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Autore: Diana LaFenice    06/12/2017    1 recensioni
Tu amico, mi chiedi se io ho mai viaggiato.
Se ti raccontassi dei luoghi che ho visitato resteresti stupefatto, posso garantirtelo. Perché a vedermi qui, placidamente addormentato, non si direbbe proprio.
Eppure io viaggio.
E anche molto...
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tu amico, mi chiedi se ho mai viaggiato in vita mia. Si, ho viaggiato, anche se non si direbbe, e non ho ancora smesso.
Ogni volta che all'alba apro la finestra, vedo il mare blu che mi abbraccia con la sua salsedine e mi sussurra all'orecchio storie mai narrate con lo stridio dei suoi gabbiani.
Quando esco di casa mi ritrovo a Roma, a fare colazione al bar e a visitare la città che si sveglia con l'aurora rosa. Visito il Colosseo dove incontro i miei amici spettri di Gladiatori che si allenano e mi accolgono tra loro sotto lo sguardo dell'Imperatore.
Appena il sole si fa più alto, me ne vado a nuotare nei flutti del mediterraneo e mi immergo sott'acqua e sotto la luce che posso quasi toccare.
Poi, riemergo e sono in Egitto, dove vado a scalare le piramidi; ne discendo in Cina sulla grande muraglia dove mangio un po' di cibo del luogo.
Chiudo gli occhi un attimo e mi ritrovo in Canada, nella foresta, a correre con i cervi tra le sequoie e a gridare coi falchi e le aquile. Ad ammirare lo sconvolgente spettacolo delle cascate del Niagara da cui nascono i meravigliosi ponti arcobaleno che non smettono mai di affascinare; come nemmeno il suo eterno baccano e le sue gocce e i suoi schizzi che mi colpiscono in pieno.
Una goccia mi atterra sul labbro, la bevo chiudo gli occhi e sono a New York a mangiare una pizza e a bere vino in centro mentre il sole rosso tramonta tingendo il cielo di iridescenti figure e colori.
Poso il bicchiere e sono in una cueva spagnola a ballare il flamenco coi gitani e a ballare il tango coi tangueri e a divertirmi come un matto su quelle note e quella pista.
Piroetto con una gitana e sono di nuovo a letto, con le mani giunte in grembo e gli occhi chiusi a dormire.
Una donna circonfusa di luce argentata entra nella mia stanza, si siede sul mio letto, mi racconta delle storie e mi bacia sulla bocca, poi se ne va. La mia gioia e la mia vita, ogni notte viene da me e poi se ne va via ma torna sempre.Per questo la amo, lei è liberta, lei è la luna, lei è Diana.
In mezzo a tutta questa nebbia di parole ho dimenticato di dirti il mio nome. Io sono Endimione e questo è il mio modo di viaggiare e non mi fermo mai nonostante io sia sempre immobile e dormiente.
   
 
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