Film > Le 5 Leggende
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Autore: Roiben    10/12/2017    2 recensioni
Di nuovo guai in vista per i Guardiani. Questa volta, tuttavia, non sono unicamente i bambini a fare da bersaglio.
Manny ha un’idea, ma non tutti ne sono entusiasti, in particolare l’Uomo Nero, reduce dalla recente e ancora molto sentita disfatta.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nightmares, Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Undici


Sono ore, ormai, che Nicholas e gli altri guardiani si chiedono dove possa essere sparita Toothiana. Perfino Sanderson, che ne conosceva le intenzioni, sta riflettendo sul motivo che possa averla trattenuta così a lungo e per il quale non sia ancora tornata.


Non molto, in verità, è cambiato da quando la fata è partita dalla fabbrica di North. L’unica vera nota positiva è che, finalmente, Aster e Nicholas hanno smesso di discutere e insultarsi in favore della comune preoccupazione per le sorti della collega. Jack, stranamente silenzioso e immobile, scruta gli altri aggirarsi nervosamente per la sala e, di tanto in tanto, sposta lo sguardo confuso su Sandman, trovandone il comportamento un po’ troppo bizzarro perfino per le sue abitudini. È quasi sicuro che stia nascondendo qualcosa, ma non gli va di credere che lo faccia senza pensare ai possibili pericoli in cui potrebbe essere incappata Toothiana.


«Se andassimo a cercarla?» propone a bassa voce, stufo di starsene con le mani in mano ad aspettare.


«Sì, certo, e dove di preciso?» replica Aster, sarcastico.


Jack aggrotta le sopracciglia, seccato, ma lancia un ennesimo sguardo a Sanderson, augurandosi che si faccia finalmente avanti. Nicholas nota lo scambio di occhiate, anche se non è sicuro di comprenderne il motivo.


«Sandy» prova comunque, «tu sai qualcosa di Toothiana?».


L’Omino dei Sogni, preso in contropiede, si limita a fare spallucce e a mordicchiarsi nervosamente un labbro. Nicholas affila lo sguardo, ormai certo, così come lo è Jack, che il guardiano dei sogni sia al corrente di qualche particolare ma, evidentemente, non abbia intenzione di condividerlo con loro.


*


Sono ancora impegnati nelle loro riflessioni senza sbocco, quando al centro del salone compaiono dal nulla tre figure avvolte in una nebbiolina scura. Aster rispolvera la sua spada, puntandola con decisione sugli intrusi, lo stesso fa Jack con il suo bastone, indirizzandolo contro di loro. Sanderson ha invece riconosciuto Toothiana in una delle tre figure e solleva rapidamente una mano a fermare gli altri. Nicholas, dal canto suo, ha notato l’indecisione dell’Omino dei Sogni e, aguzzando la vista, riesce a sua volta a scorgere la fata.


«Toothiana!» tuona, sollevato di rivederla tutta intera.


Ora che la nebbia scura si è dissolta, i guardiani possono facilmente vedere chi hanno di fronte e sia Jack che Nicholas sgranano gli occhi per la sorpresa.


«Hai portato con te una pixie?» chiede North, stranito e confuso.


«Ehm… Già, sì» commenta Toothiana, ben sapendo quanto la pixie sia decisamente l’ultimo dei loro mille problemi. E come se l’avesse chiamato, ecco che si fa sentire il più recente e… vistoso.


«Pooka, ti consiglio caldamente di far sparire quello stupido temperino arrugginito, a meno che tu non voglia finire in un pentolone di acqua bollente in compagnia di sedano, carote e cipolla» sibila Nyx, offesa per la pessima accoglienza.


Aster, esterrefatto inizialmente dalla mise della donna e in seguito dalla sua minaccia ben poco velata, rizza il pelo e, suo malgrado, indietreggia di un paio di passi.


«Chi diamine è questa donna?» gracchia, un po’ scosso.


Toothiana si affretta a raggiungere il pooka e ad appoggiare con decisione una mano sul suo braccio armato, convincendolo a riporre ancora una volta la sua spada, per la salute mentale di tutti i presenti. Poi decide sia giunto il momento di fare le dovute presentazioni, nonostante sia ormai chiaro che due di loro già abbiano riconosciuto almeno la pixie.


*


«Ancora non capisco per quale motivo le hai portate da noi» borbotta Aster, per nulla rassicurato dalla presenza di Nyx né tantomeno dai suoi occhi cupi puntati addosso.


«Perché ci serviva consiglio» ribadisce Toothiana per la milionesima volta.


«Portano solo problemi, altro che consiglio» mugugna in un mormorio appena udibile, attento che l’unica a udirlo sia la fata.


Inaspettatamente, al posto dell’ennesimo rimprovero, Toothiana sorride e annuisce, confondendo un poco il guardiano della speranza che la guarda con aspettativa sperando in un chiarimento.


«Portano problemi, è vero. Ma credo comunque che possano anche aiutarci a risolverne qualcuno dei più grossi» lo accontenta di buon grado.


Nel frattempo Jack e Nicholas sembrano decisi a fare realmente conoscenza con Eresseie, la quale tutto sommato non sembra dispiacersene troppo. Sanderson invece scruta incuriosito Nyx, sobbalzando un poco nel momento in cui viene direttamente interpellato dall’oggetto delle sue attenzioni.


«Tu sei il Sandman, giusto?».


Sanderson annuisce e allunga una mano in un gentile gesto amichevole. Ma Nyx arriccia ostentatamente il naso e si scosta appena.


«Preferirei evitare, se non ti dispiace. Non amo la sabbia dei sogni, credo di esserne allergica» soppesa distrattamente. Poi riporta l’attenzione su un guardiano dei sogni un po’ deluso. «Dato che ai tuoi colleghi piace perdere tempo, che ne pensi di mostrarmi la via per raggiungere il vostro ospite? In fondo sono qui per questo motivo» annuncia, sorprendendo ancora una volta Sanderson.


Si guarda un momento intorno, constatando la veridicità dell’osservazione di Nyx, torna su di lei e, titubante, annuisce. Le fa cenno di seguirlo e rimane per un breve istante a fissarne gli occhi, confuso, con l’impressione di aver scorto un fugace baluginio al loro interno.


*


Quando Nyx scorge l’incubo a guardia della porta rossa, un largo sorriso un po’ inquietante spunta sul suo viso, dandole un aspetto ancora più strano e in qualche modo sinistro. L’incubo balza velocemente in piedi e raddrizza le orecchie, sbuffando stordito dall’insensato avvicendarsi di creature sempre più bizzarre. Sanderson sposta lo sguardo dalla donna all’incubo, chiedendosi se si sia perso qualche passaggio ma senza trovare una risposta, come al solito.


Raggiunto l’uscio, Nyx passa una mano nella folta criniera della creatura oscura, senza smettere di sorridere, poi poggia la mano sulla superficie levigata della porta e la serratura scatta facendola socchiudere. Sanderson aggrotta la fronte ma non alza un dito per impedire alla donna di varcare la soglia e richiudersela silenziosamente alle spalle, lasciando l’Omino dei Sogni in compagnia di un altrettanto attonito incubo.


Donne!” sbotta mentalmente Sanderson, decidendo di prendere posto sulla sua comoda nuvoletta e attendere pacificamente sul lato opposto del corridoio.


*


Il ghigno sinistro stampato sul delicato viso di Nyx si ammorbidisce, mutando in un tenue sorriso. Lo sapeva, se lo aspettava, eppure non riesce a non essere comunque un po’ sorpresa nel ritrovarsi davanti a lui. Stranezze della vita (o della non-vita, secondo i punti di vista).


Si accomoda leggera sul bordo del giaciglio su cui poggia lo spirito oscuro e trascorre i successivi, lunghi minuti a osservarlo, annotando mentalmente le differenze così come i particolari rimasti immutati; è ancora pallido come un cadavere, questo è certo, in compenso sembra perfino più magro di quanto rammentasse, e ha… le ciglia più scure? Sbuffa una mezza risata, ritenendola un’idea piuttosto ridicola, ma solleva comunque appena lo sguardo, curiosa di sbirciarne i capelli e notandoli effettivamente più neri. Si imbroncia, indispettita: nessuno può avere i capelli più neri dei suoi, accidenti!


Non è giusto” mugugna capricciosamente dentro di sé. “È… oltraggioso, ecco” rincara.


Poi riflette che, in effetti, potrebbe benissimo essere merito delle ombre e si rasserena un po’, compiaciuta da quella facile spiegazione. Il suo sguardo si sposta sul comodino lì a fianco e nota per la prima volta la presenza dei frammenti luminescenti; ne sfiora uno, ritraendo in fretta le dita con una smorfia risentita.


«Ba’al» sussurra contrariata, cominciando finalmente ad avere un quadro più preciso di ciò che potrebbe essere accaduto realmente.


Torna su Pitch, si accosta di poco e lo scruta con maggior attenzione. «Non riesci a uscirne?» chiede in un fievole mormorio. Reclina curiosamente il capo, studiando gli impercettibili movimenti del suo viso. «Una volta non gli avresti mai lasciato lo spazio per entrare, tantomeno per intrappolarti. Dov’è finito quello spirito?» insiste, sembrando convinta di poter ottenere la sua agognata risposta. Invece ottiene solo un prolungato silenzio e un pizzico di irritazione in più. Solleva gli occhi al cielo, scocciata, e scivola ancora un poco più vicina.


«D’accordo, ci penso io, se proprio è necessario» borbotta, abbassandosi ora tanto da sfiorare con la punta del naso il suo zigomo spigoloso. «Poi non dire che non faccio mai nulla di gentile» recrimina, soffiando tiepido fiato nel suo orecchio.


Inspira, chiude gli occhi, poggia la fronte contro la tempia dell’Uomo Nero e una manciata di secondi dopo quest’ultimo rantola un grido strozzato e strabuzza gli occhi, facendoli saettare freneticamente attorno, confusi e un po’ spaventati.


«Beh, bentornato, tesoro. Non c’è di che» sbotta Nyx con sarcasmo.


  
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