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Autore: darken_raichu    07/12/2017    1 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Draghia, Strada di Arceus, Territorio della famiglia Ryukah, 08/08/4783, circa le 15
«Questo è il confine.» Disse il Generale, osservando il Gruppo «Oltre questo punto comincia il Territorio dei Ryukah, quindi siete fuori da Fatia.»
Eelektross annuì. Poco oltre si trovava un vecchio edificio basso in pietra e legno. Un tempo doveva essere un posto di guardia, ma ora era abbandonato e cadente.
«Possiamo semplicemente entrare, giusto?» Chiese Raichu.
«Sì, costerebbe troppo mantenere un posto di guardia qui sul confine. Potete semplicemente passare e seguire la Strada di Arceus, e in qualche giorno sarete alla capitale.» Rispose il Generale «Sempre che non vi capitino incidenti. I Denti del Drago sono pericolosi. Spero che ciò che vi ho dato vi sia d’aiuto»
«Non si preoccupi, ce la faremo. La ringrazio, Lord Brim.» Disse Eelektross.
Il pokémon lasciò che Eelektross gli stringesse la zampa, poi diede un ordine e lui e i suoi soldati presero la strada del ritorno.
«Bene, ce ne siamo liberati. Adesso ascoltate, da qui in poi preparatevi, perché la Strada di Arceus diventa un continuo sali scendi. Avete fatto un po’ di Esperienza sui Colli, ma le montagne sono tutta un’altra cosa, e ve ne accorgerete appena superemo le ultime colline.»
Raichu annuì, imitato dal resto del Gruppo. Con la coda dell’occhio guardò Luxray. Aveva una benda sull’occhio, gentilmente donatagli dal Generale, e il suo orecchio era bendato, ma per il resto sembrava essersi ripreso. Però era diventato più taciturno di quanto già non fosse prima. Si chiese se si sarebbe ripreso presto.
“Forse avremmo dovuto davvero lasciarlo a Fatia.” Pensò Raichu, poi si sgridò per aver fatto un simile pensiero.
Per pensare ad altro mentre riprendevano a marciare, guardò il Draak, che ormai era grande meno della metà rispetto a quando erano partiti. Si chiese dove fosse la fonte del fiume, e quanto grande fosse. Sapeva che era a Draghia, ma dato che il fiume era così grande, non poteva avere una fonte piccola.
“Forse nasce da un lago.” Si disse.
Per un ora circa proseguirono, salendo e scendendo lungo la Strada di Arceus. Certe volte giravano intorno alla base di una collina, abbandonando il Draak. Altre volte, la strada si inerpicava sul fianco pietroso, un fianco a strapiombo sopra le scroscianti acque azzurre. Anche la larghezza della strada variava di conseguenza: dalla sua dimensione normale poteva stringersi, tanto che arrivarono ad un punto in cui al massimo sarebbe passato un carretto, non certo i grandi carri che altre volte potevano percorrerla anche affiancati.
Poi il paesaggio cominciò a cambiare. Gli alberi cominciarono a farsi più radi, mentre la strada scendeva verso il basso. E improvvisamente, si trovarono in una valle.
Alla loro destra, i colli continuavano verso nord ovest. A sud, il Draak scorreva deciso intersecando la valle, seguendo la Strada di Arceus.
Ma la Strada stessa dopo un po’ cominciava a salire. Davanti a loro si trovavano i Denti del Drago. Le montagne erano alte, rocciose, ripide. Si alzavano dritte proseguendo verso il cielo, fino a toccare le nuvole. In cima Raichu scorse il bianco di ghiaccio e neve. E la Strada di Arceus andava proprio di là, salendo per un passaggio alla base di due di esse.
Eelektross le indicò con un dito «Quello è il Monte Zekrom, e quello il Monte Reshiram. Si dice che quando si passa di lì si è davvero a Draghia, mentre i colli prima sono solo un preludio.»
Raichu e gli altri cominciarono quindi a camminare. Più si avvicinavano, più i Denti si facevano imponenti. E prima che se ne accorgessero furono alla base, e stavano cominciando a salire per il passo. Era molto più ripido di quanto non fosse sembrato dalla distanza. E molti di loro, soprattutto Draak, cominciarono a fare fatica.
Eelektross si girò a guardare ed annuì. Senza dire una parola fluttuò verso il Drago e lo aiutò a salire, facendogli da appoggio.
«Gentile da parte tua.» Disse Raichu.
«Non è gentilezza.» Rispose Eelektross «Semplicemente voglio arrivare alla prossima città prima che faccia buio. Fuori, non si sa mai chi rischiamo di incontrare.»
 
Il Persian fissò i dieci Pokémon che aveva con sé, oltre ovviamente al Ditto.
«Ci siamo.» Disse, puntando il dito verso il Gruppo «Questa notte, li attaccheremo e finalmente otterremo il riconoscimento. La faremo pagare a Florges e i suoi compagni. Per tutti quelli che non ce l’hanno fatta, gliela faremo pagare.»
Gli altri annuirono. Si vedeva che erano infuriati, ma anche preoccupati. Grazie soprattutto a Riolu e i suoi segnali, erano riusciti a recuperare il tempo perso per curarsi e dare istruzioni a quelli che volevano tornare indietro. Il Gruppo era stato attaccato, a quanto pareva. Meglio per loro, avevano chiuso lo svantaggio.
“Questa notte sarà il nostro momento.” Pensò Persian “E finalmente sarà nostro.”
 
Da qualche parte a Fatia, 08/08/4783, circa le 15
«Fa male! Fa male!» Gridò Florges, stringendosi il braccio, che tremava tremendamente.
«Mi dispiace Florges.» Rispose Shiinotic, lasciandolo andare interrompendo l’Aromaterapia «Ma non so cosa dirti. Abbiamo provato qualunque cura, ma il braccio non vuole saperne di funzionare.»
«Com’è possibile?» Chiese la pokémon, fissandolo «Non può avermi fatto così male.»
«Invece è così. Hai bloccato un impatto tremendo, e questa è la conseguenza. Sinceramente, forse faremmo meglio a…»
«No!» Disse la Florges «Guarirà, lo so. Non c’è bisogno di fare scelte estreme.»
«Florges…» La Pokémon scosse la testa e Shiinotic sospirò «D’accordo, d’accordo, se te la senti tu, non sarò io a costringerti.»
La pokémon annuì e fissò ancora il braccio, su cui si vedeva bene il segno di una bruciatura dove la coda del Raichu l’aveva colpita.
«Adesso riposati.» Suggerì Altaria «Visto che ti hanno scoperto, tu e tutti quelli della Gilda che fanno invece parte dell’Organizzazione dovete andarvene per primi.»
«Ho già detto tutto a Floette, sarà lei ad occuparsi di tutto. Ormai saranno già pronti ad andarsene. Io parto.»
«D’accordo, il cerchio di teletrasporto è già…»
«No, vado a Draghia. A prendere quel Raichu.»
«Florges, no!» Esclamò Shiinotic «Credi davvero di poter vincere contro tutto il Gruppo in queste condizioni?»
«Sto bene!»
«Certo, si vede.» Disse lo Shiinotic, sospirando «Devi riposarti e…»
«Voglio andare a Draghia. Sarò io a catturare quel Raichu, e non sarete voi ad impedirmelo.»
Shiinotic fece per replicare ancora, poi scosse la testa «Come vuoi. Ti faccio preparare il cerchio per Draghia, per non farti perdere tempo. Però devi anche convincere i capitani di quel posto. Sei sicura di farcela?»
«Non preoccuparti, non sono certo una a cui è facile dire di no.» Rispose la pokémon, sorridendo.
«Va bene, va bene, dirò che ti ho mandata io se i piani alti faranno storie. Con un po’ di fortuna, non se la prenderanno. Vuoi che Floette e Sylveon vengano con te?»
«No, in mia assensa sono loro che devono fare il mio lavoro.» Disse Florges «E poi questa è una faccenda personale.»
Shiinotic deglutì. Sarà anche stato lui il Capitano in Comando di Fatia, ma Florges era comunque spaventosa.
 
Da qualche parte a Draghia, 08/08/4783, circa le 16
«E così anche quelli di Fatia hanno fallito, eh?»
«Sei sorpreso? Il Gruppo è sopravvissuto fin qua, sono una bella sfida, no?» Chiese il secondo Capitano.
«Poco importa.» Disse il terzo «Ci libereremo di tutti loro comunque. Vogliamo andare con la strategia classica?»
«Credi che ci cascheranno?» Chiese il primo.
«Assolutamente.»
«Allora procediamo pure.» Replicò quello «Prepara tutti i pokémon che ci servono, e vediamo di concludere questa storia.»
In quel momento Florges, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, alzò la mano «Lascerete partecipare anche me, dico bene?»
«Purché tu non sia d’intralcio, sì. Ma vedi di comportarti bene ed eseguire gli ordini.»
«Mi sta bene tutto, basta che possa occuparmi del Raichu.»
«Avrai il tuo turno, Florges.» Disse una voce alle loro spalle «Ma questo è il mio territorio, qui tu sei un’estranea ed è giusto che te ne ricordi.»
Florges si girò e chinò il capo «Generale, io…» Iniziò, ma lo sguardo del pokémon bastò a zittirla.
«Non aver paura.» «Non ti preoccupare.» «Non hai fatto nulla.» Dissero le tre teste del Pokémon.
L’Hydreigon era semplicemente terrificante. Più snello di altri esemplari della sua specie, le sei ali sulla schiena lo facevano apparire molto più grandi di quanto già non fosse. E le due teste laterali, quando parlavano, lo facevano con voce sibilante e suadente, come se stessero convincendo qualcuno a fare una passeggiata, anche quando parlavano delle cose più atroci.
«Generale, ha intenzione di unirsi a noi?» Chiese il Primo Capitano.
«Vorrei, ma la guerra della Valle Interna è più importante. Se riuscissimo a dare la spinta decisiva, dopo anni di conflitto, potremmo finalmente concludere il tutto.»
«Come desidera, Generale Gond, sono certo che non la deluderò.» Rispose l’altro.
«Ottimo.» Rispose quello girandosi «Il Signore della Guerra mi aspetta, non posso farlo attendere. Ah, e, se per caso uno di loro dovesse sopravvivere, portatemelo.»
«Sì signore ma… Perché?»
«Beh, Hydo e Rigo hanno fame, dico bene?» Chiese, fissando le due teste più piccole.
«Cibo.» «Nutrimento.» «Rende più forti.» «Rende più potenti.»
«Sentito?»
Il Capitano rimase un momento interdetto, poi annuì «Sì signore… Sì, certo.»
Gond sorrise e si allontanò, compiaciuto. Florges non riuscì a trattenere un brivido.
 
Fiume Draak, 08/08/4783, circa le 20
«Ci siamo.» Disse Crult «E a quanto pare il Cinccino non mentiva.» Aggiunse, indicando le lente volute di fumo che si sollevavano da un accampamento pirata, probabilmente dalle cucine. Marsh le guardò, cercando di capire quanti potessero essere i pirati.
La Forca dell’Alakazam era un luogo particolare. Un promontorio che si estendeva nel Draak, creando un riparo naturale. A formarlo erano una stretta lingua di roccie e una sola, grande roccia che si ergeva per un centinaio di metri d’altezza, abbastanza unica nel mezzo delle piane di Espia. Si poteva perdere, visto che era sul lato lontano dalla Strada di Arceus in un punto in cui la Strada deviava leggermente per entrare in una città. Ma percorrendo il fiume la Forca era un punto che non si poteva perdere.
Il nome lo prendeva dalla forca di legno che si riusciva a scorgere sulla cima. Le storie dicevano che un pirata, il terribile Alakazam, nella vita avesse raccolto tesori incredibili, e usasse quella forca per uccidere i capitani delle navi catturate. Quindi quando avevano catturato lui gli avevano fatto fare la stessa fine. Però nessuno era mai riuscito a trovare il suo tesoro, che ancora adesso era il sogno di chiunque cercasse tesori.
Ma quello che interessava loro ora non era un tesoro ma una testa.
«Ascoltate bene, il piano è chiaro. Lickylicky e i Non Allineati attaccano per primi, per costringere il nemico alla fuga. Poi entriamo in scena noi. La testa di Staraptor è quello che conta, non importa se la prendiamo noi o loro.» Disse Crult. Rose e Simipour annuirono, poi Simipour si gettò in acqua per tornare a nuoto verso le altre navi, per sicurezza ancorate più lontano, e passare gli ordini.
In attesa dell’attacco di Lickylicky e gli altri, Crult, Rose, Marsh, e il resto della ciurma della Pokémon rimasero in attesa.
“Forza…” Pensò Marsh, guardando la costa “Forza…”
Poi improvvisamente un gruppo di navi sbucò accanto a loro e avanzò verso la Forca. La nave di Lickylicky in testa, sfruttarono l’effetto sorpresa per entrare nel porto nascosto. Un paio si fermarono, probabilmente dopo aver trovato una trappola. Una colpì qualcosa di ben più pericoloso, perché si piegò e cominciò ad affondare. I pokémon a bordo volarono via, o si gettarono in acqua. Crult annuì. Era per questo che aveva fatto andare prima i Non Allineati. Lickylicky probabilmente lo sapeva, ma aveva accettato lo stesso. Degli altri, Marsh non avrebbe saputo dire, visto che li aveva scorti solo di sfuggita.
Le grida e i boati indicavano chiaramente che lo scontro era cominciato. Crult attese un po’, poi sorrise «Eccolo là.» Disse, puntando il tentacolo verso una nave che era sbucata dall’altro lato della Forca e stava cominciando a manovrare per portarsi in salvo. Una seconda e una terza la stavano seguendo.
«Sta abbandonando i suoi?» Chiese Marsh.
«Staraptor è un bravo combattente, ma non all’altezza di gente come me Lickylicky, ciò che lo rende pericoloso è la sua abilità strategica. Infatti come vedi ha pensato giustamente che gli conviene di più fuggire piuttosto che restare ad affrontare i Non Allineati. L’idea era giusta, se loro fossero i soli ad attaccare, ma ha fatto i conti senza l’oste.»
A quel punto, Crult sorrise e si girò «Dai il segnale Rose, e preparatevi ad avanzare! Dobbiamo prenderlo e farlo fuori!»
Rose annuì e scagliò verso il cielo tre Fangobombe, che eplosero poco a destra della nave in volute viola. Indicavano il numero delle navi da inseguire.
Subito dopo la nave spiegò le vele. Uno Swanna salì verso di esse e cominciò a scagliare Ventoincoda, mentre ai piani inferiori dieci coppie di remi uscivano e cominciavano a muoversi, dando ancora maggior velocità alla nave.
Le navi di Staraptor, sorprese dalla nave di Rose e, dietro di essa, da altre, cominciarono a far manovra per virare a sud. Marsh fissò Crult, che sorrise. Per loro era tempo guadagnato per chiudere la distanza.
Marsh invece deglutì.
Le navi si fecero più vicine, ed era ormai chiaro che non avrebbero fatto in tempo ad allontanarsi. Nonostante le grida Marsh riusciva solo a sentire il battito nervoso del proprio cuore e il vento sul volto.
Tu-thum.
Le navi ormai erano a distanza di attacco.
Tu-thum.
Un Fulmine volò verso di loro dalla nave nemica, solo per essere fermato da un Fuocobomba proveniente da uno dei marinai dietro di loro. A quel punto, cominciò la pioggia di colpi. Attacchi speciali di ogni tipo piovvero su di loro, a cui tutti i Pokémon presenti sul ponte, incluso Marsh, dovevano rispondere allo stesso modo se non volevano essere affondati.
«Dateci dentro!» Gridò Crult, lanciando un Bollaraggio che bloccò un Fuocobomba.
Tu-thum.
La loro nave aveva affiancato una delle tre, con uno scricchiolio di legno e una pioggia di scheggie. Crult lanciò un grido, e l’abbordaggio ebbe inizio.
Marsh deglutì di nuovo, mentre gli scontri cominciavano. Con la coda dell’occhio vide le altre navi venire abbordate a loro volta, anche da più navi.
Poi l’adrenalina cominciò a montare. E si lanciò in avanti.
 
Normalia, Drakonia, 08/08/4783, circa le 20
“Non mi piace.” Pensò Zangoose, guardandosi intorno. Tecnicamente, gli era stato detto che poteva andare in tutta libertà ovunque nel palazzo ducale e a Drakonia. Tuttavia, si sentiva oppresso in quel castello e in quella città. All’inizio, aveva pensato fossero le statue nere che si incrociavano ovunque, o la puzza di fumo che saliva dai campi d’addestramento.
Ma adesso capiva che c’era qualcos’altro.
“Mi stanno seguendo.” Si disse, continuando a camminare come nulla fosse nel corridoio che conduceva alla camera di Lord Stout “E da parecchio. Due… No, tre.”
Arrivato alla camera, si guardò intorno ma non vide nessuno. Bussò alla porta, ma non ottenne risposta.
“A ben pensarci, dove sono le guardie?” Si chiese.
Si girò e cominciò a camminare verso il piano inferiore. Stava cominciando a scendere le scale quando incrociò Tauros.
«Tauros, hai visto il Duca?» Chiese a bassa voce.
Tauros scosse la testa, con fare altrettanto circospetto, e si avvicinò al suo orecchio «A tal proposito, una decina delle mie guardie sono sparite nel nulla. Non mi piace Zangoose, dobbiamo andar via di qui.»
Zangoose deglutì. La faccenda era seria «Io cerco il Duca. Non credo che Lord Darm gli farebbe qualcosa, ma c’è qualcosa che non va. Mi stanno seguendo.»
«Lo stesso per me. Probabilmente li incrocerai scendendo le scale.»
«Ascolta, facciamo così. Vai in camera tua, e passaci un po’ di tempo. Poi esci e fai preparare i tuoi soldati per la partenza più in fretta che puoi. Se le cose si mettono male, potremmo doverci aprire la strada a forza, e in quel caso dubito avremo qualche speranza. Ma meglio almeno avere la possibilità di fuggire. E…» Il pokémon sospirò «Per favore, cerca di portar fuori anche Lopunny. Se c’è qualcuno che voglio esca da qui vivo, è lei.»
«Sai che lei direbbe lo stesso di te.»
«Sì, ed è per questo che voglio dirlo per primo.» Rispose Zangoose.
Tauros annuì poi alzò la voce «Bene, e che la pace di Arceus sia con te, Zangoose.»
«E con il tuo spirito.» Rispose il pokémon, cominciando a scendere. Non si diresse direttamente verso lo studio del Duca, ma deviò un paio di volte, per far perdere i suoi inseguitori. Sorrise quando, dopo essersi nascosto dietro una statua, vide tre pokémon superarlo. Aspettò che sparissero dietro un angolo e ritornò sui propri passi.
Arrivato allo studio del Duca di Drakonia, notò che non c’erano soldati davanti alla porta. Sorridendo per il colpo di fortuna si avvicinò silenziosamente.
Non aveva vere prove per dire che il Duca stava facendo qualcosa di sbagliato, ma d’altra parte la situazione era troppo anomala. Perciò, non si sentì in colpa ad appoggiare l’orecchio alla toppa della porta, l’unico punto da cui si poteva ascoltare quello che avveniva dall’altro lato.
Quello che sentì gli fece gelare il sangue nelle vene.




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200 Capitoli. WOW. Beh, grazie a tutti per essere rimasti qui per tutto questo tempo. E grazie anche a chi è salito fin qui solo di recente, recuperando questa montagna di fanfiction. Grazie a tutti, lettori di PM, di EFP o di Central. Non è stato un anno facile per Pokémos, molti impegni hanno portato via molto del tempo che potevo dedicare a questa FF, ma sono contento di sapere che ancora adesso ci sono tanti lettori pronti a recensire, o almeno a leggere, la mia storia.

Grazie a tutti per i commenti e grazie a tutti per la vostra presenza. Senza di voi, Pokèmos non sarebbe qui. Ma per merito vostro c'è e ci sarà ancora per molto tempo. A presto. E grazie ancora.
  
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