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Autore: PrincessintheNorth    12/12/2017    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 WATSON
Non appena rientrai nel mio studio, sentii la porta chiudersi di scatto, nonostante non l’avessi toccata.
- Non c’è bisogno che ti chieda perché sei qui. – mormorai irritato, mentre non riuscivo a togliermi dalla mente l’espressione confusa, felice e spaventata insieme che era comparsa sul viso di quella povera ragazza non appena le avevo detto del piccolo dentro di lei.
Non mi voltai, ma sapevo che, alle mie spalle, Athard Black sorrideva.
- Ho saputo che hai fatto visita alla ragazza, stamane. Cos’ha avuto la poverina?
- Credo tu lo sappia già, dal tono soddisfatto che usi. – sibilai. – Non ti ha fatto niente, lasciala in pace.
- Ti ho fatto una domanda, dottore. Ricordati del perché mi devi una risposta.
- Lasciala stare …
- Allora?
Sentii la punta della spada toccarmi sulla schiena, esattamente all’altezza delle coronarie.
- Io non ho intenzione di tradire lei o suo marito …
- Sappiamo benissimo entrambi che quei due ragazzini non sono sposati, lei è solamente la sua puttana. Oh, so che non tradiresti per la tua vita … ma se fosse per quella di una stellina?
La mia Stella … la mia bambina.
- Hai capito bene, dottore? O sei leale a me, o puoi salutare per sempre quella bella bambina con le trecce. – rise divertito. – Allora? Cos’ha?
- Solo una gastroenterite …
- Non è vero.
Davanti a me apparve il volto della mia piccola, con gli occhi azzurri brillanti di vita e le guance infiammate di calore.
Quella poverina non meritava il destino che Black le voleva infliggere, ma nemmeno mia figlia.
- Aspetta un bambino.
Silenzio.
Sentii la spada cadergli di mano.
A quel punto, mi voltai ad affrontarlo.
Mi fissava con un misto di shock e rabbia, sconvolto.
- Non può essere. – sussurrò.
- Te lo garantisco. La Principessa del Nord aspetta un figlio da Murtagh, un figlio sano e forte. Glielo sta per dire, sicuramente. Lui la sposerà e il tuo capo siederà su un trono ancora più traballante.
Questa volta, nel vederlo correre via, fu il mio turno di sorridere.
 
 
 
BLACK
 
 
- È finita! – urlai entrando nelle mie stanze, ribaltando una sedia per la rabbia.
Quella puttana doveva farsi ingravidare. Ma certo.
- Che succede? – chiese Iset, alzandosi dalla sedia.
- È incinta!
- Quindi?
- Quindi Murtagh la sposerà, ecco cosa succederà! A quel punto sarà tutto andato in fumo!
- Calmati. – sorrise inaspettatamente.
Quella sua tranquillità, il sorriso soddisfatto …
- Hai fatto qualcosa che io non sappia?
- Faccio molte cose a tua insaputa. – rispose divertita.
- Cosa, stavolta?
- Ecco … potrei aver detto alla nostra amica che Murtagh tipicamente chiede alle ragazze, non sposate con lui, che mette incinte, di interrompere la gravidanza … oh, quella stupida era già così preoccupata senza che glielo dicessi … non credo che glielo dirà poi così presto. Anzi, potrebbe non farlo, e questa cosa giocherebbe a nostro vantaggio. Se …
- Se Murtagh non venisse a saperlo e lei fosse incinta e nubile, perderebbe ogni diritto alla corona. – mormorai, mentre vedevo l’idea di quella gravidanza in una luce molto diversa. – Con il re destituito …
- Grasvard potrebbe prendere tranquillamente il trono?
- No, ci sarebbero le due mocciose, per non parlare del fratello del re, che non sappiamo dove sia. Ma sarebbe un grosso passo. La speranza più grande che il Nord ha svanirebbe in un attimo.
- Intendi dire in una notte di passione. – ridacchiò.
- Esatto. Devo parlare con Grasvard … sai che ci vuole il suo benestare per procedere.
Annuì rapidamente, e mi avviai verso la stanza dove sapevo si trovava uno degli specchi magici, dato che io non ne avevo uno personale.
Mi resi conto troppo tardi di aver imboccato la strada principale per raggiungere la sala, e non i passaggi segreti, perché la stanza era al terzo piano del castello, dove, guarda caso, si trovavano le stanze da letto.
- … cos’è questo?
Sentii distintamente la voce di Murtagh, non certo nei toni dolci e tranquilli che di solito usava con la ragazza.
Incuriosito, mi fermai ad ascoltare. Sembrava l’inizio di una delle loro liti. Magari poteva portare a qualcosa di buono per la nostra causa.
- Murtagh …
- Credi che non sappia cos’è?! – urlò, e sentii un rumore di vetri infranti.
Da lei, solo dei singhiozzi.
- Cosa ci fa un abortivo in camera mia, Katherine?!
- Non lo so …
- Non cercare di mentirmi, lo vedo benissimo quando lo fai. Che cosa ci fa qui?!
Nonostante lo odiassi, mi fu difficile non entrare e dargliene un po’.
Pensava davvero che urlarle addosso potesse servire a qualcosa? Quella ragazza piangeva, almeno avrebbe potuto usare un po’ di tatto.
Ha trovato un abortivo in camera, crede che lei abbia ucciso il suo erede, è normale che sia arrabbiato, osservò la mia coscienza, alla quale diedi ragione.
​Magari, con quel litigio si sarebbero definitivamente allontanati. Se Katherine non avesse preso la soluzione, si sarebbe ritrovata incinta e completamente sola, abbandonata da tutti.
Meglio.
-     Non è mio …
-     Katherine. – sibilò. – O non capisci, o fai finta di non capire. Non ho intenzione di ripetermi. Quindi adesso spiegami cosa sta succedendo.
-     Me … me l’ha dato una domestica … in caso mi fosse servito … - sussurrò.
Probabilmente Murtagh cercò di calmarsi, perché lo sentii camminare e non urlò per almeno trenta secondi.
- E perché ti sarebbe dovuto servire?
- Dimmelo tu. – gli rispose lei, la voce tremante dal pianto, dalla rabbia e dalla paura.
- Cosa ti dovrei dire?! – sbottò.
- Hai costretto tutte le tue amanti a prenderlo, no?! Allora non vedo perché non dovresti volere che lo prenda anch’io!
Ancora, silenzio.
- Sei impazzita? Katherine, ti senti bene?
- Mi stai dando della pazza?!
- Sì, perché dici cose senza senso!
- Sei tu il pazzo … lasciami! Lasciami!
Provai a sbirciare dentro. L’aveva abbracciata, tenendola ferma contro di sé.
-  Sia chiaro. Io non ho mai messo incinta nessuna di loro. – mormorò nell’antica lingua, che avevo imparato da bambino. – E di sicuro, se anche fosse successo, non avrei chiesto di abortire.
- Ma … ma la ragazza aveva detto …
- Katie, ci sono parecchie ragazze qui che non ti vedono di buon occhio perché sei tu ad essere mia e non loro. Non farti confondere le idee. Ma … non capisco. Perché una ragazza, chiunque sia, sarebbe venuta a dirti quelle cose?
Sembrava essersi calmato.
Non dirglielo, ragazzina. Ora come ora potrebbe persino esserne felice.
- Aspetto un bambino. – sussurrò invece, senza avere il coraggio di guardarlo.
Murtagh la fissò senza trovare le parole.
- Tu … sei … incinta?
Katherine annuì in fretta, cercando di asciugarsi le lacrime.
- Aspetti un figlio?
- Ti ho già detto di sì! – urlò lei a quel punto, stremata dalla paura. – Ti ci vuole tanto per capirlo?!
Ma ormai, l’altro era impazzito di felicità, glielo potevo leggere sul volto.
​- Oh, Katie … non ci posso credere …
Vidi che crollava a terra, sfiorandole la pancia e baciandola, e poco a poco anche lei si sciolse, capendo di non avere nulla da temere.
Murtagh sembrava non capire più niente, e solo per un attimo, provai comprensione.
Avevo provato lo stesso quando Kathleen mi aveva detto che la mia Alice stava arrivando.
Ma quella ragazzina meritava di morire. Erano stati i soldati di suo padre a provocare la morte della mia bambina, e tutto a causa sua. Se solo avesse accettato di sposare Grasvard, le truppe del re non avrebbero mai invaso il mio villaggio e non sarei stato costretto a bruciare il corpicino della mia bambina su una pira.
Katherine Shepherd e la sua famiglia avevano ucciso la mia famiglia.
Grasvard aveva promesso di vendicarli.
Perciò, avrei strappato ogni bagliore di vita da quegli occhi.
 
KATHERINE
 
 
Da almeno un quarto d’ora, Murtagh non era più sé stesso.
Intervallava scoppi di risate, a coccole, a commozione, il tutto nel giro di un minuto, a ripetizione.
Ma ogni paura che avessi, si era sciolta come neve al sole.
Andava tutto bene. Mi voleva ancora, ci saremmo sposati prima che si vedesse la pancia e avremmo avuto uno splendido bambino.
Tanto, eravamo anche già pronti, avendo curato April, sul fronte pannolini, vomiti e neonati.
- Ma non è uno scherzo, vero? – mi chiese per la quarta volta. Sembrava un bambino che ha trovato i regali del compleanno, gli occhi sbarrati e un’espressione stupefatta sul viso.
-  No, non è uno scherzo … aspetto un bambino davvero …
-  E … e questo provoca un totale ricalcolo dei piani … - iniziò a confabulare tra sé e sé. – Okay … mmh … lascerò qui Black, suppongo …
- Non potrei venire con te?
-Tu sei matta da legare. Io non ti porto, incinta, su un campo di battaglia. Te lo puoi scordare. – sentenziò, per poi stringermi e baciarmi. – Tu stai qua, con le bambine.
- Mi sentirei meglio a venire … lo sai anche tu, qua ci sono donne che mi odiano … se mi avvelenano e perdo il bambino?
Il viso gli si adombrò. Sapeva che era una possibilità.
- Katie, non posso portarti con me … nonostante l’uso della magia, sei reduce da un’operazione e, nonostante sia passato un mese, quasi due, devi recuperare ancora le forze e il peso che hai perso nel bosco. Inoltre, le bambine hanno bisogno di tutto tranne che di rimettersi in viaggio, e hanno bisogno di te. Se ti mettessi in viaggio adesso, con il cibo che si può avere in un accampamento, rischieresti di perdere il bambino. – mormorò, accarezzandomi i capelli. – No, meglio che tu stia qui. Se preferisci, però, posso organizzare per te e le bambine un passaggio per il Surda … no, ti stancheresti troppo. Fidati, resta qui. Non mi fido certo di tutte le persone che lavorano qui, e in fondo era da un po’ che volevo tagliare sui costi di mantenimento di questo posto. Lascerò una guarnigione con Black. Con te resteranno Marlene e la tua domestica, Beryl. Okay?
- Ma non sono malata … sono solo incinta …
-Lo so. Ma sai che ogni cosa può far rischiare.
Annuii. In fondo, aveva senso. Sapevo, con le esperienze di mamma e Audrey, quanto una gravidanza potesse essere spettacolare, ma quanti rischi potesse comportare per il bambino e la madre, soprattutto all’inizio. Il mio piccolo era ancora debole, dovevo aiutarlo a crescere adesso più che mai. Anche se Murtagh si faceva davvero troppe paranoie.
Ma dopotutto, lo amavo anche per questo, per l’istinto di protezione che aveva verso di me, le piccole, ed ora il nostro pesciolino.
- Va bene … resterò.
Fece un sorriso, e mi baciò.
Per poi, scoppiare a ridere.
- Io non ci posso credere che sei incinta veramente!
Andò avanti tutta notte così.




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​Ciao! Questo capitolo è un po' diverso dagli altri, lo so: però, anche nei libri cugino Chris non ha mai dato dei POV ai cattivi (e nemmeno a Murtagh, che è un buono :( ), ma mi è sembrato giusto dare anche a loro un proprio specifico carattere, lasciare che anche loro parlino di sé, senza che siano additati solo come "i cattivi" che fanno apposta senza motivo, poveretti :( 
Ditemi se volete più capitoli così, o meno! 
​Alla prossima! 
 
 
 
   
 
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