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Autore: MaraWP    08/12/2017    1 recensioni
~ Il tempo passa, le stagioni si susseguono senza tregua ed io, nonostante il tempo, non riesco a staccarmi da te ~
From the final of season 4
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi addormentai su di un divanetto scuro in fondo al laboratorio mentre Raven e Bellamy stavano continuando le loro ricerche sui server della navicella nella speranza di ricollegarsi alle informazioni trovate da mia madre nel computer di Becca. Avevo chiuso gli occhi solo per qualche minuto ma non mi accorsi di essermi addormentata così profondamente da non percepire nemmeno più i rumori metallici e fastidiosi che produceva la navicella, riuscendo forse dopo tanto tempo a recuperare preziose energie per il mio corpo. L'unica cosa che percepì fu il caldo di una coperta poggiata sopra di me, forse da Bellamy, per evitare che l'aria che usciva dalle bocchette di ventilazioni potesse farmi ammalare. Non so per quanto tempo rimasi lì, ma al mio risveglio non mi trovavo più nella stanza dei computer assieme ai miei due amici, bensì nella camera in cui avevo soggiornato i primi giorni che salì a bordo.

Mi avrà portato qui Bellamy” pensai, strizzando gli occhi per abituarli al buio.

Cercai con la mano l'interruttore della piccola luce posta al lato del letto, rimanendo per qualche secondo abbagliata dell'improvviso cambio di luminosità. Mi stropicciai gli occhi prima di aprirli, accorgendomi di non essere del tutto sola in quella stanza.

Hai dormito parecchio, pensavo non ti saresti più svegliata “ ammise Alycia, seduta su di una sedia al fondo del letto.

Trasalì alla sua voce, presa alla sprovvista. La guardai attentamente senza dire nulla, osservando le mani tremolanti che rigiravano tra loro un piccolo coltello da taschino dal manico in legno, molto simile al vecchio pugnale di Lexa.

Che ci fai nella mia stanza?” chiesi.
Avevo bisogno di fare due chiacchiere con te, lontano da occhi indiscreti”
Di cosa vuoi parlare?”
Intanto potresti cominciare col dirmi perchè la scorsa notte ti sei intrufolata nella stanza dell'infermeria “
Tu..mi...”
“ Se ti ho vista? Certo, ma eri già con un piede fuori dalla porta quando mi sono accorta di te”
Non volevo farti del male se è quello che stai pensando, stavo solo cercando di...”

Non feci in tempo a terminare la frase che mi ritrovai il suo corpo sopra il mio, con il coltello puntato alla gola mentre i suoi occhi si specchiavano nei miei, pieni di rabbia e frustrazione.

Non mi piacciono i giri di parole e soprattutto le bugie. Te lo richiedo, cosa facevi nella mia stanza?”
Io...non posso dirtelo, non ancora “
Non puoi...dirmelo? Forse non hai notato la situazione in cui ti trovi”
Pensi che se fosse una cosa da nulla starei qui a farmi uccidere?”
No, quindi dimmi quello che sai. Eligius non sarà così paziente con te come lo sono io”
L'uomo che ti sta facendo pedinare? Sono sicura che non riserverà un trattamento d'onore nemmeno a te “
Pedinare? Ma di che parli?”
Dimmi, da quando sei uscita dall'infermeria sei mai stata sola?”
Si...o meglio, lo credevo. I miei uomini erano sempre nei paraggi “
Be obbediscono agli ordini di Eligius ormai, scordati di avere degli alleati qui dentro. A parte me”
Tu? Ahah dopo averti fatta prigioniera e minacciata vorresti dirmi che stai dalla mia parte? Ti facevo più furba Clarke “ disse, allentando la presa su di me.
Puoi anche non credermi, ma ti accorgerai presto che Eligius non si fida di te “
Non ne vedo il motivo”
Il motivo è...” mi bloccai.
Qual è? So che mi stai nascondendo qualcosa, non costringermi a farti parlare”

Rimasi in silenzio osservando il suo sguardo interrogativo, pensando alla decisione giusta da prendere in un momento così difficile. Probabilmente non mi avrebbe mai creduto, come biasimarla, ma se ci fosse anche una piccola speranza di poterla convincere della veridicità delle mie parole allora quello era il momento giusto per dirle tutto.

Penso di conoscere la tua identità “
Come scusa? E' impossibile, noi non....”

Non finì la frase, abbassando lo sguardo come nel tentativo di ricordare qualche particolare che sembrava esserle sfuggito.

Tu sei la ragazza dei miei sogni,quella che da anni mi tormenta con le sue storielle impossibili !”
Io non so che cosa tu abbia sognato ma posso darti delle risposte se mi lascerai spiegare “
Da quando Eligius mi ha trovata non ho fatto altro che fare questi incubi, tutte le notti. C'è sempre questa ragazza di cui non vedo il volto che continua a chiedermi di tornare, mi chiama con un nome che non riconosco. Qualcosa tipo ...“
Lexa” dicemmo nello stesso istante.
Hai sognato anche la scorsa notte vero?”
Si...come lo sai?”
Parlavi nel sonno quando sono entrata nella tua stanza”
Allora saprai che ciò che mi tormenta non esiste, è tutta colpa della mia malattia”

Mi alzai dal letto, raggiungendola ai piedi della sedia su cui si era seduta, mettendomi in ginocchio di fronte a lei.

Dammi il coltello”
“ Che cosa vuoi fare?”
Mostrarti una cosa “

Allungò lentamente la mano porgendomi il coltello, rimanendo in attesa di una mia mossa. Feci un piccolo taglio nel palmo della mia mano, aspettando che il sangue fuori uscisse dalla ferita.

Che significa? Anche tu...anche tu hai il sangue nero?”
Si, ma non siamo malate, anzi. Questo sangue è l'unica cosa che ci ha permesso di sopravvivere alle radiazioni, lo possiedono solo i discendenti di Becca “
Becca...conosco questo nome. Credo di averlo sentito in uno dei miei sogni “
Ascoltami, so che ti sembrerà ancora più assurdo, ma non sei la persona che Eligius ti ha fatto credere, io conosco la verità “
Tu menti. Non sai nulla su di me “ disse, alzandosi di scatto dalla sedia.
Ti sbagli e posso dimostrartelo “
Come?”
Vieni con me al bunker stanotte e vedrai che quello che dico non è una bugia “

A notte fonda...

Alycia ed io avevamo aspettato il calar del sole prima di poterci muovere più liberamente all'interno della navicella. Passammo dalla sala macchine dell'astronave per poter uscire all'esterno senza attraversare il portellone principale, riuscendo a passare da una botola secondaria del vano motore. Camminammo in silenzio fino al bunker di Becca dove Raven, con un comando a distanza, era riuscita ad aprici la porta del garage, permettendoci così di entrare. Salì in fretta le scale per raggiungere il piano superiore, ma mi bloccai quando non sentì i suoi passi seguirei miei.

Dove stiamo andando?” chiese.
Nella mia stanza, è lì che c'è quello che voglio mostrarti. Non avrai paura ?” dissi, in tono di scherno.

Mi lanciò un'occhiataccia di ammonimento prima di tornare a seguirmi in cima alle scale. Entrammo nella camera, esattamente come l'avevo lasciata dall'ultima volta, avvicinandomi al piccolo mobiletto posto accanto al letto, rovistando all'interno del cassetto, trovando quello che stavo cercando.

Ecco” dissi, porgendole un foglio di carta.

Guardò quel foglio con sufficienza per qualche secondo, poi la vidi cambiare espressione. I suoi occhi ora sembravano credere a quello che stava osservando, ancora incapaci però di comprendere come tutto ciò potesse essere possibile.

Questa...sono io” disse, guardandomi.
Si”
Potresti avermelo fatto l'altra notte, come posso sapere se non stai mentendo”
Osservalo bene. Alcuni particolari sono differenti

Tornò ad osservare la foto, passando delicatamente il dito su quello che doveva essere, secondo lei, il particolare differente dalla realtà.

Questo punto sulla fronte...e anche quel vestito. Non li riconosco”
Perchè non li ricordi e perchè non sono gli indumenti che indossi ora”
Non sarà un disegno a farmi credere a tutto questo. Ammetti che quello che stai cercando di dirmi è alquanto inverosimile”
Vuoi altre prove? “ dissi scocciata “ allora posso dirti che hai tre tatuaggi, uno sulla spalla destra, uno sulla schiena e uno dietro al collo”

Mi guardò stupita, togliendosi subito dopo la giacca della divisa. Guardai il suo braccio, ora privo di copertura, senza però vedere il tatuaggio.

Non è possibile, avevi quel tatuaggio, non so cosa fosse di preciso ma lo ricordo benissimo. Una specie di clessidra divisa a metà, con ornamenti tribali”

Aspettò che finissi di parlare, poi si avvicinò alla porta del bagno all'interno della mia stanza, prendendo uno straccio bagnato d'acqua. Lo strofinò sul suo braccio un paio di volte, finché non riconobbi l'inchiostro nero impresso sulla sua pelle.

Come sai dei tatuaggi? Nessuno ne è a conoscenza a parte Eligius”
E' lui che ti ha detto di coprirli ?”
“ Si, non sono visti di buon occhio tra i soldati “
Il motivo era un altro. Non voleva che qualcuno li riconoscesse “
Pensi siano così importanti?”
Magari quello no, ma quello che hai dietro alla schiena e sul collo si “

Si tolse anche la maglietta che le ricopriva il busto, rimanendo con un semplice top scuro a coprire le sue forme. Si voltò subito dopo, dandomi le spalle, porgendomi lo straccio umido.

Ti prego, mostrami chi sono veramente”

   
 
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