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Autore: slayerkitty    01/12/2017    0 recensioni
""Mi state dando un ultimatum?" sussurrò Blaine.
"E' l'unico modo che pensiamo possa servire a comunicare con te" rispose il padre in tono severo.
"Papà non è come se potessi cambiare" gli occhi di Blaine si riempirono di lacrime, ma si trattenne rifiutando di piangere, " sono gay... questo è quello che sono".
"Allora... hai fatto la tua scelta"...."
Solo una piccola precisazione... un personaggio morirà... ( già dal primo capitolo... in realtà)...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Carole Hudson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Blaine Anderson fissava i suoi genitori incredulo.

Loro ricambiarono lo sguardo con espressione calma e controllata, la stessa con cui lo avevano guardato per tutta la sua infanzia.

"Scusate..." mormorò piano, guardando i documenti davanti a lui, " non so se ho capito bene..." 

"E' semplice Blaine..." rispose suo padre, " io e tua madre abbiamo reso chiaro quello che pensiamo di questa storia, ma hai scelto di non ascoltarci".

Douglas Anderson era una figura imponente, la voce profonda e gli occhi, nocciola , severi.

Blaine cercò di ricordare il tempo prima... prima di adesso... in cui le cose andavano bene ed erano stati felici... ma non ci riusciva.

Sua madre si morse le labbra e Blaine sapeva che lei non era d'accordo con suo padre, ma che non avrebbe mai detto nulla contro di lui.

"Mi state dando un ultimatum?" sussurrò Blaine.

"E' l'unico modo che pensiamo possa servire a comunicare con te" rispose il padre in tono severo.

"Papà non è come se potessi cambiare" gli occhi di Blaine si riempirono di lacrime, ma si trattenne rifiutando di piangere, " sono gay... questo è quello che sono".

"Allora... hai fatto la tua scelta".

Douglas sembrava deluso e sconfitto... due parole che Blaine non avrebbe mai pensato di poter associare a suo padre.

"E così sia allora... "

I suoi genitori si alzarono, rigidi, ed il padre aspettò che sua madre uscisse dalla stanza prima di parlare di nuovo.

"Hai fino alla fine di quest'anno scolastico per trovarti un posto in cui vivere... ti suggerisco di usare il tuo tempo con saggezza".

"E l'NUY?" Blaine non aveva idea di come fosse riuscito dire questo parole, la bocca ormai completamente secca.

"Se vuoi andare all'NYU, Blaine, devi trovare un modo per pagartela da solo".

Blaine annuì, non fidandosi di parlare.

Suo padre esitò prima di dirigersi verso la porta, poggiando con leggerezza  una mano sulla spalla di Blaine, poi se ne andò.

Blaine guardò in silenzio i documenti davanti a lui.

Erano documenti su informazioni bancarie rivedute e del suo fondo fiduciario... ma tutti dichiaravano una sola cosa.

Blaine Anderson, a meno che non fosse disposto a rinnegare la sua sessualità, sarebbe stato diseredato il giorno dopo il suo diploma al liceo.

Aveva fatto diciotto anni solo qualche mese prima e Blaine non sapeva se essere o meno grato ai suoi genitori di non averlo semplicemente cacciato di casa.

Non avrebbe avuto soldi e nemmeno un posto in cui vivere.

Nessun modo per andare all'NYU quell'autunno e nessun piano alternativo.

Blaine spinse tutti i documenti sul pavimento, respirando a fatica per trattenere il dolore e l'angoscia.

Avrebbe trovato un modo.

Era Blaine Anderson della Westerville Anderson, dannazione.

Non avrebbe lasciato che questo lo spezzasse.

Non avrebbe dato nessuna soddisfazione ai suoi genitori.


Kurt Hummel era immobile.

La mano di suo padre molle nella sua ed il suono lamentoso della macchina all'angolo, che controllava i parametri vitali di suo padre, rimbombava nelle sue orecchie.

Dopo un attimo, sentì Carole singhiozzare... ma lui non riusciva a muoversi.

Non era nemmeno sicuro di come stesse ancora respirando.

Non sapeva di poter provare questo tipo di agonia.

Percepì Finn alzarsi per aiutare sua madre a sedersi sulla stessa sedia, li accanto, che usava di solito.

Tutti e tre erano stati accanto a suo padre per due giorni a causa del secondo attacco cardiaco e del successivo infarto.

Non c'era nulla che i dottori potessero fare se non evitare che soffrisse ed aspettare.

Aspettare che Burt Hummel smettesse di aggrapparsi alla vita.

Kurt pensava che avrebbe pianto quando sarebbe successo... quando alla fine suo padre sarebbe scivolato via da lui... invece rimase completamente impietrito.

Il dolore che stava provando era troppo profondo.

Non dimenticherò, promise, guardando il corpo senza vita di suo padre sul letto davanti a lui... mi prenderò cura di loro.

Si alzò, lasciando la mano di suo padre riluttante, girando attorno al letto, per andare da Carole, unendosi alla sua famiglia in un abbraccio a tre.

Erano solo loro ora... e Kurt era determinato a mantenere la sua promessa e rendere suo padre fiero.


Blaine era ormai a corto di tempo.

Aveva solo un mese e nessuna soluzione.

Non aveva nemmeno nessuna possibilità di andare a New York per non parlare di un piano per trovare un lavoro e pagarsi le spese.

Non era riuscito ad avere nessuna borsa di studio e nessun contributo federale... perché era un Anderson e sia la NYU che il governo non sapevano cosa significasse essere stati diseredati.

Era per questo motivo che era finito a casa del suo migliore amico Wes, che spulciava accuratamente tutti i suoi documenti finanziari, alla ricerca di qualche scappatoia.

Wes era al suo secondo anno alla Ohio State ( grazie ai corsi avanzati ed ai crediti guadagnati al liceo, qualcosa che anche Blaine aveva fatto) di giurisprudenza e stava facendo un internato presso lo studio di famiglia.

Blaine non aveva idea di cosa si aspettavano di trovare su quei documenti che non aveva già notato lui.

I suoi genitori aveva organizzato l'intera facendo abbastanza rigorosamente.

"Hai pensato a chiamare Cooper?" volle sapere Wes, una volta che Blaine gli aveva spiegato tutta la situazione.

Cooper era il fratello maggiore di Blaine, molto più grande di lui, ed aveva lasciato la città per trasferirsi a LA, il giorno stesso che aveva compiuto diciotto anni, lasciando a casa Blaine ad otto anni, senza mai voltarsi indietro.

Si era fatto sentire occasionalmente, ma Blaine lo aveva cancellato dalla sua vita anni prima.

"Ha reso chiaro di non voler avere nulla a che fare con me, Wes" mormorò Blaine, "non è un'opzione".

Wes alzò le mani in segno di resa.

"E questo cos'è?" disse Wes afferrando un documento composto da 3, 4 fogli .

Blaine guardò il suo amico , che in quel momento era seduto alla sua scrivania nella sua stanza alla Dalton.

"Questo cosa?" chiese Blaine.

"Questi documenti che menzionano qualcosa circa un fondo fiduciario lasciato da tua nonna" disse Wes, " l'ho trovato infilato tra alcuni documenti dei conti di tua madre".

Blaine non ricordava di aver visto quei documenti, ricordava solo di aver gettato quella cartella sul pavimento a causa della rabbia contro i suoi genitori.

Doveva averli raccolti e sistemati e poi nascosti.

"Un fondo lasciato da mia nonna?"  Blaine si alzò ed attraversò la stanza per poter sbirciare sopra la spalla di Wes.

Esaminò i documenti e poi sospirò.

"Non serve a nulla... non posso averli prima dei 25 anni.."

Wes sfogliò le pagine per finire di leggere e poi si fermò.

"A meno che..."

"A meno che cosa?"

"A meno che tu non presenti un certificato valido di matrimonio" rispose Wes, leggendo il resto del documento, " puoi accedere ai tuoi soldi subito se dovessi farlo"

"Sei serio?" esclamò Blaine.

Il cuore gli batteva forte.

Potevano aver trovato la soluzione?

"Ma sono gay... lo capiranno subito che è un imbroglio che mi dovessi presentare con una moglie.

E' per questo che tutto è cominciato".

Wes sorrise.

"Le norme del fondo fiduciario non ti impongono di sposare una donna, Blaine".

Blaine poté sentire un sorriso formarsi lentamente sul suo viso, e la speranza crescergli in petto.

Aveva appena trovato la soluzione... la risposta a tutti i suoi problemi.
"Ce l'abbiamo fatta" sussurrò.

"Solo una domanda..." continuò Wes, " Chi sposerai?"


Era passato quasi un mese dalla morte di suo padre.

Il funerale era stato difficile per tutti.

Carole aveva lasciato tutto nelle mani esperte di Kurt che aveva pensato anche ai fiori. 

Contro ogni buon senso, Kurt aveva lasciato che fosse Carole a scegliere l'abito  per suo padre, rabbrividendo quando lo vide con la solita camicia di flanella ed i jeans, un cappello da baseball sulla testa.

Era difficile pensare che suo padre non si sarebbe alzato, cominciando a parlare e a scherzare sul motivo per cui tutti erano li.

Kurt aveva dovuto mettere via tutti questi pensieri... aveva cosa più importanti su cui concentrarsi.

Mantenere il controllo era il solo modo di vivere per lui. 

Avrebbe fatto tutto quello che poteva per andare avanti.

La vita era tornata lentamente ad una parvenza di normalità.

Carole tornò al lavoro.

Finn e Kurt tornarono a scuola e di pomeriggio aiutavano in officina ora che erano a corto di personale.

Fu così che Kurt scoprì i loro problemi.

Suo padre non aveva lasciato un testamento e l'assicurazione sulla vita era servita per pagare i costi del funerale ed i conti ospedalieri ( anche se non li aveva coperti del tutto ).

Fu solo quando si mise a controllare i libri contabili dell'officina e a controllare la situazione economica familiare che Kurt si rese conto di quanto fossero in difficoltà.

Lo stipendio da infermiera di Carole era discreto ed insieme alle entrate del negozio di suo padre riuscivano, di solito, ad arrivare a fine mese.

Con la morte di Burt, l'aumento delle spese e la maxi rata dell'ipoteca dell'officina, Kurt non aveva idea di cosa avrebbero fatto.

Senza le entrate dell'officina, Kurt sapeva che non avrebbero potuto pagare i conti perché Carole non guadagnava abbastanza.

Kurt sospirò.

Sentì un forte mal di testa formarsi dietro gli occhi a causa di tutto lo stress.

Aveva avuto molti mal di testa dalla morte di suo padre... troppe giornate fino a tarda notte in officina, poco sonno e poco tempo per fare i compiti durante il giorno.

Si sentiva come se fosse costantemente ferito... un nodo allo stomaco così stretto che a volte pensava di essersi ammalato.

Strinse i denti ed elaborò un piano.

Avrebbe lasciato la scuola... mancava solo un mese alla fine dell'anno scolastico.

Avrebbe fatto richiesta per potersi diplomare in anticipo o avrebbe fatto l'esame da privatista o altro..

Carole avrebbe potuto chiedere un prestito alla banca per poter pagare la maxi rata dell'officina.

Aveva mandato una lettera per annullare la sua audizione alla Nyada... non c'era nessuna possibilità per lui di andare a New York ora.

Lui e Finn avrebbero potuto lavorare a tempo pieno in officina durante l'estate così poi Finn e Rachel sarebbero potuti andare a New York insieme in autunno.

In qualche modo avrebbero capito.

Aveva però dimenticato cosa si diceva dei buoni piani. 


"E' impossibile" mormorò Blaine, cancellando un altro nome dalla lista, "non troverò mai qualcuno disposto a sposarmi".

Gemette, battendo la testa sulla scrivania davanti a lui.

"Mi dispiace" disse Wes, dandogli una pacca sulla spalla.

Blaine aveva solo una settimana prima di diplomarsi, una sola settimana per trovare qualcuno da sposare .

Non è che Blaine poteva farsi vedere e dire di essere sposato con qualcuno.

Doveva mostrare un certificato di matrimonio valido... il che significava dover andare in un altro Stato dove il matrimonio gay era legale .

Oltretutto avevano capito che, anche se una parte del fondo sarebbe stato svincolato, le sue disposizione gli imponevano di essere sposato per almeno un anno prima di poter accedere a tutto il lascito.

Per i primi dodici mesi, poteva usufruire solo degli interessi... anche se, visto l’ammontare di tutto il fondo fiduciario, erano più che sufficienti a soddisfare tutti i suoi bisogni.

Trovare qualcuno disposto a sposarlo si stava rivelando più difficile di quello che pensava, soprattutto visto che la maggior parte dei ragazzi che Blaine conosceva erano tutti abbastanza giovani e non desiderosi di sposarsi.

“Senza un annuncio, penso che non avremo fortuna” mormorò Wes .

Blaine sorrise, l’idea perfetta stava prendendo piede...

“Stavo solo scherzando Blaine usignolo”

“No... è perfetto... “ 

Blaine si mise quasi a cantare per la gioia.

“Cercheremo un attore... gli promettiamo una fetta del fondo, concordando per l’annullamento del matrimonio dopo un anno o qualcosa di simile” disse saltellando sulla sedia, pieno di nuova eccitazione.


I piani di Kurt si sgretolarono completamente.

Carole non aveva ottenuto il prestito.

Aveva anche rifiutato la sua idea di lasciare la scuola visto che mancava davvero poco alla fine.

I conti dell’ospedale si stavano ammucchiando, Kurt non poteva nemmeno immaginare come li avrebbe pagati se fossero arrivati gli avvisi. 

Avevano meno di tre mesi prima che arrivasse la maxi rata dell’officina e nessun modo per pagarla.

Chiuse gli occhi stanchi, sospirando, poi si diresse verso il lavandino per lavar via tutto il grasso dalle mani.

C’era uno specchio sul lavandino e se Kurt non fosse stato così esausto, probabilmente si sarebbe spaventato del suo riflesso.

Quasi non si riconosceva più, così come facevano anche tutte le persone accanto a lui; ma non aveva la forza di importarsene.

Aveva praticamente lasciato il glee club, dedicando tutto il suo tempo ai compiti e all’officina.

Kurt aveva insistito che Finn continuasse col glee club ed erano andati alle Nazionali, vincendole.

Rachel e Mercedes avevano cercato di rimanere in contatto con lui, ma aveva sempre rifiutato di vedersi fuori la scuola... aveva cose più importanti da fare che andare a fare spese o parlare di bei ragazzi.

Se avesse sentito parlare Rachel ancora una volta della sue audizione alla Nyada e di come avesse distrutto il loro sogno di andare a New York insieme... si sarebbe di sicuro messo ad urlare.

Il nodo allo stomaco si strinse ancora di più. 

Ormai mancava una settimana... si sarebbe diplomato ed avrebbe potuto lavorare a tempo pieno... forse poteva anche trovare un secondo lavoro.


“Chi è il prossimo?” chiese Blaine a Wes, sbadigliando.

Avevano incontrato candidati tutto il giorno... la maggior parte attori, grazie alla brillante idea di Wes di fare delle “audizioni” per il ruolo di “marito di Blaine”.

Blaine aveva “prenotato” per loro una stanza inutilizzata della Dalton ed era bello sapere che non gli sarebbe costato nulla.

Sfortunatamente la maggior parte dei candidati non erano stati interessati quando avevano sentito che dovevano davvero sposarsi e che doveva durare per almeno un anno.

Alcuni avevano detto che avrebbero accettato solo per una cifra più alta, ma Blaine non voleva farlo a meno che non ci fosse davvero costretto.

“C’è solo un altro ragazzo” disse Wes, dirigendosi verso la porta; Blaine sperò tanto che fosse quello giusto.

“Kurt Hummel?” chiamò Wes per poi spostarsi per farlo entrare.


NOTE

Salve... sono froda... ho avuto il permesso da Slayerkitty di tradurre le sue storie, e dalla ex traduttrice, di riprendere questo account ... quindi aspettatevi altre sue storie.

La storia è divisa in 20 capitoli che pubblicherò uno a settimana ... come sapete ( almeno spero :P )... ho altre due storie in pubblicazione quindi per ora di più non posso fare... ma sarò puntuale tutti i Mercoldì ( solo oggi pubblico di Giovedì per problemi tecnici); se dovessero esserci problemi avviserò...

Spero la storia vi piaccia e ... BUONA LETTURA... e per chi volesse commentare... girerò tutto a lei... e nel caso rispondesse vi farò avere il suo commento.

Per ora è tutto...

Link del capitolo

http://scarvesandcoffee.net./viewstory.php?sid=6947&chapter=1
   
 
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