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Autore: ombra_di_cenere    05/12/2017    1 recensioni
Dal testo: appena guardo nella stanza mi immobilizzo: è lì, davanti alla mia scrivania che osserva le fotografie appoggiate sulla mensola. Appena i miei occhi l'hanno riconosciuto il mio petto ha avuto un sobbalzo, lo stomaco si è stretto e il mio cervello si è bloccato. Otabek sembra imbarazzato, un attimo dopo allarga leggermente le braccia:
- Non mi saluti nemmeno Yuri?
Una sorpresa inaspettata e una settimana per definire bene sentimenti e rapporti tra una tigre russa e un guerriero kazako.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Otabek Altin, Un po' tutti, Yuri Plisetsky
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Giacca di pelle!”, sono in rotazione e il piede mi scivola: cado sul ghiaccio.
Alzo subito lo sguardo per controllare se è lui; nulla da fare, è solo un tizio a caso, con una felpa per di più. Scuoto la testa per togliermi certe assurdità dalla mente. Mi rialzo e vado a cambiarmi. L'allenamento appena concluso è stato a dir poco disastroso. Sono stato terribile: nessun quadruplo mi è riuscito decentemente e sono caduto ben tre volte!

- Yura, che ti prende? - la voce roca di Yakov mi interrompe mentre sto allacciando le scarpe. Non rispondo e finisco di sistemarmi velocemente per poter lasciare il palazzo del ghiaccio il più in fretta possibile.

- Sei distratto ultimamente e non ti stai impegnando, che succede? Problemi a casa?

- Niente! Non succede niente!- rispondo bruscamente mentre mi alzo e me ne vado.

Appena esco sento il freddo di fine ottobre pizzicarmi il volto, alzo il cappuccio e mi avvio verso casa, dove il nonno mi sta aspettando. Il cielo è grigio e nuvoloso, con qualche chiazza più chiara qua e là, dove le nuvole si assottigliano, lasciando intravedere un poco del sole nascosto. Manca poco a che nevichi, nonostante le poche nuvole riconosco il profumo della neve nell'aria. Mentre cammino velocemente non riesco a non pensare, cercando di capire cosa mi stia succedendo. Il vecchio istruttore ha ragione: ultimamente sono molto distratto, però non so cosa è che mi distrae. Anzi, so cosa mi distrae, ma non ne capisco il motivo.
Giungo alla conclusione che sia tutto dovuto alla rabbia, e alla conseguente rassegnazione, per via del mio volo cancellato. Dovevo andare a trovarlo per il suo compleanno, avevo preparato tutto, ma una settimana fa tutti i voli per il Kazakistan sono stati bloccati. Sarebbe stata l'occasione perfetta per fare un viaggio visto che in quei giorni il nonno deve andare in Italia da un suo vecchio amico e non avrebbe mai voluto lasciarmi a casa da solo. Anche se non sarei stato solo, Potya è sempre con me, ma al nonno non piace l'idea che io dorma da solo. Avevamo deciso che a Potya avrebbe pensato la vicina, come quando andiamo in vacanza in estate. Solo che le cose sono andate come dovevano. Manca un giorno ormai e il suo regalo è impacchettato, sulla mia scrivania e ci rimarrà per un po' a questo punto. È da troppo che mi scopro a pensare a lui sempre più spesso; ammetto che è un tipo interessante. Siamo rimasti in contatto via messaggio dopo la finale e ci siamo potuti conoscere meglio. Già quando mi portò sulla terrazza panoramica a Barcellona, per poi fermarci in quel bel bar, avevo capito che mi sarebbe stato veramente simpatico. Infatti, continuando a parlarci, mi son reso conto che è un tipo tosto: fa il DJ, ama gli animali( nota personale importante: preferisce i gatti ai cani) e adora le moto. È da un po' ora che nella mia testa sta bussando l'idea che forse, per me, è qualcosa più di amicizia quella che desidero con lui. Troppe volte mi sono soffermato a controllare le moto parcheggiate sotto casa, il cellulare è nelle mie mani tutto il giorno, in attesa della notifica di un suo messaggio. Quando lo schermo si illumina e leggo il suo nome, mi scopro sorridere per il pizzicore che sento in pancia. Però, nonostante tutti questi segni, non riesco a arrendermi all'evidenza dei mie sentimenti. Perso nei miei ragionamenti non mi accorgo di essere arrivato già a casa. Salgo le scale e entro:

- Yurochka, è arrivato un pacco per te! - la voce roca del nonno arriva dalla cucina, accompagnata da un profumino troppo invitante.

- Un pacco? Non ho ordinato niente!

- Non so che dirti! L'ho messo in camera tua!

- Grazie...

Un pacco? Che sia da parte di Viktor? Quel folle continua a inviarmi cosette dal Giappone allegate a delle odiose foto sue e del suo innamorato ma, nonostante tutto, non ho il cuore per buttarle e le conservo appese in camera. Un po' quei due mi fanno invidia, ma non capisco bene perchè. Chissà cosa mi ha inviato questa volta, spero non siano altre ricostruzioni in scala di tempi samurai, ne ho abbastanza da creare una città in miniatura! 
Incuriosito apro velocemente la porta della mia camera e appena guardo nella stanza mi immobilizzo: è lì, davanti alla mia scrivania che osserva le fotografie appoggiate sulla mensola. Si volta e mi sorride, mentre io rimango fermo, con la sacca in spalla, la giacca addosso e la bocca spalancata. Appena i miei occhi l'hanno riconosciuto il mio petto ha avuto un sobbalzo, lo stomaco si è stretto e il mio cervello si è bloccato. Non so che mi stia succedendo ma so che ora sto sorridendo involontariamente. Otabek sembra imbarazzato, è immobile come me, e mi osserva; un attimo dopo allarga leggermente le braccia.

- Non mi saluti nemmeno Yuri?

La sua voce è come me la ricordavo, calda, alquanto bassa e morbida. Bella.
Lascio cadere la sacca e mi avvicino a lui, spinto da non so che istinto, e lo abbraccio. Sento il profumo della sua giacca di pelle e il calore della sua stretta.

- Ciao Beka!

Lui mi stringe ancora di più per poi allontanarsi.

- Cosa? Ma come? I voli per il Kazakistan sono stati annullati!

- Giusto, i voli dalla Russia al Kazakistan, ma non quelli dal Kazakistan alla Russia...

Sono sorpreso, imbarazzato e felice. Fino ad oggi ci siamo rivisti solo per video-chat, e vederlo qui, davanti a me, mi fa uno strano effetto. Sento lo stomaco in subbuglio e non riesco a smettere di sorridere, vorrei saltellare dall'emozione ma mi trattengo.
Subito noto dietro di lui il pacchetto regalo che ho lasciato sulla scrivania e la felicità diventa panico. Devo nasconderlo, quindi ci lancio sopra la giacca, come se nulla fosse e per distogliere la sua attenzione inizio ad urlare:

- Tu lo sapevi ded !- sbraito verso la porta così che il nonno mi senta per bene, - e tu invece non mi ha detto niente! - continuo puntando l'indice verso il naso di Beka.

- Se non mi vuoi torno a casa... – risponde con voce piatta, guardandomi dall'alto, nonostante la relativa differenza di altezza.

- Sarei un idiota a dirti di andare! - non riesco a guardarlo mentre parlo, ma noto che sorride alla mia risposta.

Il casco della sua moto è sul mio letto, mentre a fianco della porta c'è la sua valigia:

- quanto rimani? E dove dormi?

- Rimango qui tutta la settimana.

- Ok, qui in che hotel di preciso?

- Qui, qui! Proprio da te!

- Cosa?! - “COOOSA!?!”

- Me l'ha detto il nonno, visto che va via non voleva rimanessi da solo, quindi ci sarò io al suo posto. - risponde tranquillo, come se stesse raccontando la sua giornata tipo, e non credo si sia accorto del panico misto a gioia che sto provando. Io a casa con Beka!? Una settimana?! Stiamo scherzando?!
Non so cosa rispondere quindi mi volto per andare in cucina e lui mi segue. Appena entro nella stanza vedo che è tutto apparecchiato per la cena e che il nonno sta togliendo il grembiule. Potya sta dormendo su una sedia del tavolo, la presento a Beka e lui affettuosamente le carezza la testa.
Appena mi siedo e incrocio lo sguardo del nonno mi ricordo. Mi ero completamente scordato che partisse proprio questa sera!

- Spero tu sappia cucinare, visto che Yuri è un disastro in cucina. - il nonno mi sorride.

- Non è vero! Ho solo problemi con le cotture...

- Posso sopravvivere, non morirò di fame! - Beka sorride a sua volta.

La cena procede tranquilla e io ancora non credo alla situazione che sto vivendo! Subito dopo scendiamo in garage, la moto di Beka è parcheggiata a fianco della macchina del nonno. Si è offerto di portare la sua valigia e la carica in macchina mentre il nonno mi sorride e io mi lancio ad abbracciarlo.

- Fai il bravo Yuri! - si allontana e mi fa l'occhiolino, mi sento arrossire. Prima di salire in macchina stringe la mano a Beka, si scambiano qualche parola poi parte per l'aeroporto.

“Bene Yuri, e adesso?”

 

Tornati in casa mostro le varie stanze a Beka, che dormirà nel letto del nonno. Lo avviso che potrebbe trovarsi Potya sul cuscino ma non sembra preoccuparlo molto.

- Quando hai allenamento?

Siamo sul divano e stiamo cercando un film in tv; Beka non se la sentiva di fare un giro per la città visto che per il viaggio si sente stanco.

- Tutti i giorni, però se non voglio andarci non mi presento e basta, quindi domani non ci vado. - mi rannicchio stringendomi le ginocchia contro e continuando a cambiare canale; Potya salta sul divano e si accoccola a fianco di Beka, che le tende una mano per farsela mordicchiare.

- A proposito di domani, dovrei partecipare ad un evento particolare... - Beka sbadiglia mentre prende il telefono dal tavolino davanti il divano. Lo guardo inarcando un sopracciglio e mi fa cenno di attendere un secondo. Quando mi mostra il display del cellulare leggo l'invito ad un evento: Halloween party, discoteca Shadows. Ciò che attira la mia attenzione è il nome del DJ: AO, mi ci vuole un attimo per capire che sono le iniziali di Altin Otabek.

- Domani suoni? - annuisce spegnendo il telefono, - ma io posso entrare? Dico per l'età...

- Se sei l'assistente del DJ puoi andare ovunque! - mi fa l'occhiolino e io mi metto in ginocchio sul divano dalla felicità. Andrò in discoteca! Con Beka!

- Davvero?! - annuisce e sorride, la gatta sobbalza per la mia reazione ma non si sposta.
- Però non dovrai mai allontanarti da me: il nonno mi ha minacciato di morte se mai dovesse accaderti qualcosa!

- Ded lo sa? Ed è favorevole? Non ci credo!

Il nonno non sembra mai entusiasta quando fantastico sull'andare in discoteca, però finchè non ho l'età giusta non deve preoccuparsi e se ne sta tranquillo. Ripensandoci, io non sono mai andato in discoteca, come devo vestirmi? E i capelli? Li porto gli occhiali da sole? Nella mia testa ci sono troppe domande e troppa confusione, ma Beka interviene.

- Comunque domani si entra solo se travestiti quindi, conosci un posto dove vendono costumi per Halloween? - annuisco e già inizio a pensare a cosa indossare. Volendo potrei riutilizzare un mio costume di gara, alcuni sono terribili( quelli scelti da Yakov ovviamente!).

Non ho troppo tempo per ragionarci perchè Beka dà i primi segni di sonno imminente; continua a sbadigliare e ha difficoltà a tenere gli occhi aperti.

- Forse è meglio se vai a dormire... - la mia voce esce troppo dolce dalle mie labbra, ma vederlo con quell'espressione mette tenerezza.

- No ma sono sveglio devo sol- si interrompe per sbadigliare nuovamente,- sì, forse è meglio se vado a dormire...

Spengo la tv, rido leggermente e, spinto da non so che istinto strano, mi avvicino a lui per lasciargli un bacio veloce sulla guancia: -Buonanotte!

- N-notte..

Solo dopo essermi alzato ed essere scappato nella mia stanza mi insulto per ciò che ho fatto. Non so che mi sia preso, ho agito senza ragionarci troppo e ora mi sento un idiota. Saltello un poco sulle punte per cercare di calmarmi. Pazzo, folle, stupido! Ho dato un bacio a Beka! Sono stato troppo impulsivo, e se la prendesse male? Magari ho invaso la sua barriera personale troppo improvvisamente e ora mi odia?! E se non mi parlasse più? Che faccio se domani mi sveglio e lui è sparito?! Cerco di calmarmi, ripensando che anche in chat ci inviavamo la faccina col bacino... Quella a gatto ovviamente... Ma era comunque un bacio, per virtuale che fosse. Soprattutto, a tranquillizzarmi, torna l'immagine veloce della sua espressione un istante dopo quella vicinanza: sembrava felicemente sorpreso. Mi lascio cadere sul letto e penso che se domani chiederà spiegazioni risponderò che ero troppo gasato per la notizia della festa e che non ragionavo più lucidamente, magari anche a causa del sonno.

 

 

Sono sveglio nel letto, il piumone è troppo caldo e comodo per abbandonarlo. Potrei stare così fino a mezzogiorno... Beka!
Mi alzo a sedere di scatto ricordandomi che il nonno non è in casa e al suo posto c'è lui.
Guardo l'orologio, sono le dieci. Chissà se è sveglio?
Meglio che mi alzi e vada a aspettarlo, così appena si sveglia gli preparo la colazione. Rimango in pigiama e appena esco dalla stanza sento delle voci; in salotto vedo Beka sul divano che sta guardando un cartone animato con una tipa coccinella, su uno di quei canali pensati per i bambini. La mia gatta è addormentata sulle sue gambe.
Quando si volta e si accorge di me dice:

- Posso spiegare! - evidentemente la mia faccia è scioccata.

- Buongiorno... - dico mentre continuo a guardare male la tv.

- É una serie troppo bella Yuri, lei è Ladybug, poi c'è Chatnoir e sono dei super- mentre spiega arrossisce in volto e si zittisce completamente quando mi lancio davanti alla tv, contemplando il ragazzo-gatto biondo appena apparso.

- Yuri?

- Così! Voglio vestirmi così! - mi volto a guardarlo per capire cosa ne pensa della mia idea e capisco di averlo preso in contropiede, perchè rimane un secondo con la bocca aperta, come per dire qualcosa, per poi richiuderla.

- Non ti piace..? - se non piace a Beka non c'è nulla da fare.

- Adoro Chatnoir – sto per proporgli la mia idea per la serata quando continua,- Però non pensare minimamente a dei travestimenti abbinati, non farò mai Ladybug!
Mi guarda serio e io metto il broncio: ha distrutto il mio sogno.

 

 

 

Dopo aver mangiato passiamo tutta la mattinata a guardare altri episodi di Miraculous. Per tutto il tempo siamo stati rannicchiati sul divano e abbiamo commentato la serie; il cielo ha voluto che Beka non nominasse il bacio di ieri quindi per ora tutto fila liscio. Pranziamo, e ci avviamo per lo shopping. Conosco il luogo adatto per certi acquisti ma dobbiamo andarci in moto. Mentre io apro il garage Beka accende la moto e quando sento il rombo del motore mi spunta un sorriso. Mi ricordo del primo giro che abbiamo fatto, quando mi ha salvato dalle mie pazze ammiratrici. Dal casco gli spuntano alcune ciocche; ha sostituito i guanti senza dita che usa di solito con quelli interi, fa troppo freddo per usare gli altri. Salgo in sella, mi allaccio il casco:

- Attaccati bene – la voce di Beka è attutita dal casco che mi copre le orecchie.

Come risposta poso le mani sui suoi fianchi e stringo, Beka gasa e partiamo. Gli ho spiegato la strada prima di partire e ha capito perfettamente dove è il luogo, quindi posso anche non concentrarmi sul tragitto, ma solo su lui. Il profumo della sua giacca di pelle mi circonda e, nonostante non sia molto più alto di me, con la sua schiena copre tutta la mia visuale. Quando lungo un rettilineo accelera decido di circondargli la vita con le braccia e stringerlo più forte, non voglio rischiare di venire scaraventato per terra! Così mi ritrovo abbracciato a Beka, giro la testa da un lato e mi appoggio a lui, godendomi il movimento dei muscoli della sua schiena quando svolta, inclinandoci leggermente. Potrei rimanere così per sempre ma purtroppo siamo già arrivati.
Irina è la proprietaria del negozio al quale mi rivolgo per alcune modifiche particolari per i mie costumi di gara, ma durante i periodi di Halloween o altre feste il suo negozio si riempie di costumi di tutti i generi, e scommetto che lei ha ciò che voglio.

- Yuri! Come stai? Che piacere rivederti! Chi è questo bel giovanotto con te!?

Irina sembra entusiasta, come sempre, e non mi lascia neppure il tempo di rispondere che sta già squadrando Beka da capo a piedi, studiando la sua corporatura, anche se non sa nemmeno perchè siamo qui.

- Irina ci servirebbero dei costumi per questa sera – Beka sorride leggermente, imbarazzato, mentre lei continua ad osservarlo soffermandosi sui suoi anfibi neri.

- Sì, questo l'avevo intuito... avete idee? - finalmente allontana gli occhi da Beka, cosa che stava iniziando ad infastidirmi, e ritorna a me.

- Non so se lo conosci, ma voglio il vestito di un tipo-gatto nero, che ha un campanello gigante al collo e una cintura per coda... ho una foto se vuoi.
Le mostro la fotografia di Chatnoir e lei arriccia le labbra riflettendo.

- Potrei avere quello che fa al caso tuo... mentre per il bel moro che facciamo? - sorride mentre lancia uno sguardo interessato ad Otabek che risponde serio:

- Pensavo ad un lupo... o qualcosa di simile.

- Un licantropo dici? Mmmm... non saprei, ti vedrei meglio con qualcosa di elegante. Come un vampiro! Che ne dici?

Beka fa spallucce, come se fosse indifferente, quindi Irina spera di trovare più entusiasmo nella mia risposta.

- L'importante è che sia comodo, deve riuscire a guidare.

Annuisce e sparisce dietro il banco da lavoro in una stanza dove tiene tutti i vari costumi, pezzi di stoffa e ricambi.

- Hai fatto colpo Beka! - lo prendo in giro sghignazzando.

- Sì, ho notato... deve essere colpa della giacca. Fa sempre colpo! - dice mentre si alza le maniche. Subito la proprietaria sbuca con tra le mani stoffe varie e pezzi di costumi.

- Allora signor micio, questi sono per te – pantaloni di pelle, maglia nera con inserti in pelle, orecchie nere, guanti e cintura, - mentre questi sono per il bel vampiro.
Un gilet rosso ricamato, un mantello nero col collo alto, un nastro nero con una spilla verde.

- Bene, partiamo dal micetto?

Annuisco e vedo Beka guardarmi confuso.

- Proviamo gli abiti così da vedere se servono modifiche o no - annuisce ma non sembra troppo felice; infatti, pensandoci, dovrà rimanere da solo con Irina mentre mi cambio. Decido che farò in fretta, non solo per salvarlo ma, soprattutto, perchè mi infastidisce l'idea di Beka solo con qualcun altro.
Come sempre la sarta ha azzeccato le taglie di tutti i capi, mi vanno a pennello, però ho problemi con la cintura: non riesco ad attaccarla. Esco dal camerino con la coda in mano e la prima cosa che vedo sono gli occhi di Beka illuminarsi: solo ora mi ricordo di vestire i panni di un personaggio che adora (quando si dice vent'anni e non sentirli!).

- Ma che amoreee! - Irina è entusiasta, che novità – aspetta che ti faccio vedere io come attaccarla.

Mentre mi sistema la coda Beka è in silenzio e sento i suoi occhi fissi su di me, sento caldo e mi mordo un labbro.

- Ecco fatto! Cosa ne pensi ragazzone timido? - si rivolge al kazako con un sorriso splendente.

- È fantastico,davvero! - mi sento avvampare e non riesco a sostenere lo sguardo del moro.

- O-ok, ora tocca a te! - scappo nel camerino e mi cambio in un lampo.

Mentre aspettiamo Beka, Irina mi ammicca e mi dice:

- è proprio carino il tuo amico, così timido e silenzioso.

- Sì, Beka è molto introverso... ma una volta che prende confidenza è più sciolto.

Esce da camerino e non capisco bene cosa abbia combinato. La camicia di prova ha le maniche rimboccate, il gilet è aperto e ha il nastro in mano.

- Che devo fare?! - sembra molto confuso.

Irina scoppia in una sonora risata, in effetti è divertente vedere la sua faccia spaesata, e accorre in suo soccorso.

- Innanzitutto un vampiro è ordinato, quindi maniche giù! Gilet abbottonato!questo è solo un nastro da incrociare e bloccare con la spilla. Il mantello lo blocchiamo coi bottoni che son sul gilet. Ecco fatto!

Ora Beka sembra un vampiro ma gli manca ancora qualcosa...

- Irina, dei guanti!

- Bravo Yuri! Ci starebbero benissimo!

Dopo aver concluso lo shopping vestiario e essere sfuggiti alle grinfie della sarta entusiasta, torniamo a casa per prepararci. Il viaggio in moto è sembrato ancora più corto dell'andata.

 

 

- Devo proprio?

- Sì, devi essere almeno un po' pallido.

Beka è sotto tortura da quasi venti minuti: gli ho sistemato i capelli e ora sto pensando al trucco.

- Però non mi metti altro in faccia vero? - tiene gli occhi chiusi mentre parla e io lo inciprio per bene.

- Ovvio che no! Nessuno te la toglie una bella linea di eyeliner!

Beka spalanca gli occhi terrorizzato:

- No! No no no! Mai! Non ti avvicinerai ai miei occhi con uno pseudo pastello!

- E invece sì! Oppure dirò al nonno che mi hai perso di vista e la tua vita si concluderà a diciott'anni!- fa per alzarsi dal bordo della vasca su cui è seduto e, visto che ho le mani impegnate, lo blocco con una gamba piegandola e appoggiandola sulla sua. Mi ritrovo così in equilibrio su un piede e con un ginocchio poggiato sul suo quadricipite. Mi son mosso senza pensarci e ora mi ritrovo ancora più vicino a Beka di quanto fossi prima. Appena iniziai a truccarlo cercai di mantenere una certa distanza, anche perchè mi agita un po' stargli così vicino. Però ora siamo più vicini e più imbarazzati entrambi perché lui richiude gli occhi e si morde il labbro inferiore.

- Hai vinto...

Gli spunta un canino candido e uno spruzzo di rosa gli colora le guance, sta arrossendo. Il mio cuore perde un battito e per un secondo rimango immobile ad osservarlo, col pennello in mano, trattenendo un certo istinto che mi spinge ad accarezzargli il volto.
Quando sente che non sto più usando il pennello socchiude un occhio per sbirciare e mi riprendo all'istante, allontanandomi e cercando il trucco nero. Gli dico come posizionare il viso e lui esegue gli ordini, senza controbattere ed arrendendosi all'idea del trucco sugli occhi. Una volta completato il lavoro gli permetto di alzarsi e specchiarsi, inclina il capo così da vedersi per bene, controlla i capelli per poi commentare:

- Hai fatto un ottimo lavoro Yuri... io non ci sarei mai riuscito! - mi sorride e i canini finti risaltano.

- Ti sta molto bene il trucco sugli occhi... Anche i capelli così ti donano. - mentre glielo dico gioco con la mia coda per non incrociare il suo sguardo.

- Grazie Chatnoir, spero non si rovinino... - si sistema il colletto e si passa la lingua sulle labbra. Quando nota la mia coda staccata si offre per aiutarmi ad attaccarla; arrossendo gli volto le spalle così da permettergli di armeggiare con l'attaccatura lungo il bordo dei pantaloni. Che vergogna! Le sue mani sono così vicine al mio fondo schiena! Oddio che imbarazzo! Quando sento che ha finito, agendo guidato dall'agitazione, mi volto.

- Bene! Ora fuori di qui! - lo spingo fuori dal bagno e mi chiudo dentro. Tocca a me, e voglio vedere la sua reazione quando vedrà il risultato finale.

- Hei ma che!? Yuri!

- Scusa Beka ma se mi fissano sbaglio! Farò in fretta! Promesso!

- I-io... ok! Vado a preparare la moto...

Mi prendo un attimo per fissare lo specchio senza però vedermi. La mia testa è altrove... altrove con Beka.
Non avrei ma creduto sarebbe stato così bene col ciuffo così pettinato, metà indietro e metà a coprire un occhio lateralmente, e che il trucco nero mettesse in risalto il marrone caldo dei suoi occhi. Col bianco sono stato leggero, giusto quel che bastava per nascondere il rossore delle guance. È da tutto il pomeriggio che rifletto e sommando i vari pezzi che ho raccolto sono giunto alla conclusione che mi spaventa... Sono geloso di chi sta con Beka, mi piace da morire la sua compagnia, la sua vicinanza mi fa venire le farfalle nello stomaco... l'ipotesi che si era insinuata nella mia mente torna a far capolino e sì, sono cotto!
Faccio un respiro profondo e mi metto al lavoro; non avendo trovato una maschera me la disegno sul volto sfumando un ombretto nero. Il risultato finale mi piace: nella zona del naso e degli occhi il nero è forte mentre, allontanandosi verso le tempie, si sfuma. Metto il cerchietto e sistemo il campanello; sì, sto proprio bene!
Esco dal bagno convinto di trovare Beka ad aspettarmi e rimango deluso quando non c'è. Scopro che sta guardando la tv in salotto quindi, prima di mostrarmi faccio un salto in camera a cercare la giacca. Appena la sollevo dalla scrivania mi sfugge un'imprecazione di bocca. Il regalo di Beka è lì impacchettato e io mi sono completamente dimenticato che domani è il suo compleanno, scordandomi di andare a cercare una torta!

- Yura, tutto ok?

- Sì sì, si è solo leggermente sbavato il trucco...

Yuri niente panico! Ho tempo fino a domani! Però stasera faremo tardi, mezzanotte passerà e sarà già il suo compleanno! Devo fargli gli auguri per primo! Devo stare calmo!
Bene... mi ero ripromesso di dargli il regalo il giorno esatto, ma se aspettassi la mattina non vorrei pensasse io mi sia dimenticato, quindi quando torniamo gli darò il regalo. Però mancano la torta e il biglietto; che posso fare?
Potrei fare un salto in pasticceria ora, ma rischio di non trovare nulla... però meglio provare!
Il problema è Beka ora, come faccio a nascondere la mia fuga?
Trovo una scusa banale e inizio ad avviarmi, appena apro la porta per uscire sento la sua voce:

- Dove vai? - sbuca dal salotto per sbirciarmi e rimane a bocca aperta quando mi vede col trucco completo. Non gli do tempo di parlare perchè rispondo alla velocità della luce e scappo:

- Mi sono appena ricordato che dovevo passare in biblioteca per una cosa del nonno, me ne ero dimenticato e devo per forza andare, non preoccuparti faccio in fretta, ciao!
Chiudo la porta e mi lancio giù per le scale; la pasticceria dista dieci minuti a piedi, quattro in corsa, posso farcela. Esco in strada e inizio a correre sul marciapiede, evitando le persone a volte di pochi centimetri. Fa freddo, col vento della sera che mi pizzica le guance, vedo il mio respiro uscire dalle labbra in una nuvoletta opaca. Non sento minimamente la fatica della corsa finchè non entro in negozio, quindi prendo fiato appoggiandomi alle mie ginocchia. La commessa mi guarda incuriosita e mi chiede gentilmente cosa cerco.

- Una torta di compleanno... - il suo viso si contrae in una leggera smorfia.

- Mi dispiace ma oggi abbiamo venduto tutte le torte che avevamo... abbiamo biscotti, pasticcini, cupcake -, la interrompo - Cupcake! Vanno bene! Benissimo!

La osservo muoversi dietro al bancone per raggiungere il vassoio coi cupcakes;

- hai preferenze? Mirtilli, cioccolato, mele?

- Cioccolato, due grazie! - non mi è mai piaciuto così tanto respirare. Prendo boccate d'aria come fossero la mia salvezza... Anche se a dire il vero lo sono!
Compro anche una candelina, pago e il ritorno lo faccio a passo veloce, senza però correre.
Siano lodate le pasticcerie che lavorano anche di sera!
Fuori dalla porta mi preparo a scattare, il piano è: entro, scappo in camera, nascondo il bottino e andiamo! Prendo un respiro profondo, abbasso la maniglia e via!

- Sono tornato, mezzo secondo e andiamo!

Non avrei mai creduto di essere capace di parlare così velocemente; completo il piano e una volta fuori dalla mia stanza lui è lì, a braccia incrociate.

- Sai, anche il vero Chatnoir scappa così all'improvviso per poi ricomparire come nulla fosse... - non è arrabbiato e mi sorride, - non sono riuscito a dirti quanto stai bene prima...

- Sssì, scusa ma davvero dov,- mi interrompe, - nessun problema, spero sia tutto risolto. Comunque, wow! Fossi in te penserei ad un programma per la prossima gara con questo costume.

Mi sento le guance in fiamme, e il tutto non migliora quando allunga una mano per giocare col campanello appeso al mio collo, sorridendo sempre più. I canini finti spuntano dal sorriso rendendolo più intrigante. Il cuore mi rimbomba nelle orecchie, come faccio a sopravvivere a questa serata? E per i prossimi giorni? Se dovesse sorridermi così altre volte rischierei seriamente lo svenimento.

- Andiamo?

Annuisco senza parlare, la sua voce mi ha sciolto. Ha parlato lentamente e mantenendo un tono basso, non so se è dovuto alla vicinanza, che quindi richiede un volume più basso, o ad altro, però sono sempre più convinto che voglia attentare alla mia vita.
Il tragitto in moto è corto, circa cinque minuti, però il freddo della sera mi costringe ad abbracciarmi a Beka anche per non congelare. Devo tenere in mano la mia coda e la parte finale del suo mantello, che gli sbuca da sotto la giacca di pelle. Se dovesse lasciarlo sventolare potremmo essere scambiati per batman e catwoman...
La discoteca da fuori è un edificio alquanto anonimo, non fosse per la scritta “Shadows” in argento sullo sfondo nero della facciata. C'è già parecchia gente in fila però Beka non si accoda, costeggia tutti, fino all'entrata. I due tizi vestiti di nero fuori dalla porta lo salutano e quello che intuisco essere l'organizzatore dell'evento, vestito da faraone, ci invita ad entrare. Saluta entrambi e inizia a chiacchierare con Beka:

- Stammi vicino. - il mio vampiro mi affianca e mi appoggia una mano sulla schiena, guidandomi dietro al tizio egizio. Nell'altra mano ha una borsa che si è portato dietro da casa. Il locale è illuminato, i barman sono in attesa dietro al bancone mentre alcune ragazze corrono lungo la pista cercando qualcuno, tutti sono in costume. La postazione del Dj è rialzata, la zona adibita a pista è a forma circolare e il perimetro è costituito da divanetti anch'essi su una parte rialzata.

- La console la conosci, sistemati pure. Tra 10 minuti apriamo, se vuoi da bere o ti serve qualcosa chiedi pure!

Il faraone ci saluta e torna verso l'entrata. Beka inizia a schiacciare bottoni e accendere lucine, prende la sua borsa e vedo che estrae il pc, delle cuffie e altre cose strane.

- Beka... ma non dovrebbe esserci buio?

Mi guarda con un mezzo sorriso:

- hai fretta vedo... Ai tuoi ordini! - fa un cenno strano ad un tizio dietro al bancone e subito le luci si spengono, lasciando il posto a scie colorate. Ci vuole un attimo ai mie occhi per abituarsi al cambiamento. Lui continua a sorridermi e mi fa cenno di avvicinarmi. Inizia una musica di sottofondo e Beka toglie le cuffie.

- Yuri mi raccomando non accettare nulla da nessuno, non voglio portarti a casa ubriaco, ma soprattutto non allontanarti da me. Ti devo tenere d'occhio, quindi se vuoi puoi ballare qui vicino ok?

È tremendamente serio mentre mi dice questo quindi annuisco con altrettanta serietà:

- ai tuoi ordini!

Sorride per la mia citazione e si prende un secondo per scostarmi un ciuffo dal viso e portarmelo dietro l'orecchio. Rimango immobile e sento le guance scottare; grazie al cielo c'è poca luce e il rossore non dovrebbe notarsi. Sembra rendersi conto di sorpresa di quello che ha fatto, con uno scatto torna a osservare lo schermo del pc e la musica aumenta. Vedo entrare le prime persone, le luci colorate diventano più intense, la serata sta iniziando!



ANGOLO SCRITTRICE: ciao a tutti! :D Innanzitutto ti ringrazio per aver dedicato il tuo tempo alla mia storia. Questo primo capitolo mi ha permesso di gettare le basi per una storia più intrigante nei prossimi. Credo si sia capito abbastanza quanto io ami Otabek! <3  Il titolo è preso dall'omonima canzone che adoro e che avrà un ruolo alquanto importante nel prossimo capitolo( e forse anche più in là), quindi se non la conosci già a memoria vai ad ascoltarla e innamoratene XD! 
Essendo la mia prima Otayuri sarebbe molto utile se mi lasciassi un commento, magari un consiglio su cosa migliorare o controllare! 
Grazie mille!  :*
Al prossimo capitolo!
Un bacio
                       Ombra

   
 
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