Stupore
Non se lo aspettava. Era piacevolmente
sorpreso.
Mai avrebbe immaginato – anche se
invero non dedicava il suo tempo a cercare di scoprire chi si celasse dietro la
sua maschera, come qualcuno di sua conoscenza – che Ladybug
si rivelasse essere la timida e maldestra compagna di classe di Adrien: quella Marinette che per
il suo protetto era un’ ottima amica. Se solo avesse saputo, avrebbe scommesso
tutta la scorta di Camembert che avrebbe cambiato idea.
Ah quanto poteva essere ironico il
destino! Lei era sempre stata sotto ai loro occhi, così vicina e così lontana
allo stesso tempo.
Desiderava condividere quel piccolo grande segreto con Adrien
– già dipingeva la gioia nei suoi occhi che li rendevano quasi abbaglianti e
poteva sentire quella strana sensazione nello stomaco che non aveva nulla a che
fare con la fame. Finalmente lo avrebbe visto felice, veramente contento di
qualcosa; era un avvenimento assai raro, il ragazzo si sentiva molto solo,
accusava la mancanza di affetto dal padre, sempre impegnato per lavoro; il
clima della villa era molto freddo e rigido, capace di far accapponare la pelle
e di rizzargli tutto il pelo.
Ammirare speranza in quegli occhi
verdi, molto spesso spenti, sarebbe stato fantastico, qualcosa di diverso e per
una volta si sarebbe sentito orgoglioso di se stesso, perché aveva compiuto una
buona azione per gli altri.
Ma uno sguardo severo di Tikki gli fece mangiare tutte le parole che premevano per
uscire e ne aveva davvero tante – era strano come non fosse rimasto senza!
Osservò la sua compagna e nei suoi
occhi lesse incertezza; pensava che era ancora troppo presto per i due giovani
conoscere l’identità del proprio partner e, da una parte, non poteva che
convenire con lei.
Chissà come reagirà Adrien alla notizia?
Tikki era sempre stata cauta e riflessiva,
forse – ponderò il gatto nero – era meglio per tutti se seguiva il suo volere,
in fondo lei sapeva cosa fare, era sempre stata molto più saggia di lui.
Tuttavia gli sembrò strano che non
fosse stata toccata nemmeno un po’ dalla rivelazione: davanti ai suoi occhi c’era
pur sempre la forma civile di Chat Noir. Forse lo sospettava? O sapeva
mascherare così bene le proprie emozioni?
Sospirò: non sarebbe stato facile, d’ora
in avanti, non lasciarsi sfuggire accenni alla cosa, ma per amore di Tikki avrebbe fatto del suo meglio per procrastinare l’inevitabile.
Ciao a tutti! ^^
Non ho ben capito se oggi è uscito o
meno il nuovo episodio, ma io posto questa piccola flashfic
inerente all’ottavo episodio, dal punto di vista di Plagg.
:)
Lo adoro e poi è stato bellissimo
vederlo insieme a Tikki. E l’immagine dei due kwami che condividono il macaron…
che dolci! *^*
Fatemi sapere che vi sembra. ;)
Consigli, suggerimenti, critiche
costruttive sono sempre ben accetti. C:
Grazie per l’attenzione. ♥
Alla prossima! ;)
Selly