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Autore: xX Eris Xx    08/12/2017    0 recensioni
Lyra ha un dono. Un dono che si trasmette di generazione in generazione. Un dono che molti dicono pazzia. Un dono che le ha causato molto dolore... al punto da considerarlo anche una maledizione. Un dono che continua a crescere, portandola a sentire più di quello che dovrebbe...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Duncan uscì di casa e scrutò la strada. Aveva sentito il rumore di una moto e si stava chiedendo chi, in quei giorni funesti, aveva il coraggio di avventurarsi nella tenuta dei Gallager. Socchiuse gli occhi osservando la moto avvicinarsi e fermarsi ad una decina di metri dal portico. Ne discese un ragazzo che si tolse immediatamente il casco e si guardò intorno.
L’uomo squadrò il nuovo arrivato con curiosità; non poteva avere più di venticinque anni, capelli corti neri con qualche spruzzatina di gel e occhi grigi. Indossava un giubbotto largo ma aveva sicuramente un fisico asciutto e longilineo.
Come prima idea pensò che fosse un ammiratore di Lyra e che fosse venuto per conoscerla o chiederle di uscire; quando però estrasse dalla tasca un foglio azzurro, capì che non si trattava di un ammiratore della ragazza.
-Serve qualcosa?- Duncan si avvicinò al giovane che lo fissò di rimando.
-Si, ho letto che state cercando un fantino. Io ho appena lasciato la tenuta Davison e, il sign. Davison, mi ha dato le referenze. Ha anche detto che, se c’era bisogno, potevate telefonargli per una conferma o altro.- Dale estrasse dalla giacca anche le referenze per poi darle a Duncan.
-Se hai lavorato con Davison devi essere molto bravo.- sorrise al nuovo arrivato -Comunque io non posso assumerti. La signorina Gallager non è in casa in questo momento ed è lei che decide chi assumere.-
-L’ho incontrata circa un’ora fa! E’ stata molto gentile, mi ha indicato la strada.-
-E… come ti è sembrata?- il volto del giovane si rattristò a quella domanda.
-All’inizio sorrideva ma poi… ho menzionato sua madre e lei se ne è andata con una faccia molto cupa. Mi dispiace di averne parlato.-
-Non devi dispiacerti, ma ti consiglio di non indugiare più su quell’argomento. Si chiude se menzioni sua madre.-
Duncan scrutò il giovane con molta attenzione. Sembrava un bravo ragazzo e per niente superficiale; si stava preoccupando di qualcuno di cui conosceva a malapena il nome e sembrava aver capito perfettamente la situazione.
-Strano.- dichiarò Duncan quasi sussurrando.
-Cos’è strano?-
-E’ strano che tu mi stia simpatico. Di solito quelli giovani come te mi stanno sullo stomaco, naturalmente è perché vengono qui solo per Lyra e intralciano il lavoro, ma tu no! Mi ispiri fiducia.-
-La ringrazio. Io mi chiamo Dale Holker.- e tese la mano.
-Duncan Fillis, piacere di conoscerti.- la strinse con amicizia. -Lyra ci metterà ancora un po’ prima di arrivare, perché non vieni in casa e prendiamo una tazza di the o caffè.-
-Mi sembra un’ottima idea! Mi ci vuole proprio un bel the!- e i due entrarono ridendo nella villa.
Trenta minuti più tardi arrivò Lyra e, alla vista della moto del ragazzo, capì che si trovava ancora lì. Entrò portando con sé Caos e Maia che iniziarono a ringhiare al’indirizzo dell’ospite, nonostante l’avessero precedentemente incontrato.
-Stupide bestiacce! State a cuccia!- urlò loro contro Duncan. Come risultato queste iniziarono a ringhiare anche contro di lui, come per fargli sapere che non era lui a comandare.
-Caos, Maia… seduti.- ordinò loro la ragazza e, come in precedenza, i due animali si quietarono.
-Non dovresti trattarli così, un giorno potrei non esserci e loro potrebbero farti molto male. Hai capito, vero Duncan?- il tono della ragazza era calmo ma sottile. L’uomo capì che non era il momento giusto per litigare, primo perché c’era Dale nella stanza e non voleva dare una cattiva impressione, secondo perché da qualche mese lui e Lyra non andavano d’accordo e aveva paura di come avrebbe potuto reagire, terzo c’erano Caos e Maia… quei due cani erano molto protettivi nei confronti della ragazza, ne aveva avuto prova due settimane prima quando, durante l’ennesima litigata, Caos gli era saltato addosso mordendogli un braccio.
-Già, ricordo…- dichiarò massaggiandosi con la mano l’arto ancora dolorante.
Dopo uno storto sorriso, portò la sua attenzione su Dale. -Se sei ancora qui, devo dedurre che è con me che devi parlare.-
-Beh… penso di si.- raccolse dal tavolo i suoi documenti e li porse a lei. -Sono qui per quel lavoro da fantino… queste sono curriculum e referenze…- informò continuando a tendere i fogli, ma la ragazza non sembrava intenzionata a prenderli.
Sorrise e spostò la sua attenzione verso la governante; era presente anche lei alla schermaglia verbale appena avvenuta tra Lyra e Duncan e, naturalmente, stava parteggiando per la padrona.
Notando il sorriso seminascosto di Amy, decise di renderla partecipe della conversazione.
-Tu che ne dici Amy? Dovrei assumerlo?-
La governante si volto. La ragazza sorrideva tranquilla e questo la rasserenava; questo piccolo gioco era riuscito a sollevarla, perché non continuare?
-Non so Lyra… sembra un bravo ragazzo, ma sai cosa si dice! “Dietro ad un viso d’angelo a volte si cela un diavolo!”- ed entrambe risero, lasciando Dale un po’ confuso.
-C’è un solo modo per scoprire se si cela un diavolo sotto il suo viso d’angelo…- strizzò l’occhio a Amy che iniziò a ridere ancora più forte.
-E quale sarebbe? Devo forse dire o fare qualcosa?- domandò il giovane, sorridendo.
-Ora vedrai, devi solo stare fermo e zitto.- si avvicinò alla governante. -Caos, Maia, è tutto vostro!-
A quell’affermazione i due cani corsero verso Dale e iniziarono a fiutarlo. Il ragazzo si agitò a quell’esame, ricevendo di rimando un richiamo da Lyra. -Se non stai fermo ti morderanno.-
Duncan osservò la scena e fece un mezzo sbuffo derisorio. Trovava tutto ciò stupido e pericoloso; lui odiava quelle bestiacce e, lo sapeva bene, il sentimento era reciproco.
A Lyra non sfuggì la sua espressione ma non disse nulla. Era stanca di litigare per quel giorno, era sicuramente meglio far finta di niente.
Dopo dieci minuti buoni, Caos e Maia iniziarono ad abbaiare felici in direzione di Dale. -Che hanno adesso?-
-Hanno dato la loro approvazione alla tua assunzione.- spiegò Lyra avvicinandosi. -Benvenuto a Gallager’s Home!-
  
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