Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Musubi    13/12/2017    5 recensioni
_Sono passati vent'anni.
La gilda di Fairy Tail è scomparsa.
Nessuno sa cosa le sia successo, dove siano i suoi membri, perché sono spariti tutti... ma c'è una ragazza, Ayaka, che decide di riformare Fairy Tail con lo scopo di ritrovarne i componenti e, tra loro, anche suo padre.
Comincia quindi la nuova storia di Fairy Tail, tra misteri e risate, combattimenti senza fine e storie di famiglia ma Ayaka ritroverà finalmente quello che stava cercando?_
Storia ad OC, ISCRIZIONI CHIUSE... per ora.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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WEEKLY SORCERER
INTERVISTA AI MAGHI DI FAIRY TAIL
Parte 03
“La maga degli Elementi è bellissima ma fa paura”


LEONA: Benissimo! E ora tocca alla sorella Black, Alexis!!
Questo ritrovato spirito quasi fa commuovere Jack, che per venti minuti è stato lì a sventolare un fazzoletto sulla faccia della collega sperando che si riprendesse.
ALEXIS: Devo farlo per forza?
LEONA: Certo!!!!
ALEXIS: *sbuffa roteando gli occhi al cielo* Che sia veloce...!
LEONA: D’accordo, iniziamo con qualcosa di semplice... quanti anni hai?
ALEXIS: Venti
LEONA: Hai ereditato dalla tua imponente famiglia quale potere?
ALEXIS: Il dominio dei quattro elementi naturali
LEONA: E qual è il tuo preferito?
La mora, presa in contropiede, ci mise un po’ prima di rispondere. Nessuno le aveva mai chiesto quale fosse il suo elemento preferito, anche perché a dire il vero li adoperava sempre un po’ tutti quanti.
ALEXIS: Non ho una preferenza
LEONA: Davvero? Sicurasicura?
L’altra annuisce fredda, senza aggiungere altro.
Questa intervista finirà molto presto, credo...” pensa Jack, ritrovandosi d’accordo con molti dei maghi di Fairy Tail.
LEONA: Hai qualche cibo o bevanda che ti piace prendere per rilassarti? So che Ayaka ti sfrutta un po’ quando c’è da firmare scartoffie...
ALEXIS: Forse un thè o un dolce, non saprei proprio. Però amo il cioccolato.
LEONA: Tu e tua madre cucinavate spesso i biscotti al cioccolato, vero?
E questa come lo sa?!” pensano un po’ tutti, specialmente Alexis.
ALEXIS: Beh, sì.
LEONA: Bene, bene, ultima domanda della prima serie!!! Qual è il tuo ideale di uomo? *prima che la mora possa rispondere, la giornalista si avvicina a Jack* Ma l’hai aggiunta tu questa domanda?
JACK: Assolutamente no!! *ma il suo rossore dice tutt’altro*
LEONA: Vabbè, è una buona domanda. Allora?
ALEXIS: Non ho un tipo ideale di uomo.
LEONA: EEEEEEH??? Ma come?! Tutte ce l’hanno! Per esempio il mio assomiglia ad Alèk, in tutto!
ALEXIS: Chissà perché lo sospettavo... *dice sconsolata* Comunque è vero. Non ho un ideale di uomo.
ALÈK: Sicuramente non sarà un tipo idiota, piccoletto o troppo alto, né biondo, né moro, né castano, né pelato, dovrà essere un tipo a cui posso tranquillamente lasciare la vita di mia sorella senza dovermi preoccupare, dovrà starMI simpatico e dovrà ubbidire a tutto quello che gli dico senza neanche fiatare.
Ah, e dovrà anche rispettarmi in quanto mago più forte di lui e fratello maggiore di Alexis.
Dovrà stare simpatico a lui?” pensa Asuka con un sopracciglio alzato.
Dovrà fare tutto quello che lui gli ordina?” pensa, invece, Ayaka con un sorrisetto per nulla innocente, ma anzi, curioso di vedere come si svolgeranno gli eventi.
KASAI: Ma non esiste...
ALÈK: Come sarebbe a dire?
KASAI: Non potrà mai esistere qualcuno che potrebbe voler prendere ordini da un don giovanni come t- *ma una sedia gli va a finire in testa, lanciata molto probabilmente dalla giornalista* Ehi! Come ti permetti?!
Kasai è già pronto alla lotta ma Ayaka gli fa uno sgambetto prima che lui possa avanzare, facendolo rovinare a terra.
Del perché Kasai non abbia reagito, soltanto lui e Ayaka lo sanno... e forse anche la traumatizzata Alice che ha assistito alla scena.
LEONA: E ora... *la reporter tira fuori gli occhiali e in un nanosecondo li indossa* partiamo con le domande interessanti!!!
Alexis sospira “ma perché è così pazza?
LEONA: Allora... Alexis, credo non sia una novità per te sentirti dire che sei bellissima. Mora, occhi azzurri, misure niente male, una pelle liscia e diafana, insomma, una Dea!! *è evidente si stia trattenendo dall’esprimere quel monologo interiore che preme forsennatamente per venire fuori* Insomma, coma fai? Il seno sarà sicuramente rifatto, non c’è altra spiegazione! Oppure gli zigomi?! Dimmelo, ti prego!!
Lo sproloquio continua per interi minuti, tutti gli altri maghi guardano la giornalista assatanata come fosse pazza mentre Jack deglutisce preoccupato.
Alexis, dal canto suo, stringeva convulsivamente i denti, tanto che a un certo punto Ayaka li sente stridere tra loro, un rumore tetro ma per lei alquanto divertente.
ALEXIS: Piantala *sibila, tremendamente incazzata e tremendamente infastidita*
I suoi capelli diventano bianchi così come gli occhi e in un attimo Leona si ritrova a terra agonizzante e le mani strette attorno alla gola perché incapace di respirare. Jack prova a rianimarla ma ottiene soltanto un paio di schiaffi e qualche testata, perché Leona avrebbe voluto essere salvata dal fratello della sua assassina, mica da lui!
Leona, intanto, diventa viola.
ASUKA: Ahi, master, che ne dici di far calmare Alexis? Sta uccidendo la reporter...
AYAKA: Aspetta ancora un po’. È divertente!
"Ma dico io, come di fa?" pensa tristemente la Devil Slayer sospirando.
ALICE: A-Alexis, p-potresti, ecco, s-smetterla?
La mora la guarda per un attimo e Alice si sente morire dentro ma poi la Signora degli Elementi chiude gli occhi e Leona può finalmente tornare a respirare.
ALEXIS: Mi faccia il favore di non farmi mai più domande così ridicole.
LEONA: V-V-Va b-ben-e...! *squittisce e si rialza, un po’ provata*
Mentre Ayaka fa l’offesa perché Alice ha avuto l’idea di interrompere il suo tanto divertente spettacolino, la giornalista riprendere con le domande.
LEONA: D’accordo, allora, tornando al fatto che tu sia di una bellezza sconvolgente *l’occhiataccia malefica di Alexis la fa gelare sul posto ma si sforza di continuare per il bene del gossip* ti è mai capitato di dover usare la tua bellezza durante le missioni?
Alexis prima sgrana gli occhi e poi li assottiglia.
Brutto segno.
LEONA: Non fraintendere! *si affretta a dire* Sì, insomma, quando bisogna intrufolarsi all’interno di qualche gilda oscura, ottenere informazioni... quale modo migliore se non sedurre il cattivo di turno?
ALEXIS: Io non ho mai fatto niente del genere e mai lo farò. Chiaro?
ALÈK: Già, è vero, si vergogna!
ALEXIS: Non dire scempiaggini!!
Il povero fratello fa un passo indietro giusto per sicurezza e promette di starsene zitto al suo posto.
LEONA: In effetti, non ti ci vedo a indossare un vestitino striminzito e ballare su un palco solo per distrarre o sedurre il nemico, piuttosto questa potrebbe essere l’arma perfetta per affrontare Alèk. È mai successo che una ragazza avesse sedotto tuo fratello per catturarlo e voi siete dovuti correre a salvarlo?!
Ehi, ma questa, non è l’intervista di Alexis? Perché parla anche del mio tesoro!?” si chiese Marylin, infuriata, strappando a morsi la tovaglia del tavolo a cui era seduta.
ALEXIS: Sì, è successo un paio di volte...
ALÈK: Ehi! Non è vero!
ALEXIS: Ti devo ricordare Manon, Christine, Frigg,... posso continuare se vuoi.
Alèk, offeso assai, alza i tacchi e si allontana.
Profondamente offeso.
LEONA: E come l’hai presa, Alexis? Sei una tipa gelosa?
ALEXIS: Sono una tipa che annega o soffoca qualunque ragazza si permette di prendere per i fondelli me o mio fratello, visto che lui è troppo scemo per accorgersene.
AYAKA: Che carina... sei gelosa!
ALEXIS: No. Non è vero.
AYAKA: Invece sì...!!
La mora alza gli occhi al cielo.
ALEXIS: Pensala come vuoi.
LEONA: *tossisce per attirare l’attenzione* Okay, continuiamo. Prossima domanda: quanti ragazzi ti vengono dietro? Sono insistenti? Qualcuno si è mai spinto oltre?
Prima ancora che Alexis possa rispondere, suo fratello appare accanto a lei.
ALÈK: Sì! Assolutamente troppi! Troppi ragazzi e troppo insistenti! Una volta uno di quei maniaci l’ha seguita persino in bagno!! Se non ci fossi stato io a dargli una lezione, lei non se ne sarebbe neanche accorta!!
ALEXIS: Guarda che sono stata io ad affogarlo nella tazza del water, tu ti sei fatto distrarre dalla ragazza che lavorava alle piscine, se ben ricordi. Sei arrivato soltanto dopo, quando stava cercando di scusarsi, tu l’hai visto e l’hai pestato.
...
Povero Alèk, sta facendo solo magre figure...” pensò Lisanna con un sorriso forzato, cercando di farlo riprendere dallo shock di essere stato un pessimo fratello maggiore.
LEONA: Ultimissima: vorresti dei figli?
Mentre Alèk si riprende dal mezzo infarto che gli è venuto, Alexis scuote la testa.
ALEXIS: Ovviamente no. Non al momento, almeno.
KASAI: Immagini come sarebbero dei figli di Alexis?
NAOKO: Uscirà qualcosa di inquietante, me lo sento.
AYAKA: Secondo me saranno bellissimi! *esclama con un sorriso radioso, già fantasticando sul loro aspetto e personalità*
NAOKO: La cosa veramente inquietante sarà l’eventuale figlio o figlia della master...
KASAI: Già. Secondo me esce una specie di mostriciattolo con corna, coda e forcone.
NAOKO: O peggio... avrà gli artigli e i denti aguzzi. Dalla sua mente nasceranno nuovi sistemi di tortura all’avanguardia, piani di distruzione di massa e sarà la causa di parecchie tragedie. Il Regno di Fiore sarà spacciato!
E mentre quei due pensano un modo per evitare tutto ciò, Leona ha finito la sua intrvista.
LEONA: Bene, abbiamo finito. Per la prossima volta...
AYAKA: Aspetta! Non dirlo, sarà una sorpresa.
Leona alza le spalle, tanto per lei non fa alcuna differenza.

 

 

 

LA FIGLIA DELLE FATE

 


Capitolo 11

Il libro di Séline

 


[In tutto ciò... come si sono incontrati Kasai, Seras, Kurumi e Kyle?]
Kasai era diretto a Malva.
Correva come un pazzo per le strade, salvo poi inciampare in una figura piccina e cadere di faccia sul pavimento. Certo, sarebbe andato tutto bene, bastava alzarsi.
Ma qualcosa lo colpì ancora prima di poter pensare qualsiasi altra cosa, seguito da un urlo esageratamente aggressivo < Razza di idiota! Guarda dove vai e non cadere addosso a una povera e innocente bambina!!!! > sbraitò la ragazza che, intanto, stava aiutando una graziosa bambina a rialzarsi.
Il rosso si sfiorò il fianco, la zona dove quella tizia gli aveva piantato un calcio, gli doleva. Poi si rese conto della cosa < Oh, scusate! > si affrettò a dire lui < Ciao, addio! >
< Fermo lì! > la ragazza più grande < Dovresti chiedere scusa a Kurumi per averla investita, maleducato! >
Kasai abbassò lo sguardo sulla bambina in questione e la vide stringere con forza un peluche con tanto di grande fiocco  sulla testa < Scusa > disse grattandosi la nuca per poi tornare estremamente serio < Ora devo andare! >
< Ehi, ma tu... non eri quello che stava per mettersi a combattere con gli altri due tizi? > chiese all’improvviso Seras aggrottando le sopracciglia < Come mai così di fretta? >
Kasai non aveva assolutamente tempo per mettersi a spiegare tutta la vicenda, anche perché quella ragazza aveva un odore singolare.
Ma prima ancora che potesse dire qualcosa o andarsene facendo finta di non averla sentita la voce di quel maledetto gattaccio gli giunse alle orecchie < Stiamo andando a salvare dei nostri conoscenti > disse Kyle con un sorrisone innocente.
< Non sono tuoi amici! Hai cercato di ammazzarci una volta, mi pare... > sibilò irritato il rosso Devil Slayer.
Il gatto si mostrò fintamente offeso < Oh, ma quelli erano vecchi tempi. Ora voglio sinceramente aiutarvi >
< Seh, come no... prima aspetta che mi fidi completamente di te >
Quello scambio di battute fece sì che sia la ragazza che la bambina volgessero prima lo sguardo verso l’animale e poi verso Kasai, parecchio confuse.
Poi Seras si sentì tirare i pantaloni e vide Kurumi fissarla con i suoi occhioni viola < Perché un gatto parla? >
Nel sentire la domanda Kyle con un balzò atterrò sulla spalla della piccola strusciando il viso sulla sua guancia < Non aver paura. Io sono un amico >
< Ma non dire balle!!! > strillò Kasai avvicinandosi per afferrarlo e, magari, lanciarlo lontano, ma Seras lo fermò prima che potesse farlo con un’occhiata omicida.
Per lei ormai la piccola Kurumi era intoccabile.
< Azzardati a sfiorare la bambina e ti ammazzo >
< Provaci >
L’aria elettrica che si formò successivamente era tanto evidente da attirare l’attenzione dei passanti che rimasero alquanto straniti dai strani personaggi che si erano ritrovati a osservare.
Poi la rossa scoppiò a ridere < Ma come sei serio, stavo scherzando! Non ho proprio la voglia di mettermi a combattere con te >
Kasai sgranò gli occhi incredulo: sembrava stesse facendo sul serio... quella tizia era davvero brava a recitare!
< Beh, è stato bello incontrarvi, strana coppia, ma adesso noi dobbiamo andare a Magnolia! > esclamò pimpante Seras con un sorriso a trentadue denti < Andiamo Kurumi! >
La bambina annuì e la seguì ma prima il gatto nero chiese: < Come mai vi state recando a Magnolia? >
< Vogliamo unirci a Fairy Tail! >
< Quindi siete delle maghe?! > esclamò Kasai.
< Esatto! >
< Noi stiamo andando a dare una mano proprio a quella gilda... > iniziò Kyle con una maliziosa luce negli occhi < Volete venire con noi? >
Seras arricciò le labbra pensosa, facendo una domanda silenziosa alla piccola Kurumi che abbracciata al suo peluche alzò le spalle come per dirle che per lei faceva poca differenza dove andare.
< D’accordo allora! Dove siamo diretti? >
< A Malva >
< Allora si vaa!!! >

 

Dopo che la copia malvagia di Naoko venne brutalmente trasformata in una pozza di colore, il ragazzo iniziò a sentire i sintomi della stanchezza.
Sentiva le gambe pesanti, così come le palpebre ma non poteva permettersi di fermarsi ora: Alice aveva bisogno di cure immediate e soltanto lui avrebbe potuto sperare di trovarne una nonostante le condizioni disperate.
Byakko ruggì e quello fu il segnale tanto atteso: erano rimasti due contro uno, Naoko e la grossa tigre contro Wok, che con gli occhi sgranati osservava i pavimento pieno di colore.
Il biondo strinse con forza le dite attorno all’elsa della sua ascia e rizzò la schiena, pronto a colpire < La situazione si è capovolta, eh? > sghignazzò < Questa volta è davvero la tua fine >
< Non cantare vittoria, moccioso. Ho ancora un asso nella manica da giocare... e voi siete caduti dritti dritti nella mia trappola >
Wok si ferì con il suo stesso pugnale e il suo stesso sangue si mescolò con il colore ancora liquido che sporcava il pavimento, facendo aggrottare le sopracciglia al mago di Fairy Tail < Vincerò io questa battaglia!!!! > gridò vittorioso creando un cerchio magico che riempì la stanza.
In un attimo il colore prese a lambire ogni singolo angolo, ricomprendo le pareti, il soffitto e ogni singolo oggetto, il mago di Dark Arts compreso, facendo sì che il suo corpo scomparisse alla vista mischiandosi al colore.
< Maledetto! > ruggì Naoko, furioso.
La risata sinistra di Wok echeggiò per tutta la stanza intrisa di colore < Ti farò pentire di avermi dato del filo da torcere finora... sta a guardare! >
La pittura parve viva: si muoveva a suo piacimento, o meglio, seguiva gli ordini di Wok e basta. A un certo punto però iniziò ad assorbire anche i piedi di Naoko facendolo sprofondare, al che il ragazzo provò a colpire il colore con la sua ascia ma questa ritornò all’attacco come se nulla fosse.
< Naoko!! > il gridò della tigre gli fece alzare di scatto la testa vedendo che il colore aveva preso non solo a bloccare i movimenti di Byakko ma stava ricoprendo il corpo inerme di Alice.
Allora il mago dell’Ubiquità, preso dalla foga, si tolse le scarpe lasciandole assorbire dal colore e corse veloce verso la ragazza strappandola via dal pavimento e mettendosela sulla schiena < Come cavolo facciamo a sconfiggerlo se si è fuso con tutto questo colore?!! > gridò a Byakko.
Quest’ultimo tirò via una zampa ma nel rimetterla a terra il colore gliela catturò nuovamente < Dannazione... questa cosa non va affatto bene! >
Naoko fu costretto a muoversi per evitare di rimanere bloccato nuovamente ma non aveva messo in conto una cosa: ormai le piante dei suoi piedi erano colorate e la pittura era risalita fino alle ginocchia e lo stesso stava accadendo alla povera Alice.
< Byakko, lancia uno dei tuoi attacchi e vediamo che succede >
Detto questo la tigre ruggì un potente tornado verso una parete, ma l’effetto non fu quello sperato perché il colore la ricoprì subito dopo.
In una frazione di secondo Naoko si obbligò a trovare una soluzione e proprio in quel momento vide una figura ben distinta tra tutto quel colore: una figura umana, Wok.
< Ti lascio Alice. Ho un piano > disse Naoko mettendo la bionda maga a pancia in giù sulla schiena del felino bianco e iniziando a correre per quanto gli era possibile verso quella figura: per poi colpirla violentemente con la sua ascia.
< Secondo te basta questo per potermi battere?? > fece Wok < Il colore liquido è come l’acqua, se la colpisci ritorna come prima...!! Sono invulnerabile! >
< E se ti colpissi ripetutamente e ovunque? > e così fece.
Ma non valse a nulla, infatti l’unico risultato fu che si sentiva ancora più stanco di prima. Si muoveva da una parte all’altra con la sua ascia, colpendo più volte anche lo stesso punto ma non cambiò nulla.
Wok riprese a ridere < Non ce la fai più, eh? >
Naoko aveva il respiro affannato e alcune sue copie scomparirono a causa della manca energia magica del loro creatore.
Non sarebbe riuscito a mantenersi in piedi ancora a lungo.
< Che stai facendo umano? Cerchi di autodistruggerti?! > gli urlò contro Byakko, ormai quasi completamente ricoperto di colore < Non risolverai niente così!! >
< E invece ho vinto io! > gridò Naoko con un sorriso vittorioso < Questa volta ce l’ho fatta! > esclamò cercando di rimanere stabile sulle gambe.
< Ma se non hai fatto altro che stancarti di più? Ora basta, ragazzino, ucciderò te e la giovane maga in un colpo solo!!! >
In quell’istante Byakko avrebbe voluto uccidere con le sue stesse zampe quell’idiota di un umano ma uno strano fenomeno lo fece desistere. Il colore prese a muoversi come impazzito da tutte le parti mentre Naoko si portava veloce al fianco dei suoi amici.
< Che succede?!!! >
< BASTARDO! > la voce di Wok, piena di collera si levò alta < Che cosa mi hai fatto??!!! La mia magia... non... non la controllo più!! >
Byakko sgranò gli occhi e volse il suo sguardo su un Naoko ansimante ma estremamente soddisfatto < Tu non puoi saperlo ma sono stato cresciuto da un medico, uno dei migliori. Per me è facile ricreare un tipo di veleno, soprattutto avendone un campione nel sangue, per non parlare dell’antidoto > spiegò senza abbassare la guardia < È stato relativamente semplice far lavorare al veleno una mia copia fuori da questa stanza mentre io ti tenevo impegnato... farlo entrare qui, poi... sei così concentrato su di me che non hai notato che il tuo stupido colore ha assorbito la fiala di veleno, permettendole di entrare... poi è bastato colpire la fiala cosicché il veleno arrivasse dritto da te tramite il tuo stesso colore >
< Non è possibile... >
< Ora sono esausto, è vero, ma ne è valsa la pena, no? >
< Mi rifiuto... no... maledetto stronzo!! >
Byakko liberò le sue zampe e con un ruggito creò un varco nel colore che, a causa del mancato controllo, non si preoccupò di richiuderlo permettendo così ai tre di scappare fuori.
< Però! Sei stato grande… relativamente parlando >
Naoko ignorò volutamente quella presa in giro, troppo occupato a cercare di riordinare la mente e fissare il pallore innaturale della maga ancora priva di coscienza stesa sulla schiena del felino.
Si fermarono fuori al cortile della gilda oscura, Naoko fece stendere Alice a terra e controllò la temperatura.
< Sei in grado di curarla, vero? > gli chiese la tigre, seriamente preoccupata.
Naoko annuì < Hai sentito quello che ho detto prima, no? Sono stato cresciuto da un medico bravissimo >
< Allora la lascio nelle tue mani >
Il biondo guardò la tigre con le sopracciglia aggrottate < Perché? Dove vai? >
< Non posso mica stare qui per sempre... devo tornare nel mio mondo. Ad ogni modo > la tigre fece una pausa fissando il ragazzo con uno sguardo per nulla rassicurante < Falle qualcosa e io ti trasformerò in carne da macello. Chiaro? >
< S-Sì > miagolò lui, terrorizzato.

 

Fortunatamente la sua energia magica terminò relativamente presto e in questo modo il suo stesso vento aveva smesso di ferirla.
Ayaka era ancora inginocchiata a terra, in maniera non proprio elegante e col sangue che sgorgava dalle ferite profonde: sentiva dolore dappertutto e lei proprio odiava sentire dolore.
Si guardò attorno, ormai la sua forma da fata era stata disattivata, cercando di trovare la forza per alzarsi e raggiungere gli altri. Sperava che quel bastardo le avesse dato retta e che avesse portato l’antidoto a Naoko e gli altri... altrimenti lo avrebbe ucciso seduta stante.
Lentamente si rialzò, con il bel vestito che aveva strappato a metà coscia e senza cintura, e camminò verso la porta per uscire da quella stanza.
Pensò che fino ad allora avevano dovuto affrontare tre prove su cinque: della prima se ne stava occupando Naoko (la giocata a poker era stata davvero emozionante ma l’avevano fatta incazzare comunque), la seconda era stata facile, mentre Alexis e Asuka avrebbero dovuto affrontare la terza (di cui non sapeva ancora nulla).
Eppure da quelle esplosioni che aveva sentito le sembrava di aver percepito la presenza di Kasai e anche di qualcun altro... che fosse tornato?
Le gambe le tremavano a causa delle ferite ma non accennò a fermarsi.
Doveva muoversi a recuperare le forze, ma soprattutto doveva muoversi a raggiungere gli altri.
< Ayaka Dreyar, giusto? >
La bionda si fermò, gli occhi fissi davanti a lei, verso la porta ma quella voce proveniva da dietro di lei < Cosa vuoi da Fairy Tail? > le chiese, senza mezzi termini.
< Non si risponde a una domanda con un’altra domanda, è maleducazione >
< Hai ragione > disse Ayaka sorridendo e girandosi verso il suo nuovo nemico < Tu sai chi sono io. Ma io non so chi tu sia >
< Mi chiamo Séline Livre > la ragazza di fronte a lei doveva avere giusto qualche anno in più di Ayaka, i lunghi capelli verdi legati in una treccia che partiva da fin sopra la testa e scendeva sulla spalla destra.
Gli occhi felini e accattivanti, pareva essere una strega nel suo bellissimo vestito nero e gli orecchini a cerchio dorati, dello stesso dorato che veniva riproposto nelle iridi della Master di Dark Arts e nel lungo bastone terminante con una stella racchiusa in un cerchio. Nella mano sinistra, invece, aveva un libro dalla copertina vecchia ma in qualche modo emanava un qualche cosa di magico.
< Perché hai rapito due miei maghi? Qual è il tuo scopo? >
< Perché dovrei spiegartelo? Sei ridotta male e in più hai preferito dare quel poco di antidoto che avevo dato ad Asyût ai tuoi amici rimanendone senza... che decisione stupida >
< Sarà anche stata una scelta stupida ma non me ne pento minimamente >
Il silenzio che ne seguì venne interrotto dal rimbombo dell’ennesimo esplosione, al che Séline accennò a un sorriso < A quanto pare i tuoi amici si stanno dando da fare... ma per quanto si impegnino, non riusciranno mai a sconfiggere i miei maghi. Sono troppo forti per loro >
Ayaka fece un grosso sorriso, tipico segno che stava prendendo in giro la sua avversaria < Tu sei troppo sicura di poter vincere per poterti accorgere che non è affatto così >
A conferma di ciò sentirono degli strani rumori dal luogo dove Wok e Naoko si stavano scontrando, rumori che preannunciavano la vittoria di Fairy Tail visto che quello che gridava altri non era che il mago di Dark Arts.
< Saremo noi a vincere > disse Ayaka < Se vuoi puoi arrenderti già ora. Prometto di non farti troppo male >
Séline scoppiò a ridere, una risata intrisa di malvagità < Tu non hai idea di cosa io sia capace... posso rinchiudervi all’interno del mio libro e non farvi uscire mai più! >
Ayaka aggrottò le sopracciglia e si mise in posizione di guardia < Provaci se ne sei capace >
< Non puoi usare la magia e sei ferita, cosa intendi fare? >
< Qualcosa mi inventerò, non preoccuparti per me >
< E va bene > disse Séline < Non andare a piangere da papino quando ti avrò quasi uccisa >
Ayaka sorrise < Non vuoi uccidermi? >
< Pensavo di farti assistere all’uccisione dei tuoi amici. Soltanto dopo ti toglierò di mezzo >
Séline tese la mano con il libro in avanti e quest’ultimo si aprì illuminandosi, dalle sue pagine fuoriuscirono innumerevoli e veramente grossi aghi che Ayaka riuscì a schivare con qualche salto anche se poi fu costretta a fermarsi per riprendere fiato.
Ma l’avversaria non si fece certo impietosire e una nuova serie di aghi vennero sparati contro di lei che, anche se con molta fatica, riuscì a non farsi colpire.
< Non potrai scappare in eterno > e continuò con il suo attacco fino a quando ben quattro aghi riuscirono a trapassare la carne della bionda Master che cadde all’indietro.
Due aghi le avevano oltrepassato la coscia destra, uno aveva centrato il braccio mentre il quarto l’aveva presa di striscio sul fianco ma il dolore era veramente insopportabile.
< Non ne hai ancora abbastanza? Puoi arrenderti se vuoi >
< N-Neanche per idea > gracchiò Ayaka, togliendosi quegli aghi da dosso.
A Séline le brillarono gli occhi < Meno male, perché io non ho ancora finito > e detto ciò il suo libro si illuminò nuovamente, preannunciando un nuovo attacco.
Ayaka scattò verso di lei, cercando di impedirle di scaricare altri aghi contro di lei ma non appena fu a un metro da lei, dal libro anziché quello che si aspettava, apparvero una serie di scarafaggi.
All’inizio si immobilizzò ma non appena i primi animali presero a correrle tra i vestiti cominciò a gridare come un ossessa e a correre cercando di non calpestare quelli che erano a terra.
< Sei veramente uno spasso, Ayaka Dreyar! > ridacchiò Séline < Non credevo ti facessero così schifo gli scarafaggi... che colpo di fortuna! >
Ayaka non si prese neanche la briga di starla a sentire tanto era occupata nel cercare di toglierseli di dosso, quegli esseri orribili, disgustosi.
CHE SCHIFOOOOOOOO!!!
A un certo punto cominciò anche a strapparsi i vestiti di dosso, ma i suoi movimenti divennero sempre più lenti e pesanti... era come se...
< Buonanotte, Ayaka… dormirai per un ben po’ >
E in un attimo tutti i sensi di Ayaka divennero ovattati, per poi sparire del tutto.
Era svenuta.
No, dormiva in mezzo a tutti quegli scarafaggi ed era tutta colpa degli aghi che le avevano lacerato la pelle.
Séline attivò il secondo potere del suo libro e in una frazione di secondo, la bionda Master di Fairy Tail venne risucchiata al suo interno senza che se ne accorgesse.

 

Il cerchio magico comparso sotto Avram era un chiaro segno che qualcuno lo stava attaccando, ma chi?
Alexis si rese conto che nessuno di loro avrebbe potuto fargli qualcosa per via del veleno o perché occupati a litigare tra di loro, ma i suoi occhi azzurri si soffermarono su quella graziosa bambina che di contro aveva i suoi enormi occhioni viola fissi su un Avram agonizzante.
Possibile che...?
< Kurumi! > la voce di Seras attirò l’attenzione di tutti loro, la rossa aveva messo su un’espressione tra lo stupore e la felicità < Kurumi, sei una forza! >
Intanto la bambina aggrottava le sopracciglia < High Pressure > e di conseguenza Avram gracchiò di dolore.
< N-Non riesco a... muovermi... >
Proprio a causa della mancata possibilità di movimento, la magia di Avram stava via via scemando permettendo ai maghi di Fairy Tail di muoversi a loro piacimento.
Erano tutti increduli, tutti concentrati su Kurumi che non aveva ancora smesso di fissare Avram con ostilità.
< Come osi, piccola scocciatrice?!! > gridò Lola formando con le mani tre rombi magici davanti alla sua bocca, così da intensificare la potenza della sua voce e indirizzarla alla bambina.
Seras intercettò il suo attacco e si portò velocemente davanti a lei sparandole una violenta luce negli occhi, facendola gridare.
In quell’esatto momento però il cerchio azzurro rispendente di una luce blu sotto Avram scomparse, facendolo cadere a terra tremendamente stanco.
Asuka si portò accanto alla bambina inginocchiandosi alla sua altezza < Dimmi un po’, come hai fatto? >
< Sei stata fantastica!! > esclamò Seras, raggiungendola.
Il rosso Devil Slayer assunse un’espressione pensosa < Ma che magia è? Sembrerebbe... >
< Pressure Magic, giusto? > fece Kyle balzando sulla spalla di Asuka e muovendo la coda con eccitazione < Non avevo mai incontrato nessuno in grado di usarla così bene. Complimenti, piccola signorinella >
< Non vorrei interrompere questo simpatico meeting ma siamo nel bel mezzo di una battaglia > disse Alexis, l’unica che faceva alternare lo sguardo dai cattivi alla piccola maga.
< La magia Pressure Magic consente di modificare la pressione di gas e liquidi a proprio piacimento, vero? > fece Kasai elettrizzato < Quindi diminuendo la pressione... >
< Potrei facilitare e velocizzare i vostri movimenti. Sì > terminò Kurumi con timidezza < Non è vero, Orochi-san, smettila > continuò aggrottando le sopracciglia, arrabbiata.
< Eh? >
< Con chi stai parlando? >
Seras immerse una mano nei capelli dello stesso colore del fiordaliso della bambina scompigliandoglieli < Ignorate quando fa così. Neanche io so bene con chi sta parlando >
< Forse col suo amico immaginario? > fece Kasai < O con un alieno invisibile? >
< Sì, perché non lo spirito del peluche... Kasai, diventi sempre più irrazionale > fece Asuka scuotendo la testa, imitata da Alexis che sospirò pure.
< Come avete osato farci questo?!! > gridò Lola, gli occhi rossi per via della luce che l’aveva colpita < Ve la farò pagare cara! >
< Kurumi! > esclamò Alexis piegandosi sulla ginocchia e subito dopo un cerchio magico azzurro emanante una luce bianca si aprì sotto di lei, segno che Kurumi aveva attivato la magia Low Pressure.
Ad Alexis parve di stare in un altro mondo, dove nonostante le ferite, riusciva a muoversi ancora meglio per via della pressione dell’aria che era diminuita e le sembrò di muoversi veloce come la luce mentre si avvicinava a Lola e le impediva di usare la sua voce contro di loro.
Seras fece un enorme sorriso alla piccola < Brava, Kurumi, continua così! > per poi concentrarsi sui due maghi di Fairy Tail sotto ipnosi < Come facciamo a farli tornare normale? >
< Proviamo con dei traumi? > fece Kyle con tranquillità da sopra la spalla di Asuka, leccandosi le zampe, al che tutti lo fissarono < Che c’è? Potrebbe funzionare. La mente umana è parecchio suscettibile ed è facile trovarvi dei punti deboli. Voi li conoscete meglio di me, quindi forza, pensateci... le loro peggiori paure >
< Le loro peggiori paure? > fece Kasai con un ghigno.
< Sì > confermò il gatto < Perché mi guardi come se volessi mangiarmi? >
Asuka afferrò Kyle per la collottola, un sorriso radioso a stamparle la faccia < Scusa se siamo così violenti ma è per il bene di Alék > detto ciò lo lanciò a Kasai che, con mala grazia, si preparò come un lanciatore di baseball.
< Che state facendo? >
< Stai a guardare... Seras, Alexis, bloccatelo! >
Le due ragazze annuirono e si portarono con velocità accanto ad Alèk e con un po’ di difficoltà riuscirono a tenerlo fermo.
Quando era chiaro che Alèk non poteva più muoversi per via della magia High Pressure di Kurumi, Kasai lanciò Kyle verso di lui aspettando la reazione che normalmente Alèk avrebbe avuto alla presenza di un gatto.
Era ufficiale: il più grande trauma di Alèk erano proprio i gatti... tant’era che cominciò a strillare come un pazzo e una volta disattivata la magia di Kurumi, iniziò a correre da una parte all’altra sperando di togliersi Kyle dalla faccia.
Alexis si spalmò una mano sulla faccia < Non è possibile. Tu sei... una cosa straordinaria >
< C-Che... che è successo qui? Dove siamo? Perché...? >
< Piantala con le domande, Alèk, ti basti sapere che dobbiamo sconfiggere quei due > e Kasai indicò i due nemici.
< Che peccato... una così bella ragazza >
Un pugno lo colpì proprio sulla testa facendolo mugugnare di dolore.
< Razza si stupido, che ti è saltato in mente? Farti incasinare a tal punto da non riconoscere tua sorella. Stupido. Stupido. Stupido >
Alexis continuò a tempestarlo di piccoli pugni fino a che non si sentì soddisfatta.
Kyle camminò verso i maghi di Fairy Tail con passo cadenzato < Siete diventati matti? Lanciarmi così in faccia all’altro pazzo...? >
Kasai alzò le spalle come per dire che non gliene fregava niente mentre Seras non aveva smesso di ridere neanche per un secondo.
Il momento di ilarità venne però interrotto da Ryoko che passò all’attacco con le sue pistole magiche.
< Qualcuno sa di cosa ha paura Ryoko? >
< A lei ci penso io > disse Asuka < Una volta mi disse che soffriva di claustrofobia >

 

[Intanto a Magnolia fanno la sua comparsa due strane, stranissime figure]
Magnolia era una tranquilla cittadina, questo era chiaro.
Qualcosa era successo nei giorni precedenti ma non aveva fatto in tempo ad arrivare per vederlo con i propri occhi e così si accontentava di farsi raccontare cosa fosse effettivamente successo a Magnolia.
Dovevano averne viste tante perché non avevano minimamente accennato al colore bianco/grigio dei suoi capelli (che teneva legati in una alta coda e acconciati in una treccia che gli ricadeva sulla spalla) abbinati a un abbigliamento alquanto elegante: una camicia a maniche lunghe, pantaloni bianchi e una giacca blu che arrivava ai piedi.
Si era fermato a prendere del  thè, anche se in realtà forse aveva un tantino esagerato perché il cameriere lo guardava strano: aveva bevuto ben ventisette tazze di thè e ne avrebbe prese altre se non fosse la presenza di una graziosa donna dai capelli bianchi.
Non tanto la donna, ma il simbolo che mostrava sul lato della coscia: il simbolo di Fairy Tail.
Allora si affrettò a pagare, corse fuori e fece per seguire la donna ma un rumore di cocci rotti attirò la sua attenzione.
Qualcuno non aveva fatto attenzione a dove metteva i piedi e aveva fatto cadere i vasi che il fioraio stava spostando all’interno del negozio.
< Mi scusi, signora... mi scusi! > esclamò una voce maschile grossa e giocosa, che, si disse, doveva per forza appartenere al ragazzo massiccio che girava a petto nudo per le strade di Magnolia. Notò inoltre che l’omaccione aveva una serie di strani tatuaggi neri su tutte le spalle, il petto e la schiena, simboli che sembravano raffigurare qualcosa ma che non riusciva a identificare bene.
Indossava soltanto dei pantaloni scuri di pelle, una collana di teschi e portava i capelli ricci, incasinati e neri liberi di coprirgli il collo e parte delle spalle.
Ad ogni modo distolse lo sguardo da lui per osservare la fioraia, in evidente difficoltà nel rialzare i vasi semi distrutti.
Si avvicinò alla vecchietta, contento di poterla aiutare < Posso darle una mano? >
L’anziana signora sospirò lanciando mezze occhiate minacciose al giovane uomo che intanto aveva girato i tacchi e se ne stava andando < Ehi, tu, maleducato! > gridò la fioraia nella sua direzione < Ti sembra questo il modo di fare? >
< Scusa, vecchia, ma ho delle cose da fare, per cui... io andrei >
< Tu non vai da nessuna parte! > esclamò lei ancora adirata < Non sei cambiato per niente, anzi, se si può dire sei anche peggiorato: la tua educazione fa acqua da tutte le parti... > sentenziò scuotendo la testa.
< Giovanotto, grazie per esserti offerto di darmi una mano ma non c’è bisogno che sgobbi al posto di questo zoticone > disse la vecchietta co un sorriso rivolto a lui < Coraggio, tu, vieni dentro a aiutami a sistemare il disastro che hai combinato! >
Quello sbuffò lanciando uno sguardo al cielo.
< Veramente, vecchia, ho da fare. Non posso star qui e- >
< Momoi... > una voce fuori campo arrivò alle orecchie dei tre, attirandone l’attenzione < Ma sei veramente tu? >
< Momoi? >
< Davvero? >
< Oh mio Dio, sei tornato...! >
< Dove sono gli altri? >
< Momoi, come stai?! >
Non capì bene quello che stava succedendo, in quel momento tutta la città di Magnolia si era resa conto che il suddetto Momoi fosse tornato (il che sembrava una cosa buona) anche se lui non si capacitava del perché di tutta quella calorosa accoglienza.
Aggrottò le sopracciglia per poi sgranare gli occhi quando vide, esattamente al centro del petto di Momoi, un simbolo che conosceva alquanto bene: il simbolo delle fate, della gilda di Fairy Tail!
< Hai sentito le novità? Una ragazza ha riformato la gilda... sai chi è? >
< Sembra una così brava persona. È veramente la figlia del precedente Master? >
Una seria di domande, esclamazioni, dubbi e urla di gioia si levarono nella strada senza che quel ragazzo potesse dire qualche cosa perché troppo occupato a ridere della situazione < Calma, calma... sì, la conosco, cioè, l’ho conosciuta. Ayaka Dreyar è la figlia di Laxus, l’ottavo Master di Fairy Tail quindi state tranquilli... piuttosto avete notizia degli altri? >
< Veramente no, volevamo chiedere a te se sapevi qualcosa... > disse una donna, sovrastando le altre voci.
Momoi si fece pensieroso < Quindi non si sono ancora fatti vivi, eh? >
< Cosa sarà successo a Natsu e gli altri? Ce lo chiediamo da anni ormai...! >
< Spero stiano bene >
< Stanno bene di sicuro > annunciò una voce femminile, al che tutti si voltarono ritrovandosi davanti niente di meno che una Lisanna sorridente e ottimista < Momoi... finalmente sei arrivato. Non ci speravo più, credevo non avessi ricevuto la mia lettera! >
Momoi sorrise  < L’ho ricevuta e anche quella di Juri... sono contento che almeno tu sia riuscita a scappare quel giorno, anche se a caro prezzo >
< Non preoccuparti per me. Adesso sono alla gilda, Ayaka è cresciuta davvero tanto ed è diventata una splendida ragazza! Vieni, così parliamo >
Momoi annuì e alzò le braccia per salutare la folla di Magnolia < Cittadini, non abbiate timore! Ormai il vostro paladino della giustizia Momoi è tornato!! >
L’anziana fioraia alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa < Ecco che ricomincia con le sue manie di protagonismo >
Il ragazzo che stava assistendo a tutto questo rimase sbalordito: non si aspettava la comparsa di ben due membri anziani di Fairy Tail nello stesso momento, soprattutto dopo anni che aveva passato a cercarli.
Alla fine li aveva ritrovati lì, proprio a Magnolia, la sua ultima meta.
< S-Scusate! > fece il giovane, facendo voltare sia Lisanna che Momoi, entrambi diretti alla gilda < Ehm, anche io sono un mago e vorrei, insomma, ho sentito che la gilda è stata ricostruita e riformata e: vorrei entrare a far parte di Fairy Tail! > esclamò diretto.
Momoi aggrottò le sopracciglia < E si può sapere chi sei, tu? >
< Astal, ventisette anni, vengo da Crocus > si presentò.
L’altro stava per ribattere qualcosa ma Lisanna gli sorrise calorosa < Dovrai aspettare il ritorno della Master, al momento non c’è > spiegò < Intanto puoi venire con noi a bere qualcosa >
A quelle parole Astal annuì vigorosamente < Un thè, grazie >
< Bene. Andiamo, allora >
Durante il tragitto Momoi affermò di essere rimasto sorpreso dal fatto che Ayaka non si trovasse alla gilda e dunque Lisanna gli spiegò tutto, dal fatto che una gilda oscura, Dark Arts li avesse attaccati e avesse rapito due dei loro membri... Momoi era pronto a partire per andare a spezzare qualche osso del collo ma Lisanna glielo impedì prontamente.
Una volta arrivati e una volta seduti a uno dei tavoli assieme a una ragazzina (Marylin disse di chiamarsi) Lisanna poggiò una busta al centro del tavolo con aria grave < Abbiamo ricevuto una lettera del Concilio della magia >
< Che vogliono? >
< Vogliono che Ayaka partecipi alla riunione che si terrà a Era tra una settimana > spiegò Lisanna < Quello che più mi preoccupa però è che è stato Klaus in persona a volere che anche lei partecipasse >
In quel momento Marylin intervenne nella discussione < Chi è questo Klaus? >
< È un mago che fa parte del Concilio che odia profondamente Laxus e, di conseguenza, tutta la nostra gilda >
< Perché? > si permise di chiedere questa volta Astal, sinceramente curioso.
Lisanna sospirò < Beh, diciamo che entrambi volevano la stessa cosa ma alla fine è stato Laxus a ottenerla... detta così sembra una lite tra bambini, però >
< Devono solo provare a fare del male ad Ayaka o alla gilda e se la vedranno con me, chiunque essi siano!! > esclamò deciso Momoi alzandosi e battendo un piede sul tavolo, come a voler rinforzare ciò che aveva appena detto.
Questo qui ama essere al centro dell’attenzione, non c’è che dire...” pensò Marylin tristemente, guardandolo mentre si dava arie da eroe tragico che rinuncerà a tutto con il solo scopo di ritrovare i suoi vecchi compagni.

 

Asuka aveva praticamente costretto Ryoko a starsene per qualche seconda chiusa in una box di vetro che si rimpiccioliva sempre di più finché la ragazza non era tornata in sé urlando e dando calci alle pareti della scatola.
La rossa Devil Slayer si scurò più volte per il trattamento ma la ragazza si limitò a ringraziarla: dopotutto se fosse rimasta imbambolata avrebbe corso il rischio di far del male ai suoi amici.
< E ora occupiamoci di lei! > esclamò Kasai facendo scricchiolare i pugni tra loro.
Intanto che Asuka terminava l’operazione, Alexis e Alèk avevano tenuto occupata Lola per impedirle di usare la sua magia e incantare con la sua voce qualcun altro.
Perché alla fine avevano capito che era stata Lola, con la sua voce, a far rimbambire i due maghi di Fairy Tail.
Alexis annuì convinta < Grazie a Kurumi, Avram è sistemato. Ora tocca a te >
< N-No vi pr-ego... vi siete dimenticati? Avete superato la terza prova, avete fatto tornare normali i vostri amici, adesso potete proseguire! > esclamò la ragazza impaurita per essere rimasta da sola contro tutti quei maghi nemici.
< E aspettarci un tuo attacco alle spalle? No, grazie. Tanto vale che ti mettiamo KO ora e la facciamo finita > disse Asuka con le braccia incrociato sul pancione.
Doveva ammetterlo, combattere in quelle condizioni le costava parecchia fatica, soprattutto perché non poteva fare sforzi eccessivi per via del piccolo.
Come se le avesse letto nel pensiero, Alèk le si avvicinò mettendole una mano sulla spalla < Tutto bene, Asuka? Se sei stanca puoi tornare indietro da Naoko e Alice e aspettare con loro >
La rossa gli sorrise < Non preoccuparti, sto bene >
< Io seguirei il consiglio del tuo amico, fossi in te > fece una voce femminile che costrinse tutti i maghi di Fairy Tail a guardarsi attorno per cercarne la fonte e per poi puntare tutti lo sguardo sulla figura vestita di nero, seduta sugli spalti con un libro tra le mani.
< Chi diavolo sei? > ruggì Kasai.
La donna ghignò < Sono Séline Livre, piacere di fare la vostra conoscenza, stolti maghi della luce >
Alexis sollevò un sopracciglio, visibilmente irritata.
< Ho appena catturato la vostra Master, non vi conviene opporre resistenza >
Quella semplice frase fece sobbalzare tutti i presenti. Non credevano possibile che Ayaka si fosse fatta catturare da quella tizia in abito da sera, era assurdo!
< Non dire cavolate!! > gridò Kasai mentre tutti gli altri si limitarono a stringere i pugni e a guardarla male.
< E invece è così, guardate > e aprì il libro mostrandolo ai maghi: c’era un immagine sulla pagina di destra, una ragazza dai lunghi capelli biondi che dormiva su un letto candido e a baldacchino.
Era Ayaka, non c’erano dubbi!
< Che cosa le hai fatto? > ringhiò Asuka.
< Semplicemente l’ho addormentata e ora dormirà fino a quando non verrà svegliata, mi dispiace ma è impossibile farle aprire gli occhi ora come ora > spiegò divertita < Ma, a proposito, avete superato la terza prova. Bravi! Ora tocca alla quarta, se no sbaglio >
< Piantala con questo giochetto insulso! Libera la Master o te le suoneremo di santa ragione!! >
< E invece credo proprio che userò il mio potente libro anche su di voi, care le mie fatine... pronti? > in quel preciso momento il libro cominciò a illuminarsi, fino a costringere i maghi di Fairy Tail a coprirsi gli occhi con le braccia e in un nanosecondo tutti loro sparirono dall’arena.
Séline sghignazzò < Ben lavoro Lola, li hai trattenuti fino al mio arrivo. Ora rimetti in sesto Avram egli altri due idioti così li annienteremo >
Lola annuì, anche se non sapeva proprio come far riprendere Wok e Avram, tanto erano conciati male.
Sospirò e fece come la Master le aveva ordinato.
Intanto Fairy Tail era stata catturata dal quel potente e magico libro.

 

Una volta aperti gli occhi, Asuka non vide altro che il mare.
Sembrava essere l’alba, i raggi del sole illuminavano l’acqua cristallina e solo quando posò lo sguardo sulla terra su cui era stesa notò che qualcosa non quadrava.
No, sicuramente qualcosa non va” si disse ancora, aggrottando profondamente le sopracciglia.
Si guardò le mani ed erano piccole, bianche e pelose... fece per dire qualcosa ma prima di poterlo fare un grido la fece letteralmente saltare in piedi trovando alquanto strano il fatto che qualunque cosa vedesse sembrava essere parecchio più grande di lei.
< COSA DIAMINE MI E’ SUCCESO????!!!!!! > a gridare come un ossesso era Kasai e Asuka dovette faticare molto per riuscire a identificarlo in mezzo alle rocce dove si erano ritrovati.
Tra l’altro, la rossa non credeva ai suoi occhi: Kasai era... un tantino diverso rispetto a prima.
Quando anche Alèk si riprese scoppiò a ridere nel vedere come era stato conciato il Devil Slayer del fuoco ma prima di poter proseguire con le prese in giro, Kasai gli lanciò un’occhiata furiosa e poi esilarante < GUARDA TE PIUTTOSTO! SEMBRI UN ALBERELLO SPEZZATO, POTREI DARTI FUOCO IN QUALSIASI MOMENTO! >
Allora il maggiore dei fratelli Black si guardò le mani, poi sollevò la maglietta per vedersi l’addome e infine cercò di specchiarsi in acqua.
< SONO FATTO DI LEGNO! >
< E IO COSA DOVREI DIRE?! MI SONO RIMPICCIOLITO, SONO ALTO QUANTO UNA BRICIOLA DI PANE!!! > gridò ancora Kasai, con quella vocina sottile e capace di far scoppiare Asuka dalle risate, che si guadagnò l’ennesima occhiataccia < Che ridi?! Non sei certo messa meglio di noi: un coniglio col panciotto assolutamente ridicolo!! >
Asuka rizzò in piedi e corse anche lei verso il mare cercando di capire in cosa si fosse effettivamente trasformata e tutto ciò che vide fu una palla di pelo bianca con due orecchie lunghe, vestita di tutto punto (un panciotto, per l’appunto) e un orologio nel taschino < Oh mio Dio!! > esclamò spaventata < Ma che sta succedendo qui?! Dove sono gli altri?! >
< Io sono proprio dietro di voi > i tre si voltarono verso la voce e trovarono Kyle, il gatto. Niente di eccezionale, era un gatto anche prima... ma con un bel paio di stivali alle zampe posteriori < Non dite niente. Voi siete messi peggio e potrei prendervi in giro all’infinito > e tempo 0,2 secondi cadde a quattro zampe.
< Ma tu sei umano, giusto? Perché non riesci a stare su due zampe? > chiese Kasai, ancora innervosito dalla situazione imbarazzante in cui si ritrovava.
Kyle sbuffò < Perché i gatti non stanno su due zampe. Almeno non quelli normali >
Alèk quasi cominciò a urlare e indietreggiò fino a inciampare e cadere sulle roccie, al che una nuova voce (questa volta femminile) si levò lamentosa < Alèk, stai attento! Guarda che ci sono anche io! >
Il ragazzo (ormai intagliato nel legno) si mise a sedere di scatto guardandosi attorno ma non trovando nessuno, come neanche gli altri.
< Qua sotto > sibilò la vocina.
Quando il moro abbassò la testa quasi gli venne un infarto, capendo di essersi seduto sulla sua povera sorellina < Alexis!! Ma che-? > la figura di Alexis si alzò in volo davanti a loro con un’espressione tutt’altro che felice.
< Azzardate un commento su tutto questo e vi uccido > ringhiò tetra.
Alèk le sorrise < Ma se sei carina... > ma si convinse a starsene zitto dopo che sua sorella lo ebbe guardato malissimo < Okay, come non detto >
< Beh, Kasai, non sei contento? Qualcuno di piccolo come te c’è > esclamò Kyle con un sorrisetto impertinente.
Asuka inarcò un sopracciglio: Alexis era piccola sì, più o meno delle stesse dimensioni di Kasai al momento, ma aveva anche un bel paio di ali dorate, sembrava davvero una fatina.
Ma quell’espressione di rabbia la faceva sembrare una fatina della vendetta.
< Cerchiamo di capire dove siamo finiti e dove sono Ryoko, la bambina e l’altra ragazza > iniziò Alexis posandosi in piedi su una roccia < E soprattutto cerchiamo di capire come torniamo normali >
< Sapete una cosa? > fece Asuka con fare pensieroso < In qualche modo questa cosa mi ricorda qualcosa... ho letto alcune favole e alcuni personaggi sono proprio uguali a quelli in cui ci siamo trasformati >
Tutti la guardarono immobili.
< Sì, insomma, secondo quello che so: io dovrei essere il Bianconiglio di “Alice nel Paese delle Meraviglie”... Kasai è Pollicino, Kyle il Gatto con gli Stivali, Alèk è Pinocchio, mentre Alexis assomiglia molto alla fatina di Peter Pan, una certa Trilli > spiegò con maggiore convinzione < E se sto ragionando bene, Ayaka è Aurora, la bella addormentata nel bosco >
A quel punto intervenne Alexis < Ma dove sono la bambina e Seras? Non le vedo da nessuna parte >
< Ragazzi!!! > la voce che sentirono era senza dubbio della maga dai capelli rossi e veniva da dietro dei grossi massi < Vi sarei grata se mi deste una mano! >
I maghi di Fairy Tail (+ Kyle) si affrettarono a raggiungerla per poi spalancare occhi e bocca.
Asuka e Alexis alzarono gli occhi al cielo, ormai la reazione dei maschi a quel genere di cose era sempre la solita.
< Non avevo mai visto una sirena > sentenziò Alèk < Incantevole >
< Secondo voi sa di pesce? > chiese Kasai.
< Scopriamolo subito > continuò Kyle leccandosi i baffi.
Seras sbuffò < Almeno aiutatemi a raggiungere il mare > sentenziò, ignorando bellamente i tre ragazzi che la fissavano come se fosse una specie in via di estinzione.
In un modo o nell’altro Seras riuscì a immergere la coda in acqua e prima che Asuka o chiunque altro potesse chiederle qualcosa riguardante i strani segni rossi che aveva sulle braccia e sulla coda, lei si tuffò restando immersa nell’acqua lasciando fuori soltanto la testa.
< Ora mancano soltanto Ryoko e la bambina, giusto? > fece Alèk guardandosi intorno.
Sereas sospirò < Se la conosco abbastanza bene, è qui in giro ma ha paura di uscire fuori > spiegò, per poi gridare il nome di Kurumi ad alta voce un paio di volte.
Subito dopo nessuno rispose, poi, lentamente sentirono dei passi e la piccola si fece vedere con in mano sempre il suo peluche e un mantello di un rosso brillante sulle spalle.
Asuka le sorrise, per quanto le era possibile fare con quella faccia di coniglio che si ritrovava al momento < Va tutto bene, piccola > fece per tranquillizzarla, saltellando vicino a lei che la guardava stranita.
All’inizio la bambina non disse niente e si limitava a guardarla, poi allungò una mano e accarezzò il pelo bianco di Asuka mostrando un timido sorriso.
< E Ryoko? >
Kasai annusò l’aria per poi scuotere la testa < Non sento il suo odore, non è qui >
< Vuoi dire che molto probabilmente è rimasta in quell’arena? > fece Seras allarmata ma poi le venne un’idea < Forse ha fatto in tempo a teletrasportarsi lontano da lì e per questo è salva > ipotizzò.
Asuka annuì < Probabilmente è come dici tu >
< Prima di preoccuparti per gli altri, cerchiamo di capire dove siamo e perché ci siamo trasformati in personaggi delle favole > disse Alexis, per nulla a suo agio in quegli abiti di foglie.
Kasai annuì, non vedeva l’ora di tornare come prima.
Asuka incrociò le zampe al petto quando si rese conto di avere qualcosa nel taschino del panciotto e lo afferrò prontamente: si trattava di un orologio da taschino e quando lo aprì vi trovò un biglietto di carta.
Si ritrovò a sgranare gli occhi quando lesse il suo contenuto < Ragazzi, credo di aver risolto un mistero > disse mostrando la sua scoperta < Questa non è altri che la quarta prova di cui parlava quella psicopatica dall’urlo potente >
Seras si avvicinò alle rocce < Che cosa dice? >
A quel punto Asuka cominciò a leggere < “Non è facile uscire dal posto in cui vi trovate, maghi di Fairy Tail, per cui è inutile cercare di scappare. Anche perché è qui che la vostra master si trova, imprigionata e incosciente; dovrete salvarla, ma è inutile dire che non sarà affatto facile.
Questo è il mio mondo, il mondo del mio libro, io qui sono la Dea che regna su tutto e tutti. Superate la quarta prova e io vi dirò dove è tenuta prigioniera la fata Ayaka Dreyar.
La prova è la seguente: trovate per me la chiave dorata che apre la porta a un mondo sconosciuto agli umani rischiando la vostra vita
.” >
< Dannazione! > esclamò frustrato Alèk battendo un pungo su una roccia che si sgretolò all’istante, ma non solo. La sua mano di legno infatti si ammaccò quasi spezzandosi, il che fece sgranare gli occhi al ragazzo < E adesso come faccio a combattere se mi rompo anche io?! >
Kasai sghignazzava mentre Alexis scuoteva la testa < Sicuramente il fatto che ci siamo trasformati in qualche modo ci indebolisce > spiegò.
< Dobbiamo trovare questa chiave e liberare Ayaka! > esclamò Asuka.
< Sì ma non abbiamo un singolo indizio... come facciamo a-? > ma Seras si bloccò di colpo volgendo lo sguardo in acqua, come se ci fosse qualcosa la sotto < Si sta avvicinando qualcosa di molto grosso >
< Tenetevi pronti! > esclamò Alexis alzandosi in volo, raggiungendo l’altezza del fratello < E tu cerca di non spezzarti come un ramoscello, intesi? >
Kasai evocò il suo fuoco blu, due piccole sferette di fuoco che molto probabilmente non avrebbero fatto male a una mosca ma nessuno glielo fece notare per non evitare di dover sorbire le sue crisi isteriche.
Intanto che Kyle cercava di togliersi quei maledetti stivali per camminare meglio, Asuka si portò vicino a Kurumi.
A un certo punto sbucò fuori dall’acqua... un innocentissimo granchio.
< E questo sarebbe grosso?! > esclamò deluso Kasai spegnendo le fiamme.
Seras si coprì la mano con la bocca per non scoppiare a ridere davanti a tutte quelle facce allibite < C-Ci siete cascati! > disse, trattenendo a stento le risate, poi tornò seria all’improvviso < Comunque, a parte gli scherzi, c’è qualcosa qui sotto. Forse una specie di città, ad ogni modo io vado a vedere >
< Aspetta! > esclamò Asuka, fermandola < Andare da sola è pericoloso. In effetti sarebbe meglio dividerci per riuscire a trovare prima la chiave ma dobbiamo agire in gruppi >
Seras annuì < Sì, ma chi altri potrebbe venire sott’acqua con me. Al momento sono una sirena quindi si presuppone che sappia respirare in mare ma voi? >
< Verrò io > disse Alexis avvicinandosi alla rossa < L’acqua è uno dei miei elementi >
< Va bene, allora. Voi due andate a vedere cosa c’è sul fondo dell’oceano. Noialtri cercheremo di raggiungere terra in qualche modo > spiegò Alèk < State attente >
Alexis fece un piccolo sorriso accennato, per poi tuffarsi in acqua e creare una bocca d’aria attorno a lei permettendole di respirare.
Seras la seguì poco dopo, ma non prima di aver salutato la piccola Kurumi, che la salutò con un gesto della mano.
Asuka si guardò attorno < Bene. E ora noi come ci muoviamo? >
Kyle alzò lo sguardo verso il cielo < Io avrei un’idea > disse, attirando così l’attenzione di tutti i maghi presenti.
Non sapevano se fidarsi o no, Kasai aveva detto che lui aveva combattuto contro la loro master e che era riuscito a copiare un suo attacco. Ma perché li stava aiutando?
Perché aveva portato Kasai, Seras e Kurumi da loro?
Al momento però non potevano fare altro che starlo a sentire.
Poi sarebbe stata Ayaka a decidere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DI AYAKA
E rieccomi!
È tardissimo, lo so, ma finalmente ho terminato il capitolo!
In verità volevo aspettare Natale così da farvi una sorpresa ma poi mi sono detta che già aspettate da qualche mese, non volevo farvi aspettare oltre...
Che dire? Spero, come al solito, che questo capitolo sia all’altezza delle vostre aspettative e che non vi siate dimenticati di me ^.^
I maghi sono finiti nel libro delle favole di Séline... ne usciranno interi?
Ci ho messo un po’ a scegliere in quale personaggio delle favole trasformarli e alla fine è uscito questo. Per il momento Ayaka scomparirà un attimino, anche per dare spazio agli altri OC di sfoderare tutta la loro potenza (beh, forse non tutta perché ce ne sono ancora di cattivi che ho in mente da sfoderare).
Ora devono trovare questa chiave... ce la faranno?
Sono apparsi altri due OC! Momoi e Astal (a proposito, spero di averlo reso bene, anche se nel prossimo capitolo farà un’apparizione più lunga), di cui uno già membro di Fairy Tail e che conosce Lisanna!
A questo punto, dei vecchi membri, manca solo Juri... eheh... chissà, chissà...!
Ovviamente è ancora presto per chiedervi se Momoi vi piace oppure no, ma come per Astal, nel prossimo capitolo vedrò di analizzarlo meglio.
E per di più si preannuncia una possibile avventura... chisarà mai Klaus e perchè odia tanto Laxus?? Mh...
Che altro?
Ah! Domande!
Per l’intervista del prossimo capitolo non dimenticate di inviare qualche domanda simpatica e anche se non sapete a chi toccherà per certo, mandate comunque qualche domanduccia comunque sia che si tratti di Kasai che di Naoko!
Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete qualche ipotesi, domanda, non esitate!... anche se non sembra io sono sempre qui!
Alla prossima!
Ayaka ^.^

   
 
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