Una piccola fic yaoi su
una coppia sulla quale non ho mai scritto, perciò perdonate se fa cagare XD
E’ tutta colpa di Sanjino che mi ha esortato a provare qualcosa di diverso U_U lui dice che con Zoro funziona... mah, chissà che
voleva dire...
Comunque spero che la storia vi piaccia ugualmente
^-^
Vabbè scappo, prima che qualcuno mi decapiti con una
katana XDDD
Kiss kiss Chiara
E tutto il resto è noia
98... 99... 100. Con questo erano
esattamente 100 gli sbadigli che Rufy aveva collezionato da quella mattina, e
Usopp li aveva contati tutti.
- Se non ti andava di
aiutarmi potevi anche dirlo – brontolò il cecchino mentre avvitava un bullone
della nuova arma che stava progettando. Rufy se ne stava poggiato con le
braccia incrociate dietro la testa contro la parete legnosa della cabina.
- Non è questo Usopp, solo
che ultimamente non succede nulla di eccitante – dopo il centunesimo sbadiglio
il capitano scattò in piedi.
- Non ti manca un po’ di
avventura? Dai che ne diresti se capitasse qualcosa di strabiliante? – gli
occhi di Rufy si illuminarono al solo pensiero di una nuova avventura, facendo
sospirare il cecchino.
- Beh ti dirò, a me tutta
questa calma non dispiace poi tanto – affermò appoggiando a terra un pezzo del
suo progetto per prenderne un altro più piccolo ma visibilmente più complesso.
L’entusiasmo del capitano
sparì con la stessa velocità con cui era nato mentre si sedeva nuovamente
accanto al compagno
- Ma anche una piccola
avventura... non chiedo molto – brontolò poggiando il mento contro il palmo
gommoso della mano. Usopp si fermò a guardare il bronco bambinesco che aveva
piegato le sue labbra non potendo fare a meno di pensare che Rufy alle volte
era proprio come un bambino. Ma allo stesso tempo non poteva negare che era
anche per quel suo carattere così infantile che quello strano ragazzo gli
piaceva. Decise allora di far qualcosa per tirare su di morale il suo adorato
capitano
- Ascolta Rufy, io una
piccola avventura ce l’avrei – affermò sornione provocando lo stesso luccichio
di prima negli occhi neri di cappello di paglia.
- Avanti Usopp dimmi di
che si tratta – come al solito il ragazzo si era gazato al solo immaginare di
quale sbalorditiva avventura si trattasse, anche se vista la monotonia degli
ultimi tempi si sarebbe accontentato anche di qualcosa di più semplice.
- Ok Rufy ma devi
promettermi che non ne parlerai con nessuno – improvvisamente il viso di Usopp
che prima sfoggiava un gigantesco sorriso era diventato serio, e la cosa fece
eccitare ancora di più il capitano. Nella sua testa sfrecciarono in ordine le
seguenti equazioni: serietà = pericolo, pericolo
= avventura, avventura = DIVERTIMENTO!!!
- Lo giuro – si mise poi
una mano sul cuore, o meglio su dove lui credesse fosse il cuore (quindi
all’estrema destra del torace) e sorrise sempre più entusiasta. Usopp annuì
anche se non era certo che la sua fosse una buona idea, anzi se ne stava già
pentendo ma ormai non poteva più tornare indietro.
- Vieni con me allora –
lentamente i due uscirono dalla cabina e si avviarono con circospezione verso
il ponte.
- Che stai guardando? –
chiese il capitano. Subito il cecchino si portò l’indice sulle labbra
facendogli segno di far silenzio. Si sporse poi leggermente dalla parete per
poter vedere Nami che leggeva con Robin qualcosa. Con un’agilità da far invidia
al migliore degli agenti segreti, i due scivolarono velocemente in cucina senza
farsi notare e chiusero altrettanto velocemente la porta
- Ho capito! Vuoi rubare
del cibo! Beh non è proprio una grande avventura, ma mi piace – ridacchiò Rufy
avviandosi verso il frigo. Usopp lo bloccò per un polso prima che facesse
qualche danno
- Non dire scemenze, non è
questa l’avventura – affermò. Poi trascino Rufy verso una credenza. Il capitano
si grattò il cappello di paglia leggermente confuso senza però perdere la sua
fiducia nel compagno. Usopp era uno che quando diceva una cosa era quella, e
non si discuteva! D’ altronde aveva una flotta di 8000 uomini nascosta da
qualche parte!
Il cecchino aprì un’anta
della credenza e iniziò a spostare un po’ di roba
- Usopp mi spieghi che...
– la frase del capitano fu interrotta da un enorme sorriso del compagno.
- Così ci dovremmo stare
tutti e due – detto questo il riccio entrò nella credenza facendo segno a Rufy
di seguirlo. Quando entrambi furono dentro, Usopp chiuse l’anta e si accucciò
accanto al capitano
- E ora? – chiese Rufy
sottovoce, capendo miracolosamente da solo che non era il caso di tenere un
tono troppo alto.
- Ora aspettiamo –
sussurrò il cecchino. Rufy passò lo sguardo sempre più incuriosito dal viso del
compagno ad un piccolo foro che c’era sull’anta, il quale permetteva di poter
vedere all’esterno
- Wow Usopp! È come una
cabina di controllo segreta – esclamò eccitato il capitano mentre scrutava la
cucina come se non l’avesse mai vista. Usopp ridacchiò spiegandogli di aver
praticato lui i due fori sull’anta, ma senza specificarne il vero scopo.
- Rufy – lo chiamò. Il
capitano si voltò a guardarlo constatando che l’espressione del ragazzo era
tornata di nuovo seria.
- Non devi dirlo a nessuno
– ripeté le stesse parole di poco prima, anche se ora suonavano come un ordine.
Silenziosamente il capitano annuì mentre dentro sé iniziava a chiedersi cosa
stesse per succedere
- Usopp ma...- quando la
porta della cucina si aprì il cecchino portò una mano sulla bocca del compagno
impedendogli di emettere un qualsiasi suono.
Mentre nella cucina si
udiva il rumore di qualche pentola, per l’ennesima volta Usopp fece segno a
Rufy di far silenzio e lui annuì con ancora la mano del ragazzo che gli tappava
la bocca. Il cecchino iniziò a guardare dal foro che c’era sull’anta e Rufy lo
imitò. Velocemente portò l’attenzione verso quei rumori riconoscendo subito il
suo cuoco di bordo che lavorava con delle pentole. Si chiese se l’avventura di
Usopp consistesse nello spiare Sanji che cucinava, perché in quel caso non ci
sarebbe stato nulla di eccitante. Picchiettò con il dito sulla spalla del
cecchino facendogli spostare l’attenzione su di lui. Quando gli occhi di Usopp
gli furono addosso, gli fece segno di liberargli la bocca. Usopp si morse un
labbro e guardò fuori e dopo pochi secondi guardò nuovamente il capitano. Beh
non poteva certo tenergli la bocca tappata per tutto il tempo. Non gli restava
che fidarsi di lui e sperare nel suo buonsenso, anche se non era certo che ne
fosse provvisto.
- Shhh
– sospirò ancora una volta con l’indice sulle labbra. Rufy riannuì
e finalmente la sua bocca fu libera. Tornò a guardare nello spioncino ma nella
cucina non era cambiato nulla, solo Sanji non era più ai fornelli ma se ne
stava poggiato contro il tavolo della cucina a fumare. Rufy ebbe l’istinto di
sbuffare, poi temendo che la sua bocca potesse essere nuovamente tappata si
trattenne.
Passò qualche minuto
finché la porta non si riaprì.
Stavolta fu Zoro a fare il
suo ingresso e sbadigliando si diresse verso una mensola sulla quale sostava un
bottiglia di sakè. Rufy avvertì Usopp dargli qualche leggera gomitata e si voltò a guardarlo confuso. Era
solo Sanji che fumava e Zoro che beveva: che c’era di avventuroso in tutto
questo?! Sentendo su di se lo sguardo deluso del capitano, il riccio pirata lo
guardò indicandogli di guardare fuori. Beh, sembrava una cosa davvero sciocca
anche per uno come lui, ma Rufy decise di farlo lo stesso.
- Fra quanto è pronto? –
chiese Zoro staccando le labbra dal vetro. Sanji soffiò un po’ di fumo
avvicinandosi verso i fornelli.
- Manca ancora un po’ –
rispose girando in una pentola con un cucchiaio di legno. Lo spadaccino ghignò
- Bene – e poggiò la bottiglia sul tavolo per
poi avvicinarsi in direzione del cuoco.
Proprio in quel momento
qualcosa di umido iniziò a bagnare la spalla di Usopp che si voltò sorpreso. Si
dovette trattenere dall’imprecare quando si accorse che Rufy gli stava
letteralmente sbavando addosso. Tutta colpa dell’odore delizioso di cibo che
stava lentamente ma inesorabilmente riempiendo anche la credenza.
- Fame... – a quel leggero
sospiro il cecchino tappò ancora una volta la bocca del capitano sperando che
nessuno l’avesse sentito. Rufy però iniziò a dimenarsi per sfuggire alla presa
di Usopp, ma soprattutto per uscire e fiondarsi sulle delizie che stava
preparando il cuoco. La fronte del cecchino iniziò a imperlarsi di sudore
mentre il timore di essere stati scoperti si faceva via via
più forte. Nel frattempo riuscire a star fermo e soprattutto zitto Rufy, stava
diventando un’impresa ardua.
- Ti prego – sussurrò sul
punto di piangere dalla disperazione. Rufy lo guardò quasi con la stessa
disperazione negli occhi mentre con un dito gli indicava l’esterno. Se
l’avventura di Usopp era quella di restare fermi e buoni con quelle
prelibatezze a pochi metri, beh lui non ci stava proprio! Riguardò il cecchino
deciso più che mai a uscire da lì, quando un luccichio ricoprì gli occhi di
quest’ultimo. Rufy si bloccò improvvisamente capendo forse solo allora quanto
Usopp ci tenesse a quell’avventura, e da bravo capitano non poteva deluderlo. Afferrò
il polso del cecchino e lentamente staccò la sua mano dalla bocca. Usopp si
ghiacciò all’istante pensando al peggio, ma Rufy gli sorrise annuendo. Stavolta
il cecchino avrebbe voluto piangere per la gioia; forse era la prima volta che
il capitano gli dava ascolto. Gli sorrise facendo allargare ancora di più il
sorriso sul viso dolce di cappello di paglia. In quel momento Usopp avvertì la
necessità di farlo, sì era insensato
e oltremodo assurdo, ma doveva farlo.
Lentamente gli si avvicino mentre il viso di Rufy lasciava trasparire un ché di
confuso.
- Usop..-
quel nome gli morì in gola quando le labbra del cecchino si posarono sulle due.
Dapprima sgranò gli occhi totalmente incapace di pensare. Ma che diavolo stava
succedendo? Che razza di avventure era quella?! Sentì il cuore battere in modo
quasi innaturale per quanto era forte, ma quando un calore dolce e allo stesso
tempo avvolgente gli invase ogni singola cellula del corpo, allargò le braccia
e le avvolse attorno al collo del ragazzo tirandolo a sé. Gli occhi erano ora
chiusi e il suo cuore battere sempre di più.
Un secondo, forse meno, e
l’anta della credenza di aprì.
Prendendosi tutto il tempo
necessario, i due ragazzi finirono ciò che avevano iniziato per poi voltarsi
verso le due sagome appena apparse
- Si?... Chi è? – domandò
Usopp ancora inebriato dal bacio di poco prima. Bastò però un solo attimo a
farlo paralizzare dal terrore. Rufy invece sbatté le palpebre confuso per
capire cosa avesse fatto gelare a quel modo il cecchino. Si voltò curioso per
poi sorridere alle due figure, che si rivelarono essere un Sanji con i capelli
stranamente arruffati e la camicia sbottonata a metà, e uno Zoro che con una
mano si reggeva i pantaloni e con l’altra impugnava una spada con sguardo
omicida!
- Che stavate facendo? –
chiese lo spadaccino leggermente paonazzo in viso.
- No..no...noi stava..stavam..stava...- il balbettio di Usopp continuò per
qualche altro secondo fino a quando il ragazzo non collassò sul corpo del
capitano.
Rufy si alzò dalla
credenza lasciando incurante il povero cecchino svenuto sul fondo.
- Era un’avventura! –
affermò ridacchiando. Il ragazzo di gomma si voltò poi verso il tavolo
sgranando gli occhi e la bocca alla vista dell’enorme quantità di carne che
c’era, e senza riuscire più a ragionare, come se ne fosse mai stato capace, vi
si fiondò senza remora.
- Beh, e ora che si fa? –
chiese Sanji chinandosi per controllare lo stato del cecchino.
- Che vuoi che ne sappia –
bisbigliò Zoro come per non farsi sentire da Rufy, che nel frattempo stava
sputacchiando pezzi di cibo per tutta la cucina.
- Certo sei di grande
aiuto tu – sospirò il cuoco sistemandosi alla meno peggio i capelli. Si chiese
se avessero “visto qualcosa”, o solo “fatto qualcosa”. Ben né l’una né l’altra
ipotesi erano molto rassicuranti. Si voltò poi verso il capitano decidendo se
era il caso di farsi spiegare qualcosa.
- Ehi magari stavano
solo...beh hai capito no - ipotizzò Zoro facendo sospirare il cuoco. Ma che
genio! Come se lui non ci avesse già pensato.
- Sanji! Dell’altra carne!
– bofonchiò Rufy sbattendo le mani sul tavolo. Il cuoco si avviò verso il frigo
deciso a far finta di niente, in fondo di sicuro Rufy non aveva capito nulla di
niente, manco di quello che avevano fatto.
- Magari non ha capito
niente – bisbigliò ancora Zoro indicando il capitano.
- Ma la finisci?! – borbottò
Sanji innervosito dal fatto che quello stupido marimo continuasse a “fregargli”
i pensieri. Zoro sgranò gli occhi allibito. Ma che diavolo gli prendeva?! Ora
se la prendeva con lui?!
Nel frattempo un mugolio
arrivò dalla credenza indicando che il cecchino si stava svegliando.
- Ah è stato solo un incubo
– sospirò tirandosi a sedere. Diamine sembrava davvero reale! Passò poi gli
occhi da Zoro e Sanji ancora in strane condizioni, per poi sostare sul viso
gonfio di cibo di Rufy.
- ODDIO!! NO! – 1...2...3,
e un altro tonfo si udì dalla credenza.
The
End