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Autore: ombra_di_cenere    24/12/2017    1 recensioni
Dal testo: appena guardo nella stanza mi immobilizzo: è lì, davanti alla mia scrivania che osserva le fotografie appoggiate sulla mensola. Appena i miei occhi l'hanno riconosciuto il mio petto ha avuto un sobbalzo, lo stomaco si è stretto e il mio cervello si è bloccato. Otabek sembra imbarazzato, un attimo dopo allarga leggermente le braccia:
- Non mi saluti nemmeno Yuri?
Una sorpresa inaspettata e una settimana per definire bene sentimenti e rapporti tra una tigre russa e un guerriero kazako.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Otabek Altin, Un po' tutti, Yuri Plisetsky
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un remix spettacolare di “Waiting for Love”, uno altrettanto figo di “Somethng Just Like This” per non parlare di “It's my Life” !
Alla prima nota di quest'ultima ho perso il controllo: ho spiccato un salto dall'entusiasmo, guadagnandomi uno sguardo, prima preoccupato poi divertito, di Beka. Stare al suo fianco dietro la console limita la mia possibilità di ballare come vorrei, ma finchè sono vicino a lui va tutto bene. È completamente assorto nel suo compito: lo sguardo concentrato, le mani che si muovono sui tasti, lui che si muove a ritmo di musica illuminato ora di verde, ora di viola e infine di rosso. Penso che potrei contemplarlo per l'eternità senza mai stancarmi; però il suo turno finisce all'una e mezza, molto prima dell'infinità del tempo che gli dedicherei. Anche travestito sembra a suo agio: ha rimboccato le maniche della camicia, tenendo i guanti. In effetti si muore di caldo.
La massa di giovani accalcati davanti a noi deve essere sull'orlo della fusione, sono ammassati uno a fianco all'altro, si muovono a ritmo e si mischiano tra loro. Alcuni hanno drink in mano, mentre altri ballano avvinghiati e finiscono col baciarsi in mezzo a tutta la gente; questo fatto mi ha disturbato un pochino. Così come la presenza di quelle tipe che ballano su una struttura a destra della console, vestite da conigliette. Però non devo preoccuparmi: Beka non le ha degnate di uno sguardo per tutto il tempo. Al contrario ha continuato a controllarmi con delle occhiate veloci, giusto per vedere se fossi ancora vivo. Mi avvicino a lui per provare a capire meglio come funziona quell'apparecchiatura complicata. Niente da fare, troppi tasti, troppe luci, troppi cavi... mi sorride e mi dice:

- Vieni qui! – il volume della musica quasi copre la sua voce. Si allontana dal tavolo, mi si mette dietro e mi posiziona dove era lui prima. Mi volto a guardarlo tremendamente confuso; lui mi lascia intendere di aspettare un attimo per capire le sue intenzioni. È dietro di me, mi circonda con le braccia andando a cliccare sul pc, mi prende le mani e le muove come fossero le sue, cliccando un paio di tasti, alzando dei cursori e infine cliccando sul bottone della macchina del fumo, che adoro!

-  Adesso sei quasi un DJ!

Gli sorrido di rimando, entusiasta della situazione, per poi sentirmi avvampare una volta realizzata la vicinanza tra noi. Mi volto a guardare lo schermo, la canzone che ho iniziato si intitola “more than you know”, purtroppo non la conosco, quindi mi concentro ad ascoltarla. Mi sposto, quasi a malincuore, per lasciare più libertà a Beka e mi incanto ad osservarlo mimare le parole. La canzone mi piace, troppo. Le parole si mischiano perfettamente alla musica e le persone si muovono in sintonia con essa. Torno ad osservarlo; deve davvero piacergli quello che fa, ci mette così tanta grinta! Sorride mentre si aggiusta le cuffie e incita le persone a muoversi a ritmo con la mano libera. Mi spunta un sorriso spontaneamente. Le luci colorate creano giochi di ombre sul suo viso, rendendolo ancora più bello. I capelli sono spettinati e gli sfuggono sempre alcune ciocche davanti agli occhi.
Prima che me ne accorga la canzone è finita e un tizio alto, biondo, è sbucato da dietro per affiancarsi a Beka. Deve essere l'altro DJ, è già ora del cambio?! Mi sembra di avere iniziato da pochissimo! I due si scambiano qualche parola e mentre Beka sistema le sue cose il biondo prepara le sue, riescono a darsi il cambio senza che la musica ne risenta. Wow!

- Allora, ti stai divertendo?

Beka mi sorride, è sudato e i capelli spettinati, che continuava a sistemare per via delle cuffie, sono scompigliati.

- A dir poco! Sei stato grande! Wow!

- Grazie! Ti va qualcosa da bere? - lo guardo confuso, è stato lui a dirmi di non bere e ora...

-analcolico ovvio!- continua vista la mia perplessità. Annuisco e ci avviamo al bancone:

-Beka... io non so cosa prendere però. - si ferma un attimo a guardarmi, si morde il labbro mostrando il canino appuntito per poi parlare.

- Sex!

Strabuzzo gli occhi e mi sento arrossire violentemente, che sia impazzito?! Mi guarda perplesso:

- Sex on the beach: è alla frutta e dovrebbe piacerti.

“Parlava di un drink! Oddiooo, Yuri che pensi?!”

Annuisco fidandomi del suo consiglio; lui invece prende un invisible. Il mio drink non è male, per essere un mix di succhi di frutta...

Parliamo un po' della serata e decidiamo di rientrare per le 2, quindi abbiamo mezz'oretta a disposizione per ballare. Ci lanciamo in pista e siamo costretti a stare abbastanza vicini vista la calca presente, colgo l'occasione per avvicinarmi e fargli segno di abbassarsi:

- Mi piacevano di più le tue canzoni! - devo quasi urlare per farmi sentire; la musica è alta e più confusa rispetto a quella di Beka.

- È un altro genere! - mi risponde muovendosi a ritmo, per quanto possibile sia muoversi compressi come delle sardine.

Il tempo rimastoci scorre in fretta e in men che non si dica mi ritrovo al freddo, fuori dalla discoteca, con un fiocco di neve sul naso. Avevo detto che sarebbe nevicato! Mi volto per guardare Beka e rimango sorpreso dal suo sguardo meravigliato, sorride mostrando i canini e alzando il naso al cielo. Inizio a sentire un po' d'ansia pensando che a casa dovrò fargli gli auguri... Chissà, magari riesco a dargli un altro bacio!
Il viaggio di ritorno è tranquillo e io mi accoccolo sulla sua schiena senza pensarci troppo, causa sonno che mi stordisce un po', causa freddo, causa la sua presenza che mi fanno perdere quasi il senno. In testa continuo a sentire il ritornello della canzone che ho fatto partire in discoteca. Non mi ricordo né le parole né il titolo, solo il ritmo, ed è quello che canticchio mentre saliamo le scale.

- Ti è proprio piaciuta vedo. - annuisco aprendo la porta. Appena dentro lo obbligo ad andare per primo a struccarsi, così ho abbastanza tempo per preparare il tutto. Corro in camera a cercare il regalo e i muffin, li porto in salotto e li posiziono sul tavolino davanti al divano. Cosa posso fare per creare un'atmosfera migliore?
Decido di usare delle candele, così da fare abbastanza luce per non farlo schiantare contro qualcosa ma mantenendo l'atmosfera della festa a sorpresa. Mi blocco quando mi ricordo che non ho un biglietto da consegnargli e, men che meno, una frase carina da dirgli. Inizio a pensare a soluzioni improponibili finchè la mia attenzione non è catturata dalla chitarra del nonno posizionata in un angolo della sala. Mi illumino quando mi ricordo che l'unica canzone che so suonare è “happy birthday to you”! È la soluzione perfetta: non devo parlare, basterà suonare qualche accordo.
Prendo un accendino, raccatto tutte le candele sparse per casa e aspetto di sentire la porta del bagno aprirsi per accendere quella sul muffin di Beka. Mi domando dove sia Potya: solitamente mi viene sempre incontro quando rientro. Sono seduto per terra, sento che Beka mi chiama e mi chiede, come se avesse letto nella mia mente, se è normale che la mia gatta dorma nel lavandino del bagno. Rispondo affermativo e ascoltando la mia voce capisce dove sono; quando sento i passi abbastanza vicini inizio a suonare. Le mie mani sono lente, non sono affatto un suonatore nato, ma la sinfonia si riconosce. Non riesco a togliere gli occhi dalle corde per paura di sbagliare, ma con la coda dell'occhio noto che è fermo, in piedi, davanti al tavolino. Quando finisco mi faccio coraggio e, guardandolo dritto negli occhi, parlo:

- Buon compleanno!

Non risponde, scuote solo la testa e si siede davanti a me; sembra pensieroso. Il divano ci fa da poggia braccio, a me per il braccio destro, a lui per il sinistro; infatti, ci si appoggia. Chiude gli occhi, prende un respiro e finalmente parla:

- Non so che dire Yura... Grazie! Non- non dovevi, questo era già il più bel compleanno che potessi desiderare...

Mi regala un sorriso abbagliante e sento il mio cuore saltare un battito; cerco di distrarmi e, porgendogli il cup cake con la candelina, gli dico:

- Esprimi un desiderio!

Lui si sofferma un secondo sulla fiammella che proietta ombre e sfumature calde suo viso, non troppo distante dal mio. Prende fiato e soffia sulla candela spegnendola, prende il muffin dalla mia mano, lo addenta poi lo posa sul tavolo. In silenzio accenno al regalo sul tavolino e subito inizia a scartarlo. Sono delle cuffie da DJ nere con un cerchio dorato sulla parte che posiziona sull'orecchio che le rende stilose mantenendole semplici, un po' come Beka stesso. Dalle sua labbra sfugge un'esclamazione di stupore: ho fatto ricerche specifiche per scoprire che queste sono le migliori cuffie in circolazione, evidentemente è vero. Il pezzo forte però è l'altro pacchetto nascosto nella scatola, che subito attira la sua attenzione; lo scarta per poi guardarmi confuso, inarcando un sopracciglio.

- Sono delle orecchie da orso che puoi attaccare alle cuffie, al casco, a qualsiasi cosa! Ti piacciono?

Rimane a bocca aperta, aprendo subito la confezione e attaccandole, tramite le apposite ventose, all'arco delle cuffie, per poi provarsele. Non riesco a trattenere le risate appena mi guarda. Coi capelli così scompigliati ricorda davvero un orso bruno, un orso bruno tremendamente carino. Si unisce a me con la risata e noto che si sta avvicinando; rimango immobile finchè sento le sue labbra lasciarmi un bacio sulla guancia, veloce e delicato.

- Grazie mille Yura!

Posso giurare di aver visto le sue guance arrossire mentre si allontanava, per poi sistemarsi i capelli in imbarazzo. Io mi sento bollire e rimango pietrificato, nonostante dentro di me senta come un'esplosione di gioia e colori. Si leva le cuffie e mentre le appoggia sul divano sento la sua voce morbida:

- Non sapevo suonassi...

Prova a rompere il silenzio che si era creato che, per quanto imbarazzante, trovavo piacevole: mi permetteva di assaporare fino in fondo ogni minima vibrazione del mio animo.

- Infatti so suonare solo questi pochi accordi! Ahah...

Mi guarda ridendo con me, io afferro il mio muffin e inizio a mangiarmelo; lui invece si concentra sulla chitarra.

- Posso? - chiede gentilmente, annuisco con la bocca piena. Il cupcake è buonissimo!

Prende lo strumento e inizia a scorrere le dita sulle corde, come se stesse valutando gli accordi da suonare. Vedo che si ferma, mi guarda e inizia a suonare. Già dalle prime note riconosco la canzone: è quella di prima, che ho continuato a canticchiare e che ho messo in discoteca. Sorrido quando capisco che cosa sta facendo e rimango a bocca aperta quando sento le prime parole uscire dalla sua bocca. Sta cantando e la sua voce è meravigliosa a dir poco. Mentre canta tiene gli occhi fissi sulle sue mani e io non posso far altro che rimanere ammaliato dalla sua voce incantevole, guardando la sua figura illuminata dalla tenue luce delle candele.

“I just need to get it off my chest, yhea more than you know, yhea more than you knew … You should know that baby you're the best, yheah, more than you know yhea more than you knew!”

Mi sorride e io mi ritrovo a canticchiare con lui la melodia, comprendendo meglio le parole del testo. Mentre le ascolto penso che vorrei potergliele dire io certe cose! Vorrei avere il coraggio di dirgli quello che sento, dirgli che lui, per me, è il migliore in assoluto!
La sua voce è profonda e scorre come una carezza morbida sul viso, mi scalda dall'interno e diffonde un brivido lungo la mia spina dorsale. Le parole fluiscono dolci dalle sue labbra e devo mordermi il mio, di labbro, per non lasciarmi sopraffare dalle emozioni che mi esplodono dentro. Vorrei ascoltarlo all'infinito, sentirlo ogni sera come una ninnananna che ti accompagna nel mondo dei sogni. Quando sento la sua voce diminuire e capisco che sta finendo, vorrei chiedergli di continuare, ancora e ancora...
Ferma le corde dello strumento e prima di puntare i suoi occhi nei miei poggia la chitarra al suo posto; solo ora mi accorgo di quanto siamo vicini. Il marrone scuro delle sue iridi è reso più caldo dalle sfumature delle fiamme, il suo viso è colorato di tenue giallo e i capelli scintillano in contrasto con la debole luce.

- Visto che ti piace tanto ho pensato di dedicartela...

Sento il cuore sobbalzare nel petto, schiudo le labbra sorpreso e strabuzzo gli occhi. Mi sento attraversare da mille brividi. Il ricordo caldo della sua voce che cantava per me mi spinge quasi le lacrime agli occhi.

- Nessuno mi aveva mai dedicato qualcosa... di così bello poi...

La mia voce è bassa, esce quasi in un sussurro, per paura di lasciar trapelare l'agitazione interna. Lui sorride e il suo sorriso mi riscalda ancora di più, confondendo maggiormente quei brividi che sentivo nello stomaco. Ripenso a quelle parole; Beka me le ha dedicate... ma era quello che io volevo dire a lui! Non avrei mai creduto qualcuno potesse volerle dire a me! Un brivido mi scuote, serro le labbra per paura che esca il suono del mio animo scosso dolcemente. I suoi occhi brillano incrociando i miei e io mi stupisco nel percepire una scia calda lungo una guancia. Una lacrima solitaria sta scorrendo sul mio volto; il sorriso di Beka si fa più ampio e ancor più dolce. È stato tutto troppo bello, troppo forte, troppo vicino. Mi ha scosso dall'interno ma in maniera gentile, affettuosa, come un abbraccio a lungo atteso e infine ottenuto nel più toccante dei modi.

- È stato bellissimo!

Sorrido gustando la sensazione di calore che la goccia lascia scorrendo sul mio viso; la mia voce è uscita tremolante rispecchiando perfettamente cosa provo dentro. Tutte le emozioni si concentrano in un unico punto quando sento la mano di Beka posarsi delicatamente sul mio volto, scorrendo col pollice a scacciare la lacrima umida.

- Non era proprio questo il desiderio che ho espresso... - parla piano, senza allontanare la mano dalla mia guancia. Lo guardo interrogandolo con gli occhi lucidi, quindi continua:

- Volevo ti piacesse la canzone e...

La sua voce si spezza e serra le labbra deciso a lasciare la frase in sospeso; io non riesco a rimanere col fiato sospeso più a lungo, quindi domando:

- E...? - ora mi sento vuoto dentro, troppe emozioni si sono annullate tra loro lasciando spazio alla prossima che prenderà il posto.

- E possibilmente evitare uno schiaffo!

Parla velocemente, prendendomi in contropiede e non permettendomi di realizzare cosa stia per fare, prima che lo faccia.
Esplosione.
Ecco la parola esatta per descrivere cosa avverto dentro, mentre sento le sue labbra premere sulle mie. Un'esplosione di colori, brividi, scosse e sensazioni calde e piacevoli. Chiudo gli occhi istintivamente per concentrami, più o meno, sulla pressione delicata e tremendamente piacevole. Mantiene la mano sulla mia guancia bollente e il contatto persiste per qualche secondo che percepisco infinito. Quando si allontana socchiude gli occhi timoroso, come pronto per ricevere uno schiaffo, ma tutto ciò che ottiene è uno sguardo sorpreso, confuso e innamorato da parte mia.
Ancora non realizzo bene cosa sia successo... Beka!
Ho baciato Beka!
Mi sento tremare, sono in imbarazzo ma percepisco una scarica di energia nelle vene. Non posso starmene fermo, ora che ho la certezza non solo dei suoi, ma soprattutto dei miei sentimenti. Lascio che sia la carica interna a guidarmi, così prendo i lembi della sua camicia e lo attiro a me. Lui sposta la sua mano dalla mia guancia alla mia nuca e mi attira a sé a sua volta. Le sue labbra sono morbide a contatto con le mie, sento il suo profumo avvolgermi. Percepisco che la pressione del suo tocco aumenta, portandomi a cedere, e socchiudere leggermente la bocca. Un brivido mi attraversa non appena sento la punta della sua lingua sfiorarmi, prendo fiato e decido di lasciarmi andare completamente così da assecondare i suoi movimenti. È una sensazione strana, nuova, ma piacevole. Il suo tocco è delicato e sento il suo respiro pizzicarmi le guance di tanto in tanto. Percepisco il sapore dolce del cioccolato ancora presente sulle sue labbra. Continua a giocare nella mia bocca, trascinandomi in un vortice confuso e fluido. Mi sto completamente distaccando dalla realtà quando sento qualcosa picchiettarmi in testa; inizialmente credevo fosse Beka però, quando realizzo che le sue mani sono una sulla mia nuca e l'altra su un mio fianco, socchiudo un occhio perplesso. Rimango scioccato e mi allontano all'improvviso da Beka quando apro entrambi gli occhi. Potya, saltata sul divano, mi stava picchiettando con la zampa sulla testa, evidentemente proprio per allontanarmi dal moro. Beka apre gli occhi confuso e quando realizza l'accaduto sorride, imbarazzato, felice, ma leggermente dispiaciuto per la separazione.

- Che novità è mai questa Potya?

Mi rivolgo alla gatta irritato, mi stava piacendo davvero baciare Beka in quel modo. Per tutta risposta si siede sul divano mantenendosi più vicina al kazako che a me. Mimo una faccia teatralmente scioccata mentre osservo la mia micia serena.

- Va bene, stai pure col tuo innamorato, io vado a struccarmi. Ma non venire a chiedermi di darti da mangiare! Traditrice...

Beka scoppia un una dolce risata mentre accarezza la testolina di Potya, mi guarda e noto che ha le guance belle rosse. Sorrido e scappo in bagno. Una volta pulitomi il viso mi prendo un secondo per ragionare col me stesso riflesso nello specchio. Ancora non credo a quello che è successo! Ci siamo baciati!
Sento un formicolio in pancia ripensandoci. Siamo stati così vicini, così a lungo ed è stato così bello! Sorrido e prendo un respiro ampio per smorzare leggermente la gioia interiore, dopotutto è ora di andare a dormire. Mi metto il pigiama e uscito dal bagno cerco Beka per augurargli la buonanotte. Noto che in salotto le candele sono spente e l'unica luce proviene dalla stanza del nonno, la porta è aperta quindi sbircio all'interno. La scena che mi si presenta davanti agli occhi mi scalda teneramente dall'interno: Beka in pigiama che dorme supino, con le gambe divaricate, un braccio sopra la testa e Potya sulla pancia, circondata con l'altro braccio. Non ho il cellulare a portata di mano se no avrei immortalato il momento e l'avrei condiviso su tutti i social possibili. Anzi, ripensandoci no, avrei conservato gelosamente quella foto solo per me, proprio come sto cercando di fare ora, bloccando questa immagine nella mia memoria per conservarla a lungo. Le coperte del letto sono spostate a lato, come se stesse per coprirsi; evidentemente in quel momento Potya l'ha assalito. Mi avvicino in silenzio, sposto delicatamente la gatta sul cuscino a fianco del viso di Beka e copro quest'ultimo con le coperte calde. Prima di allontanarmi lascio un bacio sulla fronte a entrambi. Una volta a letto non ho neppure il tempo di ripensare a tutto ciò che è successo oggi che già scivolo nel mondo dei sogni.

 

DRIIIIN DRIIIN DRIIIN

Squilla il telefono fisso! Merda, il nonno!
Ieri mi sono dimenticato di chiamarlo, gli avevo promesso ci saremmo sentiti tutti i giorni.
Salto fuori dal letto e scatto verso il salotto, alzo la cornetta e rispondo velocemente:

- Pronto!

- Buongiorno!

- Scusa ded ieri mi sono dimenticato ma stiamo bene, siamo vivi e abbiamo mangiato.

- Lui dov'è?

- Credo stia ancora dormendo...

- si trova bene?

- Credo di sí, Potya preferisce lui a me...

Chiacchiero per un po' col nonno che mi racconta di Firenze, descrivendola come “piú bella del solito”; quando chiudo la telefonata sento un'altra voce dietro di me:

- 'giorno Yura.

- Hey! - mi volto per salutarlo, ha i capelli tremendamente scompigliati e mi domando come siano messi i miei. Mi sorride timidamente e sembra valutare la prossima mossa, finchè non si avvicina per lasciarmi un bacio sulla guancia. Sento che le mie guance si colorano e sorrido spostandomi in cucina per preparare la colazione. Ded mi ha consigliato di non saltare troppi allenamenti quindi oggi credo faremo un salto da Yakov. Propongo a Beka di andare di mattina per un paio d'ore e accetta volentieri, dicendomi che ha portato apposta i suoi pattini.
Dopo esserci rifocillati e cambiati ci avviamo per andare alla pista; è abbastanza vicina da poterci andare a piedi senza bisogno di usare la moto. Mi sarebbe piaciuto fare un giretto abbracciato a Beka ma comunque manteniamo le vicinanze anche camminando tranquilli. Appena usciti di casa mi accorgo che deve essere nevicato per tutta notte, perchè le strade sono coperte da un alto strato di neve accumulata ai lati. Le macchine si spostano lente e pensandoci la moto non sarebbe stata una scelta molto azzeccata. Una volta arrivati Yakov sta per iniziare a rimproverarmi per l'assenza di ieri quando, vedendo Beka, si interrompe per salutarlo. Quando eravamo ancora alle elementari siamo stati suoi allievi e Yakov si ricorda bene di ogni suoi singolo allievo del passato. Quindi inizia a chiacchierare col kazako che risponde alle domande dell'anziano gentilmente. Io scappo a mettere i pattini per lanciarmi in pista e distrarmi un po' dai pensieri che mi affollano la testa. Durante il viaggio verso il palazzo del ghiaccio io e Beka abbiamo parlato tranquillamente, discutendo della serata, della neve e di cosa mangiare a pranzo. Nessuno dei due ha aperto il discorso bacio e non so cosa pensarne. Dopotutto prima o poi dovremmo parlarne, per quanto io odi queste situazioni e preferirei evitarle, ne sono consapevole; per il momento aspetto sia lui a fare la prima mossa.
Appena sento le lame a contatto col ghiaccio mi sento più leggero e libero.
Ecco perchè amo pattinare.
Inizio lentamente a prendere confidenza con la superficie liscia e lucida, schivando i bambini che stanno seguendo la loro insegnate al centro della pista. Le mattine al palazzetto sono dedicate solo agli allenamenti, quindi si possono trovare principianti a fianco di pattinatori pluripremiati. Inizio ad aumentare velocità e, ignorando completamente la fase del riscaldamento, tento un triplo toe loop semplice. Sorrido leggermente quando sento i commenti affascinati dei bimbi che mi hanno visto. Noto che Beka è entrato in pista e dietro di lui Yakov mi fa segno di avvicinarmi.

- Sorvolando sulle tue assenze avrei una proposta da farti: che ne dici di crearti da solo un programma per la prossima stagione?

Lo guardo stupito, una proposta del genere non me la sarei mai aspettata.

- Ovviamente controllerei ogni cosa io, ritoccherei gran parte delle tue scelte, già lo sai. Ma anche solo il pezzo e alcune figure potresti proporle tu, per vedere come te la cavi.

- Qualsiasi pezzo? Nel senso che potrei prendere la prima canzone che trovo sul mio telefono e usarla?

- Solo se ha un significato! – il vecchio istruttore sembra spaventato, probabilmente si sta pentendo di quello che mi ha proposto.

- Va bene! Troverò il pezzo perfetto e tutti riconosceranno il talento della tigre russa!

Mi allontano dal vecchio per scattare verso Beka. Solo mentre mi avvicino noto quanto gli stiano bene i pantaloni che indossa: sono grigio scuro e gli delineano bene i fianchi dritti. Anche la maglietta nera lo fascia alla perfezione, facendo risaltare le spalle. Si può proprio definire una bella vista! Subito mi rimprovero per certi pensieri e per essermi concentrato su certe cose! Arrivato da lui, e dopo avergli riferito la proposta di Yakov, anche lui mi parla di una proposta ricevuta:

- mi hanno chiesto di provare il pattinaggio di coppia... - sento come un pugno in pancia.

- Cosa!?

- Alla fine ho provato solo poche volte, per imparare una sola figura e capire che non fa per me!

Non so bene perchè ma ora mi sento sollevato; deduco che forse, ma solo forse, un pizzico di gelosia aveva iniziato a farsi strada in me.

- Quindi che hai imparato? - chiedo incuriosito, nonostante non credo potrò mai farlo, il pattinaggio di coppia non mi sembra così male.

- Una trottola, molto facile, volendo potrei farla con te ora...

Lo guardo illuminandomi, oddio sì! Gli sto parlando con gli occhi, quasi sento la voce uscire dal mio stesso sguardo!

- Però c'è comunque il rischio che non riesca e se dovessi cadere e farti male non me lo perdonerei mai, poi Yakov mi ammazzerebbe, per non parlare del nonno!

- Non me ne può fregare di meno! Voglio provarci! Che devo fare?

Lui mi guarda stupito e arrossendo leggermente, sospira arrendendosi all'idea di rischiare; mi spiega velocemente che devo fare. Nulla di troppo difficile: tenendo le sue mani, iniziamo a girare per poi lasciare che io mi faccia trascinare dalla forza centrifuga, in modo da trovarmi a contatto col ghiaccio solo con un piede inclinato e aggrappato a Beka che si abbassa piegando le ginocchia. Vedendoci dall'esterno dovremmo creare una specie di triangolo retto con la superficie del ghiaccio, del quale io sono l'ipotenusa.
Tutto questo in teoria, ora dobbiamo passare alla pratica.
Improvvisamente, ripensando al rischio che corre Beka vorrei quasi fermarmi. Se dovessi farmi male il nonno lo giustizierebbe pubblicamente davvero! Però ora non posso tirarmi indietro, ormai ho detto che l'avrei fatto e devo farlo!

- Dovrei riprendere il pezzo della coreografia... - Beka mi riporta alla realtà, con la sua voce dolce.

- Che devo fare? - sono curioso di scoprire se riusciremo davvero.

- Mentre ci avviciniamo al centro... Tu vai normale che ti spiego man mano.

Inizio a scivolare verso il centro della pista, Beka mi si affianca da destra, mi posa una mano sul fianco sinistro e mi prende la desta. Istintivamente poso la mia mano libera sulla sua, delicata sul mio fianco, mentre raggiungiamo il centro. Inizia a curvare leggermente verso sinistra, rallenta un poco e , proprio come se stessimo ballando, alza il braccio destro, muovendo il mio e portandolo sopra la mia testa per farmi roteare su me stesso. Mentre ruoto percepisco che lui sta continuando la sua rotazione più ampia e lenta, quando con un movimento della mano mi fa capire di rallentare percepisco la forza che mi spinge all'indietro. La rotazione di Beka mi trascina e, come previsto, mi fa allontanare da lui coi piedi portandomi a distendermi e mantenere il contatto solo attraverso le mani unite. Si piega sulle ginocchia per migliorare l'equilibrio generale e così è fatta!
Ci siamo riusciti al primo colpo! Sembra un sogno, soprattutto perchè con lui. Sento l'aria fredda circondarmi creare un contrasto piacevole con il contato caldo della la sua mano. La stretta è sicura e stabile, il rumore dei pattini che scivolano è una melodia inimitabile.
Aveva aumentato la velocità ma ora la diminuisce e, alzandosi, mi permette di tornare alla mia altezza e posizionarmi di fronte a lui mente ancora ruotiamo piano piano.
Le sue guance sono rossissime ma non scosta il suo sguardo dal mio; mi sento arrossire a mia volta ma decido di sostenere il contatto visivo. Sorrido e lui mi segue, a malincuore decido di spezzare questo momento ricordandomi che non siamo affatto soli:

- Non ci avrei mai sperato! Al primo tentativo!

- Sono salvo! È stato facile: sei così gracile.

- Hey io non sono gracile! Sono ben robusto! - sarò anche bassino ma sono abbastanza ben piazzato. Sono una tigre dopotutto!

- Come no! Un armadio proprio! Ahahah

Faccio una faccia imbronciata, odio quando mi danno del gracile, io non sono gracile! Sono resistente e forte!

- Sì, ridi, ridi... io posso sempre dire al nonno che mi hai fatto cadere però! E a chi dici che crederà? Al suo amato nipotino o al Kazako irresponsabile?

Vedo Beka pietrificarsi e sbiancare, terrorizzato all'idea del nonno arrabbiato. Guardando la sua faccia scoppio in una risata che pervade tutto il palazzetto.

 

 

Una volta a casa pranziamo e decidiamo che è anche ora di fare una doccia, vista la festa di ieri e l'allenamento di questa mattina. Insisto perchè sia Beka il primo così che io possa lavare i piatti in tutta tranquillità. Almeno speravo di starmene un po' tranquillo e valutare bene come comportarmi, cercando di creare altre situazioni come quella di ieri. Sì, perchè mi sono accorto che ho un voglia tremenda di rubargli un altro bacio; durante il pranzo non ho fatto altro che pensarci e mentre camminavamo lungo il marciapiede ero tremendamente tentanto di prenderlo per mano, ma non vorrei mai infastidirlo o, ancora peggio, imbarazzarlo. Potrei proporgli un film, magari un horror che ci costringa a farci coraggio a vicenda, o forse è meglio una commedia strappalacrime, così che gli serva qualcuno che lo consoli? Non riesco a concentrami troppo perchè subito la mia attenzione è catturata dalla sua voce che mi chiama:

- Yuri?

- Oi!? - chissà che ha?

- Hem...Riusciresti a portarmi una salvietta?

Mi ricordo solo ora di non avergli portato la salvietta prima che entrasse in bagno! Sono un idiota!

- Oddio sì! Scusa mi sono dimenticato! - tolgo i guanti di gomma per andare a cercare la salvietta nell'armadietto appena fuori dal bagno; il nonno preferisce tenerle lì piuttosto che in bagno. Vedo Beka che sporge la testa da dietro la porta per osservarmi, ha i capelli bagnati e delle gocce d'acqua gli cadono sul viso rosso, rendendolo lucido. Mentre gli porgo la salvietta e la afferra non posso fare a meno di notare il suo braccio scolpito. Mi mordo il labbro e mi scuso ancora per la svista, lui mi rassicura e mi abbaglia con un sorriso imbarazzato, arrossendo sempre più. Per spezzare il silenzio che si è creato gli propongo la mia idea per il pomeriggio:

- ti andrebbe un film?

Sembra spiazzato dalla domanda, alquanto fuori tema, lo ammetto, ma annuisce mentre risponde:

- sì, certo! Hai già un'idea?

- No, scegli tu..

- Qualcosa della Disney... se ti va! - sorride leggermente imbarazzato dalla sua proposta.

- Sì, certo! Hai già un'idea? - solo ora mi accorgo di aver ripetuto esattamente la sua frase! Infatti ridacchia notandolo:

- No, scegli tu! - mi fa l'occhiolino e si richiude in bagno. Appena scompare dalla mia vista mi porto le mani all'altezza del viso coprendomi. Mi sento scottare e percepisco lo stomaco solleticare dolcemente; amo queste sensazioni che il solo parlare con Beka mi permette di percepire. Anzi rettifico, amo Beka! Tremendamente e dolcemente!
Tornando a lavare i piatti inizio a ragionare su che film proporgli e su come rubargli finalmente un altro bacio.





ANGOLO SCRITTRICE: grazie per aver letto la mia FF! Spero vi sia piaciuta!
Continuo ad innamorarmi sempre più di Beka, proprio come Yuri! <3
Sottolienando che questa FF era pensata per essere pubblicata per il compleanno di Beka e sono arrivata a postarla a Natale, non mi resta che farvi gli auguri! 
Al prossimo capitolo! ;)
 Un bacio
                   Ombra!

   
 
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