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Autore: rosendvgger    14/12/2017    1 recensioni
L'influenza che Emilia Tudor esercitava del tutto inconsciamente avrebbe potuto fare invidia anche alle più grandi casate e alle donne nobili meglio conosciute e rinomate; la sua compostezza, la sua cultura generale e la sua forza d'animo erano ciò che rendevano la duchessa di Wellington una dei personaggi più bramati dai conti in cerca di moglie.
Ma sin dalla notte dei tempi, le casate Tudor e Styles sono in guerra fra loro stesse: in seguito agli sventurati fatti accaduti anni orsono, e all'odio che ne successe, un'inaspettato incontro fra gli eredi primogeniti porterà un'acceso dibattito che porterà le due famiglie a nuove ed intense battaglie.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Sebbene la lettura di quel romanzo era quanto di più piacevole ed appagante in successione ai terribili fatti avvenuti poche ore prima; fu l'arrivo di una misteriosa figura, avvolta nell'ombra della notte, ad attirare notevolmente l'attenzione della giovane, che prontamente serrò con un tonfo ciò con il quale si stava dilettando.
Si alzò lentamente dalla sedia, col viso pieno di curiosità e malizia nello scoprire chi stava giungendo nella sua direzione da sopra quella terrazza opposta alla sua tanto disabitata quanto immensamente vicina, e sistemandosi la vestaglia, raggiunse la ringhiera poggiandovici entrambe le mani al di sopra.
"Chi va là?" domandò; e lo sconosciuto finalmente scoprì la sua identità grazie al chiarore della luna appena posatosi sul suo ammaliante viso.
"Felice di rivedervi, Miss Tudor." sorrise lo sconosciuto, che null'altro era che Mr. Styles; il quale, come dettovi dalla madre di Emilia, soggiornava in quella dimora in seguito al suo temporaneo trasferimento.
"Mi riempie il cuore di gioia rivedervi: sapete, dopo la vostra fuga, ho creduto che sarebbero passati un'infinità di giorni fino al momento in cui ci saremmo incontrati di nuovo."
"Sbagliavate." puntualizzò Emilia, "Come ben sapete vivo qui, e sono piuttosto certa che voi sapevate della mia presenza su questa terrazza."
Certamente non vi era possibile darle torto; difatti, non appena la meravigliosa Emilia attuò la sua fuga, il primissimo pensiero di Mr. Styles fu rivolto al luogo in cui ella possa aver trovato nascondiglio, e subito l'idea della terrazza irruppe nella sua mente.
"Mi chiedevo chi e con quale indicibile maestria stilò il progetto delle nostre ville. Solo un incompetente avrebbe potuto farne costruire due con terrazze così vicine, tali che, se ne avessi l'intenzione, potrei raggiungere la vostra semplicemente scavalcando le ringhiere che le separano."
Emilia percepì una sorta di disturbo, totalmente e a tutti gli effetti giustificabile, dato l'enorme interesse che stava riponendo in quel libro; Mr. Styles, invece, non riusciva neppure ad ideare una sol cosa migliore dell'intrattenere la ragazza dagli occhi verdi; e per tale motivo, ogni volta che Emilia era propensa all'andarse, egli si impegnava nella ricerca di argomenti di interesse comune.
Spesero una decina di minuti con le solite domande di routine, e così facendo, a poco a poco, iniziarono a conoscersi l'un l'altro.
"Dunque voi siete qui per soggiornare solo momentaneamente? E se non ho capito male, volete celarne la motivazione per rendervi ancora più misterioso di quanto non lo siate già." Emilia si abbandonò alla frase più estesa di tutta la conversazione, che dalla sua parte si svolse solo di risposte a monisillabi; Mr. Styles rise, mostrando i suoi denti bianchissimi in tutto il loro splendore. Annuì.
"Un po' di mistero non fa male a nessuno, lo sapeva questo, Miss Tudor?"



Fu così che fra domande talvolta insistenti da parte di Mr. Styles Emila capì che egli non era per nulla ciò che i suoi genitori descrissero.
Non che ve ne parlarono molto, tutt'affatto: in seguito agli sventurati fatti accaduti moltissimo tempo prima, l'odio che ne successe non fu neppure in grado di permette a Mr. Tudor un'approfondita descrizione del giovane che tutto si stava dimostrando meno che la terribile persona che sarebbe dovuta apparire.
Tutt'al più questi neppure conosceva personalmente Mr. Styles, poiché ai tempi dell'immenso disguido, egli era solo un ragazzino, e certamente non avrebbe potuto fare riguardo agli atti commessi dal proprio padre.
Fu una voce fresca e squillante ad interrompere la loro piacevole conversazione: Lydia, tornata da poco dal grande ballo, alla mancata vista della sorella maggiore in stanza da letto, si precipitò ansiosa e veloce sul luogo che sapeva preferire Emilia; una volta trovata, con il viso pieno di stupore nel vedere Mr. Styles a pochi centimetri da lei, disse: "Emilia, perché stai parlando con il diavolo?"

   
 
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