Prologo.
Ho poco tempo.
Sto per dimenticare tutto. Ogni singola cosa.
Non me lo posso permettere.
Ho deciso di scrivere tutto ciò che è successo, non lascerò che vada perso nel nulla, nell'oblio. La sola idea mi stringe la gola.
Voglio che tu sappia che questo non è un racconto.
Sarà forse assurdo, inverosimile, inspiegabile, ma è reale.
E non è solo un modo per rendere una storia finta più intrigante. Ma un disperato tentativo di convincere me stessa, quando avrò dimenticato tutto, di star raccontando la verità.
Quando il mio tempo sarà scaduto, non potrò più tenere questo diario con me: non mi è permesso possedere qualunque cosa possa ricordarmi l'accaduto. Perciò, lo passerò in segreto a qualcuno di cui mi fido.
Lei lo metterà in bella vista, dove tutti potranno leggerlo: più persone lo vedranno, più a lungo vivranno questi ricordi.
Chiunque lo leggerà, sarà testimone e custode di un segreto che ogni essere umano è sempre stato costretto a dimenticare.
Questo è il mio diario.
Ti sto invitando a leggerlo.