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Autore: Fandoms_Are_Life    10/12/2017    2 recensioni
Sei momenti per raccontare l’inizio di una storia che gli stessi protagonisti faticano ad accettare. Cinque abbracci e un bacio, alcuni dati per sbaglio ed altri consapevolmente. Perché con Kacchan e Deku ci vuole solo tanta, tanta pazienza.
[Bakugou/Deku]
[Storia partecipante al contest “Storie di eroi (e non) in quelle volte che…” indetto da En~Dark~Ciel sul forum di EFP]
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo storia: The Ghost Of You
Fandom: Boku no Hero Academia
Personaggi: Katsuki Bakugou, Izuku Midoriya
Introduzione storia: Sei momenti per raccontare l’inizio di una storia che gli stessi protagonisti faticano ad accettare. Cinque abbracci e un bacio, alcuni dati per sbaglio ed altri consapevolmente. Perché con Kacchan e Deku ci vuole solo tanta, tanta pazienza.
[Storia partecipante al contest “Storie di eroi (e non) in quelle volte che…” indetto da En~Dark~Ciel sul forum di EFP]
Note dell’autrice: Salve a tutti! È bello tornare a scrivere di nuovo sul fandom di BnHA! *^* Lo splendido contest di En~Dark~Ciel, che ringrazio immensamente per avermi fatto partecipare, mi ha inoltre dato l’occasione di scrivere sulla mia OTP suprema del fandom, la BakuDeku. <3 Inizialmente avevo pensato di fare qualcosa sulla Bakudekuraka, perché amo immensamente questi tre insieme – sono la mia unica OT3 *’* –, ma poi ho preferito orientarmi verso Kacchan e Deku. È la prima volta che scrivo su una coppia non het, escludendo qualche challenge, ed anche se si tratta di semplice shonen-ai spero comunque di averla resa bene. ;) Il titolo della fanfiction si riferisce prevalentemente alla quarta flashfiction. Purtroppo non sono in pari col manga, anche se cercherò di rifarmi a breve, quindi chiedo perdono per qualsiasi eventuale incongruenza. Ringrazio di vero cuore chiunque avrà la bontà di passare per questi lidi (?) e leggere questa piccola raccolta: se mi lasciate una recensione non mi offendo mica. ;D Baci da Fandoms_Are_Life.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Fall
- Hai tre secondi per levarti dal mio cammino
prima che ti faccia esplodere la testa.
Katsuki sibila quelle parole con gli occhi puntati
oltre la spalla di Deku, rifiutandosi di guardarlo
dritto in volto.
L’altro ragazzo deglutisce, lanciandogli un’occhiata
di traverso: - N-non c’è bisogno di essere così
scortese, Kacchan.
- Tsk - lo liquida il biondo, facendogli segno di
scansarsi. Il quindicenne sospira e muove un
passo di lato, spostandosi dalla traiettoria del
vecchio amico d’infanzia, che comincia ad oltrepassarlo.
Katsuki nota il sasso quando oramai è troppo
tardi: inciampa e perde l’equilibrio, cercando
disperatamente qualcosa a cui aggrapparsi, ma
fallendo miseramente. Pochi secondi dopo, infatti,
si ritrova a terra, mugugnando qualche imprecazione
sottovoce.
Fa per rialzarsi, ma un peso lo blocca: apre gli
occhi e scopre, con suo sommo orrore, di avere
Deku tra le braccia.
- Che cazzo stai facendo? - grida, spingendolo
via da sé.
- M-ma Kacchan, sei stato tu a…
- Chiudi il becco! - e detto ciò si rialza di scatto,
regalandogli un’occhiata omicida e allontanandosi
in fretta, cercando di ignorare la strana sensazione
di vuoto che sente ora che le sue braccia non sono
più ancorate alla vita di Deku.

 

 

 

 

 

2. Birthday
- Izuku! Sono così felice che tu sia venuto!
È passato così tanto tempo dall’ultima volta
in cui tu e Katsuki avete giocato insieme!
Izuku sorride, imbarazzato. - G-grazie, Mitsuki.
Sono contento di essere stato invitato al compleanno
di Kacchan. - Anche se avrei preferito che ad
invitarmi fosse stato lui.
Questo Izuku lo pensa ma non lo dice, stupendosi
lui stesso, in parte, di aver formulato una riflessione
del genere. Sì, è vero, a volte – spesso – gli manca
il rapporto che lui e Kacchan avevano instaurato
da bambini. Allora le cose erano più semplici:
Katsuki non aveva ancora scoperto il suo Quirk
e, anche se aveva da subito dimostrato la sua
indole aggressiva, lui ed Izuku erano andati subito
d’accordo. Col tempo, però, quel legame si è
deteriorato sempre di più, fino a scomparire quasi
del tutto.
È proprio questo uno dei motivi che ha spinto
Izuku ad accettare l’invito di Mitsuki e a presentarsi
quel 20 aprile a casa Bakugou.
Sa che non può essere stato Kacchan a volere
quella festa, ma Mitsuki sa essere mooolto convincente,
per quel che ricorda. Si guarda intorno, intravedendo
Kirishima e Kaminari, che lo salutano rumorosamente,
e, sorpresa delle sorprese, Uraraka intenta a parlare con
Ashido.
Continua a voltare il capo da una parte all’altra alla
ricerca del festeggiato, ma riesce a scovarlo solo dopo
cinque minuti buoni di ricerca: è solo, con la sua solita
espressione arrabbiata stampata in faccia, appoggiato
a una parete, con lo sguardo fisso davanti a sé.
- Ehi, Kacchan - dice, cercando timidamente di attirarela sua attenzione.
Il biondo gli rivolge un’occhiata quasi inespressiva,
salutandolo con un: - Che cosa vuoi, Deku?
Izuku si avvicina cautamente, cercando di calmare
i battiti impazziti – e incomprensibili – del suo cuore.
- Io… ecco… volevo solo dirti che… - balbetta, non
sapendo da che parte iniziare.
Katsuki comincia a sbuffare, innervosito. - Non ho
tutto il giorno, quindi muoviti.
Izuku prende un bel respiro e poi dice, tutto d’un fiato:
- TantiauguriKacchan! -, piazzandogli un pacchetto
tra le mani e stringendolo in un fugace abbraccio prima
di allontanarsi alla svelta da lì.
Non sa da dove ha trovato il coraggio di compiere quel
gesto: l’unica cosa di cui è consapevole è che la sensazione
di avere il corpo di Kacchan stretto al suo, dopo quell’abbraccio
che il biondo gli aveva concesso per sbaglio a seguito
di quella caduta, gli era mancata terribilmente.

 

 

 

 

 

3. Asleep
- Stupida gita del cazzo - mugugna Katsuki
sottovoce, guardando in cagnesco il paesaggio
che gli si presenta fuori dal finestrino dell’autobus.
- Suvvia, Kacchan: è pur sempre un’esperienza
importante per la nostra preparazione da eroi -
afferma timidamente Deku, seduto al suo fianco.
Il biondo gli lancia uno sguardo talmente fulminante
da farlo sbiancare, dopodiché si volta di nuovo
dall’altra parte, cercando di ignorare l’imbarazzo
che avvolge tutta quella situazione.
Lui e Deku non si trovavano così vicini da quell’assurdo
giorno del suo compleanno, quando il ragazzo
si era presentato a casa sua – probabilmente invitato
da sua madre – e lo aveva stretto a sé così velocemente
da fargli a malapena rendere conto di ciò che era
successo. Da quel giorno in poi, Katsuki aveva
strategicamente evitato ogni tipo di contatto con
Deku, ancora troppo scosso da quello strano
calore che si era fatto strada in lui quando il corpo
dell’altro ragazzo aveva aderito al proprio. Eppure
adesso sono seduti vicini all’interno di un autobus
che terminerà la sua corsa solo tra qualche ora,
e Katsuki deve ancora comprendere come diavolo
abbia fatto a trovarsi invischiato in una situazione
del genere.
Emette un ringhio frustrato e, stanco di tutto
quel pensare, si volta verso Deku. - Svegliami
quando arriviamo - gli dice, prima di accorgersi
che il suo compagno si trova già nel mondo dei
sogni.
- Tsk - sbuffa, mettendosi più comodo e abbassando
le palpebre, pronto a concedersi una sana dormita.
Gli sembra che non siano trascorsi nemmeno
un paio di minuti quando sente delle risatine tutto
attorno a lui. Mugugna infastidito, cercando di tornare
a dormire, quando sente qualcosa premere contro il
proprio torace.
Solleva lentamente le palpebre nello stesso momento
di Deku, trovandosi nuovamente avvinghiato a lui.
A quella scena, tutti i loro compagni di classe scoppiano
a ridere, coprendo così il suono delle loro voci.
- Che cazzo, Deku!
- M-ma Kacchan, non è stata colpa mia!

 

 

 

 

 

4. Come back
- Kacchan!
La sua voce squarcia l’aria tutt’attorno, ma
a Izuku non importa.
Kacchan è lì. Ed è vivo.
Non si cura degli sguardi perplessi e preoccupati
di tutti i presenti: la sua mente è focalizzata
solo su quella chioma bionda che individua
a pochi metri da sé e che non può credere di
rivedere ancora.
- Kacchan! - esclama ancora una volta, non
notando l’occhiata confusa che l’interpellato
gli rivolge: semplicemente, avvolge le braccia
attorno al suo corpo ancora una volta, sentendosi
finalmente completo.
- Oddio, Kacchan, ero così preoccupato! Pensavo
che i Villain ti avessero ucciso! Sono così felice
di vedere che stai bene!
- E piantala, Deku! Sembri una femminuccia! -
lo rimbrotta il biondo, senza però allontanarlo.
Izuku, però, non si accorge di questo particolare:
gli basta sapere che Kacchan è di nuovo lì con
lui, e che non dovrà più accontentarsi del semplice
fantasma di quegli abbracci di cui oramai non può
più fare a meno.

 

 

 

 

 

5. Volunteer
Piove, fa freddo e probabilmente si
beccherà un malanno: tutta colpa di
Deku, come sempre.
Katsuki affretta il passo, il volto nascosto
sotto il cappuccio e la strada da percorrere
ben chiara in testa: nonostante siano
passati così tanti anni dall’ultima volta
in cui l’ha intrapresa, non se l’è mai
dimenticata.
La casa di Deku non è nulla di particolare,
proprio come lui, eppure Katsuki sente
di esserne attratto come acciaio da una
calamita, proprio come con Deku.
Si affretta a percorrere gli ultimi metri
che lo dividono dal suo traguardo nel
minor tempo possibile, dopodiché
suona il campanello.
Comincia a pestare il piede a terra
dopo neanche due secondi: non gli
è mai piaciuto aspettare, e se Deku
non si presenterà a breve se ne andrà
senza farsi troppi problemi.
Come se gli avesse letto nel pensiero,
però, il ragazzo spalanca la porta proprio
in quel momento. Assottiglia gli occhi,
riconoscendolo a fatica.
- Kacchan…? - inizia, ma non fa in
tempo a proseguire. Il biondo lo stringe
a sé con tanta forza da fargli addirittura
scricchiolare le ossa, ma non accenna
nemmeno per un momento a diminuire
la sua presa. Ora che, finalmente, ha
capito, non vuole più rimanere senza
quel contatto troppo a lungo.
Quando, finalmente, lo lascia andare,
Deku lo fissa senza capire. - Kacchan…
perché?
Il biondo scrolla le spalle. - Mi andava -
ribatte semplicemente, nascondendo
il sorriso che si fa strada sul suo volto
nel vedere gli occhi di Deku illuminarsi
a quella risposa.

 

 

 

 

 

6. Date
Izuku guarda timidamente al suo fianco, scrutando,
non visto, la figura di Kacchan che cammina con
le mani in tasca e l’aria indifferente.
Il ragazzo si tormenta il labbro inferiore con i denti:
teme che il biondo si sia annoiato a quel loro
primo appuntamento, e che perciò decida di non
ripetere più un’esperienza del genere. Non con lui,
almeno.
Prende un respiro profondo e domanda, cercando
di controllare il tremito della voce: - Allora, Kacchan,
ti sei divertito?
L’interpellato solleva un sopracciglio, degnandolo
finalmente della sua attenzione, dopodiché, lentamente,
fa un cenno d’assenso.
Izuku sospira di sollievo: sa che, nonostante l’apparenza,
Kacchan non gli sta mentendo.
Intravede la propria abitazione a non troppa distanza,
così si ferma. - Be’, anche per me è stato lo stesso. -
Si avvicina a lui, pronto per abbracciarlo, ma all’improvviso
si ferma. E se…?
Porta nuovamente le braccia lungo i fianchi,
ottenendo in cambio un’occhiata quasi infastidita
da parte dell’altro, che però cambia completamente
espressione quando Izuku gli stampa un bacio
sulla guancia.
Quest’ultimo sa che non sono ancora pronti
per quell’altro tipo di bacio, ma è pur sempre
un inizio, no?
Sorride. - Ci vediamo domani a scuola, Kacchan -
e detto ciò si lascia alle spalle il biondo, ancora
immobile al suo posto per il bacio ricevuto.

   
 
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