceva muovere le foglie e scompigliare i suoi capelli, sentiva i petali della sua rosa, la stessa che il suo drago le aveva donato.
«Rhaegar…»
Passò la giornata da sola, evitando Brandon e il padre e chiunque altro, anche lady Tully provò ad avvicinarla ma lei la mandò via con una scusa.
Rimase chiusa in camera sua dopo la passeggiata mattutina, a giocare con i petali scuri del fiore che teneva delicatamente tra le mani.
Il cielo si stava colorando di arancione, era tutto più vivido lì, a Delta delle Acque, così diverso da Grande Inverno.
Le ore passavano inesorabili e ancora Lyanna Stark non aveva preso una decisione.
Andare e vivere la sua vita con chi amava davvero e deludere tutti, oppure restare e condannarsi all’infelicità di un matrimonio combinato?




E la notte calò, la luna inevitabilmente prese il posto del sole e a farle compagnia arrivarono le stelle.
Rhaegar attendeva accanto a quel grande albero meno spaventoso di quello ad Harrenhall, ma Lyanna Stark non si fece vedere e la sua mente vagò fino ad Approdo del Re, poteva quasi vedere Rhaenys fare i capricci perché ancora voleva giocare e non dormire, ed Elia che cercava di convincerla con tutto il suo amore, tentando di farla addormentare raccontandole una storia, mentre la sua principessa stringeva a se Balerion, e poi Aegon… Argon nella sua culla con il fine lenzuolo decorato a coprire il suo piccolo corpo.
Non vedeva l’ora che il figlio crescesse per poter giocare con lui così come faceva con Rhaenys, per potergli insegnare un giorno a combattere, sperando in cuor suo che non dovesse mai davvero farlo.
Era consapevole di ciò che si era lasciato alle spalle, anche se per poco tempo, ma vivere senza Lyanna sembrava una tortura senza fine, le era mancata così tanto e ora che l’aveva ritrovata lei aveva anteposto il bene delle loro famiglie al loro amore.
Cosa che poteva comprendere come principe e futuro re, ma che non riusciva ad accettare come uomo innamorato.
Restò lì per ore, poi Arthur venne da lui.
«Forse è il momento di tornare mio principe.»
«No, no amico mio. So che verrà» rispose risoluto.
Sarebbe rimasto ad aspettarla notte dopo notte, per tutta la vita se necessario.
«Credi davvero che verrà?»
«Tu no?» chiese di rimando lui.
Arthur Dayne sollevò le spalle guardando il suo principe, non gli avrebbe risposto con una bugia.
«Sei libero di fare ritorno ad Approdo del Re se è ciò che vuoi, lo siete tutti.»
«Ho fatto una promessa e la manterrò, è mio dovere proteggerti, anche da te tesso se sarà necessario» rispose ser Dayne guardandolo dritto negli occhi, Rhaegar accennò a un sorriso, o almeno ci provò, solo Rhaenys e Argon erano in grado di farlo sorridere davvero, i suoi figli erano più importanti della sua stessa vita e questo tutti lo sapevano.




E quando l’alba squarciò l’orizzonte nero, Lyanna si riprese, era ormai giorno e il suo principe ormai era lontano.
«Che cosa ho fatto?!» disse disperata.
Prese il mantello e corse fuori dal palazzo di Delta delle Acque, il sole stava sorgendo pian piano, tra qualche ora si sarebbero svegliati tutti.
«Rhaegar!» urlò mentre correva verso il Parco degli Dei tenendo il vestito con le mani per non inciampare, «Rhaegar!», ma nessuno le rispose.
Quando arrivò lì il suo drago non c’era.
«No, dei vi prego!» disse in lacrime toccando il tronco ruvido dell’albero, poi si accasciò ai suoi piedi piangendo.
Era scossa dai singhiozzi e tremava un po’ anche per il freddo, non lo sentì arrivare, finché una mano non si posò delicatamente sulla sue spalle, alzò il volto bagnato dalle lacrime e nonostante gli occhi appannati e rossi per il pianto lo vide.
Si alzò e si gettò tra le sue braccia, affondando il volto bagnato nell’incavo del suo colo e annusando il suo profumo, le braccia di lui la strinsero forte, come se temesse di vederla svanire all’improvviso.
«Lyanna» sussurrò senza lasciarla andare, accarezzandole i lunghi capelli scuri.
Poi lei alzò lo sguardo su di lui, guardò i suoi bellissimi occhi viola screziati di indaco, ripassò le dita i contorni del suo viso.
«Credevo che te ne fossi andato. Credevo di averti perso per sempre» disse lei senza smettere di piangere.
«Non mi perderai mai Lyanna Stark. Ti avrei aspettata per tutta la vita.»

  
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