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Autore: Crepuscolina13    21/12/2017    0 recensioni
Crossover con True Blood ma non è necessario aver visto la serie perché è scritta in modo che tutti possano leggerla.
Ship Pam/Regina, accenni SwanQueen.
Emma si è sposata e Regina ne è sconvolta quindi decide di scappare da Storybrooke fino a fermarsi in una citta della Louisiana, qui si imbatterà in un locale, il Fangtasia dove scoprirà che i vampiri sono reali e che tutti conoscono la loro esistenza, ma incontrerà anche una donna attraente, Pamela o Pam, che stranamente è identica alla sua vecchia fiamma, Malefica.
Che cosa farà Regina? Tornerà a Storybrooke da Henry o resterà un altro po' nei dintorni, a scoprire quanto possa essere affascinante il mondo dei vampiri?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Regina Mills
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9:

Iniziò dandomi dolci bacetti lungo tutta la parte sinistra del mio collo , inclinai la testa a destra mentre le mie mani le accarezzavano delicatamente la schiena.

Arrivò fino all’orecchio e poi ritornò in giù lasciando altri bacetti e solo quando si trovò sopra la giugulare sentì il rumore dei suoi denti allungarsi e il dolore di due leggeri pizzichi.

All’inizio fu normale come le precedenti volte solo che questa volta il mio cuore era reduce da un orgasmo, lei mie membra ancora stanche portavano ancora con se quelle scosse di piacere e quel morso ebbe come il potere di far riaccendere il mio corpo appena spento, la mia intimità ritorno a bruciare però non era fastidioso, non provavo quell’agonia che precede un rapporto né il desiderio smanioso di essere toccata perché Pam già mi stava toccando.

Il suo morso in qualche modo aveva il potere di alleviare quel fuoco che aveva acceso.

Chiusi gli occhi e rivissi i momenti di poco prima.

I suoi occhi che mi guardavano, mi scrutavano mentre la sua mano strusciava tra i nostri corpi fino ad arrivare al mio bacino, alle mie gambe aperte sotto di lei.

Rivissi il momento in cui mi aveva penetrata con due dita mentre le sue labbra rapivano i miei gemiti per custodirli all’interno della sua bocca, il momento in cui aveva abbandonato le mie labbra gonfie per prestare attenzione all’obo di un orecchio per sussurrarmi quanto fossi bella e calda e morbida, mi aveva sussurrato quanto fosse diverso il mio corpo dal suo e quanto adorasse ciò.

Rivissi il momento in cui durante i pochi secondi di durata dell’orgasmo si era stesa completamente su di me, per raffreddare il mio corpo bollente con la sua pelle ghiacciata, solo che questo aveva ottenuto l’effetto contrario e mi aveva fatto accaldare di più aumentando l’intensità del piacere che stavo provando.

Tutto questo all’improvviso svanì di colpa nel momento in cui ritirò i denti dalla mia pelle.

Aprì gli occhi disorientata, neanche mi ero accorta di averli chiusi.

In quel momento mi accorsi che il fuoco tra le mie gambe si erano spento grazie alle emozioni che il morso mi aveva fatto rivivere e tutto quello che adesso ne rimaneva era un sentimento di appagazione generale.

-Tutto bene?- mi chiese vedendomi un po’ spaesata ed io annuì sorridendole, allora a quel punto scese dal mio corpo per stendersi accanto a me, io mi misi su un fianco e noi ci guardammo negli occhi, sorrise anche lei.

-Posso chiederti un favore?- domandò interrompendo quello strano silenzio ed io annuì subito, certo non ero famosa per concedere favori come se nulla fosse, ma si trattava di Pam, potevo fare un’eccezione.

-Il tuo sangue è particolarmente buono, credo sia per via della magia, lo arricchisce e lo rende speciale, questo però comporta un pericolo, io sono esperta e so come controllarmi ma dei giovani vampiri se dovessero assaggiarti non si fermerebbero, ti prosciugherebbero quindi...- allungò una mano per stringere la mia e mi guardò bene negli occhi dove intravidi tanta tanta paura.

-Non ci sarò sempre io a proteggerti quindi per favore, semmai dovesse capitarti di essere attaccate dì subito che mi appartieni, sono famosa in questa città visto che sono la progenie di uno sceriffo, una specie di capo dello stato della Luoisiana e nessuno vuole farmi arrabbiare, di solito appena sentono il mio nome scappano-.

Aprì di poco la bocca per poi richiuderla subito.

Stavo per rispondere che io ero la Regina Cattiva, non avevo certo bisogno di essere protetta come una stupida damigella in pericolo però mi fermai, prima di tutto perché lì non avevo la magia e in effetti su quel punto di vista ero un po’ impotente, ma questo non mi avrebbe di certo fermata dal lottare, però più che altro decisi di fermarmi perché vidi Pam seriamente preoccupata per me, temeva per la mia vita e a giudicare dalla sua voce non voleva assolutamente perdermi e in fin dei conti neanche io volevo perdere lei.

-Va bene, lo farò- risposi quindi con voce calma e dolce per rassicurarla.

-E’ piacevole sapere che ti preoccupi per me- aggiunsi poi con voce un po’ più bassa, carica di doppi sensi.

-Ah si?-

Annuì e automaticamente i nostri volti si avvicinarono per ricevere un breve ma pieno di sentimenti non detti bacio a stampo.

-Mi preoccupo per te Regina perché non voglio perderti, è davvero piacevole stare in tua compagnia- mormorò dopo il bacio e io sorrisi creando così delle piccole guanciotte.

-Anche la tua compagnia è piacevole- le risposi a getto e lei sorrise per l’ennesima volta.

Per non far creare quel silenzio di sguardi intrecciati che sapevo si sarebbe creato le feci una domanda, volevo assolutamente impedirmi di pensare, ancora non me la sentivo.

-Perché i tuoi morsi sono così piacevoli?-

-Beh..- unì le proprie mani per poi posarle sotto la sua testa e sistemarsi meglio nel letto.

-Credo sia un po’ una questione di natura, anche i fiori si fanno belli per attirare le api in modo che possano fecondarle, se i fiori non fossero belli le api non ci si poserebbero e addio procreazione quindi penso sia per questo, se i morsi sono piacevoli le prede ritorneranno sicuramente per riprovare la sensazione-

-Mi hai appena chiamata preda?- alzai un sopracciglio divertita, non che non me la fossi presa, però un po’ era comprensibile, in fondo era la verità, forse avrei dovuto esserne un po’ spaventata ecco, però non lo ero affatto, primo perché mi fidavo davvero di Pam e poi perché mi sentivo davvero affascinata dal suo mondo, così oscuro e pieno di tenebra, il mio cuore ne era davvero attratto e tentato, comunque stavo tranquilla, sapevo che non sarei mai potuta diventare di nuovo cattiva, avevo imparato la lezione.

-Si .. sei la mia preda bellissima- rispose con voce giocosa e io sbuffai divertita.

-Quando sono nati i vampiri?- domandai ancora in preda a un’onda di curiosità.

-Bella domanda ma a questo non saprei proprio risponderti, so solo che ci sono vampiri vecchissimi, più vecchi di Eric, il suo creatore era uno di loro ma si è suicidato perché non riusciva più a sopportare di aver vissuto per così tanto tempo.. e per altri motivi fisolofici che solo lui capiva- alzò le spalle come a sminuire la faccenda, come aveva anticipato non ne sapeva molto.

-Sai.. A Storybrooke c’è una persona immortale come i vampiri, in effetti un po’ può ricordarlo, si chiama Mister Gold ed è il signore oscuro, una figura al servizio del male più assoluto, non ci si può mai fidare di lui.. e per mia sfortuna è il nonno di mio figlio- dissi scocciata, nonostante quell’uomo fosse una figura costante nella mia vita non riuscivo a perdonarlo per tutto il male che aveva fatto, nonostante alcune volte ci avesse anche salvato.

-A proposito di tuo figlio, ti va di raccontarmi di lui? Mi hai solo detto che si chiama Henry- disse Pam anche lei curiosa di sapere sempre più cose di me.

-Certo- risposi subito con un grande sorriso sul volto -Adoro parlare di mio figlio-.

-Chissà perché non avevo dubbi- ed entrambe ridemmo insieme.

-Ha 16 anni ed è un ragazzino dolcissimo, intelligente e coraggioso anche se però alcune volte è la copia spiccicata di Emma, la madre biologica, soprattutto quando si abbuffa di cibo e insiste nel mettere la cannella dapp..-

-Mi stai dicendo che la donna di cui sei innamorata è la madre di tuo figlio??- domandò leggermente sconvolta interrompendo il mio discorso.

All’improvviso ricordai di non aver mai menzionato quel fatto e il sorriso che mi si era formato sul volto si disintegrò, neanche me ne ero accorta che un sorriso si era automaticamente formato sul mio volto.

-Beh prima di tutto non ne sono più innamorata e poi..-

-Certo che ne sei innamorata, devo portarti uno specchio?- domandò con voce tagliente e con leggero risentimento.

-La smetti di interrompermi?- sbuffai infastidita.

-La smetterò quando tu smetterai di mentire a te stessa..-

-Non sto mentendo davvero, okay l’amavo molto ma sto cercando di dimenticarla e piano piano ci sto riuscendo, quindi no, non ne sono più innamorata- chiarì chiudendo il discorso interrompendola io questa volta.

Aveva fatto male certo però non tanto come le altre volta, stavo veramente guarendo, lo speravo con tutta me stessa.

La bionda come risposta rimase in silenzio osservando attentamente il lenzuolo rosa che copriva i nostri corpi.

-Perché ti sei innervosita così tanto?- chiesi facendo poi un sospiro, volevo rimediare a qualunque cosa avessi detto o fatto.

Chissà, forse Pam poteva essere gelosa.

-Non mi sono innervosita, avanti continua a raccontami di Henry-.

Wow, era veramente gelosa.

Rimasi un attimo imbambolato a guardarla.

E se Pam si fosse davvero innamorata di me?? Io ero pronta a ricambiare in qualche modo?

Probabilmente non ero capace, come al solito sarebbe successo qualcosa che ci avrebbe divise.

Meglio non innamorarsi dal principio.

-Come dicevo ha preso molti difetti dalla madre biologica ma in generale è il figlio migliore del mondo-

-Mi spieghi la storia dell’adozione?? Come è successo?-

Ecco, era arrivata la domanda che temevo di più.

E adesso come avrei fatto a raccontale il casino che era la mia vita?? Tra tutti quelli intrecci di parentela e sortilegi vari?

Presi un bel respiro per darmi conforto.

 

Impiegai circa mezz’ora ma alla fine ci riuscì.

Le avevo spiegato meglio di come funzionava il sortilegio oscuro, dell’armadio incantato, dell’incantesimo che bloccava il tempo, di Emma che era la salvatrice, di come aveva spezzato il suddetto sortilegio, del mio cambiamento dal male al bene, del perdono concesso a Biancaneve per la morte di Daniel e avevo concluso di come io e la bionda ci eravamo “spartite” nostro figlio e di come nonostante Emma avesse Hook, Henry considerava me e la bionda come la sua famiglia.

Pam aveva commentato tutto questo come un “che bel casino”.

Ad un certo punto i suoi occhi avevano iniziato a sanguinare ed entrambe avevamo appreso che il sole già stava nascendo.

-Ti va di dormire qua? Così ti riposi e quando vuoi te ne vai- aveva proposto tranquillamente e io avevo risposto subito di si, ero davvero troppo stanca per fare altro.

Sapendo che probabilmente io mi sarei svegliata prima di lei ci eravamo date un piccolo bacio con la promessa di rivederci al calare del sole al Fangtasia.

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Dico solo, povera Regina.

Io mi trovo in quell’esatta situazione ogni volta che devo spiegare a qualcuno di cosa parla la mia serie preferita.

 

 

  
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