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Autore: mar89giss93    13/12/2017    1 recensioni
Richard Smith, economista statunitense, torna a casa dopo aver passato una serata in un locale a luci rosse, "Elusive Seduction". Ossessionato da una donna di cui ha intravisto solo un tatuaggio, chiederà aiuto ad una psicologa che cercherà di distoglierlo da questa "seduzione sfuggente". Scoprirà chi si cela dietro il tatuaggio oppure continuerà a cadere nel peccato?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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È stata una mattinata intensa!
Stiamo controllando una serie di documentazioni importanti in ufficio.
C’è un progetto statistico in corso e bisogna saper prevedere offerta e domanda, tenendo conto delle scorse vendite.
Analizzare tutte le tendenze di mercato non è affatto facile.
Le mie doti informatiche mi aiutano molto e l’eccellente capacità di relazione e comunicazione di Finn agevolano la riuscita del progetto.
 
Siamo rimasti chiusi in ufficio fino a tarda sera.
Il mio orologio segna le 10 e 30 ed ho la testa che mi scoppia!
Non riesco a calmare i pensieri.
Prendo lo smartphone, collego gli auricolari e cerco di rilassarmi con un po’ di musica.
Mi distendo sul divano. Gli occhi si chiudono!
Quanto vorrei riuscire a  riposare in pace!

Sogno.
Ma sei ancora tu?
Avverto il tuo profumo!
Che fai? Mi tocchi?
Aspetta no, non andare più giù.
Sei bollente!
Cos’è questa sensazione?
Fermati, così mi fai impazzire.
Ah! Mio dio! No, non così ti prego!
Le tue labbra di fuoco hanno un sapore fantastico!
Chi sei?
Perché non posso vederti?
Dimmi il tuo nome, fottitene delle regole!
Non costringermi ad alzare la benda.
Perché non ti riveli?
Non deludermi, non sul più bello!
Toccami!
Non smettere!
Si così, adesso baciami.
Ancora!
Vai via?
No ti prego, non farlo!
Aspetta, rimani con me! Aspettaaaaa…

Mi sveglio ansimando
Ah! Ah! Ah! Ah!
Sono tutto sudato!
Mi è capitato ancora una volta, non è possibile.
Mi sono addormentato con la musica nelle orecchie, proprio con la stessa canzone che da giorni, ormai, mi da il tormento: “Be mine” degli “Ofenbach”.
Nulla mi da pace!
And i want to be mine è la frase che rimbomba nelle mie orecchie.
Quanto vorrei sapere chi sei!
Perché continui a ronzare nella mia testa?
Tolgo gli auricolari, cerco di addormentarmi ma ormai non credo di poterci riuscire.
Meglio mettersi al lavoro!
Accendo il pc, compilo qualche rapporto economico da presentare nella prossima riunione.
Lavorare mi distrarrà!

TI TI TI TI TI.
La sveglia ha un rumore assordante!
Devo proprio cambiarla!
Contro ogni previsione sono collassato di nuovo sul tavolo del mio studio ed ora ho un torcicollo assurdo!
Credo che dovrò accontentarmi di una doccia qui in ufficio e di una svelta colazione al bar.
Raccolgo tutte le mie cose e mi incammino al nostro solito bar.
La giornata comincia proprio bene.. come al solito!
Diluvia.. come volevasi dimostrare!
Raggiungo Finn ma, ovviamente, non è ancora arrivato.
Meglio entrare e ripararmi da questa pioggia.

“Buongiorno! Che profumino invitante questa mattina!”
“Buongiorno a lei signor Smith? Il solito?” per la cameriera, ormai, sono di casa.
“Si grazie, ma aspetto il mio amico!”

Ad un tratto sento una voce femminile dietro di me
“Buongiorno Signor Smith.”
Non riesco a voltarmi subito.
Il mio dolore impedisce il movimento.
Non mi sembra una voce familiare.
Metto la mano sul collo, inclino leggermente la testa, girando contemporaneamente lo sguardo, per capire chi mi ha salutato!
È una ragazza. Mi sembra di averla già vista: capelli biondo scuro, indossa pantaloni dal taglio elegante neri come la giacca a soprabito, che lascia intravedere il collo di una camicia bianca.
Porta grandi occhiali dalla montatura scura che nascondono un leggero filo di trucco.
Il suo viso è dolce, sembra quasi una bambina.
Non riesco proprio a capire chi possa essere.

“Buongiorno, mi perdoni ma non mi ricordo di lei”
“Sono Juliet!”
Ci penso un po’… Probabilmente la mia faccia esprime il mio disagio perché prontamente continua: “La segretaria dello studio Banks!”
“Ah si! Ora ricordo! Scusi, con la memoria non ci vado tanto d’accordo! Come sta?”
“Molto bene, grazie!”
“Prende qualcosa?”
“No, grazie devo scappare. Ho già fatto colazione!”
“Allora non posso offrile proprio nulla?”
“No, davvero, la ringrazio comunque.”
“Si figuri, anzi già che è qui sarebbe possibile prendere un altro appuntamento?”
“Ah, ha cambiato idea riguardo la dottoressa, mi fa piacere. Comunque non ho l’agenda con me, chiami durante l’orario di ufficio e sicuramente riusciremo ad accontentarla.” Mentre ascolto le ultime parole della segretaria vedo entrare Finn, con il suo solito sorriso malandrino.
Chissà che diavolo starà immaginando.
Il suo tempismo è perfetto in queste situazioni.
“La ringrazio, allora buon lavoro”
“Grazie a lei, a presto.”

Juliet.. dovrò ricordarmi questo nome.. Almeno per non fare l’ennesima brutta figura.
Appena la ragazza esce, Finn si avvicina a me.
Si vede che muore dalla voglia di dare voce ai suoi assurdi pensieri.
Il solito sbruffone!

“Hai capito il  Maledetto! Organizzi una cosa di gruppo e non mi rendi partecipe?”
“Ma cosa mangi la sera pane e sesso per svegliarti con queste tue perle la mattina?”
“Scusami Smith, tu non ti faresti due domande vedendo il tuo amico flirtare con una donna? Con lei che candidamente risponde “riusciremo ad accontentarla”? A proposito è carina la piccoletta! Chi è?”
“Per prima cosa il flirt è solo nella tua testa! Stupido, ti pare che mi metta ad organizzare porcate con la segretaria della psicologa?”
“Se non per te cosa ci faceva da queste parti?”
“Aveva una busta con dei caffè, suppongo li stesse portando in ufficio. Che domande assurde!”
“Dai non fare il timido! Dimmi la verità! L’hai invitata tu qui al bar! Ecco perché sei voluto rimanere in ufficio questa notte era tutto organizzato!”
“Certo che sei proprio cretino! Ti pare che io abbia bisogno dell’ufficio per appartarmi? È entrata, mi ha visto e mi ha salutato. Nemmeno mi ricordavo di lei e gliel’ho anche detto. È stato semplicemente un caso!”
“Allora non c’è proprio niente di porno?? Sicuro?”
“Ancora! Ti ho detto di no!”
“Questa è stata la conversazione più noiosa di sempre! E tu dovresti vergognarti! Non puoi dire ad una donna che non ti ricordi di lei. Devo proprio insegnarti le basi Rich!”
“Mi dispiace, avrai tanto lavoro da fare, mio mentore!”
“Forza schiappa! Andiamo a lavoro.”

Ci incamminiamo verso lo studio ma un pensiero continua a ronzarmi nel cervello: dovrei parlargli di questa notte?
Sono stanco. Forse dovrei, lui sa tutto di me ed io non posso continuare a pensarci.
Ho bisogno di un confronto sincero, da amico.. Insomma devo sbloccarmi!

“Ehi Finn questa notte l’ho sognata ancora!“
“La tipa del locale? Allora è un ossessione! L’Elusive ti ha dato alla testa!”
 “Non so come liberarmene!”
“Amico non so proprio come aiutarti! A me non è mai successo niente di simile! È difficile immaginare cosa ti sta capitando!”
“A chi lo dici è difficile comprenderlo anche per me!”
“Sai cosa ti potrebbe far stare meglio?”
“Finn non ricominciare ti prego!”
“Una bella seratina sexy a casa tua stile Davis! Tante donne in gonnella che fanno strip e poi… va beh hai capito!”
“Ma non ci pensare neanche! Dovevo immaginarlo! Sciocco io a credere che mi avresti risposto diversamente.”
“Eh va beh! Ci ho provato!”

Speriamo che questa giornata passi in fretta!
 
   
 
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