Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Crepuscolina13    17/12/2017    0 recensioni
Crossover con True Blood ma non è necessario aver visto la serie perché è scritta in modo che tutti possano leggerla.
Ship Pam/Regina, accenni SwanQueen.
Emma si è sposata e Regina ne è sconvolta quindi decide di scappare da Storybrooke fino a fermarsi in una citta della Louisiana, qui si imbatterà in un locale, il Fangtasia dove scoprirà che i vampiri sono reali e che tutti conoscono la loro esistenza, ma incontrerà anche una donna attraente, Pamela o Pam, che stranamente è identica alla sua vecchia fiamma, Malefica.
Che cosa farà Regina? Tornerà a Storybrooke da Henry o resterà un altro po' nei dintorni, a scoprire quanto possa essere affascinante il mondo dei vampiri?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Regina Mills
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Siccome so per esperienza che non è mai facile riprendere il punto dopo che una storia non è stata aggiornata da un po’ per cui vi lascio un previously:

“Dopo una serata al fangtasia, Pam invita Regina a fare un giro in centro e volando si ritrovano nel parco cittadino, lì si rivelano cose l’un l’altro, Regina del suo tentato suicidio e della morte di Daniel, Pam della sua ex vita da prostituta e del motivo per cui ha deciso di diventare una vampira, poi entrambe confuse sui loro sentimenti si dirigono a mangiare in un ristorante”.

 

 

 

Capitolo 8:

 

Entrammo in un piccolo ristorantino, non era lussuoso ma nemmeno troppo scialbo, era solamente un normale ristorante americano, forse solo un po’ piccolo.

Pam non aveva prenotato ma per fortuna trovammo comunque un posto per due.

Fece scegliere a me cosa ordinare visto che io avevo decisamente più gusto di lei e alla fine optai per degli spaghetti di mare e una sogliola con alghe e pezzi di polipo.

-Ti piace il pesce?- domandò giustamente con curiosità.

-Non particolarmente, però quando stavo nella Foresta Incantata il mio castello era molto lontano dal mare per cui mangiavo molto raramente il pesce, per cui adesso appena posso ne mangio un po’- spiegai distrattamente perché stavo cercando di sistemare il tovagliolo sopra le mie gambe in modo da coprire i miei pantaloni da eventuali macchie di cibo.

-La Foresta Incantata sarebbe il mondo da cui provieni?- ed io annuì come risposta.

-Ti andrebbe di raccontarmi com’era la vita là?- a quel punto le prestai attenzione alzando gli occhi dai miei pantaloni.

-Certo- pensai un attimo a cosa dire prima di continuare.

-Beh..la cosa più simile che avete qui sulla Terra è il Medioevo, là non esiste l’elettricità né carburanti fossili, conosciamo solo le candele e i carri trainati dai cavalli, non possiamo sottovalutare la presenza della magia però, quella ci facilità un po’ la vita anche se va usata con coscienza-

-A proposito di questo, come funziona la magia? Puoi usarla a tuo piacimento?- chiese impuntando i gomiti sul tavolo per poi sostenersi il mento.

-Diciamo di si, prima bisogna essere istruiti per imparare a gestirla, la magia richiede grandi sacrifici per chi è alle prime armi, e poi bisogna anche riuscire a controllarsi, chi ne usa troppa va incontro a dei prezzi, ciò che prendi poi va ridato indietro… ma comunque qui la magia mi è inaccessibile quindi anche volendo non potrei usarla adesso-

-Ti piaceva vivere lì?-

-Certo, è il luogo dove sono nata e nonostante qui ci sia l’acqua calda o le televisioni continuerò sempre a preferire la mia cara vecchia foresta- alzai le spalle come per sminuire ciò che avevo appena detto.

Lei annuì e poi alzò una mano per richiamare l’attenzione di un cameriere a cui poi ordinò una bottiglia di Tru Blood B positivo.

Continuammo a parlare di ciò che mi affascinava della Foresta Incantata e quando ci portarono le nostre ordinazioni iniziai subito a mangiare decretando così la fine del discorso.

La guardai stupita iniziare a mangiare gli spaghetti sorseggiando ad ogni boccone la sua bibita di sangue.

-E dai non fare quello sguardo- mi rimproverò ridacchiando e coprendosi la bocca con una mano per educazione.

-Quale faccia?- chiesi smettendo di mangiare per poterle rispondere.

-Quella come se avessi appena visto un fantasma, sto solo mangiando, non ne devi essere stupita- mi spiegò pulendosi la bocca con un fazzoletto bianco che poi rimase sporco a causa del suo rossetto rosso.

-Beh perdonami, ma è strano vedertelo fare e poi..- feci un secondo di pausa -E poi dove va a finire tutto il cibo che ingerisci? Insomma no...- borbottai un po’ imbarazzata a causa della mia curiosità, non sapevo bene come formulare la domanda.

In quell’istante Pam scoppiò a ridere ad alto volume, alcune persone di altri tavoli si girarono ad osservarla ma io non potevo fare altro che ascoltare incantata quella risata così magnifica e seducente, tutto ciò che Pam faceva era affascinante.

-Regina Mills- fece una pausa teatrale -Mi stai davvero chiedendo se faccio la cacca??- a quelle parole pronunciate per altro a volume troppo forte per i miei gusti sprofondai nel totale imbarazzo e arrossì letteralmente come un peperone.

Decisamente un qualcosa di inusuale per me.

-No Regina, non funziona così- parlò poi, capendo bene che io non avrei spiccicato parola.

-Nel mio stomaco ci sono degli acidi, molto simili ai tuoi che ti aiutano a digerire ma i miei sono molto più forti, servono a trasformare il sangue in nutrimento, e sono così forti che praticamente disintegrano totalmente il cibo umano e in poche parole non ne rimane più nulla- spiegò dettagliatamente guardandomi poi con sguardo molto dolce.

-Oh beh grazie- mormorai mentre ancora cercavo di riprendermi da quell’imbarazzo.

-Adesso rilassati, capisco perfettamente che tu necessiti di alcune informazioni su di me come io le necessito su di te e il tuo mondo, adesso se sei d’accordo passerei al dolce- detto questo allungò una mano sul tavolo per cercare la mia, io ben volentieri la poggiai sul suo palmo aperto e lei la strinse leggermente.

-Certo, mi piacerebbe proprio assaggiare il cupcake alle more con salsa di fragole che ho visto in esposizione all’ingresso- dissi guardandola negli occhi e sentendo crescere della tensione nella mia pancia.

-Perfetto, lo prendo anche io allora-.

Dopo pochissimi minuti ci servirono subito il dessert e lo degustammo senza parlare.

-Spero ti sia piaciuta questa cena e che il cibo sia stato di tuo gradimento-

-Si si era buono e in realtà avevo molto fame per cui mi sarebbe piaciuto lo stesso- presi un sorso di acqua per sciacquarmi la bocca dai residui del dessert.

-Come avevo detto io- rispose orgogliosa facendomi un sorrisino e io alzai le mani teatralmente.

-Come avevi detto tu- risposi ridacchiando per poi alzarmi insieme a lei, ci prendemmo la mano e con tranquillità ci dirigemmo verso la cassa.

-Tu mi offri sempre da bere al Fangtasia quindi stasera pago io- la avvertì con un tono che non ammetteva regole.

-Non mi opporrò tranquilla, anche se i soldi non mi mancano...sai l’immortalità..- disse ironica.

Una volta fuori mi avvolsi bene nel mio cappotto e poi mi girai verso di lei.

-Non abbiamo una macchina visto che abbiamo praticamente volato fin qua, come ce ne andiamo- domandai con disagio, rimpiangendo le mie belle care nuvole di fumo.

-Esistono sempre i taxi, anche se non li amo molto, neanche tu immagino, sono troppo pacchiani-.

-Se pensi che mi farò scarrozzare in giro dalla tua super velocità ti sbagli, ho intenzione di far rimanere la mia cena lì dov’è- dissi convinta incrociando le braccia.

-Beh in questo caso l’unica soluzione che mi viene in mente è casa mia, è a due isolati da qui, possiamo andarci a piedi-

-Oh..- mi lasciai sfuggire rimanendo un po’ a bocca aperta.

-Ma se non ti va ..-

-No no- la interruppi subito -E’ perfetto, sono curiosa di vedere com’è fatta la casa di un vampiro, amo il nero, spero sia lugubre e piena di mobili laccati- ironizzai per nascondere la mia esitazione iniziale, nel giro di due secondi avevo analizzato bene la proposta e i pro superavano di gran lunga i contro.

-In questo caso mi dispiace deluderti- mi prese a braccetto -Il mio armadio è rosa e pure il divano ed il letto, adoro il rosa-.

Io la guardai letteralmente scocciata.

-Okay ho cambiato idea, torniamo indietro-.

Lei scoppiò a ridere.

-Ma dai non fare così, il rosa è bellissimo-

-Se lo dici tu- la accontentai alzando gli occhi al cielo.

Impiegammo dieci minuti ad arrivare a destinazione ma alla fine ci fermammo davanti a un appartamento, una piccola casa colorata di rosso mattone.

-Spero che la mia umile dimora sia sufficiente per una regina del vostro rango-

-Ehi non fare la spiritosa e non prendermi in giro- dissi scherzosa ma in realtà anche minacciosa -però in effetti mi aspettavo di più, ti immaginavo con una casa moderna e lussuosa- spiegai sinceramente camminando sul vialetto in direzione della porta.

-Nah amo le case rustiche, mi ricordano il mio passato, e poi era l’unica casa che facesse al mio caso, ha un seminterrato molto grande e mi serve molto durante il giorno… - si interruppe per concentrarsi ad aprire la porta e una volta fatto mi invitò ad entrare con un braccio.

-A proposito sei davvero una regina?- domandò con una faccia così buffa che io non potei fare altro che scoppiare a ridere.

-No, i miei genitori erano di umili origini, mi sono guadagnata quel titolo- spiegai infilando le mani nelle tasche del giacchetto.

-Oh ma tu avrai freddo perdonami, non accendo mai il riscaldamento perché..beh non sento ne freddo ne caldo per cui.. però adesso rimedio subito- spiegò aprendo uno sportellino dietro la porta, pigiò qualche pulsante e subito si sentì il rumore della caldaia accendersi.

-Grazie- risposi accennando un sorriso a labbra unite.

-Vuoi un bicchiere di vino? Così nel frattempo ti scaldi un po’- propose anche per non restare a fissarci in modo imbarazzante.

-Certo volentieri- la seguì in cucina sedendomi su una delle quattro sedie intorno al tavolo e passando dal salotto vidi spesse tende nere a prova di sole davanti alle finestre.

Notai subito la perfetta pulizia che regnava in quella stanza, le superfici risplendevano, così come il lavandino e il fornello, sembrava come se non fossero mai state usate ed in effetti era proprio così.

Durante la mia osservazione lei aveva già versato l’alcolico in due calici per poi porne uno a me e poggiarsi al bancone della cucina.

-Allora..- tamburellai le dita sul tavolo.

-Hai una tomba in cantina??- chiesi all’improvviso e la domanda fu così buffa che entrambe scoppiammo a ridere.

-Seguimi, ti faccio vedere-.

Mi alzai portando con me il bicchiere di vino rosso e arrivammo fino ad una porta nera con una piccola finestrina nel mezzo, lei l’aprì rivelando delle scale in legno che portavano fino nel seminterrato, prestai attenzione mentre scendevo per non cadere, ma una volta arrivata in fondo alzai lo sguardo e per mia sorpresa non mi trovai in un ambiente lugubre, ma anzi era ben illuminato, c’era un televisore al plasma, una grande libreria, un frigorifero che immagino contenesse del tru blood, un enorme tappeto occupava gran parte dello spazio e per un ultimo c’era un letto matrimoniale con cuscini e lenzuoli totalmente di colore rosa.

-Mi dispiace deluderti ma dormo su un letto, le bare sono comode per quando dobbiamo spostarci perché possono ripararci dalla luce solare ma in casa i letti sono piuttosto comodi-

Dopo la spiegazione scoppiò a ridere alla vista della mia espressione, mi sentivo un po’ in imbarazzo, temevo di aver fatto una brutta figura.

Per far passare l’imbarazzo poggiai il bicchiere sul comodino a fianco del letto e poi mi tolsi il giacchetto, iniziavo a sentirmi a mio agio nella temperatura dell’ambiente.

Lei prontamente lo prese e lo appoggiò elegantemente su una poltrona affianco alle scale.

-Scusa ma l’armadio l’ho al piano di sopra, qui non era possibile fare una cabina, invece su..ho un’intera stanza a disposizione per i miei abiti e soprattutto le scarpe- spiegò ancora con occhi sognanti, a giudicare dai suoi tacchi leopardati Pam aveva una leggera ossessione per le scarpe.

Comunque annuì alle sue parole e mi guardai ancora intorno, lei lo notò e mi chiese cosa ne pensassi.

-E’ carino, ma il letto rosa fa proprio pena-

Lei fece una finta faccia shockata aprendo la bocca e mi si avvicinò.

-Come osi dire che fa pena? Per tua informazione è molto comodo-

Accennai un piccolo sorriso di sfida.

-Sei una vampira, i tuoi sensi non sono molto affidabili, probabilmente staresti comoda anche su una superficie di pietra- incrociai le braccia dopo averlo detto ma lei si avvicinò ancora di più costringendomi a farle ritornare lungo il corpo.

-Beh se non mi credi sei liberissima di provarlo- rispose con voce roca e da quella vicinanza potei vedere in che modo mi fissava le labbra, a quel punto girai la testa ed osservai l’oggetto al centro della nostra discussione mentre i peli sulle mie braccia si allungavano.

L’atmosfera era come cambiata e il mio corpo lo aveva percepito prima della mia mente ma non mi feci molti problemi.

Mi rigirai verso di lei e le sorrisi malignamente accettando la sua sfida, mi abbassai togliendomi i tacchi che posai a terra, poi posai un ginocchio sul bordo e montai sopra gattonando fino al centro per poi girarmi verso di lei, in quella posizione la mia gonna a tubino si era alzata lasciandomi scoperte ampie zone delle cosce e me ne accorsi seguendo il suo sguardo.

-Non posso decretarne la morbidezza dopo pochi secondi- la mia voce uscì spontaneamente in modo sensuale mentre iniziai a sentire un leggero formicolio tra le mie gambe e quando me ne resi conto capì che la desideravo.

Il mio corpo desiderava quella bellissima donna bionda di una sensualità unica , le mie labbra volevano essere baciate dalle sue e la mia pelle andava a fuoco al solo pensiero di essere toccata dalle sue dita.

-Allora dovresti restare stesa per un po’- mi rispose anche lei col mio stesso tono di voce e notai una specie di luccichio nei suoi occhi.

-Già lo penso anche io- risposi leccandomi le labbra in modo volutamente esplicito e a quel punto le nostre intenzioni erano chiare ad entrambe.

Lei era in piedi di fronte a me ed in un secondo fu sopra di me, non l’avevo neanche vista muoversi.

Le mie narici furono invase da un profumo dolce, forse troppo stucchevole ma in quel momento non importava.

Alzai di poco la testa e le nostre labbra si unirono in uno scontro violento, iniziarono subito a lottare tra di loro mentre le mie mani trovarono subito posto tra i suoi capelli che tirai leggermente per farla allontanare, lei lo fece e mi guardò negli occhi, a quello sguardo il mio cuore iniziò a battere fortissimo, così forte che quasi mi faceva male, fui sicurissima che lei lo avesse sentito perché abbassò lo sguardo sul mio petto per pochi secondi, andai un po’ nel panico perché di certo non ero preparata ad un’emozione forte come quella.

Per fortuna ci pensò lei a farmi sbloccare, si tuffò sulle mie labbra in un bisogno disperato di baciarle, assaggiarle e tastarne il sapore, entrambe le sue mani si intrufolarono tra i nostri petti iniziando a sbottonare la mia camicetta verde, credo che usò la velocità da vampiro perché non fece in tempo ad iniziare che già aveva finito.

Per fortuna mi ero un po’ ripresa da quello successo poco prima e in quel momento volevo solo farle sapere quanto la desiderassi, quanto ci tenessi a lei per cui lasciai la presa sui suoi capelli e portai le mani dietro la mia schiena impuntandomi sul sedere per fare spazio e sganciai il reggiseno di pizzo verde.

Lei appena sentì il click dello sgancio dell’indumento smise di baciarmi e io mi ritrovai col fiatone, non mi ero minimamente resa conto di essere a corto di ossigeno.

Mi accarezzò le braccia liberandomi completamente dalla camicia mentre le sue labbra mi baciarono il mento e poi il collo e poi giù fino alla valle dei seni, alzò le coppe portandomele sotto il collo visto che ancora non me lo ero tolto del tutto e quando sentì le sue labbra piene sul mio capezzolo emisi subito un piccolo gemito.

Probabilmente erano anni che qualcuno non mi toccava, l’ultimo era stato Robin...e il sesso con gli uomini era bello, molto bello, ma quello con le donne era qualcosa di speciale, per cui il mio corpo era letteralmente in estasi.

Iniziai a muovermi come in preda a delle convulsioni, la mia schiena si inarcava per poi ristendersi e inarcarsi di nuovo.

Le sue dita affusolate presero l’altro capezzolo tra di loro, sentì le sue unghie laccate graffiarmi e i suoi denti prendere l’altro per tirarlo leggermente, le mie mani a quel punto non facevano altro che vagare tra i nostri due corpo e il lenzuolo rosa.

Per un istante interruppe le sue azioni per portarsi da una parte i capelli ribelli e in quell’istante i nostri occhi si incontrarono di nuovo, le sue papille erano completamente dilatate e vedere concretamente quanto anche lei mi desiderasse ebbero l’effetto di far aumentare l’umidità nella mia già bagnata intimità.

Lei ritornò a stimolare i miei seni ma a quel punto non potevo più stare ferma, avevo bisogno di toccare anche io.

-Spogliati- mormorai con voce davvero molto roca, mi ritrovai ad essere assetata ma in quel momento tutto passava in secondo piano.

Pam scivolò via dal mio corpo e ritornò in piedi, io allora impuntai i gomiti per tirarmi su e poterla osservare.

Si levò le scarpe con i calcagni portandosi poi una mano dietro la schiena e in men che non si dica l’abito rosa cadde a terra lasciando scoperto il suo corpo bianco, i suoi seni erano molto grossi, stretti in un reggiseno rosa e le sue mutandine erano praticamente invisibili.

Mi domandai se quello era l’intimo da tutti i giorni o se lo era messo solo per questa occasione.

Questa volta non usò la sua velocità ma per aumentare volutamente l’attesa gattonò piano verso di me, appena fu arrivata le tolsi l’intimo superiore, mi distesi di nuovo e con le mani libere iniziai a palparle i seni.

Contemporaneamente emettemmo un verso di piacere.

Dio erano così morbide e piene.

Le massaggiai attentamente per constatarne meglio la forma e nel mentre lei mi ribaciò, solo che io volevo di più così con tutta la forza che avevo la spinsi di lato e ribaltai le posizioni sedendomi sul suo bacino.

A quel punto la mia gonna era tutta arrotolato intorno ai fianchi.

Abbassai il busto e presi uno dei suoi capezzoli in bocca togliendole così la possibilità di brontolare per l’inatteso cambio di comando.

Quella notte le nostre posizioni cambiarono di continuazione, nessuna delle sue voleva sottostare all’altra ma questo diede solo un pizzico di sfida in più alla serata, una serata davvero fantastica.

Dopo l’ennesima volta in cui entrambe avevamo raggiunto l’orgasmo chiesi una pausa quasi senza voce.

Era strano da dire ma ero davvero sfinita.

-Scusami, forse ho usato troppa forza- mormorò a disagio -Voi umani siete così fragili..- ma io la fermai subito posandole un dito sulle labbra.

-Non dire sciocchezze, sono stanca perché questi sono stati gli orgasmi più intensi che abbia mai avuto in questi anni- dissi sinceramente poggiando la testa sul cuscino e coprendomi poi con il lenzuolo, il seminterrato rimaneva comunque un po’ umido.

-Sapevo già di essere fenomenale a letto ma così mi lusinghi- disse ridacchiando coinvolgendomi anche me in una risatina.

-Beh si sei piuttosto discreta-

-Solo discreta- io mi morsi un labbro e annuì.

-Forse hai bisogno di una terza volta così puoi avere un giudizio più completo- mormorò sporgendo il viso verso di me per baciarmi in modo sensuale e carico di passione.

-Mhh dammi cinque minuti magari- mormorai sulle sue labbra rosse e lei si allontanò ridacchiando e tornando a stendersi di fianco a me.

-Anche tu non sei male per essere un’umana-.

La colpì su un braccio.

-Ehi non essere discriminatoria-

Iniziai a colpirla leggermente sulla pancia cercando di farle il solletico, anche sei in realtà…. I vampiri potevano soffrire il solletico?

Comunque mi fermò prima che potessi scoprirlo perché ritornò sopra di me serrandomi delicatamente i polsi e portandoli sopra la mia testa.

-Sei...- si fermò qualche istante -Sei la donna più bella che io abbia mai visto- disse con voce ferma e seria, quasi con solennità ed io arrossì.

Per tutta la mia vita avevo ricevuto molteplici complimenti sulla mia bellezza ma sentirlo dire da lei era totalmente diverso.

Ci guardammo negli occhi e come prima il mio cuore partì alla carica battendo forte contro il petto.

Forse poteva essere possibile che stessi iniziando a provare qualcosa e anche lei parve capirlo ma nessuna delle due ne parlò.

Forse…. Poteva essere possibile che stessi iniziando a guarire da Emma.

-Posso morderti? Non è molto romantico dirlo ma di solito agli umani piace dopo il sesso… e anche a me- mormorò piano lasciando la presa sulle mie mani che comunque io continuai a tenere alzate e sorrisi.

Aveva detto romantico e la parola romantico portava il se un significato molto preciso e questa scoperta era davvero piacevole.

-Perché sorridi?- io scossi leggermente la testa.

-Niente….comunque certo che puoi- risposi tranquillamente e leggermente con gioia, se aveva detto che era particolarmente piacevole dopo il sesso non mi sarei certo lasciata sfuggire l’occasione di scoprirlo.

 

 

 

N.D.A.Mi sono totalmente inventata la storia degli acidi nello stomaco perché nessuno spiega mai queste cose :( .

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Crepuscolina13