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Autore: SofyTrancy    15/12/2017    2 recensioni
[Persona 5][Questa storia partecipa al calendario dell'avvento indetto da Fanwriter.it]
Ad Akira Yusuke è sempre piaciuto, ma mai avrebbe pensato di dirglielo.
Mai fino al momento in cui un po' di alcool non gli avrebbe dato il coraggio di agire.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Ren Amamiya/Akira Kurusu, Yusuke Kitagawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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★★ Questa storia partecipa all’iniziativa “Calendario dell’Avvento 2017!” a cura di Fanwriter.it 
★ Data: 15/12/2017
★ Rating/Avvertimenti: Verde, What if?, Shonen-ai
★ Fandom: Persona 5 (coppia Akira x Yusuke)
★ Numero parole: 856
★ Due righe: Ad Akira Yusuke è sempre piaciuto, ma mai avrebbe pensato di dirglielo. Mai fino al momento in cui un po' di alcool non gli avrebbe dato il coraggio di agire.
 

Silence

Akira non riusciva neanche a ricordare come era finito in quella situazione. Seduto accanto a Yusuke, la testa appoggiata sulla sua spalla, la mano che sfiorava quella dell'altro, un silenzio imbarazzante che si trovava tra loro due.

Non sapeva come ci era arrivato ma, nonostante una piccola parte ancora cosciente del suo io lo intimasse di allontanarsi, non ne era proprio in grado.

Spostò lo sguardo sul resto della sala, convinto che se avesse continuato a guardare il ragazzo al suo fianco il suo cuore sarebbe esploso, e osservò i suoi compagni dormire tranquillamente.

La festa che avevano organizzato per la vigilia di Natale aveva preso una piega inaspettata (e anche abbastanza divertente) quando Ann e Ryuji avevano iniziato a bere, brindando per i vari successi dei Phantom Thieves e spingendo anche il resto del gruppo a farlo. Il risultato? Un bicchiere tira l'altro e così si erano ritrovati tutti alticci e terribilmente assonnati e si erano addormentati nella soffitta del Leblanc; tutti tranne Yusuke che, come aveva constato Akira quando si era svegliato, era seduto vicino alla finestra e osservava i fiocchi di neve che, lentamente, volteggiavano nell'aria. Akira si era alzato dal divano e aveva preso la coperta lì accanto, avvicinandosi a lui.

«Non hai freddo?» aveva domandato, facendo sussultare Yusuke.

Il ragazzo si era voltato verso di lui.

«Scusami, non mi ero accorto fossi sveglio.» si era scusato, con il solito tono calmo e gentile.

«Scusami tu se ti ho spaventato.»

Akira avevo poi teso la coperta verso l'altro che, dopo averla presa e sistemata sulle sue spalle, aveva invitato il ragazzo a sedersi accanto a lui.

Akira aveva fatto come richiesto, rimanendo sospeso quando Yusuke aveva fatto scivolare la coperta anche sulle sue spalle.

«Così non hai freddo nemmeno tu.»

Akira non aveva ribattuto ma anzi aveva annuito, appoggiando la testa sulla spalla dell'altro.

Per questo in quel momento si trovava in quella (s)comoda situazione.

«Non reggi molto bene l'alcool, sai?» bisbigliò Yusuke, continuando a osservare la neve illuminata dai lampioni.

Akira ridacchiò.

«Mi sono comunque svegliato per primo.»

«Ma sei stato anche il primo a crollare.» ridacchio l'altro.

«E tu invece?– chiese Akira, non volendo far tornare quel silenzio imbarazzante di poco prima –Mi sembri una persona che lo regge bene.»

Yusuke sorrise.

«L'alcool mi aiuta a disegnare, quindi bevo spesso.– rispose –E in più mi dà il coraggio di esprimere i miei sentimenti.» aggiunse e Akira era sicuro di sentire la mano dell'altro avvicinarsi alla sua sotto la coperta.

Il capo dei Phantom Thieves vacillò, non sapendo come rispondere, e spostò lo sguardo fuori dalla finestra, venendo immediatamente catturato dalle luci con cui la città era stata addobbata.

Si riscosse leggermente, accorgendosi solo in quel momento di che giorno fosse.

«Yusuke!– iniziò, alzando la testa e voltandola verso l'altro, vedendo lui fare lo stesso –Buon Natal-» la voce gli morì in gola, rimanendo completamente catturato dallo sguardo del ragazzo.

Gli occhi a mandorla di Yusuke si fissarono nei suoi e Akira rimase come incantato. Solo in quel momento si rese conto di quanto fosse vicino al più bel ragazzo che avesse mai visto; poteva sentire il respiro di lui sulle sue labbra, la mano dell'altro ormai sulla sua, i loro corpi che si sfioravano. Per un po' rimasero così, in completo silenzio. In quei pochi istanti in cui i loro sguardo erano come incatenati, tutto quanto intorno a loro scomparve: non importava dove fossero, non importava che chiunque avrebbe potuto svegliarsi e coglierli in flagrante, non importava più niente.

Esistevano solo loro, solo loro e ciò che entrambi provavano per l'altro e che avevano tenuto nascosto per troppo tempo.

Yusuke poggiò la mano libera sulla guancia di Akira, avvicinandosi.

«Yusuke...»

Le loro labbra si unirono prima che il ragazzo potesse aggiungere altro.

Chiuse gli occhi, lasciandosi andare completamente a quelle bellissime sensazioni che Yusuke gli stava regalando mentre sentiva il suo cuore esplodere nel petto.

Non aveva mai neanche osato immaginare che quello che stava accadendo potesse essere reale un giorno e in quel meraviglioso momento, Akira si maledì per aver aspettato tanto tempo per mostrare i suoi sentimenti e ringraziò mentalmente Ann e Ryuji per averlo convinto a bere, dandogli il coraggio di non tirarsi indietro in quell'occasione.

Quando si separarono, Akira osservò Yusuke distogliere lo sguardo, imbarazzato.

«Ti porgo le mie scuse,– iniziò, passandosi la mano sul volto –Non so cosa mi sia preso...»

«Non devi scusarti! Lo stesso vale per me.»

Akira lo fece voltare verso di lui e sorrise vedendo il viso di Yusuke più rilassato.

«Comunque sapevi di alcool.» constatò l'artista per poi tornare a osservare il paesaggio cittadino.

«Senti chi parla.» ribatte Akira, accucciandosi nuovamente al fianco del ragazzo e poggiando la testa sulla sua spalla.

Il silenzio calò nuovamente tra di loro, ma questo non gli importava.

Akira chiuse gli occhi, la stanchezza che aveva ormai iniziato a farsi strada dentro di lui.

«Mi piaci.» sussurrò, sicuro che Yusuke non avrebbe potuto udire quel filo di voce con cui le parole erano uscite dalla sua bocca.

Prima di addormentarsi però, sentì la voce dolce del ragazzo rispondergli.

«Mi piaci anche tu.»

   
 
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