Storie originali > Poesia
Segui la storia  |       
Autore: alessandroago_94    14/12/2017    9 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Al ristorante

AL RISTORANTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uomo di lusso

indiscusso;

tavolo per quattro,

quatto,

non si presenta;

moglie inquieta,

bambini agitati,

che in attesa di papà

con giochi infantili ingannano la realtà;

aizzati,

strida contenute,

al ristorante,

rimbombante.

Ma il papà

ancora non ci sta,

non ci va,

non sta,

come sta?

Il padre al volante se ne sta,

distrattamente

dell’orologio da polso guarda il quadrante,

sa che la sua famiglia lo attende al ristorante.

Lo sa, ma si presenta in ritardo,

niente riguardo,

iracondo

l’uomo dai mille impegni

ha progetti e disegni

che gli frullano per la mente;

deve ideare delle bugie,

magari anche alla moglie deve mentire,

ai figli un paio di cartoni in tv possono bastare,

per quietare,

per non agitare;

non porre domande.

In quinta arriva al ristorante;

sabato sera,

la notte è buia e nera,

oscura,

ambigua e sa d’arsura;

decine gli altri avventori,

ingresso con vestiti nuovi e due cellulari

pronti ad essere sfoderati,

come lame,

trancio di carne,

odore di rame

nell’aria,

di salvia

dalle vicine cucine.

La cena inizia,

in ritardo, comincia;

bambini, strida,

la moglie che grida

per non far afflosciare la voce

nell’ecatombe più dolce.

Attorno, gente che parla,

che puzza,

che sparla,

che alita,

che canta,

i figlioli che non stanno fermi,

fermenti,

la moglie che non tace,

uno dei cellulari che squilla,

e squilla,

quisquiglia,

e anche ciò basta per allontanarsi,

per tornare a distrarsi,

ad isolarsi,

tra le altre persone

solo chiacchierone e cialtrone.

Con un semplice scusa, amore,

se ne va fuori, il signore;

al telefono la segretaria

mormora ogni sorta di barbarie;

la sua voce riempie l’aria

della notte calda,

che riscalda

un cuore che nasconde qualcosa che invalida.

L’altro cellulare squilla,

l’altra collega già lo attende

via, lontano da lì,

e fu così

che la serata si movimentò un po’;

il buon padre di famiglia si eclissò

dietro ad un lampo incompreso,

dalla sua consorte inatteso.

Addio alla famigliola al ristorante,

di ricongiungersi con l’amante

il bisogno è sempre più pressante,

e allora via, che si va,

si lascia qualche banconota per pagare il conto,

e tutto il resto al volere del puro desiderio si girerà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

Una piccola poesia scritta per puro svago, senza alcun riferimento a fatti realmente accaduti.

Solo una piccola riflessione sulla mediocrità di chi si nasconde dietro ad una maschera di perfezione, ed invece è un po’ mascalzone, in realtà.

Dopo un pranzo al ristorante in cui tutti erano al cellulare, un po’ forse mi sono lasciato suggestionare da questo xD

Grazie per l’attenzione, carissime amiche e carissimi amici ^^

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: alessandroago_94