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Autore: Sir Joseph Conrard    04/12/2017    5 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sull’uscio dello studio dell’autore
Scusate la mia piccola introduzione … tranquilli, non è successo niente ;)
Prima di passare alla lettura del capitolo, 2 informazioni veloci:
  1. In questo capitolo, come in altri che ho già in mente, accompagnerò il mio racconto con diverse musiche di sottofondo. Mi sembrava brutto farvi leggere tutto il capitolo, per poi dirvi alla fine di tornare su per ascoltarvi un pezzo di storia con la colonna sonora appropriata … non sono così cattivo XD Perciò, ho deciso di scrivere la colonna sonora, che potrete ascoltare (sempre che vi vada) prima di leggere il pezzo della storia dove la utilizzo. Vi dirò io fino a dove ;)
  2. Ultimamente mi stanno uscendo dei capitoli piuttosto lunghi, quindi vi chiedo … per voi lettori è un problema ? Comunque io cercherò, nel mio piccolo di suddividere i capitoli in due o più parti.
Detto questo vi lascio alla storia. Ci vediamo alla fine del capitolo ;)



Capitolo 9
La taverna del vecchio Boe


Il furgone carcerario percorse, in velocità la strada principale di Bunny Burrow. Era l'unico mezzo in giro a quell'ora di notte.
In lontananza, non si sentivano più le sirene della macchina dello sceriffo Bishop, evidentemente erano riusciti a far perdere le loro tracce ... come previsto.
Nell'abitacolo regnava un silenzio di tomba, Xever era concentrato sulla guida e, ogni tanto, adocchiava lo specchietto retrovisore, per assicurarsi di non essere seguito da nessun veicolo sospetto. Al suo fianco, Bradford stava leggendo tranquillamente il suo giornale. Mostrava una tranquillità fuori dal comune, quasi anormale, cosa che il lupo non riuscì a capire
"Come fai a rimanere così calmo in una situazione del genere ?" chiese improvvisamente il canide al grosso felino
"Ah, Xever Xever Xever ...." disse la tigre, scuotendo lentamente la testa, mentre continuava a leggere "sempre così paranoico. Non cambierai mai"
"Non sono paranoico" disse il lupo grigio, mostrandosi offeso "diciamo solo che sono un tipo previdente. Non sai mai che cosa potrebbe andare storto. Soprattutto in missioni di una certa importanza e delicatezza ... come questa" affermò dando un'altra occhiata agli specchietti
"L'ho sempre detto che ti fai troppi problemi. Se a quest'ora fossimo stati in pericolo, i ragazzi ci avrebbero subito avvertito e poi siamo arrivati" disse la tigre piegando il giornale e riponendolo nel vano porta oggetti

Infatti il furgone si stava avvicinando molto velocemente a un incrocio a T
Il mezzo non rallentò minimamente, anzi continuò con la sua andatura di crociera. Ignorò completamente il segnale di STOP, non girando ne a destra né a sinistra, uscì fuori dalla strada e si diresse verso un enorme masso di roccia.
Mentre il furgone si stava avvicinando, a gran velocità, verso l'enorme ostacolo, cominciò a comparire in mezzo al masso, una sottile striscia bianca luminosa. Ad un certo punto la roccia cominciò ad aprirsi in due, come le porte automatiche di un supermercato, rivelando un'entrata segreta ben nascosta. Il veicolo entrò dentro e percorse una lunga discesa che lo portò in un parcheggio sotterraneo, dov'erano parcheggiati altri mezzi di trasporto, mentre le porte in superficie si richiusero, nascondendo di nuovo l'entrata.
 
Dopo che il furgone si fu fermato, Bradford prese la ricetrasmittente e disse "A tutto il resto della squadra, il pacco è arrivato a destinazione, ripeto il pacco è arrivato a destinazione. Rientrate alla base immediatamente"
"Ricevuto capitano"
"Ottimo lavoro ragazzi. Domani offro io" disse il grosso felino, spegnendo la ricetrasmittente.
Subito dopo i due animali scesero dal veicolo e si diressero verso le portiere posteriori per recuperare i due soggetti narcotizzati.
Quando le portiere si aprirono, si presentò ai due predatori una scena molto divertente: la donnola, era rimasta seduta al proprio posto e, mentre dormiva con la bocca aperta, qualche gocciolina di bava cadeva sul muso del suo amico, disteso per terra a pancia in su, proprio sotto il sedile della donnola. Una cosa era certa, quel montone avrebbe avuto un brusco risveglio
 
"E questi sarebbero i due animali in grado di dirci dove si trova il prototipo ?" chiese Xever rivolgendo uno sguardo perplesso al suo collega
"Beh ... gli ordini sono ordini. Di sicuro il signor Sailas li farà parlare. Io prendo il montone, tu pensa alla donnola" disse la tigre caricandosi il montone in spalla, mentre il lupo prendeva per la collottola la donnola
"Una cosa è certa" disse il grosso felino mentre varcava l'entrata dell'edificio sotterraneo, seguita dal lupo "non vorrei essere al loro posto



Nel frattempo nell'ufficio di Fowler ...
 
"Signore, Xever e Bradford hanno recuperato i due soggetti e il Team Bravo sta rientrando in questo momento. La missione è stata un successo" disse il dingo tutto soddisfatto, comunicando la notizia al suo superiore
"Ottimo lavoro" disse semplicemente il signor Sailas
"Bene ... vuole che procediamo con l'interrogatorio ?"
"Sì, preparate i due soggetti e sistemate la sala interrogatori, io arriverò a breve. Mi occuperò di loro PERSONALMENTE"
Il dingo deglutì lentamente. Poche volte il signor Sailas si era occupato ,DI PERSONA, di faccende di una certa importanza. E quelle poche volte, per i poveri malcapitati, era stata un'esperienza terribile e indimenticabile
"Certo signore" disse il dingo chiudendo la chiamata



A casa Hopps, ore 7:00 ...
 
"Nick ?" qualcuno stava sussurrando il suo nome "Nick, mi senti ?"
"No, mamma oggi non ho voglia di andare a scuola" disse la volpe girandosi dall'altra parte del letto
"Andiamo, non costringermi ad usare le maniere forti"
La volpe, per tutta risposta continuò a ronfare tranquillamente. Fino a che una secchiata d'acqua gelida non la colpì in pieno muso.
Nick, colto alla sprovvista da quella reazione, cadde giù dal letto sbattendo la testa al piccolo comodino ,posto vicino al letto. Inoltre, le vibrazioni provocate dall'urto, fecero cadere la vecchia e pesante lampada, sistemata sul comodino, sulla zampa della povera volpe, che aprì la bocca per gridare. Fortunatamente due piccole zampe grigie, chiusero immediatamente le fauci della volpe, per evitare di svegliare il resto della famiglia Hopps
 
"Ma sei impazzito ?! Così sveglierai tutti" disse a bassa voce Judy, ammonendo la volpe
Per tutta risposta Nick tolse nervosamente le zampine della partner dalla bocca "Se avessi cercato di svegliarmi dolcemente ... invece di tentare d'uccidermi"
"Oh avanti, come sei delicato" lo canzonò la coniglietta "su, alzati. Mettiti qualcosa addosso e muoviti" disse Judy dirigendosi verso la porta "io ti aspetto giù"
La volpe ancora intontita e dolorante, si alzò a fatica. Guardò la grossa e vecchia radiosveglia, appoggiata su un'enorme cassettiera in legno, le sette di mattina.
 
"Ma dico ..." disse la volpe, alzando un po' il tono della voce
"Shhhh !" lo ammonì la coniglietta "vuoi svegliare il resto della mia famiglia ?"
"Beh ... mi sorprende il fatto che, dopo tutto il trambusto che hai fatto TU" disse la volpe a bassa voce, indicando la partner e rimarcando il pronome personale "non si siano ancora svegliati"
Calò un minuto di silenzio, dove entrambi gli animali cercarono di ascoltare se, in casa, qualcuno si era svegliato. Silenzio di tomba
"Bene" disse ad un certo punto la leporide "se hai finito di lamentarti ... mettiti qualcosa addosso e muoviti"
"Perché ? Dove andiamo ? E soprattutto perché a quest'ora mentre il resto del mondo dorme " chiese innervosito Nick
"Che domande !" esclamò Judy "Andiamo alla taverna di Boe, fra un'ora apre bottega"
"Scusa la domanda ... ma perché non andavamo più presto, tipo alle quattro di mattina …" chiese in tono sarcastico la volpe "Non scappa mica sai"
La coniglietta scosse leggermente la testa “Non cominciare già di prima mattina” disse dirigendosi verso la porta "su, muoviti. Ti aspetto di sotto" aggiunse Judy chiudendo delicatamente la porta della stanza di Nick
 
La volpe rimase interdetta per un paio di secondi, dopodiché disse con tono rassegnato "Io non la capirò mai quella coniglietta ottusa"
"Muoviti e non borbottare" disse improvvisamente Judy, riaprendo la porta "guarda che ti sento e poi ..."
"E poi cosa ... ?" chiese Nick con tono di sfida
"Niente" disse tranquillamente la coniglietta "stavo solo pensando che quei boxer che indossi sono molto carini" aggiunse Judy indicando l'indumento della volpe "Dei boxer con sopra disegnati dei piccoli ghiaccioli a forma di zampa di animale ... ma davvero ??" concluse la leporide, trattenendo una risatina
"Beh ... e allora ? Me li ha regalati Finnick, il giorno in cui mi sono arruolato in polizia. Me li dati per non dimenticare i bei vecchi tempi passati insieme" disse Nick con un certo imbarazzo, mentre Judy era rimasta a fissarlo, divertita, sull'uscio della stanza
"Allora ancora qui ? Possibile che una povera volpe non possa avere un momento di privacy ?" disse Nick, coprendosi con il lenzuolo del letto
"D'accordo, d'accordo" disse Judy con un sorriso mentre chiudeva la porta
Rimasto da solo nella stanza, Nick alzò gli occhi al cielo "Maledizione a te Finnick" disse mentre si metteva i suoi pantaloni beige



Intanto nella struttura sotterranea e precisamente nella sala interrogatori ...
 
Doug aprì lentamente gli occhi, la testa gli faceva ancora male per via del gas soporifero che aveva respirato. Cercò di capire dove si trovava. Era seduto su una sedia in metallo, con i polsi e le zampe posteriori legate e si trovava in una stanza spoglia e poco illuminata, dove un vecchio orologio, appeso alla parete, scandiva lo scorrere del tempo. Davanti a lui vi era un vecchio tavolo in metallo tutto arrugginito e una sedia identica a quella dov'era legato. Poco più in là vi era una porta in metallo che permetteva l'entrata e l'uscita in quella stanza.
 
Di fianco a lui si trovava Duke, ancora addormentato e ,anche lui, era legato ad una sedia.
"Duke Duke" disse il montone cercando di svegliare l'amico "svegliati"
La donnola cominciò a muoversi e pian piano cominciò ad aprire gli occhi
"Yeawn ... che bella dormita" disse Donnolisi sbadigliando, finché non si rese conto di una cosa molto importante "aspett nu moment .. pecchè sono legato a na seggia … e pecchè ci si pure tu corna ricurve?" affermò la donnola guardando in quale situazione si trovavano lui e il montone
"Ti ho già detto di non chiamarmi corna ricurve" disse spazientito il montone, guardandosi intorno "Dove siamo ? Perché ci hanno narcotizzati ? E soprattutto, come mai mi sento il muso tutto bagnato ?"
 
"Oh, beh … a chistu pozzo rispondert io" disse la donnola con una nota di imbarazzo"Quann dormo teng cacc piccirillo problema è … sbavatura. Te ricordi ppe caso dove si caduto, prima e i into o munno dei sogni ?
"Stavo sbattendo contro la parte in metallo che separava la parte posteriore del furgone dall'abitacolo, poi sono caduto ..." il montone non riuscì a terminare la frase che si ricordò ogni cosa. Era caduto esattamente ai piedi del sedile, dov'era seduto Duke. Avendo compreso al volo cos'era la sostanza sul suo muso esclamò "Che schifo ! Duke giuro che se ne usciamo vivi te la faccio pagare" disse il montone scuotendo il muso, per cercare di togliere quanta più bava possibile
"Non è colpa mia sai ... le ho provate tutte, ma niente da fare" disse in tono sincero la donnola
"Ah non ti preoccupare" disse Doug in tono minaccioso "quando avrò finito con te, non avrai più questo problema"
La donnola stava per rispondere, quando improvvisamente la grande porta in metallo si aprì. Entrò così nella stanza un terzo animale.
 
Era un mammifero non molto grande, con una corporatura snella e robusta. Era difficile capire che tipo di animale era, perché il montone non riuscì a intravedere ne la coda del mammifero ne le sue orecchie. Comunque poteva trattarsi di un predatore di media – grossa taglia. Era un tipo veramente strano, come lo era il suo abbigliamento.
Indossava un completo elegante di colore bianco, con piccole strisce sottili verticali nere e, sotto il vestito, un gilet elegante di lana bianco, con una camicia color nero, abbinata a una cravatta dello stesso colore del completo. Aveva un paio di guanti neri che coprivano le zampe e che si abbinavano perfettamente con quello che aveva sul muso. Infatti l'animale indossava una maschera nera, raffigurante le fattezze di un teschio, per la precisione il teschio di un grosso felino, che nascondeva le vere caratteristiche del suo muso. Dalla maschera due occhi rosso acceso scrutavano i due soggetti. Sembrava essere il Diavolo in persona.
 
L'individuo si accomodò sulla terza sedia e poggiò sul tavolo un paio di fascicoli. Calò un minuto di silenzio, rotto solo dal ticchettio dell'orologio presente nella stanza
"Buon giorno signor Hopkins e Donnolisi. Chiedo scusa per il brusco trasporto, a volte i miei uomini tendono a lasciarsi andare" disse l'animale con una voce cupa e soffocata dalla maschera
"Putimme sape chi è lei e pecchè ci troviamo qui ?" chiese timidamente la donnola
"Ogni cosa al suo tempo signor Donnolisi" disse l'animale prendendo in mano uno dei due fascicoli "siete qui per un semplice motivo: dirmi esattamente quello che avete visto ieri mattina al lago Landlake"
"Ma abbiamo già detto tutto ai suoi colleghi, agli agenti Hopps e Wilde" provò a dire il montone
"Vede signor Hopkins noi non siamo la polizia, ne il governo, ne i servizi segreti, ne la malavita, ne terroristi ... non siamo nulla di tutto questo" disse tranquillamente l'animale
"E allora chi siete ?" chiese il montone
 
"Signor Hopkins ..." continuò l'animale ignorando la domanda del montone "le farò una semplice domanda e lei dovrà rispondermi sinceramente. Se farà il bravo, ce ne andremo tutti felici e contenti, in caso contrario ...." disse l'animale poggiando sul tavolo una pistola spara dardi e vicino ad essa una piccolissima pallina marrone scuro "penso avremo qualche piccolo problema"
"Abbiamo già detto tutto chello che sappiamo alla polizia" piagnucolò la donnola
"Allora non avrete problemi a dire anche a me, quello che avete detto a loro"
"Lei vuole sapere del mostro del lago ... non è vero? " disse ad un certo punto il montone “Perché scomodarsi tanto altrimenti ?”
Nella stanza calò di nuovo il silenzio, dopodiché l'animale riprese "Devo dire che sono colpito signor Hopkins. Non la facevo così intelligente"
"Pecchè vuole sapere del mostro ?" chiese incuriosita la donnola
"BASTA CON LE DOMANDE !" urlò l'animale alzandosi e scaraventando via la sedia "ADESSO MI DIRETE TUTTO QUELLO CHE SAPETE !" disse continuando a urlare
"Noi non le diremo un bel niente finché non sapremo di più sul suo conto" disse risoluto il montone
"Già non ci fa mica paura" aggiunse la donnola in tono di sfida
"Ah no ?" chiese l'animale stupito da quelle risposte "Bene" disse spostando il tavolo vicino alla parete destra della stanza e spingendo le due sedie al centro "vedrò di farvi cambiare idea" disse scrocchiandosi le nocche delle zampe e togliendosi la giacca, rimanendo col gilet bianco "ho paura che mi sporcherò il vestito nuovo "



Intanto, sulla strada per la taverna di Boe …
 
Avevano lasciato casa Hopps, senza fare colazione naturalmente e la stanchezza cominciava a farsi sentire … di nuovo. Nick, sonnecchiava tranquillamente sul sedile, col muso appoggiato sul finestrino, finalmente un po’ di pace. Pace che durò pochi secondi. Improvvisamente la volpe venne catapultata in avanti sbattendo il muso contro il cruscotto, segno che il furgoncino aveva tirato un’inchiodata pazzesca.
“Ahia … ma che succede ?” disse Nick massaggiandosi la fronte e guardandosi attorno “è già ora di alzarsi ?” chiese con sguardo perso
“Siamo arrivati dormiglione” lo informò la coniglietta spegnendo il furgoncino di famiglia e scendendo dal veicolo, seguita a ruota dalla volpe che continuava a massaggiarsi la parte dolorante
“Certo che avresti potuto svegliarmi in un modo più dolce” disse Nick rivolgendo uno sguardo severo a Judy “invece di tentare d’uccidermi  … per la seconda volta”
La coniglietta per tutta risposta alzò gli occhi al cielo e si diresse verso un piccolo locale situato sulla strada principale. Evidentemente erano arrivati a destinazione
 
Era un piccolo locale piuttosto trasandato e sporco, pitturato con un tipo di vernice tendente sull’arancione scuro, munito di ampie vetrate a rombi verdi e arancioni. Sulla parte sinistra del locale, vi era un piccolo parcheggio, rigorosamente vuoto e una porta a spinta di color viola scuro, alla cui sommità vi era una specie di oblò, permetteva l’ingresso nella taverna. Sopra il bar troneggiava una grande scritta ai neon, recitante la parola: MOE’S
“Non badare alla scritta” disse la coniglietta indicando l’insegna “Boe ha avuto qualche piccola … incomprensione con i tecnici” aggiunse la coniglietta, trattenendo una risatina
“Speriamo sia un tipo amichevole” aggiunse la volpe sinceramente preoccupata
“Vedrai, ti piacerà Boe. È un tipo simpatico, pensa che ci conosciamo da quando avevo otto anni. È sempre stato gentile con me” disse la coniglietta con un sorriso, lasciandosi andare nei ricordi, finchè il suo telefono non cominciò a squillare. La leporide lo prese e nel leggere il nome del mittente alzò gli occhi al cielo
“Tu intanto entra e non fare nulla di stupido e avventato. Mantieni un basso profilo. Io ne avrò per molto”
“Non ti preoccupare carotina” la rassicurò Nick “a Zootropolis sono entrato in locali peggiori di questo” disse la volpe tutta sicura di se
La coniglietta scosse leggermente la testa e, nel frattempo, accettò la chiamata “Pronto ? Papà ?” disse mentre la volpe entrava nel locale
 
 

(Colonna sonora, fino a che non entra un nuovo cliente nel bar: The Entertainer piano di Scott Joplin)

Appena varcata l’entrata la volpe rimase a bocca aperta. L’interno del locale era praticamente vuoto.
Sulla parte sinistra, vi erano soltanto due tavoli. Uno era occupato da tre animali che giocavano a poker: un furetto, con dei grossi occhiali da vista e due conigli, uno bianco e l’altro marrone. In fondo alla stanza vi era un vecchio e polveroso jukebox, dal quale usciva una motivetto vecchio di molti anni.
Sulla destra, vi era un grande bancone in legno di quercia e un paio di sgabelli rossi. Solo uno di questi, era occupato da un grosso tasso ubriaco che ronfava sulla superficie in legno del tavolo, uno dei tanti clienti abituali. Dietro il bancone, vi era un grande specchio, incorniciato da diversi scaffali, sui quali erano appoggiati i vari tipi di alcolici. Di fianco al bancone vi era una vecchia macchina da gioco, la famosa macchina per il Test dell' Amore e in fondo alla stanza, vicino al jukebox, vi era la porta del bagno per i SOLI animali maschi
 
Oltre il bancone vi era un enorme alce intento ad asciugare, con un vecchio strofinaccio logoro e sporco, i vari boccali di birra vuoti. Era vestito con una camicia grigia a maniche corte, con indosso un grembiule con pettorina blu scuro e un papillon dello stesso colore del grembiule. Evidentemente era il proprietario del locale, il famigerato Boe
 
 

Chissà se è un tipo simpatico ... carotina ne ha parlato così bene ...
 
 

La risposta al pensiero della volpe arrivò in un millisecondo. Ad un certo punto cominciò a squillare un vecchio telefono a cornetta rosso, posto sopra il bancone. Il vecchio alce posò il boccale pulito sopra una mensola e prese la cornetta dell'apparecchio
 
 

Pronto ? Bar Boe
Aspetti un secondo che chiedo...
È qui Gina Score, Score Gina ?! Ehi gente, vogliono una certa Score Gina al telefono
 
 

Per tutta risposta, i vari clienti del bar rimasero in silenzio per un paio di secondi, osservando il vecchio alce con in mano la cornetta
"Allora questa Score Gina è qui o no ?" chiese l'animale, squadrando i suoi clienti che scoppiarono a ridere a crepa pelliccia.
Il vecchio Boe rimase imbambolato per un secondo, dopodiché rendendosi conto di quello che aveva detto, per tutta risposta urlò dentro la cornetta "Ah, sei tu … già di prima mattina cominci a farmi arrabbiare ? Senti piccolo topo di fogna, coniglio somaro, se riesco a scoprire chi sei, ti ammazzo !!!" detto questo riagganciò con forza la cornetta e rivolse uno sguardo assassino a tutti gli animali presenti nella stanza che smisero immediatamente di ridere.
 
 

Ok, forse è meglio aspettare carotina. Altro che tipo simpatico ... pensò Nick, girando i tacchi, dirigendosi silenziosamente verso l'uscita
 
 

"Ehi volpe !" disse ad un certo punto una voce dietro le spalle di Nick
La volpe si girò lentamente, sudando freddo. Era stato il vecchio Boe a chiamarlo
"Vieni qui"

Che fare ? Obbedire o scappare a zampe levate ?
Se avesse scelto la seconda opzione avrebbe fatto venire numerosi sospetti non solo ai clienti, ma anche al barista. Decise perciò a malincuore di dirigersi verso il bancone. Per tutto il tragitto nessuno dei presenti disse una parola, tutti gli sguardi erano concentrati sulla volpe che si stava dirigendo lentamente verso il bancone.
Una volta arrivato a destinazione, il vecchio alce squadrò l’animale e rimase in silenzio per un paio di minuti
“Bene” disse ad un certo punto “tu sei nuovo di qui, non è vero ?”
“Beh … sì” disse Nick, accennando un nervoso sorriso
“Come immaginavo” disse Boe, chinandosi per prendere qualcosa da sotto il bancone “e tu, sai per caso cosa succede ai nuovi che mettono piede nel mio locale?”
“Se si riferisce alla telefonata di prima, non mi sono messo a ridere, giuro” disse la volpe in prenda al panico
“Ormai è troppo tardi” disse l’alce tirando da sotto il bancone il misterioso oggetto. Nick chiuse istintivamente gli occhi preparandosi al peggio “Non puoi rifiutare un bel boccale di birra fatta in casa da me. Avanti provola, offre la casa … solo per questa volta, sia chiaro” disse l’alce riempiendo il boccale del suo liquido giallo fatto in casa
Nick, rimasto spiazzato da quella reazione, cercò di articolare una frase logica “Ecco io …”
“Su non farti pregare ! Siediti e butta giù” disse Boe, avvicinando il boccale alla volpe
“OK … grazie” disse Nick scolandosi un quarto del boccale, lasciando che il liquido conquistasse le papille gustative della sua gola “WOW, è davvero ottima. Complimenti” disse appoggiando il boccale sul bancone
“Eh gia …” disse Boe tornando ad asciugare un altro boccale “la prima birra bevuta da Boe non si scorda mai” disse tutto orgoglioso “Allora posso sapere il tuo nome Rosso ?”
“Beh … ecco io mi chiamo …” la volpe non riuscì a finire la frase che nel locale entrò in fretta e furia un vecchio maiale pelato, solo due ciuffi di peluria, piegati ad arco, erano sopravissuti al passare del tempo. Ere vestito con una maglietta a maniche corte bianca e dei Jeans
 
“Oh, guarda un po’ chi si vede” disse Boe, appoggiando il boccale sul bancone
“Ciao Homer”
Il maiale si precipitò in fretta e furia sul bancone. Era veramente disperato
“Boe mi devi aiutare” disse sinceramente preoccupato
“Ok, dì tutto al vecchio zio Boe” disse l’alce riprendendo in zampa lo strofinaccio e un ‘altro boccale bagnato
“Boe la mia famiglia mi odia, la macchina è sparita e non riesco più a trovare le chiavi di casa e non mi ricordo più che cosa è successo ieri sera. Sono stato qui ?”
“Altroché. Sei arrivato dicendo che dovevi proprio dimenticare una cosa, così ti ho preparato il drink più potente che ho, il BEVI E AUTOSCORDATI” disse l’alce continuando ad asciugare il boccale
“Il BEVI E AUTOSCORDATI ? Mai sentito”
“E vuol dire che ha funzionato, nessuno ricorda mai niente. Ecco perché ho girato questo video per spiegare il processo” detto questo il vecchio alce prese una videocassetta e la inserì nel piccolo televisore rosa appeso alla destra del bancone
In pochi secondi comparve sullo schermo Boe, dietro al bancone, pronto a spiegare il processo di preparazione del BEVI E AUTOSCORDATI



Si comincia con una goccia di centerbe, poi l’acqua lite di prugna, il triple sec, il quadruple sec, le caccole degli occhi di Barney, la Absolute Cetriolino, la striscia rossa del dentifricio Acquafresh e, infine l’ingrediente più strano: il veleno della labotomorfa della Louisiana

Detto questo, nel video, il vecchio alce prese un barattolo di vetro contente, una soluzione marrone e ne inserì una piccola goccia nel bicchiere. Il colore del liquido cambiò repentinamente dal marrone chiaro al verde scuro con delle piccole bollicine frizzanti
Dopodiché l’alce prese una specie di termometro e cominciò a girare il composto

Si gira con un test di gravidanza finché non diventa positivo
Ed ecco qui il BEVI E … E … ACQUA … SEC … SCORDATI …
 
 

La tv cominciò a fare le bizze, finché la videocassetta non venne sparata fuori dal videoregistratore, colpendo in pieno il tasso, appoggiato a sonnecchiare, sul lato opposto del bancone, che cadde a terra con un sonoro tonfo.
“Maledizione a quei tecnici !” esclamò Boe, lanciando a terra il telecomando della tv “eppure dicevano che sapevano fare bene il loro lavoro. Tutto bene Barney !” chiese l’alce al tasso che era rimasto a terra. Per tutta risposta l’animale non disse nulla, ma continuò a russare
“Sta bene” disse Boe rivolgendosi di nuovo verso il maiale “il punto è che questo drink è il miglior rimedio per il cervello. Una sola goccia e dimentichi l’ultimo giorno della tua vita”

Sia la volpe che il maiale erano rimasti a bocca aperta
“Davvero hai usato tutti quegli ingredienti per un drink ?” chiese incredulo Nick “addirittura un test …”
“Assolutamente Rosso ! Quel test ha girato tanti di quei BEVI E AUOSCORDATI che tu non hai idea”esclamò tutto orgoglioso Boe
“Bene. Credo di aver bisogno del bagno” disse la volpe alzandosi e dirigendosi di corsa verso la porta dei servizi igienici, cercando di non far tornare su la cena di ieri sera
“Mi raccomando. Una volta che hai finito, alza la tavoletta” gli urlò dietro l’alce
“E questo come mi aiuta a me Boe ? Che cosa dovrei fare adesso” chiese Homer in preda la panico
“Ah non lo so” disse Boe continuando ad asciugare un altro boccale
“DOH !” disse il maiale accasciandosi sul bancone
“Adesso che mi ci fai pensare …” disse ad un certo punto l’alce posando il boccale e lo strofinaccio “C’è qualcosa che potresti fare”
“Davvero ?” esclamò incredulo il maiale
“Perché non cominci a pagare al caro vecchio zio Boe, tutti le birre che ti sei tracannato questa settimana. Che ne dici ?" chiese il vecchio alce mettendosi dei piccoli occhiali da lettura e tirando fuori da una tasca del suo grembiule un foglio arrotolato che srotolò in tutto la sua lunghezza
"Allora ... tra birre, whiskey, snack, salatini e uso improprio del bagno per questioni igieniche ... sono 250 dollari" concluse Boe mettendo via i suoi occhiali da lettura e rivolgendo un sorriso al maiale

"Oh sì ... ecco ... penso proprio che me la caverò da solo per quella faccenda" disse Homer alzandosi dal bancone e dirigendosi pian piano verso l'uscita
"Ah, ma non ti preoccupare Boe ti pagherò tutto quello che ti devo. Tu sei il mio migliore amico" concluse il maiale con un finto sorriso
Boe rimase in silenzio per alcuni minuti squadrando il suino, dopodiché con un gran sorriso disse " Oh Homer, saperlo mi riempie di gioia. Vieni qui, ho un giusto giusto un regalo per te. Vieni che te lo mostro" concluse l'alce incoraggiando il maiale ad avvicinarsi al bancone
"Davvero ?!" esclamò Homer, avvicinandosi al bancone "Oh Boe, sei il miglior amico del mondo. Sai per un momento pensavo che ti saresti arrabbiato DE HIHIHI"
"Ma come ti vengono in mente certe cose" disse l'alce chinandosi a prendere il fantomatico regalo "Allora, sei pronto ?"
"Sono pronto. Allora cos'è ? È una bella confezione di ciambelle glassate al cioccolato ... uhmm ... ciambeeeellaaa al ciccolaaaato .... ahhhhh" concluse il maiale aprendo la bocca e cominciando a sbavare
"Oh no, non è un dolce. È qualcosa di salato ... molto salato" disse l'alce tirando fuori da sotto il bancone una doppietta di grosso calibro caricata a pallettoni di sale. Il maiale rimase pietrificato sul posto senza muovere un muscolo

"Hai due possibilità" disse l'alce caricando il colpo in canna e non smettendo di puntare il suino
"Ho mi paghi tutto e subito o giuro che ti farò correre fino a casa, facendoti perdere 180 chili e 10 anni della tua inutile vita. Ti do tre secondi … uno …”
Il maiale avendo capito in che guaio si trovava cercò di trovare una scappatoia "Oh, avanti Boe, tu e i tuoi scherzi ..." disse Homer ridendo nervosamente
L'alce rimase immobile e con uno sguardo tutt'altro che rassicurante continuò il conto “due …” disse prendendo bene la mira
"Ok ... " disse infine il maiale "prima che tu prema il grilletto c'è una cosa che devi sapere"
"Oh ... ultimo desiderio ? Rivelazioni misteriose ? Va bene, dai sbrigati"
"Noi quando veniamo alla tua taverna ci sentiamo a casa. Ci hai sempre accolto a zampe aperte e qui possiamo fare quello che vogliamo ... si, insomma ... nei limiti dell'accettabile"
"Non tirarla per le lunghe ...." l'ammonì l'alce
"Il fatto è Boe ..." disse il maiale avvicinandosi "che qui con te abbiamo condiviso ricordi, sia quelli belli che brutti. Ne abbiamo passate tante. io, te, Mike, Lenny, Carl, Barnery” continuò il maiale indicando gli altri animali nella stanza “non rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme" terminò Homer posando una zampa sulla spalla di Boe
 
L'alce rimase in silenzio per un paio di secondi per decidere che cosa avrebbe fatto.
"Sono parole molto belle e toccanti" disse abbassando apparentemente il fucile
"Ma non mi interessa !" affermò il barista puntando di nuovo l'arma contro il suino
"COMINCIA A CORRERE PANZONE! " urlò Boe, premendo in contemporanea il grilletto dell'arma che non sparò
"Ma che ..." disse l'alce incredulo premendo una seconda volta il grilletto dell'arma ... nulla
"Accidenti a questo ferro vecchio" disse il mammifero cornuto, continuando a premere più volte il grilletto
"Ok Homer, per stavolta te la cavi ... ma la prossima volta, tutto dovrà essere saldato o ti verrò a prendere a casa" affermò l’alce rivolgendo uno sguardo tutt’altro che rassicurante al maiale
"Oh Boe !" esclamò il grosso suino abbracciando l'alce "sapevo che non mi avresti sparato"
"Ti sbagli. Era tutta mia intenzione" disse l'alce staccandosi il maiale di dosso
"Per tua fortuna questo ferro vecchio non ha sparato" affermò Boe, appoggiando l'arma sul bancone
Ironia della sorte, non appena l'alce posò la doppietta, quest'ultima sparò, facendo rimbalzare il grosso pallettone di sale da ogni parte della stanza
"Tutti a terra" urlò Boe gettandosi sul pavimento, seguito dagli altri animali
 
"Ehi Boe" disse ad un certo punto una voce
"Comunque avrei qualche piccolo consiglio igienico da darti per quanto riguarda il bagno. E poi dovresti spiegarmi come hai fatto ha superare l’ispezione sanitaria" affermò Nick uscendo dai bagni
"Rosso a terra" urlò Boe
"Ma che ..."
La volpe non riuscì a finire la frase che venne colpita dal pallettone, cadendo a terra con un sonoro tonfo




Lo studio dell’autore
Ed eccoici qui, di nuovo XD
 
Allora, piaciuta la colonna sonora ? Ho preferite che ve la scriva in fondo al capitolo ?
 
Doug e Duke hanno conosciuto questo fantomatico animale mascherato, che come avrete senz’altro capito, è il signor Sailas.Vi piace come cattivo ?
Piccola curiosità. Mi sono scervellato tanto di quel tempo per decidere il suo aspetto … e infine l’idea è arrivata … una maschera nera, come il cattivo di Batman, Roman Sionis. Non pensavate mica che vi dicessi che tipo di animale è, vi avrei rovinato la sorpresa XD
Riusciranno D&D ad uscirne vivi ? Lo scoprirete settimana prossima.
 
E poi … il caro vecchio zio Boe. Allora, che ne pensate ? Vi piace il suo carattere ? Con il suo BEVI E AUTOSCORDATI, fedele all'originale XD
Fidatevi non avete ancora visto nulla di quello che farà nel prossimo capitolo, insieme alla combriccola del bar
 
Per finire i ringraziamenti. Grazie a Mr Creepy 17, Redferne, Plando e EnZo 89 per le loro recensioni e i loro complimenti. Un ringraziamento speciale va anche a gallade01, che ha messo la mia storia tra le preferite, grazie anche a te. E a tutti quelli che leggeranno e vorranno lasciare una recensione
Un salutone
Alla prossima
 
J. Conrard
   
 
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