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Autore: Debby_Small93    09/12/2017    1 recensioni
La storia parla di una ragazza di 24 anni e di una passione per una band tedesca, ma che col passare del tempo ha dovuto "archiviare" per un lungo periodo visto i vari problemi che gli sono capitati.
Il suo più grande sogno è sempre stato quello di conoscerli, ma senza alcun risultato...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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nca un giorno e ci sarà questa benedetta gara. Il fatto è che non riesco a smettere di pensare ciò che ho sentito ieri sera. Non riesco a credere che mio figlio, di soli 4 anni, sa che suo padre ha un tumore. Non può portare un peso del genere. Non credo che lui lo sa e Alessandro non l'abbia detto a me. "Ma almeno si rende conto che Alex è un bambino?" Penso tra me e me. "Perché cazzo non me la detto?" Sono furiosa. Ma lo sono perché anche se io e lui non abbiamo rapporto, poteva dirmelo. Avrei evitato di far portare questo peso a mio figlio e avrei trovato un modo per gestire questa situazione, anche se non centro nulla con lui. È il padre di mio figlio si, ma questo non vuol dire che non abbia un cuore per almeno consolarlo. Queste cose mi danno sui nervi. Lui di me alla fine sa ogni minima cosa, ed anche se non si mette in mezzo, nella mia vita, comunque le sa. Sono distesa su qiesto letto. Oggi non ho fatto nemmeno colazione. Giulia è venuta più volte a chiamarmi ma non riesco proprio ad alzarmi. Sono scioccata. Sento bussare alla porta e subito dico: -Giulia dai. Non mi sento bene- Si apre la porta, ignorando completamente le mie parole, e vedo una capigliatura famigliare. Entra e non appena vedo la figura dico: -Ehi...che ci fai qui? E cosa fai con quel vassoio pieno di roba da mangiare?- La figura dice: -Ieri non ci siamo visti. Ti ho chiamato ma non hai risposto. Ho chiamato Giulia che mi ha detto che stai qui dentro da ieri sera. Mi ha detto che non stavi bene allora, la scusa che bill doveva venire qua, sono venuto con lui- Si siede affianco a me e mi tocca la fronte. -Mmm febbre non ne hai...' Mi bacia e dice: -No non ne hai...lo sento dalle labbra- Sorrido e dico: -Vedi che mi dovresti baciare sulla fronte e no sulle labbra- Ricambia il sorriso e dice: -Ho controllato meglio. Hai fame?- Guardo il vassoio e mi ha portato due Big Mac, le patatine, il frullato e la coca Cola. Annuisco col capo e mi porge il vassoio. Si distante al mio fianco e mentre mangio, dice: -Cos'hai?- Sgranocchiando le patatine, dico: -Ho avuto un forte mal di testa. Terribile e ho voluto dormire per un bel Po.- Mi fa i versi ma io gli confermo che era così, anche se non lo è. Più che altro è una mezza verità perché davvero sono stata male ma di rabbia e nervoso. Ho preferito evitare di parlare con qualcuno solo perché sono convinta chenon tutti sanno ciò che ha Alessandro. Per non saperlo io, credo che nemmeno i Tokio o Giulia o Roberta o Stefania sanno. Lui si auto convince e alla fine, dopo aver mangiato mi dice: -Oggi abbiamo fatto le ultime prove e se stai bene devo proporre un invito.- Rispondo dicendo: -Dimmi- Lui dice: -Siccome oggi sono state le ultime prove, domani ce la gara, Carlo ci ha detto che siamo invitati da lui, stasera alle 21;00 per una cena, pre-gara' Rispondo dicendo: -Certo...- Lo dico poco convinta ma non se ne rende conto. Sono brava a camuffare le mie emozioni. Mi bacia. Ricambio. Mi accarezza delicatamente e io mi faccio fare. Lo coccolo anche io, ma quando sento che lui vuole andare oltre lo fermo. So che non dovrei, ma anche se ho una voglia pazzesca, devo stare ancora sulle mie e aspettare. Lui capisce e passiamo il pomeriggio insieme tra risate e film. Prima delle 19:00 va via e Giulia e Alec vengono in camera per accertarsi che io stessi bene. Appena gli confermo che ho avuto il mal di testa, immaginario, si trnquillizzano e alle 20:00 ci iniziamo col prepararci. Alle 20:45 siamo pronti. Giulia indossa un pantalone nero, con gli anfibi neri, una maglia bianca e il giubbotto di pelle bianco. Io indosso un vestito nero, a maniche lunghe, nero. Gli stivaletti e il mio goibotto pesante. Alex si è voluto mettere un pantalone di Jens scuro, che gli ha comprato Alessandro un po di tempo fa, un maglioncino a collo alto blu e le Adidas che gli ha regalato sempre Alessandro. Arrivano bill e Tom a prenderci e ci dirigiamo a casa di Carlo per la cena. Arriviamo e all'entrata ce già Carlo che ci attente. Entriamo e salutiamo tutti. Appena vedo Alessandro, cerco di non fargli capire nulla. Mi saluta e lui ricambia. Io, Giulia, Roberta e stefania, aiutiamo Carlo con la roba da mangiare e ci sediamo a tavola. Tutti parlano, anche io, ma quando mi sfugge lo sguardo su Alessandro, ripenso alla sera precedente. A quello che ho sentito. A fine cena, esco fuori alla veranda per fumare una sigaretta. Mi raggiunge, combinazione, Alessandro. Mi fa accendere e dico: -Stai nervoso per la gara?- Mi guarda. Fa quel sorriso convinto di se. Nonostante stia male, il suo ego non andrà mai via del tutto. Dice: -Un Po ma so di aver fatto una bella coreografia e so che andrò bene - Lo guardo da capo a piedi e mi faccio il tiro alla sigaretta. -Sai...-Continua dicendo- ho capito una cosa Comunque in questo periodo..- Dico: -È cioè? - Mi dice: -Che alla fine, abbiamo fatto un bambino meraviglioso io e te. Chi lo pensava che da una dentona come te, facesse un bambino del genere con me- Appena sento dentona, mi altero. Mi giro di spalle a lui. Ovviamente non smetterà mai di offendermi. I denti, come il fisico, sono i miei punti più deboli e infatti sento i miei occhi farsi lucidi. Sento il suo sguardo addosso. Faccio l'ultimo tiro alla sigaretta e dico: -Anche io ho da dirti una cosa- Mi guarda e dice: -Dimmi- Gli dico: -Io non so che hai in quel cervello. Prima mi dici una cosa talmente dolce, Che mi meraviglia. Poi ritorni così. Ma ti diverti? Io spero che quel cazzo di tumore che hai, non ti dia più la possibilità di ballare così avrò anche io qualcosa su cui farti male, nel profondo- Come finisco, lui sbarra gli occhi. Io lo spingo e torno dentro. Non faccio notare a nesduno il mio stato d'animo. A fine serata, Alex mi dice che dorme da suo nonno, per stare con suo padre. Giulia rimane li ancora un po. Io decido di tornare a casa e tom mi accompagna. Arriviamo e lo faccio entrare con me, per farmi compagnia. Lui accetta. Gli preparo un po di thè caldo e appena pronto, Lo raggiungo in salone. Non so perché. Non so come mi sia venuto . D'impulso lascio le tazze e lo bacio con molta foga. Lo prendo per maglietta, trascinandolo con me, in camera e non apoena mi distrndo sul letto dico: -Sono pronta- Lo tiro a me e lui passa la notte qui
   
 
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