Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Zoro1992    01/12/2017    4 recensioni
< Che ne dici se andiamo a prenderci un gelato? >
Zoro la guardò stralunato.
< Ma neanche per sogno!>
< Come no? Te lo pago io squattrinato > sibilò Nami sfottendolo
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il gelato mi piace con la panna


Era una giornata stupenda, il sole splendeva forte nel cielo e una calda brezza estiva soffiava sul ponte della Sunny gonfiando appena la grande vela dell’albero maestro mentre le stanche onde dell’oceano dondolavano debolmente lo scafo, cullando i passeggeri della nave.
La ciurma era appena giunta su una nuova isola calma e pacifica dove dei colori vivaci ornavano il porto, risate e grida di bambini alimentavano un’atmosfera di festa e di gioia.
Tutti decisero di concedersi un po’ di relax così scesero dalla nave alla ricerca di divertimento, a eccezione di Nami che invece voleva dedicare quella splendida giornata interamente all’abbrozzatura.
La navigatrice si mise uno dei suoi bikini preferiti, bianco decorato con pizzo e merletti, che lasciava ben poco all’immaginazione…si guardò tutta soddisfatta allo specchio, adorava quel clima ma soprattutto adorava starsene spaparanzata al sole per ore ed ore.
Anche Zoro rimase sulla nave quella mattina, ma non per sua scelta, nessuno infatti pensò di svegliarlo dal suo sonnellino.
Nami passeggiò davanti al compagno dandogli un’occhiatina, la sua espressione da addormentato le era sempre piaciuta, sembrava in pace con il mondo, calmo e tranquillo, quasi dolce… scosse la testa interrompendo il fiume di pensieri che si era creato nella sua mente e proseguì verso la sua sdraio.
Degli uccellini si posarono sul ponte della nave, cinguettando e saltellando qua e là, era una sensazione stupenda potersi rilassare completamente, chiuse poi gli occhi deliziata dal caldo e dal silenzio che assaporava con estrema gioia, socchiuse la bocca e si distese supina.
Dopo soli pochi minuti sbarrò gli occhi, qualcosa aveva spezzato quella splendida e magica atmosfera, un russare scomposto e sgraziato proveniente dallo spadaccino.
Le voleva rovinare la pace di quella mattina perfetta? Inferocita con pochi passì gli si piazzò davanti, e in men che non si dica un sonoro pugno raggiunse il verde al centro della zucca.
< AHIA !!! >  
Il malcapitato aprì debolmente gli occhi ancora pesanti per il sonno, la bocca impastata e la schiena incriccata per la posizione che dormendo aveva assunto per ore, massaggiandosi la testa la guardava sorridere soddisfatta, non si arrabbiava neanche più con lei abituato com’era alle sue botte.
< Finalmente un po’ di pace ! > gongolò
< Wuaaaa > si stiracchiò lo spadaccino sbadigliando sonoramente
< Che buzzurro… > lo squadrò  Nami portandosi le mani ai fianchi
Zoro ignorandola si alzò guardandosi attorno confuso.
< Dove sono tutti? > la voce ancora alterata dal sonno
< Sono andati a fare un giro sull’isola > gli rispose distrattamente lei risistemandosi sulla sdraio.
< Tutti? E tu non sei andata ? > la guardò sorpreso, conoscendola avrebbe giurato di vederla sfrecciare tra i negozi con mille borse ai polsi…
< No signore ! Voglio starmene tutto il giorno qui tranquilla a prendermi questo bellissimo sole così la mia pelle sarà ambrata e stupenda ! > i suoi occhi divennero due stelline luccicanti.
Una gocciolina comparve dietro la testa del verde.
<  Fa come ti pare…> brontolò, si concetedde poi un momento per guardarla…- era così bella in costume- la mente cominciò a viaggiare da sola per qualche istante, - da soli sulla nave… avrebbero potuto fare di tutto loro due insieme -.
Si morse un labbro ammaliato dal corpo di Nami, rimase imbambolato per alcuni secondi poi destandosi bruscamente, a passo deciso si incamminò verso la palestra.
Sentendo i passi dello spadaccino la rossa alzò appena il busto cercando con gli occhi lo sguardo del compagno
< Dove vai ? >
< …Ad allenarmi >
< Con questa splendida giornata ? > il suo tono gli sembava quasi deluso
< Che differanza fa? >
<  Fa come ti pare! > si risistemò comoda sul lettino voltandogli le spalle  -le dispiaceva non averlo lì in giro… bè non sapeva neache cosa inventarsi per farlo rimanere dopotutto…-
 
Zoro raggiunse la sua palestra, si tolse la maglia bianca e gli anfibi, poi la pancera e infine accostò le spade alla parete.
Fece molti esercizi, miriadi di addominali, pesi e flessioni… il caldo rendeva il suo allenamento parecchio pesante, ansimando si tolse anche i pantaloni restando in boxer.
Si avvicinò al suo asciugamano e tamponò il viso e i capelli gocciolanti.
Guardò dall’alto Nami che placida sembrava dormire.
Quando era felice sembrava una bambina, non sapeva cosa avrebbe fatto per poterla stringere tra le braccia, scosse il capo ma si perse nuovamente nei suoi pensieri fissando il pavimento davanti a sé.
 
Nami saltò dallo spavento sulla sdraio - AH ! Ma non ho messo la crema solare ! Altro che pelle ambrata se non mi metto la crema sarò rossa come un gambero! - velocissima prese il tubetto arancio dalla borsa e subito le si accese una lampadina.
Come un lampo si precipitò verso la palestra - ora si che aveva la scusa per avere la compagnia del suo spadaccino… -
Giunta alla palestra vide Zoro di spalle che si asciugava il sudore, in boxer.
Perse un battito.
Cavolo che corpo scolpito! Poteva contare uno ad uno i vari muscoli in tensione reduci da un duro allenamento…si soffermò a contemplare le spalle larghe e possenti, le braccia e i polpacci così perfetti e quelle chiappette sembravano di marmo! 
Si accorse di essere rimasta immobile a fissarlo ma per fortuna lui non si era accorto della sua presenza.
- Strano -
< Z-zoro ! Vieni subito a spalmarmi la crema! >
Al ragazzo quasi venne un colpo quando la rossa gli urlò nelle orecchie. Ma quando cavolo era arrivata ?
< C-che ?! Non ci pensare nemmeno non sono il tuo schiavo! >
< E invece si caro mio ! Ti ricordo che hai un grasso debituccio nei miei confronti ! > gli sorrise malefica.
Zoro deglutì rumorosamente < Te lo sei inventato tu !!! Con i tuoi interessi da strozzina! >
< Smettila di lamentari e sbrigati che mi sto perdendo il mio sole ! >
La ragazza si era già avviata verso il ponte lasciandolo lì a imprecare.
Masticando bestemmie Zoro la seguì, pestando i piedi dal nervoso.
 
Si sdraiò prona porgendogli la crema, abbassò poi la testa sulle braccia mettendosi comoda e chiudendo gli occhi, voleva godersi totalmente quel momento, solitamente infatti era Sanji a spalmarle la crema e preferire lo spadaccino al biondo sarebbe stato strano agli occhi dei compagni…
Zoro fissava preoccupato la confezione della crema - come diavolo faceva quel damerino a farlo ogni volta con tanta naturalezza? - A parte che odiava osservare il cuoco toccare Nami ovunque senza problemi, solo il pensiero lo mandava in bestia.
< Allora ?>
< Eh ? >
< La crema >
< Ah … >
Nami lo guardò incerta, ma che gli prendeva ? Sembrava assorto in chissà quali pensieri.
Zoro premette il tubetto facendo uscire parte del contenuto sull’altra mano, deglutendo le si avvicinò inginocchiandosi al lato del lettino.
Non potè fare a meno di arrossire pensando a quello che stava per fare, appoggiò piano la mano sulla schiena della navigatrice, poi lentamente e facendo la massima attenzione iniziò a spalmarle il prodotto.
Nami fu deliziata dal tocco dello spadaccino, non poteva credere che quelle mani grandi e forti potessero essere così delicate, lentamente succhiuse gli occhi e si slacciò il nodo del reggiseno.
A Zoro venne un colpo.
< C-che stai facendo? > si immobilizzò
< Mm? > girò la testa per guardarlo in viso
- Zoro era … imbarazzato!? -
< Slaccio il costume così puoi spalmarmela su tutta la schiena, no?>
< A-ah … C-certo…>
Non avrebbe mai immaginato che la cosa lo imbarazzasse tanto… lo scrutò attentamente.
Che fosse un segnale ?!
Si slacciò deltutto il reggiseno del costume e si riposizionò prona sul lettino sorridendo biricchina, poteva percepire distintamente la tensione del compagno.
< Su Zoro vai avanti > gli donò uno sguardo sensuale
Lo spadaccino stava per impazzire.
Ringhiando ricominciò il suo lavoro più timidamente e teso come una corda.
Nami tra sè e sè se la rideva alla grande, era pervasa dall’adrenalina e dalla goia, quello zuccone allora provava davvero qualcosa per lei?
Non ne poteva essere certa ma di sicuro toccarla in quel modo lo imbarazzava parecchio.
< Grazie Zoro per il resto faccio da sola > disse riallacciandosi il reggiseno.
Il verde a quelle parole si ritrasse veloce con ancora le mani sporche di crema.
La navigatrice lo guardò intenerita, poi un sorrisino malefico si fece largo sul suo viso.
Con un’azione fulminea lo prese per i fianchi ribaltandolo sul lettino.
< Che che cavolo fai !? >
A cavalcioni su di lui iniziò lentamente a spalmargli la crema sulla schiena.
Lo spadaccino si pietrificò.
Sentiva distintamente il bacino della compagna premere contro il suo.
< E-EHI!> sbottò imbarazzato
< Vuoi dirmi che il grande Roronoa Zoro non si scotta mai?>
< Mai messa in vita mia! >
< Si come no… i veri uomini non si mettono la crema, si scottano! >
< FERMA! > iniziò a dimenarsi.
< Ahahah stai zitto e fermo ! >
< Cosa ridi ?! Sei solo una mocciosa pestifera!>
< Si si e tu un bambino capriccioso che non si vuole mettere la cremina! >
< Ti ho detto ferma!>  lo spadaccino riprovò ad alzarsi ma Nami aveva già finito il suo lavoretto, si mise in piedi davanti a lui e abbassò il viso vicino a quello dello spadaccino che ancora brontolava tastandosi la schiena unta.
< Che ne dici se andiamo a prenderci un gelato? >
Zoro la guardò stralunato.
< Ma neanche per sogno!>
< Come no? Te lo pago io squattrinato > sibilò Nami sfottendolo
< Non è per quello scema! Non mi va e basta, e devo tornare ad allenarmi! >
< Uff…>
< Poi io non abbandono la nave per un capriccio di una mocciosa >
< Disse l’orgoglioso vicecapitano in mutande >
Zoro guardò prima se stesso poi Nami e leggermente rosso in viso digrignò i denti spazientito alzandosi dal lettino e voltandole le spalle.
Nami velocemente allungò una mano afferrandogli l’orlo dei boxer.
< Daaaaai voglio il gelatiiiiiino! >
A quel contatto il cuore di Zoro iniziò a ballare nel petto, inghiottendo a fatica si voltò verso la compagna.
Nami lo fissava, gli occhioni nocciola grandi e lucidi lo pregavano dolcemente, il labbro inferiore incurvato, la presa ferrea sulle sue mutande.
< N-no…>
La navigatrice ridusse gli occhi a due fessure fulminando il compagno per la risposta ricevuta.
< Non ti conviene buzzuro… sai con una sola mossa potrei …>
Un’altra scossa di brividi pervase la schiena dello spadaccino, Nami stava lentamente abbassando i suoi boxer.
< C- CHE STAI FACENDO!? - di nuovo il viso del ragazzo si colorò di rosso.- STREGA MOLLAMI ! >
< Solo se vieni con me a prendere il gelato! >
< Ho detto di no ! >
Di conseguenza la rossa abbassò ancor più i boxer del compagno, ormai poteva intravedere distintamente l’inizio della riga del sedere.
A Zoro fumavano le orecchie, se avesse cercato di bloccare la mano della compagna con le sue quella ci avrebbe messo un attimo a spogliarlo del tutto, portò allora entrambe le mani a reggere l’elastico sul davanti impedendo così al tessuto teso di mostrare anche qualcos’altro…
< MA SEI IMPAZZITA?! >
< Ahahaha senti senti ! Non ti facevo così prezioso Zoro >
< Vorrei vedere te brutta strega! > la fulminò furente e imbarazzato
< E’ diverso io sono una donna > sorrise beffarda
< E che cavolo c’entra ! >
< Non sarai mica un pervertito?>
< PERVERTITA SARAI TU! >
La rossa a quelle parole abbassò ancor di più le mutande del comagno, praticamente mezzo sedere del verde era bene esposto al sole.
Sebbene mantenesse una certa compostezza Nami stava tremando dall’eccitazione, contemplare senza problemi il bel fondoschiena di Zoro le sembrava un sogno. 
< F-FERMA !!! - stava sudando freddo il povero spadaccino - O-OK OK ! ANDIAMO A PRENDERE QUESTO MALEDETTO GELATO! >
Nami mollò la presa quasi dispiaciuta dalla resa del compagno che veloce si coprì subito il fondoschiena.
< Bene ! Vado a vestirmi ! > gli sorrise malandrina.
Zoro ancora rosso in volto e con l’aritmia per lo spavento la sqadrò sospettoso e viglie mentre la navigatrice si dirigeva verso la sua cabina saltellando gongolante.
 
 
Si misero subito in cerca della gelateria, ma l’isola era affollata oltremodo e bisognava farsi largo tra la folla a spintoni.
Nami osservò lo spadaccino piacevolmente colpita: era rimasto a torso nudo, si era infilato un paio di bermuda neri lunghi fino al ginocchio con ampie tasche sulle cosce, al braccio annodata la bandana, ai piedi delle infradito e le sue fidate katane al fianco.
Del resto Zoro non faceva altro che sbirciare bramoso la compagna : Nami aveva indossato sopra il costume un leggero e trasparente vestitino azzuro corto che le arrivava giusto a metà coscia, ai piedi dei sandali bianchi con tacco.
I due amminavano punzecchiandosi a vicenda e guardandosi attorno curiosi.
Ad un tratto un uomo sgraziatamente spintonò la rossa per poter passare tra di loro.
< Ehi! Faccia attenzione ! > Nami inciampò rischiando di cadere a terra
Istintivamente Zoro afferrò la sua mano reggendola in piedi
< Ah grazie > sorridendo strinse a sua volta la mano del compagno
< Niente…> borbottò indifferente ma in realtà sollevato che non fosse caduta
< E’ meglio se ci teniamo per mano con questa folla … sai non vorrei rischiare di perderti > ghignando guardò di sottecchi il ragazzo alludendo palesemente al suo senso dell’orientamento paragonabile a quello di un carciofo…
< Piantala strega! Ti tengo per mano solo perché nessuno ti faccia ruzzolare a terra gracilina come sei >
< Gracilina !? Io sono perfetta ! >
< Se se > - eccome se lo era, almeno per lui-
Mano nella mano percorsero ancora qualche metro per poi intravedere una gelateria in fondo alla strada.
< Eccola là !> Nami iniziò a correre sorridendo sorniona tirandosi dietro lo spadaccino.
< Non correre, aspetta! >
La rossa strigendo con forza il compagno dietro di sè lo fece scontrare accidentalmente con un gruppetto di ragazze.
Il verde cadde rovinosamente a terra sotto di lui le tre malcapitate, prontamente lo spadaccino mise le mani avanti a sé evitando così di spalmarsi su di loro.
< Tutto bene ? >  si rialzò velocemente aiutandole a fare lo stesso
Le fanciulle stavano benissimo in compenso non riuscivano a togliere gli occhi di dosso allo spadaccino.
Particolare che Nami notò sin da subito a differenza del diretto interessato.
< A-ah si si grazie non preoccuparti > disse la bionda sistemandosi i capelli scompigliati
< E-eravamo distratte e non ti abbiamo visto > la mora sploverandosi la gonnellina
< M-ma tu sei di queste parti ?> domandò la ragazza dai capelli rosa scrutandolo da capo a piedi in modalità “ raggi X ”.
Nami stette ad osservarle in glaciale silenzio.
< No sono->
La mora si aggrappò svelta al bicipite del verde strigendolo a sé e interrompendolo.
< Ma vai in giro tutto solo soletto? Noi siamo di qui se vuoi ti portiamo a fare un giro! >
< Wow devi fare un sacco di palestra per avere un fisico così ! > la bionda gli si era parata davanti posandogli le mani sugli addominali.
< Certo che si allena tanto! Sembra un dio greco! Sai sei veramente carino, perché non stai con noi oggi ? Potremmo divertirci molto insieme…> concluse l’altra ragazza lisciandogli una mano sotto il mento mentre le altre due annuivano con tanto di bavetta e occhi a cuoricino.
< Ehm… > Lo spadaccino dal canto suo non era abituato a simili attenzioni, non si era per niente reso conto delle avances delle ragazze, l’unica cosa che non si spiegava era il perché lo avessero tenuto stretto a loro in quel modo, poi dov’era finita Nami ? Nientepopodimenoché  la causa di quel fastidioso imprevisto?
Si guardò in giro cercandola con sguardo spaesato.
Le ragazze all’espressione dolcemente infantile del verde sosprirarono all’unisono un classico - Oooooooh! - portandosi le mani congiunte al viso.
Una figura buia comparve alle spalle di Zoro.
Ok aveva visto e sentito fintroppo, Nami ne aveva abbastanza.
< Ehm ehm …> Lentamente si avvicinò schiarendosi rumorosamente la voce.
< AMORE ? Stai bene ti sei fatto male ? >
A quelle parole allo spadaccino si ghiacciò il sangue nelle vene.
Alle tre povere ragazze sembrò di ricevere una bastonata in mezzo agli occhi.
< AMORE ?!?!? >
Urlarono all’unisono scrutando il bel volto abbronzato del verde che era rimasto con gli occhi sgranati a fissare la compagna.
< Si certo lui è il mio tesoruccio! Stiamo insieme ormai da molti anni sapete, siamo arrivati stamattina e stavamo andando a prenderci un gelato, il mio Zoruccio mi vizia sempre! >
Mentre parlava la rossa si era avvicinata al compagno facendosi spazio tra le ragazze che attonite erano rimaste immobili a fissarla.
Prese con naturalezza lo spadaccino a braccetto e stampandogli un bacio leggero sulle labbra salutò le tre che non erano riuscite più a spiccicare parola.
 
Dopo una decina di metri Zoro esplose.
< N-nami … che ti è preso ? Cos’è sta storia dell’ amore? PERCHE’ CAVOLO MI HAI BACIATO?! >
< Naturale ! Quelle smorfiose ti toccacciavano dappertutto senza alcun pudore e se non fossi intervenuta io chissà dove ti avrebbero portato e cos’altro ti avrebbero fatto! Certo che c’è di quella gente in giro !!! L’ho fatto solo per il tuo bene ! >
Nami camminava pestando forte i piedi.
In quel momento lo spadaccino s’illuminò - toccacciavano dappertutto? Nami era forse gelosa? Di LUI ?!-
 
Quando raggiunsero finalmente la gelateria Nami entrò felice e soddisfatta non badando allo sguardo pensieroso dello spadaccino che la fissava alla sue spalle.
< Su che gusti vuoi buzzuro? >
< Sono capace di parlare da solo >
< E allora avanti o vuoi stare qui tutto il giorno? >
Serrò i denti irritato rivolgendole uno sgurado glaciale.
- Prima lo baciava tutta gelosa e ora lo trattava come un cretino? Ma che le prendeva? -
< Un cono da due gusti con stracciatella e menta >
La rossa fece una smorfia < Mentre io voglio un cono da due gusti con cioccolato e fragola! E aggiunga la panna grazie ! >
< Come la panna ? Sopra il gelato ? >
Nami lo squadrò infastidita.
< Che c’è che non va sentiamo ?! >
< Con la panna fa schifo! >
< I tuoi gusti fanno schifo! >
< Senti chi parla !>
Silenzio.
Il povero gelataio aveva assistito alla bisticciata intimorito e una volta usciti i due litiganti, si lasciò andare esausto sul bancone dei gelati.
 
Nessuno dei due spiccicò più parola, leccavano silenziosi il gelato senza guardarsi, quando giunsero sul ponte della nave si sedettoro l’uno vicino all’altra.
Nami guardò il compagno che silenzioso mangiava. quella lingua era così invitante, le labbra umide e sottili la facevano fremere a ogni loro muovimento.
 
Ad un tratto percepì delle voci e delle risate in lontananza, poi vide i loro compagni avvicinarsi alla nave, istintivamente portò una mano davanti a sé per indicare allo spadaccino l’arrivo dei loro amici.
< Eccoli che torn- >
Inavvertitamente però il gelato stretto nella mano della rossa sporcò il compagno di panna sulla guancia.
Nami non riuscì a trattenersi.
< Oddio … AHAHAHA SCUSAMI! >
Il verde la guardava ridere con le lacrime agli occhi - bene almeno non era più arrabbiata con lui-.
Fece finta di niente e neanche si preoccupò di pulirsi, andò avanti a mangiare il suo gelato.
Nami lo guardò assorta.
Lentamente si protese verso di lui, una mano posta sotto il mento del compagno, piano leccò la panna dalla sua guancia.
Zoro la guardò sgranando gli occhi per la sorpresa.
< N-nami ? >
Il suo cervello gli urlava di saltarle addosso per baciarla e amarla come avrebbe voluto… ma il suo orgoglio gli impediva di muovere un muscolo.
La navigatrice macchiò di panna le labbra di Zoro, il quale sentendo la sostanza fredda che gli inumidiva la pelle esplose dall’eccitazione.
Nami si fece coraggio portando le labbra su quelle dello spadaccino.
Con la lingua leccò la panna dalla bocca di Zoro, lo vide poi socchiudere gli occhi e subito contraccambiare il suo bacio.
Zoro afferrò Nami per i fianchi portandola sulle sue gambe, continuando a baciarla ininterrottamente, scese poi a baciarle il collo, succhiandolo con desisderio.
Nami si distanziò velocemente dal compagno fissandolo negli occhi, i respiri affannati, le mani tremanti e i loro cuori che battevano all’impazzata.
Con una mano gli accarezzò la nuca, avvicinò il viso al suo facendo aderire la fronte alla sua.
Un dolce sorriso comparve sul volto della rossa, accarezzò la guancia del compagno facendo tintinnare gli orecchini per poi affondare il viso nel suo collo inspirando profondamente il suo profumo.
Voleva godersi pienamente quelo momento senza parole, voleva sentire solo sensazioni e brividi.
Sentiva distintamente il cuore dello spadaccino battere veloce, almeno quanto il suo.
Zoro strinse Nami in un caldo abbraccio -non poteva crederci, finalmente avrebbero potuto amarsi senza più dubbi-.
Si persero l’uno negli occhi dell’altra prima di riprendere a baciarsi dolcemente ma con profondo desiderio, l’eccitazione era alle stelle.
 
< CHE STATE FACENDO ?!?!?!?!>
Accidenti.
Si erano completamente dimenticati dell’intera ciurma che impalata davanti a loro li fissava come se avessero visto un fantasma.
I due pirati si guardarono l’un l’altra per un istante spiazzati dalla brusca interruzione poi Zoro con un ghigno si rivolse ai compagni
< Niente, Nami mi stava solo facendo assaggiare il suo gelato con la panna, mi sbagliavo ha un sapore delizioso >
La navigatrice gli sorrise scoppiando poi a ridere.
La reazione della ciurma fu scomposta e disordinata, chi si congratulava, chi rideva felice per i due, chi malediceva il mondo e i suoi abitanti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zoro1992