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Autore: slayerkitty    07/12/2017    0 recensioni
""Mi state dando un ultimatum?" sussurrò Blaine.
"E' l'unico modo che pensiamo possa servire a comunicare con te" rispose il padre in tono severo.
"Papà non è come se potessi cambiare" gli occhi di Blaine si riempirono di lacrime, ma si trattenne rifiutando di piangere, " sono gay... questo è quello che sono".
"Allora... hai fatto la tua scelta"...."
Solo una piccola precisazione... un personaggio morirà... ( già dal primo capitolo... in realtà)...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Carole Hudson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Kurt non aveva idea di cosa stesse facendo.

Aveva visto l’annuncio su un giornale, aveva visto anche il considerevole stipendio e probabilmente a causa del poco sonno, aveva guidato fino a Westerville per il colloquio.

Speravo solo che non fosse per un porno o roba simile.

Le audizioni così... di solito lo erano.

Si chiese se era abbastanza disperato da prendere in considerazione la cosa.

Si sedette tranquillo in un angolo, chiedendosi in cosa esattamente consistesse il lavoro, mentre gli altri candidati venivano fatti entrare nella stanza, tenuti li venti minuti prima di essere scortati fuori dallo stesso ragazzo... un ragazzo asiatico di media altezza con un atteggiamento assurdo.

Molte volte Kurt quasi si alzò per andar via... ma lo doveva a Carole, a Finn e a suo padre... doveva almeno provarci... anche se con questo non avrebbe risolto tutti i suoi problemi.

Finalmente arrivò il suo turno.

“Kurt Hummel?” chiamò il ragazzo asiatico.

Kurt si alzò, la schiena dritta, mentre si avviava verso la stanza; il ragazzo asiatico si spostò per farlo entrare.

Kurt fece due passi e si fermò.

C’era un altro ragazzo dietro una scrivania, sembrava leggermente più piccolo di lui, che lo guardava sorpreso.

“Benvenuto signor Hummel” disse il ragazzo vicino alla porta, per poi avvicinarsi e sedersi dietro alla scrivania.

Indicò con una mano una sedia e Kurt si sedette, le gambe incrociate , le mano intrecciate in grembo.

L’altro ragazzo lo stava ancora fissando a bocca aperta.

Kurt si sentì in imbarazzo e si chiese se avesse qualcosa in viso che non aveva notato o se la mancanza di sonno fosse diventata così evidente da farlo sembrare orribile.

“Sono Wes Montgomery e lui è Blaine Anderson.”

Blaine sembrò riprendersi dallo stato di confusione in cui si trovava e rivolse la sua attenzione ai documenti davanti a lui.

Kurt vide che Blaine era leggermente arrossito, ma non ebbe la possibilità di chiedersi il perché prima che Wes continuasse.

“Abbiamo solo un paio di domande da farti e sono sicuro che ne hai anche tu” disse Wes.

“Si” rispose Kurt.

“Eccellente” intervenne Blaine e Kurt spalancò leggermente gli occhi  al suono della sua voce.

Era come miele liquido e Kurt non aveva mai sentito qualcuno parlare così... sicuramente non era paragonabile al suo tono di voce così fantasioso ed acuto. 

“Ti spiegherò di cosa abbiamo bisogno e poi possiamo continuare da qui , okay?” 

“Non è porno vero?” 

Kurt non poté fare a meno di chiedere, il volto rosso per le sue parole.

Blaine quasi soffocò e Wes ridacchiò.

“NO...” balbettò Blaine, il viso completamente rosso, “Non è pornografia, lo giuro”.

“Okay...” quasi sussurrò Kurt, sollevato, facendo segno a Blaine di continuare.

“È una cosa molto semplice...” gli disse Blaine , guardandolo negli occhi.

Il suo cuore batté più velocemente quando i loro occhi si incatenarono e Kurt quasi perse quello che Blaine disse dopo.

“Sto cercando marito”.


“Cosa?” Kurt lo fissò.

Blaine sentì lo sguardo di Kurt trafiggergli l’anima .

Non aveva mai provato qualcosa di così viscerale per qualcuno prima... non per Jeremiah e soprattutto non per Sebastian, nonostante avesse comunque apprezzato le loro attenzioni.

Kurt era, senza dubbio, l’uomo più bello che avesse mai visto .

“Sto cercando di ottenere un’eredità” iniziò Blaine.

Capì che avrebbe potuto spiegare tutti i dettagli più tardi... mentre lui e Kurt si conoscevano meglio ( ma... quando aveva capito che Kurt fosse quello giusto per lui? avevano a malapena scambiato due parole e Blaine già stava sperando che dicesse di si) così spiegò brevemente.

“Per poterla ottenere... ho bisogno di presentare un certificato di matrimonio valido”.

“Cioè... praticamente... hai pubblicato un annuncio per trovarti un marito?” 

Kurt si era riseduto, riaccavallando le gambe, e stava fissando Blaine, un sopracciglio alzato mentre continuava a fissarlo.

“Si... semplicemente si” rispose Blaine, “ le disposizioni del lascito indicano che devo essere sposato per più di un anno per poter accedere a tutto il fondo fiduciario”.

Vide come gli occhi di Kurt si scurirono per qualcosa che gli sembrò delusione.

Erano un miscuglio di un blu impenetrabile e di un verde intenso e Blaine capì che si sarebbe potuto facilmente perdere in essi.

“Quindi non avresti subito i soldi?” sussurrò Kurt, quasi imbarazzato per la domanda.

“Potrò accedere solo agli interessi” rispose Blaine, “ ed è una somma considerevole... divisa in assegni mensili... ed è una cifra più che sufficiente per vivere confortevolmente”.

Vide Kurt deglutire ed annuire.

“L’annuncio parlava anche di doversi trasferire... suppongo... tu voglia dire qui a Westerville” 

“Non esattamente” sorrise Blaine,” se ci dovessimo sposare, ci trasferiremo a New York dopo un paio di mesi.

In autunno andrò all’NYU ed ho bisogno dei soldi per pagare le rette scolastiche.”

Kurt inspirò forte quando sentì che sarebbero andati a New York e Blaine lo vide combattere per mantenere l’autocontrollo.

Qualcosa su New York lo aveva fatto scattare e Blaine sentì il cuore sprofondare.

Voleva che funzionasse... qualcosa in Kurt lo intrigava molto più di tutti i candidati che aveva visto... anche se non sapeva di preciso cosa.

“Ci puoi lasciare un minuto da soli ?” mormorò a Wes.

Wes annuì e si alzò.

“È stato un piacere incontrarti Kurt” disse Wes, lasciando la stanza e chiudendo la porta dietro di se.

“Cosa succede Kurt?” chiese dolcemente Blaine.

Kurt prese un altro respiro profondo e Blaine lo vide irrigidirsi cosa se stesse rialzando un muro.

“Sarei dovuto andare a New York “ rispose, la voce bassa, “ mio padre...” si fermò un attimo, “ mio padre... è morto da poco e non abbiamo i soldi per poterci andare”.

Blaine annuì ed entrambi rimasero seduti in silenzio.

“Quale sarebbe la cifra per me?” disse Kurt alla fine, rompendo il silenzio.

“Mi sento un po’... squallido a chiederlo... ma mentirei se dicessi di non essere qui per soldi”.

Blaine nominò la cifra che lui e Wes avevano deciso, considerandola giusta per qualcuno che avrebbe dovuto dargli un anno della sua vita.

Kurt spalancò gli occhi .

“Naturalmente non tutti insieme...” si affrettò a dire Blaine, “ a causa delle disposizioni del fondo... ma avrai uno stipendio mensile da spendere per qualsiasi cosa tu voglia ed il resto ti verrà dato con un unico versamento una volta che potrò accedere a tutto i soldi.

Saranno soldi tuoi ed io non potrò dire nulla su quello che ci farai” si fermò per valutare la reazione di Kurt e poi continuò, “ naturalmente pagherò per tutte le necessità basilari... l’appartamento... il vitto e le bollette”.

Kurt sembrò indeciso, ma Blaine non lo era.

Sapeva di volere che fosse Kurt a fare questa cosa con lui... voleva aiutare Kurt come poteva.

Si alzò, girò attorno alla scrivani e si inginocchiò davanti a Kurt.

Kurt aggrottò le sopracciglia interrogativo.

Blaine poggiò una mano sulla mani ancora intrecciate di Kurt, ignorando il formicolio alle dita nei punti in cui le loro pelli si toccavano.

“Sposami Kurt...” disse Blaine.

Non seppe se fu il fatto di essersi inginocchiato o l’aver stretto le sue mani che fece prendere a Kurt una decisione.

Kurt sospirò ed annuì.

“Ed ora?” volle sapere Kurt, sentendosi scosso come Blaine.

Blaine si alzò dal pavimento, lasciando le mani di Kurt, e si poggiò al bordo della scrivania.

“Dobbiamo trovare uno stato dove sia legale il matrimonio gay, andare a sposarci,  tornare e mostrare il certificato di matrimonio... poi...possiamo iniziare a pianificare le nostre vite a New York.”

“Esattamente... quanta disponibilità hai?” chiese Kurt, inarcando un sopracciglio. 

“Nessuna” ammise Blaine dopo un attimo, “dopo il diploma, questa settimana, non ho nemmeno un posto dove vivere” .

L’espressione di Kurt si addolcì e Blaine pensò di aver visto un attimo di pietà nei suoi occhi.

Cercò di non arrabbiarsi ( l’ultima cosa che voleva era la pietà) perché non voleva spaventare Kurt, ora che aveva trovato qualcuno di decente che lo aiutasse in questa folle idea.

“Beh... questo cambia alcune cose...” mormorò Kurt, “ cosa ne dici di questo?” iniziò, “ io vado a casa...”

“Dov’è casa tua?” lo interruppe Blaine, chiedendosi dove stesse andando, “il matrimonio deve essere celebrato il prima possibile e deve passare inosservato... non posso permettere che qualcuno lo scopri prima che sia tutto fatto...”

Kurt sbatté le palpebre.

“Rilassati Blaine... ci sposeremo... devi fidarti del fatto che abbia a cuore i tuoi interessi...” disse Kurt, “ casa mia è a Lima, a circa due ore da qui... Vado a casa... domani mattina puoi venire con tutte le cose che non ti servono per questa settimana e puoi parcheggiare la macchina dietro l’officina di mio padre... possiamo coprirla con un telone e nessuno la toccherà.

Poi ci mettiamo in viaggio attraverso il Michigan e attraversiamo il confine col Canada”.

Blaine rise quando Kurt finì.

“Ho sempre desiderato vedere il Canada” disse, “il passaporto ce l’ho... tu?”

“Si...” rispose Kurt, “ ho sempre sognato di andare un giorno a Parigi ed ho pensato di farlo per ogni evenienza”.

Blaine ridacchiò di nuovo.

“Possiamo contattare il municipio o altro in una città appena oltre il confine, sposarci e tornare indietro” finì Kurt, “ ho un po’ di disponibilità sulla mia carta di credito che possiamo usare per pagare il matrimonio”.

Blaine si accigliò; non gli piaceva l’idea che Kurt pagasse per qualcosa che era in sostanza una sua idea.

Kurt stava ancora parlando così Blaine si concentrò sulle sue parole.

“Possiamo stare a casa mia con la mia famiglia fin quando non troveremo casa a New York”.

“Sembra... davvero perfetto” rispose Blaine, incapace di smettere di sorridere.

Tutto stava andando per il verso giusto.

“Bene” concordò Kurt, “ ci vediamo domattina presto” .

Blaine annuì e si presero un minuto per scambiarsi i rispettivi numeri di telefono.

“Grazie Kurt” mormorò Blaine.

Kurt sorrise, ma quel sorriso non raggiunse i suoi occhi.

“Questo è un accordo vantaggioso per tutti e due Blaine” rispose, “ ne riceviamo entrambi qualcosa... non serve che mi ringrazi”.

E con questo uscì dalla stanza e Blaine rimase a guardarlo andar via.

All’improvviso Blaine ebbe la sensazione di non aver idea in cosa si fosse appena cacciato. 



Tutto quello che Kurt poté fare una volta a casa quella sera fu tenere tutto per se.

In una volta, tutti i loro problemi finanziari si sarebbero risolti e non avrebbe dovuto più preoccuparsi.

Carole poteva continuare a fare il lavoro che amava e Finn sarebbe potuto andare al college con Rachel e Kurt sarebbe stato con loro a New York.

Era preoccupato di lasciare Carole da sola ma decise che avrebbe capito cosa fare più in la.

Non voleva però che sapessero la verità... lui e Blaine doveva far credere che il loro fosse stato un amore a prima vista.

Se Carole avesse scoperto che sposava qualcuno perché avevano bisogno di soldi non li avrebbe mai accettati.

Tutto era pianificato e Kurt augurò una notte tranquilla alla sua famiglia.

Il suo cellulare vibrò mentre si dirigeva nella sua camera ed il cuore di Kurt batté un po’ più forte quando vide che era Blaine.

“Pronto?” rispose tenendo la voce bassa.

L’ultima cosa di cui aveva bisogno era che Carole ( o Finn) salisse e vedesse con chi stava parlando .

“Volevo farti sapere che ho contattato il municipio di Windsor in Ontario... dove attraverseremo il confine... e possono sposarci per ultimi domani “

“Perfetto” rispose Kurt, “ e la licenza?”

“La faremo li non appena arriviamo” gli disse Blaine, “ e se avremo un po’ di tempo... pensavo potessimo fare una passeggiata o andare a pranzo”

“E’ un’ottima idea” mormorò Kurt.

“Non sai quanto significhi per me quello che stai facendo Kurt” disse Blaine dopo un attimo, “ Tutta la mia vita è nelle tue mani”.

“Nessuna pressione” disse Kurt, ridacchiando.

“Probabilmente dovrei lasciarti andare a letto” Blaine sembrava riluttante.

“Probabilmente” concordò Kurt, leggermente restio a lasciare andare di già Blaine.

“Ho un vestito da sposo da trovare e cercare  qualcosa di vecchio... qualcosa di nuovo... qualcosa prestato e qualcosa di blu” .

Blaine rise.

“Buona fortuna” 

“Grazie” mormorò Kurt, “ci vediamo domani “.

“ A domani” 

Blaine attaccò e Kurt fissò il cellulare per un bel po’.



Fu solo quando si lasciò cadere sul letto pronto per sprofondare in un sonno profondo che gli vennero in mente alcune cose.

E se Blaine voleva che il loro fosse un matrimonio vero?

E se Blaine voleva fare sesso con lui?

E se avesse appena venduto il suo corpo per soldi?

Kurt cercò di mandar via questi pensieri.. che però non volevano lasciarlo... così tutti i suoi piani di farsi una bella dormita ( era passato così, così tanto...) finirono fuori dalla finestra.

Era una buona cosa che lui e Blaine avrebbero passato tante ore in macchina domani.

Avevano molte cose da sistemare.


NOTE

Ed eccoci al 2 capitolo...

I nostri Klaine si incontrano e Kurt accetta di sposare Blaine...

Nel prossimo capitolo ... il Kledding!!!

Link del capitolo

http://scarvesandcoffee.net./viewstory.php?sid=6947&textsize=0&chapter=2
   
 
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