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Autore: themermaidwriter    13/12/2017    1 recensioni
Nathan Nichols è un uomo che ha sempre rincorso il successo e nelle vesti di leader di una band locale di musica anni '70 ci si è sempre trovato un po' stretto. Ha costruito per lui e per il suo pubblico una diva sfacciata che a lungo andare ha preteso sempre di più. Stephanie Savage invece, si trova a fare i conti con un divorzio improvviso; una vita che cambia e l'inizio di un nuovo amore che sconvolgerà la vita di entrambi. Una sfida, quella di innamorarsi sull'orlo della fama: Sarà Diana Jones a uscirne vincitrice?
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"Perché non si poteva amare Nathan, se non eri il suo pubblico, quando lui era Diana Jones."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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5.


Si fece bella quella sera come non lo era mai stata o almeno come credeva di essere. 
Doveva essere brillante e per una donna che non andava a un primo appuntamento da anni, che pensava di aver superato l'età dei primi appuntamenti, era importante mostrarsi al meglio. 
I suoi primi pensieri furono proprio su come l'avrebbe vista una volta scesa dal palco. Non che non lo avesse già fatto si intende. Nathan e Stephanie si erano già frequentati con successo ma non c'era mai stato un appuntamento ufficiale come lo era quella sera. 
Si stirò la canotta nera e sorrise allo specchio non potendo fare a meno di notare il piccolo neo proprio sullo zigomo sinistro. Impossibile da nascondere. Se lo toccò con un dito e avrebbe voluto che almeno per quella sera non fosse esistito. La sua attenzione venne distolta dalla vibrazione del cellulare: il messaggio che aspettava era lì sullo schermo, ben in vista. 
Che liberazione non dover più nascondere i messaggi scambiati giorno e notte con Nathan. 
Parole che non dimostravano esattamente niente, ma che avrebbero alzato molte questioni. 
Scese le scale con un elegante tacco 12, diede un bacio alla sua bambina e le ultime direttive alla babysitter, poi aprì la porta e tirò un lungo respiro. 
Rimase qualche secondo sul portico ad arricciarsi i capelli con un dito mentre guardava Nathan in auto che la aspettava grattandosi nervosamente il braccio sinistro. 
Era sollevata nel sapere che non era l'unica ad essere tremendamente agitata quella sera. 
Si fece coraggio e attraversò il vialetto per dirigersi dalla parte dello sportello per il passeggero, dove si posizionò e in fretta lo aprì per sedersi al suo posto. 
"Andiamo!" indicò con l'indice il parabrezza e accavallò le gambe, fasciate da dei pantaloni di pelle, sul cruscotto. 
Nathan le rivolse uno sguardo e rise scatenando la risata della donna accanto a lui. Ruppero tutte le inibizioni e la timidezza che si riserva al primo appuntamento nel primo momento in cui si rincontrarono. 
Dopo tutto erano sempre gli stessi due che si davano appuntamenti sporadici nel bel mezzo della giornata, anche solo per prendersi un caffè insieme o per fare delle prove inutili sempre dello stesso spettacolo. 
L'uomo scosse la testa, girò la chiave e partì con una meta nella testa. 
Passarono circa dieci minuti, colmati dalla musica proveniente da un cd che era già stato inserito in precedenza, a cui a Stephanie era bastato premere un tasto a caso per farlo partire.

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"Music can be such a revelation 
Dancing around your feel the sweet sensation 
We might be lovers if the rhythm's right 
I hope this feeling never ends tonight." 
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"Dove stiamo andando?" alla fine dell'ultima canzone Stephanie rinvenì come da un altro mondo. 
"A dire il vero siamo arrivati." Nathan entrò da un cancello invisibile nel buio di quella struttura nascosta da pile di alberi e svariata vegetazione. 
Parcheggiò nel verde su una strada fatta di ciottoli, uscì dall'auto e si fece seguire da Stephanie che aveva ormai capito di essere stata portata al classico appuntamento 'cena in in un luogo elegante' e beh, a dire il vero non le dispiaceva affatto. 
Superarono il piazzale in pietra disseminato di candele che ne delineavano il percorso, per ritrovarsi in un giardino separato a metà da una piscina di dimensioni modeste. 
Il cameriere che gli aveva accolti, ben vestito, gli aveva scortati ad un tavolo alla sinistra della siepe più lontana, ma non abbastanza da non essere circondati da gente. 
Stephanie si sistemò la maglietta tossendo e guardandosi in giro; si fece così in avanti con la sedia da coprire le ginocchia. 
"Stai benissimo, non farti paranoie." Nathan le sorrise dall'altro capo del tavolo. 
Nonostante non fosse esattamente l'abbigliamento adatto per un luogo simile e per un primo appuntamento, notò che neppure Nathan era vestito diversamente dal solito e pensò che probabilmente anche lui avesse adottato la stessa strategia del 'meglio sentirsi a proprio agio in una situazione potenzialmente imbarazzante.' 
L'uomo distolse lo sguardo dalla donna solo poco dopo e a Stephanie sembrò alquanto strano. Guardava al di là della piscina proprio sotto un tendone bianco avvolto da veli dello stesso colore che svolazzavano allo stesso tempo del vento e dai quali si intravedevano gli ospiti. 
"Non guardare Steph!" 
"Ma lo stai facendo anche tu!" 
Nathan la riprese appena s'accorse che lo stava imitando e la donna gli rispose sussurrando come se fosse già consapevole di star facendo qualcosa di sbagliato. 
"Non vorrai farti scoprire. Altrimenti ci cacciano." sussurrò anche lui per solidarietà. 
Un altro cameriere arrivò consegnando loro un cestino di pane e due menù rompendo la conversazione. 
"Che cosa stiamo guardando esattamente?" tornarono a sbirciare e poi a guardarsi negli occhi. 
"Il motivo per cui il tuo outfit questa sera è perfetto." 
Stephanie fece segno di non capire, allora Nathan si guardò un attimo intorno e poi si alzò dal tavolino prendendo la mano della donna e muovendosi con passo felpato ma allo stesso tempo cercando di non dare nell'occhio. 
Entrambi si avvicinarono furtivamente all'esclusivo tendone con aria disinteressata. Nathan si protrasse verso uno spiraglio e una volta trovato il suo bersaglio ci posizionò Stephanie davanti prendendola dalle due braccia. 
"E' Madonna!" Stephanie si girò di scatto verso il viso di Nathan, vicino, davvero vicino, con la stessa espressione di un bambino che sta per aprire il suo regalo di Natale. 
"Non urlare." sussurrò lui chiudendole la bocca con una mano. 
La donna ritornò diritta per guardarlo e poi si rigirò per non perdere di vista la cantante. "E' il primo appuntamento e mi porti da Madonna. Solo tu lo potevi fare." sussurrò. 
"Non credo che stalkerare Madonna sia proprio l'appuntamento ideale per chiunque.. ma.." 
"Lo è per me." chiuse gli occhi e scosse la testa. "Dannazione, è geniale." 
Nathan si sentì compiaciuto nel realizzare di averla fatta felice e decise di passare al secondo step del suo piano. Prese la donna per mano e s'avvicinò ancor di più al tendone. 
"Che cosa stai facendo?" continuò a sussurrare. 
"Ti sto portando da Madonna." a questa frase Stephanie rimase muta mostrando la sua espressione inquieta. "E cerca di ricordarti come ti chiami." sorrise a trentadue denti e poi la spinse verso una fessura nel tendone. 
Entrambi superarono l'asse rivestito di bianco posizionato per delimitare il perimetro della struttura e con molta nonchalance si diressero immediatamente verso la loro preda salutando in inglese i suoi ospiti, come se niente fosse. 
Nathan non si vergognò più di tanto, si parò proprio dinanzi alla cantante, allungò la mano e si presentò. "Nice to meet you, Diana Jones.
La donna ricambiò la stretta e sorrise. Stephanie trovò strano che si presentasse con il suo alter ego ma poi pensò che erano proprio gli abiti giusti con cui presentarsi ad una diva. 
Anche la donna decise di farsi avanti, un po' più imbarazzata di quanto non lo fosse Nathan. Accennò immediatamente ai Destination Moon, dato che Diana si era già presentata da sola. 
Fecero quattro chiacchiere in inglese accennando a qualche parola in italiano che a Mrs Ciccone suonava buffa e la conversazione, dopo un paio di fotografie, si concluse con la sorpresa di essere riusciti ad invitare una star del suo calibro al loro prossimo concerto. 
Aspettarono di essere fuori dal tendone per iniziare a saltare e dimenarsi come due fangirl, poi tornarono al loro tavolo e consumarono la cena senza neppure capire esattamente cosa stessero mangiando, più preoccupati nel pianificare in ogni minimo dettaglio quel concerto, ora tanto atteso. 
Tra idee, cambi di scaletta, outfit e coreografie non s'accorsero di aver finito i loro piatti da un pezzo e quando lo fecero, entrambi, decisero di continuare senza dimostrarlo in modo esplicito. Passarono dalla conversazione sul concerto ad argomenti più disparati e quello di cui s'accorsero davvero e non potettero fare a meno di negarlo, era il modo in cui consensualmente lasciavano scorrere via il tempo e lo riempivano di parole. Si resero conto di poter parlare di qualsiasi cosa senza lasciarsi andare al silenzio. 
Dopo un'ora buona si rimisero in macchina e senza neanche chiederglielo e vedendo l'orario, Nathan, da vero gentiluomo, portò direttamente Stephanie a casa, dalla babysitter e sua figlia che la aspettava. 
"Ci vediamo domani alle prove, suppongo." la macchina aveva accostato appena fuori dal suo vialetto. 
"Come potrei mancare? Pretenderai la perfezione ora che aspettiamo Madonna." Stephanie sorrise e fece per uscire dalla macchina. 
"Aspetta, ti accompagno." Nathan fece lo stesso e la superò nel tragitto. 
Rimase fermo in attesa che lo raggiungesse prima di mettersi le mani in tasca e continuare il percorso accanto a lei. 
Si immersero nel silenzio solo in quel momento, nel preciso istante in cui si fermarono davanti al portico, l'uno di fronte all'altro a guardarsi negli occhi. 
E non era uno di quei silenzi imbarazzanti. 
A dir il vero, di imbarazzo non ne avevano trovato alcuno come invece pensavano prima di incontrarsi. E se non ne stavano provando proprio in quella situazione allora, forse, non lo avrebbero provato mai. 
Stephanie fu la prima ad avvicinarsi, senza toccarlo né sfiorarlo, così 
Nathan la colse di sorpresa prendendola dalla vita. E per un momento fu quello il loro unico contatto. 
Esilarante per due persone che erano abituate a strofinarsi su un palco stracolmo di spettatori e ancora di più perché quella non era di certo la prima volta fuori dai riflettori. 
C'era qualcosa di diverso quella sera e sapevano che ogni parola ed ogni azione, quella volta, sarebbe stata percepita con un'importanza diversa. 
La donna ricevette la spinta che era necessaria e non seppe esattamente capire da dove l'avesse presa. Lo fece e basta. 
La sua mano sinistra afferrò la spalla di Nathan, si spinse in avanti arrivando all'altezza delle sue labbra che toccò decisa con le sue. Lui aprì lentamente la sua bocca facendola scivolare sul suo viso e accogliendo il bacio. Nathan posò la mano destra sul suo viso e a Stephanie sembrò tanto di trovarsi in un film hollywoodiano degli anni '30 e per quanto sembrasse banale non le dispiacque nemmeno un po'. 
Quando entrambi si sciolsero dal bacio per riprendere un po' il fiato, lasciarono i loro nasi sfiorarsi mentre si allontanavano e dopo qualche secondo a galleggiare nella loro piccola bolla piena di emozioni, quelle da far venire un gran mal di testa, distolsero lo sguardo chiedendosi: 'come c'erano arrivati a tutto questo?'. Quello che sembrava essere soltanto della grande complicità tra due artisti, elettricità tra due persone, s'era mutato in qualcosa di diverso e più potente della tensione che pian piano avevano notato crescere ogni volta che si spingevano oltre durante un'esibizione. 
Nathan lasciò la presa sistemandosi un ciuffo ribelle sulla fronte mentre la donna davanti a lui si spostava verso la direzione della sua casa. Mise la mano nella tasca del suo giubbotto in pelle prendendo un mazzo di chiavi, incamminandosi. 
Rimasero a guardarsi anche mentre lei se ne andava.

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"Capture effortlessy 
that's the way it was 
happened so naturally 
I did know it was love. 
The next thing I fel was you 
holding me close 
what was I gonna do? 
I let myself go." 
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"Grazie per Madonna." fece i primi gradini di casa. 
"Ringraziami quando diventeremo famosi." 


PLAYLIST CHAPTER:
- Into the Groove/Madonna
- Ain't Nobody/Chaka Khan

the mermaid's notes: bentornati nel quinto capitolo di questa long. Sono felice che arrivata a questo punto ci sia ancora gente pronta a leggere e recensire. In questo capitolo (molto più lungo dei precedenti poiché ci stia addentrando nella vera storia) non solo si nota bene come la relazione di Nathan e Stephanie si stia evolvendo in qualcosa di più serio, ma si da il benvenuto ad una star inaspettata, la quale porterà a dei sorprendenti risvolti per entrambi. Come se cambiamenti per entrambi non fossero abbastanza, qualcosa di nuovo travolgerà di nuovo i due protagonisti. 
Come sempre ringrazio ancora tutti i miei lettori silenziosi (dei quali sarei felice di conoscere la loro opinione a riguardo) e non e chi continua a recensire. A Mercoledì prossimo!


 

 

 
   
 
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