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Autore: _Akimi    17/12/2017    2 recensioni
Post-canon
"È una sensazione che le solletica la pelle, che a tratti la fa quasi rabbrividire, perché quel vuoto che vede sembra incolmabile, una voragine nera che ingoia tutto ciò che di bello Bruce può provare nella sua vita.
E Diana si ripete che Bruce Wayne non è una persona maligna, ha fatto degli errori – come tutti gli uomini, in fondo -, ma il risultato delle sue azioni le fa credere che, come l'opera d'arte più rovinata può ritornare a splendere dopo un meticoloso restauro, anche Bruce ha la possibilità di ritrovare la luce."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bruce Wayne, Diana Prince
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Timelapse
 

{Pictures of you, pictures of me
Remind us all of what we used to be}

 
 
Diana è nella bat-caverna, sente l'umidità accarezzarle la pelle non appena raggiunge la postazione di Bruce, la sedia vuota e i monitor accesi che mostrano vari angoli della casa della famiglia Wayne.
I suoi occhi vagano a lungo da uno schermo all'altro, si concentrano sui dettagli raffinati di ogni angolo della villa, i quadri che si intravedono vagamente dall'occhio delle telecamere e un arredamento impeccabile e sempre curato.
Poi il suo sguardo si allontana, si volta verso il nascondiglio di Batman e vede freddo metallo, tecnologia costosa e armi su armi; bombe, gadget, veicoli, tutti mezzi che ha già visto in passato, seppur in forme diverse.
In cuor suo sa che Bruce non è come gli uomini che ha affrontato nella Grande Guerra, la sua non è violenza o sete di sangue; ama la giustizia e utilizza il suo infinito sapere – assieme ai suoi soldi – per vigilare su Gotham.
Vuole un mondo diverso, migliore, questo Diana lo ha capito dal momento in cui hanno deciso di cercare altri come loro; eppure, alle volte, quando parla con lui, nei suoi occhi non vede altro che un vuoto indecifrabile.
È una sensazione che le solletica la pelle, che a tratti la fa quasi rabbrividire, perché quel vuoto che vede sembra incolmabile, una voragine nera che ingoia tutto ciò che di bello Bruce può provare nella sua vita.
E Diana si ripete che Bruce Wayne non è una persona maligna, ha fatto degli errori – come tutti gli uomini, in fondo -, ma il risultato delle sue azioni le fa credere che, come l'opera d'arte più rovinata può ritornare a splendere dopo un meticoloso restauro, anche Bruce ha la possibilità di ritrovare la luce.

«Dovresti mettere delle foto, qui, vicino ai computer.»
Lo ha già sentito arrivare, sa che è stato fermo ad osservarla per tutto questo tempo; un'ombra cauta, impercettibile a molti, ma non a un'amazzone, non a una persona che ha imparato a conoscerlo oltre al mantello da animale notturno.
«Hai perso la via di casa, Diana?»
È uno sarcasmo fastidioso, quello di Bruce, ma lei si mostra irremovibile, disinteressata al cinismo che l'altro le riserva quando non ha il coraggio di affrontare una conversazione seria o personale.
«Una dei tuoi ragazzini, una di Alfred e una dei tuoi-»
«Sulla scrivania del tuo ufficio, a Parigi.»
La interrompe lui, la voce perde l'acredine che abitualmente la caratterizza e la frase rimane così, inconclusa, anche se dallo sguardo di Bruce si comprende che c'è dell'altro che vorrebbe aggiungere.
«Metteresti la foto di Trevor?»
Conclude dopo lunghi attimi di silenzio, una domanda che gli ha richiesto un grande sforzo, per primo contro il proprio orgoglio, e poi perché sa che l'argomento “fidanzato di un'altra epoca” è piuttosto delicato per Diana.

«Sarebbe difficile da spiegare ai miei colleghi, forse potrei dire loro che si tratta di una rievocazione storica.»
Sul volto dell'amazzone appare un accenno di sorriso, ironico, ma non privo di malinconia; è un'espressione che Bruce già conosce, ma ora ritrova in lei la voglia di andare avanti, quella che per molti anni le è mancata.
«Ma a dire il vero la porto sempre con me, inizia già ad essere stropicciata.»
È una confessione esclamata con leggerezza, Diana ride, quando lo dice, e non si vergogna di sentirsi ancora come una ragazzina legata ad una vecchia – vecchissima – storia d'amore.
Lo scatto, in realtà, le ricorda più dei momenti di battaglia, delle amicizie e di Steve; l'immagine si muove, nella sua mente, come uno di quei timelapse che i giovani di oggi amano così tanto.
Una parte di lei continua a rispecchiarsi nella giovane Diana di quegli anni e anche se nessuno le è più accanto, la memoria renderà sempre vive le loro esistenze.

«Dovrei chiamare gli altri.»
Bruce ricomincia a parlare, interrompe il greve silenzio che si era instaurato tra di loro e Diana lo guarda confusa, non capendo esattamente a chi si stia riferendo.
«Alfred e Richard.»
Spiega infine lui, i lineamenti del suo volto si fanno più delicati e Diana non può che esserne contenta, fiera di averlo convinto a rendere l'antro del pipistrello più luminoso.
Il dolore non scomparirà mai, la mancanza continuerà a perseguitarli, ma la speranza non muore, almeno non ora, non per loro.
«Posso essere una buona fotografa e voglio vedere i vostri sorrisi migliori.»


 
Angolo dell'autrice-
Se la ricorda qualcuno la canzone Picture of you? No? Okay.
Comunque ero indecisa se inserire nella lista dei "ragazzini" anche Tim, ma poi mi sono chiesta: ma se in BvS si sa che Jason è morto, forse Tim non è ancora diventato Robin e potrebbe esserlo dopo il film di JL (?)
Quindi alla fine ho citato solo Dick e, ovviamente, Alfred - che per la cronaca è il più figo di tutti.
Per me Bruce Wayne è sempre un povero stronzo, non ci posso fare niente, lo amo troppo per questo.
Diana è troppo cute, ciao.
  
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