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Autore: karter    11/12/2017    4 recensioni
[La storia partecipa al contest ideato da Celyoa per il gruppo di scrittori ⌡
Storia partecipante al contest "Diamo spazio alle crackpairing!" indetto da eleCorti sul forum di EFP
Dal testo:
"-Tu chi sei e cosa ne hai fatto di Hermione Granger?- chiese il ragazzo divertito fingendo un’espressione sconvolta che fece mettere il broncio alla Gryffindor. Era ancora più bella con quell’espressione.
-L’ho uccisa e ho preso il suo posto!- rispose però sorprendendolo non poco. Si sarebbe aspettato di tutto, ma non una risposta del genere.
-Sei impossibile- commentò sedendosi a sua volta sul divano e scuotendo il capo, ma prima che riuscisse ad aggiungere altro la grifoncina lo colpì con un cuscino in pieno volto.
-2 a 0 per me, Weasley- disse orgogliosa -Prima ti lascio senza parola e ora ti fai colpire- aggiunse portando il conto con le dita -Ti stai decisamente rammollendo!- affermò convinta lasciando a bocca aperta il rosso. Quella ragazza aveva la capacità di sconvolgere tutte le sue certezze, ma nemmeno lei poteva dirgli una cosa del genere e passarla liscia. "
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Luna Lovegood | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: karter
Titolo: 7 mesi per ricostruirsi e accettare di amarlo
Fandom scelto: Harry Potter
Personaggi principali: Hermione Granger, Frederick Weasley, George Weasley, Luna Lovegood Rating: verde
Avvertimenti: AU, what if?
Tema: La divina commedia. I miei pacchetti:
>Pigri [A passa tutta la sua vita seguendo uno stile di vita che non gli appartiene, ma (forse, facoltativo) se ne accorgerà tardi. – Aggiustare – tempo – antidoto]
> Luna – Angeli [Natale – Aria – Suono - “Angel with a shoutgun”, The Cab]
 Lunghezza: più del previsto  eheh
 Note d'autore: Avevo un’idea, una bella idea, poi mi sono ritrovata fuori con questo insieme di momenti che hanno poco capo e meno ancora coda e probabilmente c’entrano poco anche con il tema, però dato che mi piaceva troppo, eccomi qua. Quelle che seguono sono solo piccole precisazioni che non dovrebbero contenere spoiler.
1. La storia è ambientata nel 2003
2. Ron e Hermione dopo quasi cinque anni di fidanzamento avrebbero dovuto sposarsi il 16 maggio dello stesso anno.
3. Il primo momento è ambientato alla vigilia delle nozze e ciò che è avvenuto poco prima è l’evento scatenante della storia.
4. Hermione durante il suo quinto anno ad Hogwarts ha avuto una cotta per Fred che ha soppresso per far fronte agli eventi di quegli anni, ma non è mai sparita del tutto, era solo sommersa dalla quotidianità della vita, bastava scavare e sorpassare qualche muro per riportarla in superficie.
5. I genitori di Hermione sono morti in un incidente d’auto in Australia ed Hermione si sente responsabile. È stata lei a mandarli lì per farli sfuggire alla guerra.
6. Dopo la guerra il rapporto tra Harry e Hermione si è incrinato. Lavori diversi è la scusa che si raccontano, ma nessuno dei due ha mai capito com’è accaduto realmente.
7. Luna è la migliore amica di Hermione e la chiama Mia.
8. George è Luna stanno per sposarsi, ma al momento abitano nell’appartamento sopra i Tiri Vispi con Fred.
9. Fred ha sempre amato Hermione.
10. Fred è sopravvissuto alla guerra.
11. La guerra cambia chiunque. I gemelli sono maturati, anche se hanno sempre la risata pronta e uno scherzo dietro l’angolo. Luna non crede più a tutte le storie raccontate dal padre, ma alle volte le piace tirarle fuori per far sorridere i suoi amici. Hermione aveva perso la grinta e lo spirito battagliero, era diventata tutto ciò che non avrebbe mai voluto essere.
12. Per questi e altri mille motivi la mia storia è una AU.
Spero di aver detto tutto, anche perché le note stanno diventando più lunghe della storia in sé. Spero possa piacere e per qualsiasi incomprensione sono disponibile a spiegazioni. Grazie per l’attenzione e vi lascio alla storia! 

 

 

 


7 mesi per ricostruirsi e accettare di amarlo

 


15 maggio 2003

Si guardò allo specchio. I capelli crespi che avevano caratterizzato la sua infanzia si erano ammorbiditi, diventando boccoli morbidi e ben delineati. Gli occhi vivaci avevano perso quella scintilla che da sempre li caratterizzava. Le labbra carnose avevano preso il color ciliegio tipico della maturità. Si osservava Hermione e non riusciva a riconoscersi. Il corpo slanciato con le forme proporzionate non le sembrava il suo, specie se fasciato in quel principesco vestito bianco.
Un abito da sposa.
Un sorriso malinconico le dipingeva le labbra, mentre una lacrima le rigava il volto. Era dovuta arrivare alla vigilia del matrimonio per riuscire ad aprire gli occhi. Se ci rifletteva solo un attimo, si sentiva così sciocca. Lei, la so tutto di Hogwarts, la mente del Golden Trio, la strega più brillante della sua generazione, aveva gettato cinque anni della sua vita, senza fare niente per opporsi agli eventi che, fin dalla fine della guerra, l’avevano trascinata.
Stupida.
Aveva vissuto passivamente la sua stessa vita, lasciandosi guidare dalle aspettative delle persone, intrecciando la sua esistenza a quella dell’amico di sempre con cui tutti erano convinti avrebbe dovuto passare il resto della vita.
Harry e Ginny. Hermione e Ron. Era già scritto, perché opporsi?

Si guardava allo specchio, ma non poteva credere di essere lei quella persona. Hermione Granger non era così. In un impeto di rabbia colpì quello specchio con tutta la sua forza. Voleva distruggere quel riflesso, annientare quella visione che scavava ancora più a fondo dentro di sé.

Urlava Hermione mentre il sangue le macchiava la pelle candida. Forse, se continuava a quel modo, il dolore fisico avrebbe scacciato il buco nero che la stava divorando dall’interno.
Sì sentiva così stanca. In tutta la sua vita era sempre stata la ragazza forte che risollevava gli altri, in quel momento, invece, che era lei ad aver bisogno di aiuto, nessuno era al suo fianco.

Una risata isterica le abbandonò le labbra. Chi avrebbe mai potuto aiutarla? I suoi genitori erano morti in Australia prima che riuscisse a ridare loro la memoria. Il rapporto con Harry si era incrinato senza che riuscisse a spiegarselo. Ron poi era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere. Come aveva potuto chiedere la sua mano mentre si trastullava tra le cosce di quella serpe?
Si asciugò una lacrima con la mano buona. Forse anche lui aveva sentito tutta quella pressione, ma perché umiliarla in quel modo? Perché distruggere tutti i suoi progetti e lasciarla vuota?

Senza forze si lasciò scivolare lungo la parete, rannicchiandosi su se stessa. Era spezzata, Hermione. Tutto il suo mondo le era scivolato tra le dita e non riusciva a stare al suo passo. Aveva bisogno di fermarsi un attimo e rimettere insieme i pezzi della sua esistenza, prima di poter uscire e affrontare a testa alta la vita, come sempre. Perché Hermione Granger era una combattente e nulla avrebbe potuto impedirle di rialzarsi.



***



18 maggio 2003

-Non posso… - sussurrò la castana senza riuscire a guardare negli occhi l’amica. Non voleva potesse scorgere il buco nero nascosto dietro le sue iridi. Luna non meritava di sprofondare in quel casino che era diventata la sua vita da tre giorni a quella parte. Si sentiva ancora un’idiota per essersi fatta trovare dall’amica in una pozza di sangue e vetri infranti, non voleva pesare ancora sulle sue spalle e quelle dei gemelli.
Luna scosse il capo mentre un sorriso le incorniciava le labbra. Sapeva essere così testarda e orgogliosa. Nonostante avesse messo in vendita la casa che condivideva con Ronald, non voleva l’aiuto di nessuno.

-Devi, invece!- le disse la bionda prendendo le mani fasciate dell’amica tra le sue. Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a vedere le condizioni in cui era riversa quando era arrivata a casa sua. Scosse il capo per allontanare quell’immagine. Hermione aveva bisogno della Luna di sempre, non di una ragazzina impaurita.
-Da sola non riuscirai mai ad allontanare i gorgosprizzi- aggiunse riuscendo a strapparle il primo sorriso dal “fattaccio”.

-Grazie Luna! - le rispose asciugando una lacrima ribelle fuggita al suo controllo. Nonostante fosse a pezzi sapeva che con l’aiuto della sua migliore amica sarebbe riuscita a rimettersi in piedi, aveva solo bisogno di un po’ di tempo.



***



21 maggio 2003

La tv era accesa in salotto, ma nessuno le prestava attenzione. Hermione era crollata. Le emozioni degli ultimi giorni l’avevano sfinita a tal punto da farla addormentare con il capo sulle gambe dell’amica che le accarezzava i capelli per tranquillizzarla, mentre correggeva gli ultimi articoli del Cavillo. Sorrideva la bionda pensando al periodo in cui la stessa grifoncina considerava il giornale diretto da suo padre spazzatura, mentre solo poche ore prima aveva accettato di occuparsi di una rubrica letteraria sullo stesso. La ferita infertale da Ron aveva davvero sgretolato tutte le sue certezze.
Fu il rumore di due smaterializzazioni a spezzare il flusso dei suoi pensieri. I gemelli erano tornati.

-Ehi!- li salutò in un sussurro. Non voleva svegliare Hermione, aveva davvero bisogno di dormire, dopo gli incubi degli ultimi giorni.

I gemelli la osservarono un secondo interdetti, prima di scorgere la figura addormentata sul divano.

-Credo di essermi perso qualcosa…- iniziò George posando un bacio sulle labbra della fidanzata che gli sorrise dolcemente. Adorava tutte quelle premure che il ragazzo le riservava.

Fred li osservò con un sorriso prima di concentrare la sua attenzione sulla ragazza addormentata. Aveva qualcosa che non andava, ma non riusciva a capire cosa.

-Mia sarà nostra ospite per un po’- confessò Luna alzandosi delicatamente dal divano prima di inoltrarsi in una delle stanze.
I gemelli si guardarono con la stessa espressione dipinta in volto prima di seguire la ragazza. Non sapevano perché ma avevano un pessimo presentimento.

-Vostro fratello è un idiota!- iniziò appoggiandosi alla porta della camera e osservando le loro espressioni confuse.
-Ron!- aggiunse vedendo le prime tracce di comprensione comparire sui loro volti.

-L’ho sempre detto che è stato adottato- disse George chiudendo le mani a pugno fino a far sbiancare le nocche. Se Hermione era a casa loro e non in luna di miele voleva dire che il fratello minore ne aveva combinata una delle sue e questa volta non gliel’avrebbe fatta passare liscia.
Fred invece rimase in silenzio. Un tripudio di emozioni lo stava devastando dall’interno. Non avrebbe mai potuto immaginare che il fratello fosse così idiota. Come aveva fatto a farsi scappare una creatura perfetta come Hermione? Se lo avesse avuto tra le mani in quel momento probabilmente lo avrebbe ridotto in carne da macello.

-La rabbia non l’aiuterà…- commentò la bionda osservandoli attentamente. Comprendeva le loro emozioni, ma dovevano farsi passare tutto quel rancore, Hermione aveva bisogno di tranquillità ed equilibrio per ritrovare un minimo di stabilità.

-Mi dispiace- sussurrò George prima di stringere la fidanzata tra le braccia. Si sentiva in colpa, era andato via con il gemello per aiutarlo ad affrontare il matrimonio della donna che amava da sempre e si era ritrovato lontano alla donna della sua vita in un momento così complicato.

Fred li osservò mentre una strana smorfia gli deturpava il viso. Alle volte si sentiva così stupido. Come poteva invidiare la felicità del gemello? Dopo tutto ciò che avevano passato se la meritava quella felicità, sperava solo di poterla condividere con lui un giorno. Scosse il capo a quel pensiero. Come poteva essere così egoista. Lei doveva essere distrutta dopo tutto il male che Ronald le aveva fatto e lui…
Eppure era diventato così facile immaginare la sua vita con lei al suo fianco. Non l’avrebbe mai fatta sentire inferiore e l’avrebbe riempita di tutte le attenzioni del mondo, dimostrandole ogni giorno il suo amore.

-Secondo te…- iniziò George osservando l’espressione assorta del gemello. Sapeva perfettamente ciò a cui stava pensando.
Luna sorrise dolcemente.

-Sono perfetti!-



***



12 luglio 2003

-È stato fantastico!- disse Hermione lasciandosi cadere sul divano sotto lo sguardo divertito di Fred. Era davvero bellissima con le gote arrossata dal caldo, gli occhi scintillanti e le labbra piene. Più la guardava più sentiva l’immenso desiderio di baciarla.

-Dovremmo andare ad un concerto più spesso!- aggiunse scalciando via le scarpe e tirando anche le gambe sul divano. Era stanchissima. Avevano passato tutta la sera a urlare e cantare le canzoni di quel cantautore italiano che piaceva tanto a Luna. Non si divertiva a quel modo da troppo tempo.

-Tu chi sei e cosa ne hai fatto di Hermione Granger?- chiese il ragazzo divertito fingendo un’espressione sconvolta che fece mettere il broncio alla Gryffindor. Era ancora più bella con quell’espressione.

-L’ho uccisa e ho preso il suo posto!- rispose però sorprendendolo non poco. Si sarebbe aspettato di tutto, ma non una risposta del genere.

-Sei impossibile- commentò sedendosi a sua volta sul divano e scuotendo il capo, ma prima che riuscisse ad aggiungere altro la grifoncina lo colpì con un cuscino in pieno volto.

-2 a 0 per me, Weasley- disse orgogliosa -Prima ti lascio senza parola e ora ti fai colpire- aggiunse portando il conto con le dita -Ti stai decisamente rammollendo!- affermò convinta lasciando a bocca aperta il rosso. Quella ragazza aveva la capacità di sconvolgere tutte le sue certezze, ma nemmeno lei poteva dirgli una cosa del genere e passarla liscia.

Un sorriso diabolico gli comparve sul volto, prima di lanciarsi sulla ragazza e cominciare a farle il solletico sulla pancia, sapeva fosse uno dei suoi punti più sensibili.
Hermione rideva. Si dimenava e rideva senza riuscire a liberarsi. Aveva addirittura le lacrime agli occhi, ma al rosso sembrava non interessare, non si sarebbe fermato finché non avesse sentito le due parole magiche e considerato quanto fossero orgogliosi entrambi probabilmente ci sarebbe voluto un po’.

-Hai vinto… - esclamò d’un tratto la ragazza tra una risata e l’altra -Mi arrendo!- aggiunse mentre il ragazzo sorridendo sornione fermava quella tortura.
Fu questione di un attimo. Si ritrovarono sdraiati sul divano, Hermione sotto e Fred sopra di lei. I corpi che si sfioravano e i volti talmente vicini da poter sentire il fiato dell’altro sulle labbra. Bastava un solo movimento per farle incontrare e avverare un desiderio inespresso.
Era tentato, Fred, ma sapeva non fosse il momento giusto, non quello. Facendo uno sforzo disumano riuscì a tirarsi su, subito imitato dalla ragazza.
Rimasero così, immobili, entrambi fermi con la mente al momento in cui le loro labbra stavano per sfiorarsi, prima che Hermione riprendesse il controllo di se stessa e si fiondasse in bagno dopo aver balbettato qualcosa di incomprensibile al ragazzo. Fred, rimasto solo, si sdraiò sul divano portandosi un braccio sugli occhi. Sentiva ancora il battito del suo cuore, sembrava impazzito. Averla così vicina e tirarsi indietro era stata una tortura, ma non poteva fare mosse false. L’avrebbe conquistata è forse era già sulla giusta strada, ma non voleva illudersi. In quel momento gli bastava la certezza che George, essendo in vacanza con Luna, non avrebbe potuto prenderlo in giro e che quell’istante non fosse stato solo un sogno. In caso contrario, il battito impazzito del suo cuore non gli sarebbe parso un suono così melodioso, no?



***



21 ottobre 2003

Due ragazzi erano seduti al tavolino di un bar in un locale della Londra babbana. Quella mattina avevano deciso di tenere chiuso il negozio e prendersi qualche ora solo per loro, ne avevano davvero bisogno.
-Abbiamo scelto la data- disse d’un tratto George interrompendo il momento di risate e scherzi. Voleva che suo fratello fosse il primo a saperlo.
Fred lo osservò attentamente. Non aveva bisogno di chiedergli di cosa stesse parlando ed era felice per il gemello. Luna era la ragazza giusta per lui. Certo, dopo il matrimonio gli sarebbe mancato non averli più in giro per casa, ma gli restava sempre il lavoro al negozio e poi potevano cenare assieme un giorno alla settimana, oltre le domeniche alla Tana. Non sarebbe cambiato nulla, lo sapeva, eppure un po’ lo spaventava l’idea del matrimonio.

-Ci sposeremo il 13 settembre- disse con convinzione osservando bene il gemello. Sapeva fosse felice per lui, ma se la nostalgia per quello che erano la sentiva lui, figurarsi Fred.

-L’ha scelta Luna, vero?- chiese con un ghigno, il solito ghigno, quello che era marchio di fabbrica dei gemelli, facendo capire a George che andava tutto bene, che era felice per lui e non doveva preoccuparsi.

-La conosci…- commentò alzando le spalle mentre sul suo volto si dipingeva un sorriso identico a quello del gemello. Siamo ancora noi, nessuno potrà dividerci, andrà tutto bene. Questi i messaggi che erano chiusi in quel sorriso ed entrambi parvero capirlo.

-Quando ti fari avanti?- gli chiese per l’ennesima volta andando a toccare un tasto particolarmente dolente per Fred. Sapeva quanto amasse la grifoncina e non riusciva a capire perché aspettasse tanto per farsi avanti. Lo avevano capito tutti che erano pazzi l’uno dell’altro, solo che ancora non riuscivano a confessarselo.
Gli sguardi rubati quando l’altro non osservava. Lo sfiorarsi casualmente, come se non riuscissero a stare lontani. Il prepararsi la colazione a vicenda. Gli abbracci senza motivo. Il nominarsi continuamente. La testa sempre tra le nuvole. Le farfalle nello stomaco. Il cuore a mille quando l’altro era vicino. Si respirava aria d’amore quando erano nella stessa stanza e nessuno dei due lo aveva notato.

-È complicato- rispose distogliendo lo sguardo. Sapeva che George poteva leggergli dentro anche senza guardarlo, ma gli era venuto naturale.

-Vedo come mi guarda, sento l’aria che sa d’amore- aggiunse mimando le virgolette con le mani nell’ultima parola -Eppure sento di dover abbattere ancora degli ostacoli prima di poterla avere- continuò aprendosi come mai prima -La amo, lo sai, ma ho bisogno di sentire che anche per lei è lo stesso. Ho aspettato troppo per poter sopportare un suo rifiuto-

George lo osservò qualche secondo mentre uno strano sorriso gli nacque sul volto. Non avrebbe mai immaginato di sentire parlare a quel modo il gemello, invece…
L’amore era davvero la magia più potente di tutte e se Fred sentiva di dover combattere ancora contro i muri che Hermione si era costruita prima di poter vivere felicemente la loro storia, lui sarebbe rimasto al suo fianco, come sempre.



***



1 dicembre 2003

Natale era alle porte. Nell’appartamento sopra i Tiri Vispi, due ragazze sistemavano le decorazioni per ricreare un po’ di quell’atmosfera natalizia con la quale erano cresciute, nella loro nuova casa. Candele e agrifoglio ovunque, il vischio era stato appeso in diverse zone della casa nonostante Hermione non fosse d’accordo (sarebbe stato troppo imbarazzante trovarvisi con Fred sotto) e un grande albero faceva bella mostra di sé in salotto. Si respirava una splendida aria natalizia e le due ragazze erano pienamente soddisfatte del loro lavoro.

-Che ne dici se incanto quegli angioletti per far loro cantare le Carole natalizie quando vi passiamo davanti?- propose Hermione, ripensando al carillon, ormai andato perso, che le aveva regalato il padre per il suo primo Natale ad Hogwarts, ottenendo il pieno assenso da Luna. Natale era la sua festa preferita, quindi addobbi e decorazioni non erano mai troppi.

A incantesimo ultimato una dolcissima melodia riempì l’appartamento, mentre le due ragazze si sorridevano radiose. Avevano fatto uno splendido lavoro, si respirava davvero aria di festa, mancava solo l’odore di biscotti ad aleggia per casa, ma avrebbero rimediato nell’immediato. Del resto avevano una giornata da passare dato che i gemelli non sarebbero rientrati per pranzo.

-Sono squisiti!- affermò convinta Hermione assaporando il frutto del loro lavoro -Scommetto che Fred li adorerà- aggiunse senza rendersene conto. Ormai le veniva naturale includere il gemello in ogni aspetto della sua vita. In quei mesi erano diventi inseparabili e non poteva esserne più felice. Le piaceva passare il suo tempo con Fred, la faceva sentire speciale. Era vero che alle volte si sentiva in imbarazzo, ma l’idea di doversi separare da lui la terrorizzava. Non riusciva più ad immaginare la sua vita senza la costante presenza di quello scapestrato che con un solo sorriso era riuscito a cancellare tutti i suoi demoni, diventando l’antidoto alle sue ferite.

Luna la osservò. Era così palese l'amore che provava per il suo cognato preferito che le veniva da ridere ogni volta che li osservava insieme. Erano adorabili. Lui che faceva di tutto per attirare la sua attenzione e cercare di conquistarla, senza rendersi conto di esserci già riuscito, e lei che tentava di negare quei sentimenti per paura di scottarsi ancora. Era davvero un disastro con le questioni di cuore, Hermione. I gorgosprizzi dovevano starle davvero offuscando la mente per non farle vedere l’amore nello sguardo del ragazzo.

-Secondo me sareste una bella coppia!- commentò addentando un biscotto. La Gryffindor aveva ragione, erano buonissimi, dovevano farli più spesso. E poi l’odore che spargevano per casa era delizioso. Sembrava già Natale!

Hermione sbarrò gli occhi a quelle parole. Quante volte aveva immaginato la sua vita con Fred accanto. Bellissima. Eppure la paura le faceva tremare le gambe. Non potevano stare insieme, avrebbero rovinato tutto.
-Sai che ho ragione, devi solo ammetterlo con te stessa!- aggiunse senza lasciarle il tempo di replicare. Luna era già sparita, lasciandola a fissare il vuoto come un’idiota.



***



15 dicembre 2003

Una giovane donna dormiva serena. I capelli scompigliati sparsi sul cuscino, le ciglia adagiate sulle gote rosee e le labbra distese in un sorriso. Era bella Hermione e più la guardava, più Fred se ne innamorava.
Non riusciva a capire come aveva potuto Ron farsi scappare un fiore pregiato come lei. Era la perfezione e suo fratello non l’aveva mai apprezzata davvero. Quanta rabbia gli aveva fatto vederla spegnersi giorno dopo giorno seguendo l’ombra di quell’idiota accecato dalla fama guadagnata durante la guerra. Quante volte avrebbe voluto prenderla e confessarle ogni cosa, ma a cosa sarebbe servito? Hermione era accecata da Ron a tal punto da non vedere nient’altro che non fosse lui.
Serrò i pugni preda di un colpo d'ira al pensiero della carognata che aveva ideato quell’essere inutile una volta scoperto che la grifoncina si era stabilità da loro. Credeva davvero che Luna ed Hermione fossero tanto stupide da non informare per tempo la famiglia sull’accaduto? Povero stolto! Un sorriso gli disegnò le labbra al pensiero dello sguardo orgoglioso delle due amiche quando Ginny si era presentata alla porta raccontando le menzogne che aveva raccontato Ronald, peccato che nessuno gli avesse creduto.

Cercando di non svegliarla le posò una carezza lunga la guancia rosea. Era così bella persa nel mondo dei sogni. Si sentiva quasi un ladro a rubare quegli istanti di pura bellezza, ma non poteva farne a meno. Osservarla mentre dormiva era diventata la sua droga, specie da quando aveva trovato il coraggio di confessarle ogni cosa e lei non l’aveva respinto. Era stato un momento magico che avrebbe serbato sempre nel cuore, un istante di pura magia che mai avrebbe dimenticato. Sarebbe stato il primo di tanti ricordi assieme, del resto aveva tutta l’intenzione di convincerla a passare il resto della vita con lui.



***



18 dicembre 2003

-Come va con Fred?- chiese Luna mentre passeggiavano per le vie di Diagon Alley. Natale si stava avvicinando e nessuna delle due aveva ancora comprato i regali.

Hermione si fermò di colpo a quelle parole. Stavano ridendo e scherzando pensando al regalo da comprare per i signori Weasley quando la bionda l’aveva spiazzata con quella domanda.

-Come sempre…- rispose distogliendo lo sguardo dall’espressione serena dell’amica. Sapeva che se i loro sguardi si fossero incontrati, sarebbe riuscita a leggerle nello sguardo tutto ciò che ancora non riusciva ad ammettere a se stessa.

Luna la guardò con espressione malandrina mentre riprendevano a passeggiare osservando le vetrine. L’influenza di George le faceva male.

-Quindi avete chiarito la situazione dopo la sua dichiarazione?- domandò dopo qualche minuto. Sapeva come colpire, doveva farle abbassare la guardia per strapparle le informazioni che le sarebbero servite per capire ciò che provava. Del resto lo avevano capito tutti che tra i due c’era del tenero, solo Hermione aveva paura di ammetterlo. Troppo il terrore di scottarsi, ancora. La conosceva bene, Luna, sapeva che non era l’ombra di Ron a perseguitarla, l’aveva superata ormai, era la paura di veder sfumare ancora una volta i suoi progetti, non sarebbe sopravvissuta di nuovo.

-George è una vecchia pettegola!- commentò la brunetta sospirando, avrebbe dovuto immaginare che Fred ne avrebbe parlato col gemello e quest’ultimo avrebbe riferito ogni parola alla sua dolce metà. Doveva solo essere grata all’amica per non averle chiesto nulla prima, ma Luna era speciale proprio per quello, trovava sempre il momento opportuno per far ammettere le cose.

-Ho paura- ammise non appena si sedettero al tavolino di un locale -Sto bene con lui, mi fa sentire speciale e adoro il suono della sua risata- iniziò cercando dentro di sé le parole adatta a spiegare il complicato stato emotivo che la travolgeva quando aprendo gli occhi al mattino la prima cosa che si trovava davanti erano due occhi azzurri che la osservavano con un sorriso.
-Mi piace svegliarmi al mattino con lui al mio fianco, lasciargli il caffè pronto in cucina, immaginando il sorriso che gli nascerà sul volto. Mi fa sentire speciale quando trova ogni pretesto per abbracciarmi o andare a dormire sapendo che lui sarà al mio fianco a vegliare sui miei sogni- aggiunse mentre un tenue rossore le colorava le gote, era strano pronunciare ad alta voce tali parole. Erano segreti che aveva custodito all’interno del cuore perché esprimerli ad alta voce la spaventava, eppure parlarne con Luna era così facile.

-Dovresti dirglielo- le suggerì l’amica prendendole una mano per infonderle coraggio e spingerla a guardarla. Gli occhi di Luna erano due pozzi color del cielo capaci di tranquillizzare chiunque. La sua gioia di vivere e la spensieratezza che la contraddistinguevano anche nei momenti difficili erano ciò che la rendeva speciale e Hermione non avrebbe mai smesso di ringraziarla, per esserci sempre stata per lei.

-Ricordi quali furono le sue parole?- continuò la Ravenclaw notando che l’amica si era persa nei suoi ragionamento contorti, catturando di nuovo la sua attenzione e facendola arrossire.

Ricordava perfettamente quel momento, ogni singolo istante era stampato a fuoco nella sua memoria e non sarebbe mai andato via. Troppe erano le emozioni che avevano attraversato il suo cuore alle parole del rosso e l’unica cosa che era stata in grado di fare era stata osservarlo a bocca aperta prima di arrossire e iniziare a balbettare mentre il suo cuore batteva all’impazzata.

-“Ho odiato Ron con tutto me stesso solo perché aveva tutto ciò che avevo sempre desiderato senza averlo mai apprezzato. Ho odiato me stesso perché ti ho vista lasciarti trascinare dagli eventi, da quella pigrizia che non ti ha mai caratterizzata, senza fare nulla. Eppure nono sono mai riuscito ad odiare te, nonostante sapessi fossi la ragazza di mio fratello, nonostante vedessi il tuo sguardo innamorato sempre rivolto verso di lui. Ho davvero desiderato odiarti solo per poter smettere di amarti tanto, ma come si fa ad odiare una creatura meravigliosa come te?”- recitò le parole più importanti di quella che era stata la dichiarazione del ragazzo.

Ne era rimasta stupita quando le aveva sentite pronunciare, eppure erano state le più belle che avesse mai sentito e forse anche le più desiderate, anche se ancora non riusciva ad ammetterlo.

-E tu perché non gli sei saltata addosso dopo una dichiarazione del genere?- chiese Luna con un sorriso malandrino sul volto, decisamente una pessima influenza.

-Luna!- urlò indignata mentre le sue gote si tingevano di un intenso rossore. Alle volte quella ragazza riusciva ancora a sconvolgerla.

-Sono seria, Herm- commentò con un sorriso -È pazzo di te, tu sei pazza di lui, e poi è uno schianto! Non per nulla è il gemello del mio ragazzo!- aggiunse facendo scoppiare a ridere l’amica. Erano davvero quelle le giornate di cui avevano bisogno, entrambe!



***



24 dicembre 2003

La neve scendeva fitta per le strade di Londra. Era la Vigilia di Natale e le strade della città erano deserte. La festa e l’aria gelida avevano indotto anche i più temerari a rinchiudersi in casa o dentro qualche locale. Eppure due ragazzi erano fermi, sotto la luce di un lampione a scambiarsi un tenero bacio. Sembrava la scena di un vecchio film. Lei, bellissima nonostante tremasse dal freddo, aveva le braccia attorno al collo di lui che si era chinato su di lei e la stringeva forte tra le braccia, mentre la neve cadeva su di loro infradiciando i loro vestiti. Erano bellissimi, il ritratto del vero amore.

-Non sai da quanto aspettavo di farlo!- le sussurrò Fred una volta separati, mentre le accarezzava il volto dolcemente.

Hermione sorrise nel modo più tenero del mondo prima di baciarlo di nuovo. Un semplice sfiorarsi di labbra così innocente da far sciogliere il cuore.

-Ti amo!- gli disse specchiandosi nei suoi occhi. Quanto li amava, e il suo sorriso, sarebbe morta solo per veder spuntare sulle sue labbra qual sorriso bellissimo che l’aveva stregata dal primo momento, anche se aveva fatto di tutto per negarlo.

-Ti amo!- le rispose prima di stringerla ancora più forte mentre lei posava il capo sulla sua spalla. Era un momento magico quello e avrebbero voluto non finisse mai.

Quanto aveva aspettato? Quanto aveva dovuto lottare per farle capire quanto la amava? Quante barriere aveva dovuto distruggere? C’era stato un momento in cui gli era parso di trovarsi ancora in guerra. Era una battaglia difficile quella che aveva combattuto, ma ne era valsa la pena. Ogni singola discussione, ogni risata, ogni scherzo, ogni momento di complicità. Tutto ciò che avevano vissuto li aveva portati a quel momento e non poteva davvero desiderare di meglio.
Finalmente aveva avuto anche lui il suo lieto fine e non avrebbe mai smesso di ringraziare quell’idiota del suo gemello per aver creduto in lui, quella folle di Luna che aveva aiutato lei a comprendere i suoi sentimenti e la magia del Natale che aveva reso tutto possibile.



***



25 dicembre 2003

-Come credi sia andata la loro cena?- chiese George sdraiato sul letto mentre accarezzava i capelli della compagna. Nonostante avesse messo in piedi tutta quella storia per dare al gemello una possibilità si era sentito tremendamente in colpa ad abbandonarlo proprio il giorno della vigilia di Natale.

-Sarà il più bel Natale della loro vita- rispose Luna sollevandosi su un braccio e osservando il suo fidanzato. Si sentiva così fortunata ad averlo al suo fianco, non poteva desiderare di meglio. Era tutto ciò di cui aveva bisogno.

-Direi che ci meritiamo un mega regalo, allora- sentenziò sorridendo beffardo -E Fred dovrà aprire per almeno un mese il negozio da solo. Dormire poco rovina la mia bellezza!- aggiunse pavoneggiandosi come suo solito facendo ridere la sua ragazza. Era così bello il suono della sua risata, ogni volta che la sentiva non poteva evitare di sorridere a sua volta. Amava esserne la causa.

-Se vuoi ci mettiamo a dormire- gli suggerì sorridendo sotto i baffi guardandolo con quelle pozze color del cielo, talmente profonde da poterci annegare.
L’amava così tanto!

-Non pensarci nemmeno, donna!- le rispose ridendo prima di tuffarsi sulle sue labbra. Quella sarebbe stata una splendida notte di Natale!

 

 

 

 

 

 

  
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