Capitolo 20
Regina sorrise nel vedere cosa Emma, nel momento della
disperazione era riuscita a fare. La donna infatti aveva trovato dentro di sè la forza di aprire un portale.
Emma si girò verso Regina e la guardò negli occhi. Il
sindaco le donò un sorriso e annuì, come a volerle fare intendere che lei
riponeva totalmente la sua fiducia in lei.
“Dove credi di andare!” chiese la voce arrabbiata
dell’anti salvatore, che alzò la mano pronto ad attaccare, ma Regina, riuscendo
a trovare la forza per alzarsi in piedi, gli si buttò contro, colpendo il
nemico allo stomaco con il gomito. “A lui ci penso io, vai Emma!”
Emma non se lo
fece ripetere due volte e voltandosi, entrò nel portale, il quale si chiuse
immediatamente. L’ultima cosa che sentì fu il no arrabbiato di quell’essere e
l’urlo di dolore di Regina. Pensò
intensamente a quando voleva comparire, sperando di riuscire a compiere la
missione, prima che il cambiamento temporale la colpisse e rendesse vane tutte
le speranze che erano state poste in lei.
L’essere incappucciato si trovava davanti alla gabbia
di Tremotino, il quale guardava il suo avversario con
aria preoccupata, in quanto egli era riuscito a impossessarsi del suo pugnale e
ora lo stava tenendo in pugno, ordinandogli di avvicinarsi alle sbarre della
prigione. Quasi mai il signore oscuro aveva avuto paura. Sapeva che senza un
miracolo non si sarebbe salvato.
Il nemico alzò il braccio pronto ad uccidere il signore
oscuro, ma proprio quando Tremotino si vide passare
l’intera vita davanti agli occhi e perdette la speranza di rincontrare il
figlio Bealfire, un portale magico si aprì e da esso,
poco prima che ne uscisse la salvatrice, un colpo di energia magica venne
scaraventato contro l’essere incappucciato, che cadde a terra perdendo la presa
sul pugnale.
Il suo avversario era parecchio arrabbiato per essere
stato interrotto, nell’acquisizione di quei poteri che in origine erano suoi.
“Me la pagherai!” urlò l’uomo lanciando il suo potere
oscuro verso Emma, la quale usò a sua volta la sua magia, per contrastare il
suo avversario. I loro poteri cercavano di avere la meglio l’uno sull’altro.
Sembrava come se i poteri giocassero a tiro alla fune, dove il bianco sembra avanzare
suo nero e viceversa. Passarono un paio di minuti così, ma Emma cominciava a
sentirsi stanca e il suo potere cominciava ad indebolirsi, mentre l’oscurità
avanzava verso di lei. Sembrava la fine, ma Emma non volle arrendersi. Era
l’unico modo per salvare Killian, Regina e la sua
famiglia e questo la spronò a cercare ulteriore forza. Pensò a tutto i bei
momenti passati con la sua figlia, con Henry e con Killian.
Pensò alla loro casa e a quello che significava, vivere insieme e costruirsi un
futuro insieme, un futuro che quell’essere aveva distrutto.
Sentì tutto l’amore che ella provava verso i suoi cari
e l’amore incondizionato che loro aveva dimostrato di provare verso di lei.
Questo sentimento andò a sostituire la rabbia e il dolore che provava per quanto
successo, perché sentiva che poteva farcela. Poteva ancora salvare il loro
futuro. La luce emanata dalla sua magia, aumentò di intensità, tanto che Tremotino dovette girarsi e coprirsi gli occhi per non
rimanere accecato. L’anti salvatore non potendo proteggersi gli occhi, sentì del bruciore dietro le palpebre, tanto
che dovette proteggersi, perdendo il controllo sui suoi poteri, l’unica cosa
che lo proteggeva dall’essere investito in pieno.
“Che diavolo sta succedendo?” disse una voce che Emma
temette di non udire più. La luce si affievolì fino a spegnersi e la donna si
girò subito verso la voce.
Davanti a sé si ritrovò tutti, Killian,
le due Regina i suoi genitori e persino la sè stessa
del passato di soli pochi minuti prima. Proprio come avevano fatto lei e gli
altri, anche loro erano scesi nelle segrete, quando la salvatrice aveva sentito
qualcosa che non andava grazie al pugnale del signore oscuro.
Guardò Killian sperando che
non si trattasse solo di un’allucinazione. Era vivo. Era riuscita a cambiare il
futuro triste e solitario a cui sarebbe andata incontro, ignara di chi fosse realmente.
“Killian!” disse con voce
tremante in un sussurro. La battaglia con l’essere incappucciato l’aveva
stremata e il suo desiderio di abbracciare l’uomo andò a quel paese, quando una
vertigine la colpì e le sue gambe cedettero.
Killian si apprestò ad afferrarla e la fece appoggiare la
schiena alle sbarre della prigione di Tremotino.
L’uomo, come tutti, aveva visto quella luce forte e
potente, come quella che Emma aveva sprigionato quando era stata uccisa da Gideon, ma si stupì quando vide una seconda Emma. Non era
difficile per lui capire che c’era stato un altro salto temporale da parte
della sua amata, ma non sapeva spiegarsi il perché.
Ma non fece nemmeno in tempo a porgere qualche
domanda, che vide la sua Emma, venire
risucchiata all’interno della seconda Emma.
“Cosa è successo?” chiese David, confuso come tutti.
“Se si viaggia nel tempo a poco tempo di distanza, i
due tempi tendono a sovrapporsi e unirsi!” disse Tremotino, spiegando quell’ultima cosa, perché di tutta
la storia anche lui ne sapeva poco.
Ma quella faccenda venne subito dimenticata quando
videro qualcosa che non si sarebbero aspettati di vedere.
L’essere incappucciato era a terra privo di sensi e con
il cappuccio scivolato dal capo, mostrando così ai presenti il suo vero
aspetto. Aveva un volto sfigurato, come
se la pelle del viso avesse incontrato delle fiamme. Il naso era quasi assente,
si potevano vedere infatti solo delle narici che gli permettevano di respirare
e il suo cranio pelato era ricoperto da simboli elfici tatuati, simboli che
Regina definì magici e che probabilmente usava per incantesimi specifici, dove
la sola magia non bastava e non era difficile comprendere e che questi erano
sinonimo di incantesimi estremamente potenti.
Regina vedendo quell’essere a terra svenuto, colse
l’occasione per mettergli il braccialetto che blocca i poteri al polso, ma fu
sorpresa quando il bracciale venne bruciato appena questo toccò la pelle del
nemico.
La donna si allontanò immediatamente per evitare
ripercussioni nel caso si svegliasse. Avrebbero dovuto fare qualcosa in quel
momento dato che avevano il coltello dalla parte del manico, ma si rendeva
conto che avrebbero dovuto imprigionare quell’essere in qualcosa di abbastanza
potente che riuscisse a contenere il suo potere e lei non conosceva niente di
così abbastanza potente.
“Emma cosa è successo, come hai viaggiato nel tempo?”
chiese Regina cercando di capirci qualcosa.
Emma sospirò e disse a grandi linee cosa era successo
e tutti rimasero sorpresi nel sentire il racconto.
“Quindi siamo tutti morti e tu hai aperto un portale
da sola, senza aiuto di strumenti?” chiese Regina, per sapere se aveva capito
bene.
La salvatrice annuì dopo di chè
fece una smorfia e portandosi una mano al ventre, chiamò a sé la magia. “Emma,
cosa c’è?” chiese Killian vedendo il suo volto
sofferente. I crampi erano tornati e sembravano più forti rispetto a quelli
dell’ultima volta. Le lacrime cominciarono a sfuggire dagli occhi della
salvatrice, la quale cercò di mettere maggiore magia sulla sua mano.
Regina si morse il labbro per quello che stava per
chiedere a Emma. Sapeva che era un azzardo, ma dato il loro vantaggio
sull’essere incappucciato e le condizioni della salvatrice, non potevano più
aspettare. Dovevano tornare a Storybrooke. “Emma, so
di chiederti molto ma…pensi di riuscire a creare un altro portale adesso?”
Killian guardò Regina perplesso e alzandosi in piedi per
fronteggiare la donna, disse arrabbiato “Stai scherzando spero? È esausta e in
dolore e tu le chiedi di usare ancora una tale quantità di magia?”
Regina alzò le mani e disse “Lo so…lo so che quello
che sto chiedendo è molto e nemmeno io voglio far affaticare Emma, ma guarda in
che situazione siamo, non troveremo mai un momento più adatto per tornarcene a
casa. Dobbiamo fare il viaggio di ritorno portandoci dietro quell’essere e sarà
molto difficile se quest’individuo sarà ben lontano da noi. Se invece andiamo
ora, eviteremo che faccia quello che Emma ha appena evitato!” disse Regina
determinata.
“Anche lui ha la capacità di aprire portali, cosa ti
assicura che non viaggerà nuovamente nel tempo per uccidere Tremotino
e la regina cattiva?” chiese Killian confuso.
Regina aprì il borsellino che si portava sempre dietro
e tirando fuori una boccetta con un contenuto rosso disse “Vedi questa? È una
pozione che ho creato con un pezzo di mantello del nostro “amico”. Se lanciato
nel portale durante il viaggio di ritorno, dovremmo riuscire a bloccare la sua
capacità di viaggiare nel tempo almeno per un po’!”
“Credi che funzionerà?” chiese Neve che nel frattempo
si era avvicinata alla figlia per darle il suo sostegno. Non voleva vedere Emma
partire, ma vedendo le condizioni della ragazza, sapeva che era meglio per lei
andare, dato che da quanto le avevano raccontato, nel mondo dal quale
provenivano vi erano cure più efficaci di quelle che poteva dare il loro mondo.
“è la prima volta che si fa una cosa del genere, ma
sono ottimista! Per essere sicura che un essere della sua potenza non possa
trovare un modo per aggirare l’incantesimo ho usato un capello di Emma, che
intensifica la difficoltà di sciogliere questo incantesimo.” disse Regina
“Inoltre non è che abbiamo altre possibilità. Emma non può continuare così, dovrebbe
tornare a casa il prima possibile e ricevere le cure necessarie e nel caso non
funzionasse, anche restando qui non
abbiamo la garanzia che quell’essere non faccia altri viaggi nel tempo, quando
noi non siamo nei paraggi. Anzi mi chiedo perché non l’abbia già fatto!”
Emma si aggrappò alle sbarre della prigione per
alzarsi e disse “Regina ha ragione. Dobbiamo tentare!”
Killian la guardò incerto. Sapeva che avevano ragione, ma
temeva per la salute della sua amata. Si era spinta troppo in quei giorni e sul
volto erano visibili i segni di quello che stava passando.
“Dovremo anche lasciare la spada. Se il mio
incantesimo funziona, sarebbe pericoloso portarla con noi, dato che in un modo
o nell’altro il nostro nemico potrebbe impossessarsene. Qui invece sarebbe al
sicuro e soprattutto non porterebbe cambiamenti al nostro futuro!” disse
Regina.
Killian annuì, dando fiducia all’incantesimo di Regina e,
prendendo la spada con la gemma rossa la consegnò a David.
Emma guardò Neve e David e accennò a un sorriso. Li
avrebbe rivisti fra poco, ma le dispiaceva dire addio a quella versione dei
suoi genitori. Li abbracciò entrambi e strinse forte a sé la madre, quando la
sentì singhiozzare.
“Ci rivedremo, mamma!”
disse Emma accarezzandole la guancia.
Regina si avvicinò ai Charmings
e alla regina cattiva e diede loro le
pozioni per dimenticare tutto e si raccomandò loro di bere, una volta che non
erano tutti e tre insieme. Non sapeva cosa avrebbe potuto fare la sua parte
cattiva, se dimenticando quanto successo, si trovasse ancora con i Charmings.
Emma guardò i suoi genitori ancora una volta poi
chiudendo gli occhi si concentrò e allungando la mano, cercò dentro di sé la
magia per aprire il portale.
Killian la vide cominciare a respirare pesantemente, mentre
il portale cominciava ad aprirsi e farsi sempre più grande.
“Ce la puoi fare love!” disse il pirata cercando di
darle forza.
Quando fu totalmente aperto, Regina usò la magia per
spedire l’essere incappuciato dentro al portale,
seguendolo subito dopo con Emma e Killian e lanciare
la pozione che gli avrebbe impedito di viaggiare nel tempo.