Storie originali > Poesia
Segui la storia  |       
Autore: LittleDreamer86    01/12/2017    1 recensioni
Una raccolta di "poesie" che trattano di tematiche interiori. Dai limiti che l'essere umano crede di possedere al volo nell'infinito della sua consapevolezza. Scriverò di getto quello che riemerge dalla superficie della Mente.
Genere: Mistero, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Inquietudine artefatta
 
Non dormo.
Una macchia irregolare si espande fra le onde.
Senza vento.
E’ solo petrolio.
Quel pessimistico vittimismo che mi corrode.
Quel senso di totale incapacità a realizzare il mio sogno,
il mio mondo.
Nero pece, il colore della morte.
Tutti i muri frapposti tra me e la totalità,
così alti, così poderosi, così oscuri.
Sconosciuti, ma sembra sia talmente certa che esistano.
Dimentica di poter andare al di là di quei limiti,
parla il buio che avanza.
Ascolto.
Nell’immobilità totale del mio corpo, permango
a contemplare il soffitto notturno di questa camera
di cui conosco ogni particolare.
Per questo mi sembra tutto così degno del mio disprezzo,
la camera ed il mio contenitore umano.

Perchè?
 
Nelle profondità marine,
lavorano le macchine,
istallazioni estranee che perforano il sottuosuolo
senza che nessuno sappia che esistano.
Tutto il frastuono sembra ovattato,
ed intanto la terra ne rimane ferita,
il mare sporcato.
C’erano stati dei permessi per quei lavori,
per quelle estrazioni di inquietudini,
concessi a diverse “imprese”.
Ma poi avevo dimenticato di quest’oceano e del suo fondale e delle macchine.
Una improvvisa perdita di memoria
dovuta all’impurità presenti nelle acque.
Combustibili fossili.
 
Vizi occulti presenti nel contratto di concessione.
Contratto nullo ab origine.
Lo strappo e lo riduco in mille pezzetti irriconoscibili.
Tutti i meccanismi artificiali si bloccano di fronte alla decisione presa.
 
So che il proprietario dell’impresa verrà da me
ad esporre le sue “rimostranze notturne”,
ma le sue macchine rimarranno ferme.
 
Nessun nuovo contratto.
Nessuna nuova firma.
Niente più fondali in concessione.
Stop ai lavori,
alle inquietudini artefatte.



 
Alcune note:
Il nostro stato morale/energetico e di autostima è come un onda, con alti e bassi. Quando da una vetta stavo scendendo verso una valle (dell'onda di autostima personale) mi sono fermata un secondo ad osservare la situazione. E stranamente non sono scivolata in basso verso la valle. Sono rimasta lì e mi sono posta alcune domande a cui sono seguite delle risposte. Sono profondamente convinta che la discesa verso momenti pessimistici sia indotta artificialmente, immettendo nella nostra Mente pensieri "neri" come la macchia di petrolio della poesia. E' chiaro che essendo nostro il fondale marino (il corpo) siamo noi e solo noi che possiamo impedire con la nostra volontà che questi lavori proseguano. Basta fermarsi un secondo e dare l'alt. Vedere la macchia, farsi una domanda del tipo "Che cos'è questa cosa?", vedere che c'è qualcosa di strano perchè è come se non fosse nostra, e strappare il contratto.
Cresciamo ogni giorno e diventiamo più consapevoli di cosa ci succede e di cosa fare.

La sottolineatura è la voce che crediamo nostra, l'istallazione estranea, la macchina che perfora il fondale e fa sporcare le acque della Mente con il nero.
 
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: LittleDreamer86