Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sweetprincess    06/12/2017    1 recensioni
Ci sono cose, piccole cose, che sembrano niente ma che per qualche motivo finiscono per cristallizzare nella nostra memoria. Il magico potere del poi, in seguito, le trasforma, donandogli i significati più inaspettati. Questo però, Ginevra Weasley, ancora non lo sa quando durante il suo quinto anno inciampa negli occhi grigi e angosciati di Draco Malfoy. Non può saperlo, è solo una ragazzina dopotutto. Neanche Draco Malfoy le riconosce queste piccole cose, il suo sesto anno ruota tutto attorno a un'unica grande e sovrumana impresa. Anche lui purtroppo è solo una ragazzino.
Ma forse le capiranno più avanti, entrambi, quando di queste piccole cose avranno fatto una collezione.
[Draco/Ginny]
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia inizia durante il sesto anno di Draco Malfoy e si svolge fino alla fine dell’ultimo libro, mantenendosi fedele agli eventi narrati.

Anche all’epilogo.

O forse no..

.

 

 

Piccola cosa numero 1

_______________________________

“Niente è più singolare, più imbarazzante che il rapporto tra due persone che si conoscono solo attraverso gli occhi, che si vedono tutti i giorni a tutte le ore, si osservano e nello stesso tempo sono costretti dall'educazione o dalla bizzarria a fingere indifferenza e a passarsi accanto come estranei, senza saluto né parola. Fra di loro c'è inquietudine ed esasperata curiosità, l'isteria di un bisogno insoddisfatto, innaturale e represso di conoscersi e di comunicare e soprattutto una sorta di ansiosa attenzione”

Thomas Mann [La morte a Venezia] 

_______________________________

[VI anno] 

 

Non era successo niente.

Ginevra Weasley lo ripeté mentalmente una decina di volte. Non era successo niente. Niente. Sospirò passandosi una mano sul viso.

Dean si era comportato come un deficiente. Si corresse. Dean era un deficiente.

Così com'era stato da deficiente ascoltare Hermione, che, con tutto il rispetto parlando, non era forse la persona più adatta a dispensare consigli d'amore. Dopotutto, nonostante la breve parentesi con Krum, Hermione era nella stessa masochista e stupida situazione con Ron da anni. Da anni con quel demente di Ron.

Sorrise amaramente. Erano loro due le idiote. Non Dean, non Ron, non Harry, non Krum. Erano lei ed Hermione, con quella loro ostinazione autodistruttiva ad amare uomini così rincretiniti da avere per loro una considerazione pari a quella di un animale domestico. Due puffole pigmee. 

Si morse le lingua. Neanche in realtà, Arnold riceveva sicuramente più apprezzamenti di quanti Ron avesse mai fatto a Hermione in sei anni, o Harry a lei.

Merlino che sceme. 

 

Si portò una mano in vita ad aggiustare la gonna. Era così dannatamente stretta che era quasi sicura che tutti i suoi organi interni si stessero deformando irreparabilmente. Questo però dopotutto non era affatto un problema rilevante dato che le donava un fisico che avrebbe fatto impallidire persino la Delacourt. 

Ecco, quello era sicuramente un tipico esempio di una delle tante cose dolorose che sopportava per Harry, ma che lui non avrebbe mai notato. Che masochista. Come i tacchi alti di quella sera, che le facevano già così male, o il trucco o i capelli per i quali aveva sprecato un intero pomeriggio. 

Da anni con quello scemo di Harry. 

Ghignò divertita al pensiero di Hermione con quel troglodita di Mc Leggend. Almeno non sarebbe stata l'unica masochista alla festa. 

 

Svoltò l'angolo e quel sorriso beota che aveva sulle labbra si spense davanti all'arazzo di Barnaba il babbeo bastonato dai Troll. Stupida. Al diavolo Hogwarts e quei suoi corridoi bui tutti dannatamente uguali.
Aveva decisamente sbagliato piano. Stupida, stupida, stupida. Accelerò il passo aumentando l'odioso ticchettio delle scarpe. 

 

Un rumore la fece sussultare. Ci mancava solo Pix con uno dei suoi soliti scherzi idioti e la sua serata sarebbe stata proprio perfetta.
Con circospezione si voltò lentamente verso la finestra.
Seduto sulla cornice di un'antica vetrata, con le mani in tasca e la solita posa da sbruffone, Draco Malfoy la guardò di rimando. 

Ginny si ritrasse lievemente assottigliando gli occhi e, per la prima volta da cui aveva avuto il dispiacere di conoscerlo, desiderò ardentemente che lui la provocasse.
Oh sì, Lui avrebbe fatto la sua solita smorfia di disgusto e avrebbe messo su il suo solito teatrino spregevole. Avrebbe insultato Lei, la sua famiglia, i suoi amici e la sua Casa, tutto in un'unica frase velenosa, da vera serpe qual era. Oh sì.
Strinse la bacchetta fra le dita pregustando il momento in cui avrebbe potuto rispondere e urlare, e insultare, e picchiare, e perché no, lanciargli anche qualche fattura. Qualche piccola e innocua fattura.
Ma Draco Malfoy fece la cosa più assurda che potesse fare. Abbassò lo sguardo e rimase in silenzio.
Silenzio. Senza insultare, senza provocare, senza sputare veleno. Neanche un vago accenno alla sua familiare straccioneria. Un inverosimile e inquietante silenzio.
Ginny rimase immobile con la bacchetta ancora stretta tra la punta delle dita, interdetta tra il dispiacere per quella mancata occasione di sfogo e l'estrema curiosità per un comportamento sorprendentemente così poco ostile. Sorprendentemente così indifferente. Sorprendentemente così poco da Malfoy. 

Inconsciamente si avvicinò di qualche passo, come una falena attirata dalla luce. Doveva essere successo qualcosa. I Malfoy non abbassano mai lo sguardo, è contro la loro natura.
Lo guardò attentamente. Sembrava più pallido e più magro del solito. Arricciò il naso, un Malfoy indifeso e affranto era un pensiero assurdo, per non dire grottesco.
Come punto da uno spillo, Draco alzò lo sguardo. I suoi occhi sembravano addirittura più grandi del solito. Aveva un aspetto così… disperato.
"Che diavolo hai da fissare così Weasley?" 

Ginny sbatté le palpebre riprendendo una più consona espressione disgustata.
"Egocentrico come al solito Malfoy. Prima che buttassero via la chiave della sua cella ad Hazkaban, il tuo caro paparino avrebbe proprio dovuto insegnarti che non tutto gira intorno a te. Anzi che niente gira intorno a te"
Si passò la lingua sulle labbra mentre vedeva le sue parole colpirlo come un pugno allo stomaco. Forte. Anche troppo forte si ritrovò a pensare.
Lo vide cercare di nascondere il colpo sotto una coltre di indifferenza ma i suoi occhi nel buio divennero ancora più grandi, ancora più angosciati. 

 

Seduto sul bordo di quella finestra, così pallido ed emaciato, con quegli occhi enormi che brillavano nel buio, sembrava quasi un animale in trappola, di quelli con con una zampa stretta e maciullata da una tagliola. Di quelli che devi salvare a ogni costo. 

"Vattene Weasley”

Le sue parole la risvegliarono bruscamente.

"Vaffanculo Malfoy”

Ginny riprese a camminare con noncuranza verso le scale, il ticchettio insopportabile contro il pavimento di pietra. Forse Harry con le sue insensate paranoie ci aveva preso, Malfoy quell'anno era sicuramente strano. Sospirò. Non che questo, come Harry sosteneva, dovesse per forza significare che volesse distruggere l'intero mondo magico. Quello scemo paranoico di Harry. Scese le scale in fretta. Malfoy non era affatto fragile e sicuramente non aveva nessun bisogno di essere salvato.

O almeno non da Lei.

_______________________________

 

Ginevra Weasley si asciugò le labbra con un tovagliolo mentre il suo sguardo si posò involontariamente sull'altro capo della sala grande. Forse non esattamente involontariamente. 

Malfoy non c'era. Corrugò le sopracciglia. Erano passati due giorni dal loro strano incontro e lui sembrava essere scomparso.

"A che pensi?" La voce dell’amica la risvegliò e Ginny si servì di un'altra porzione di arrosto sogghignando.

“All'occhiolino che Mc Leggend ti ha palasemente schioccato passando" 

Hermione si portò una mano sul viso. "Merlino non ricordarmelo”

Ginny spostò nuovamente il capo verso la tavolata dei Serpeverde. “E’ un po' che Malfoy non si fa vedere in giro”

“Ti prego non iniziare anche tu con la storia di Malfoy che vuole distruggere il mondo”

"Ma non ho detto questo! E’ solo che Harry non ha tutti i torti, è... strano ultimamente”

La ragazza sbuffò. “Cos'è che te lo fa pensare?" 

“E’ che l'ho incontrato prima della festa di Lumacorno e lui era.. strano.. cioè sembrava così diverso”

Hermione chiuse il libro che stava leggendo e lo ripose in borsa “Che ti ha detto?”

Ginny abbassò lo sguardo. “Niente, non mi ha detto niente" 

Hermione assottigliò gli occhi “E allora cos'è successo?”

“Ma niente, non è successo niente, l'ho solo visto mentre passavo in un corridoio”

“Stai prendendo Harry troppo sul serio”

Ginny arrossì “No, non è per quello! Ti giuro che…"

"Oh Ginny, piantala di credere a tutto quello che dice Harry! “

"Ma ti giuro che era strano!”

Hermione si alzò e la guardò fisso "Sicura che non ti abbia detto niente e non sia successo niente?" 

“Ma sì! Cosa vuoi che sia successo?”

"E allora smetti di pensare a Malfoy e concentrati sugli esami della prossima settimana. Ti aspetto in biblioteca!" 

 

Ginny la fissò dirigersi verso l'uscita e si morse un labbro. Non aveva studiato. E non aveva voglia di studiare. Sbuffò. Forse anche Malfoy stava studiando, probabilmente era per gli esami di metà semestre che non si era visto in quei giorni.
Ok, forse, ma solo forse stava diventando paranoica come Harry.

 

 

 

 

 

 

Note: ho pubblicato questo capitolo molto tempo fa. Ho scritto, in realtà, quasi tutta la storia molto fa, ma poi l’ho lasciata chiusa in cassetto. Da allora è passata una vita intera ma poi, un po’ per caso - o forse no - ho ritrovato quel cassetto e mi sono meravigliata di fronte a una me stessa che quasi non ricordavo più di essere. Questa storia non è assolutamente perfetta come avrei voluto, e forse solo adesso ho capito che non potrà mai esserlo. Quindi con un po’ di forza e poco coraggio apro quel cassetto. Mi dispiace per la polvere e i frammenti della vecchia me che ancora ci sono attaccati, ma era tempo di farlo. Solo così ho potuto tirare i fili e trovare il finale che allora non ero ancora pronta a scrivere. Spero però possa piacervi e farvi sentire quello che io ho sentito mentre la scrivevo, almeno un pochino.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sweetprincess