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Autore: Bay Stallion    18/12/2017    1 recensioni
E’ l’inizio del sesto anno e Draco ha una missione importante da svolgere per il Signore Oscuro, se fallisce lui e la sua famiglia verranno uccisi. Solo una persona può aiutarli a fuggire e permettergli così di salvarsi…
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Ron parve riprendersi rapidamente dall’avvelenamento, così il lunedì mattina gli fu permesso di lasciare l’infermeria, pronto a tornare al suo dormitorio. Finalmente lui ed Hermione avevano chiarito, ed erano tornati amici.
Erano al settimo piano e passavano davanti alla Stanza delle Necessità, con una punta di rabbia Hermione si chiese se Malfoy si trovasse lì, ma non volle badarci più di tanto. Al loro fianco, una ragazzina minuta del primo anno sussultò vedendoli passare, tanto che fece cadere la sua bilancia sul pavimento, la quale si ruppe in mille pezzi. Anche a loro facevano così paura quelli del sesto anno all’inizio?
<< Non ti preoccupare! >> cercò di rassicurarla Hermione, si avvicinò ai resti della bilancia sul pavimento e sussurrò << Reparo >>. Nonostante il suo tono rassicurante la ragazzina sembrava ancora terrorizzata, mentre li guardava andare via.
Ebbe un moto di compassione verso di lei, sebbene non la conoscesse nemmeno…
Nonostante fosse andato tutto bene, Hermione non aveva ancora smaltito il risentimento nei confronti di Draco, il quale sembrava invece essersi rassegnato al suo atteggiamento.
I primi giorni aveva cercato in ogni modo di parlarle, attirando la sua attenzione durante le lezioni, ma lei era stata irremovibile.
Dopo una settimana, una sera nella sala comune di Grinfondoro, Hermione scoprì che Harry aveva incaricato Kreacher e Dobby di spiare Malfoy di nascosto ventiquattro ore su ventiquattro. Non riusciva a capire cosa ci trovasse di così interessante nel controllare ogni sua mossa, era snervante.
Dobby lo aveva visto entrare nella Stanza delle Necessità e quella sola rivelazione bastò al suo amico per mettere tutte le tessere del puzzle al proprio posto.
<< Nella Stanza delle Necessità! Ecco dove si nasconde! Ecco dove va…quello che fa! Scommetto che è per questo che scompare dalla Mappa… Adesso che ci penso, non ho mai visto la Stanza delle Necessità sulla Mappa! >> ed ecco che già cercava un modo per entrare nella Stanza e vedere che cosa faceva Draco quando non era in giro per il castello.
0Dobby disse di averlo visto con altre persone su al settimo piano, Hermione ricordò le due ragazze con cui lo aveva visto sulle scale. Anche Ron sembrava perplesso quanto lei, dopo un po’ infatti disse:
<< Ma cos’è questa storia che va lassù con ‘svariati altri studenti’? Quanti sono? Mi sembra strano che voglia raccontare a tanta gente quello che sta facendo… >> e non aveva tutti i torti…
Harry borbottava ragionamenti tra sé e sé, mentre il suo cervello lavorava inarrestabile.
<< La Pozione Polisucco. Ha rubato un po’ della Pozione Polisucco che Lumacorno ci ha mostrato alla prima Lezione di Pozioni… Non sono svariati studenti che fanno il palo… sono Tiger e Goyle come al solito… sì, tutto torna! >> “Già, tutto torna” Hermione non prestò neanche la minima attenzione al resto del discorso, troppo sconvolta nell’apprendere la notizia << Cioè quella bambinetta a cui ho aggiustato la bilancia…? >>
Poi un altro ricordo riaffiorò nella sua mente
Le due ragazze.
Erano sempre stati Tiger e Goyle. Il tono arrogante con cui Malfoy le aveva detto “Gelosa, Granger?” perché se lo era tenuto per sé? In fondo lei era l’unica a sapere del piano.
 Ricordò ciò che aveva provato dopo il loro incontro, quanto avrebbe voluto trovarsi al posto di quelle ragazzine, quanto avrebbe voluto sapere ciò che loro sapevano. O forse c’era un altro motivo? “Voleva farmi ingelosire?”
Possibile che fosse gelosa davvero?
 Lei, Hermione Granger, gelosa di Draco Malfoy. Se qualcuno glielo avesse detto qualche mese prima, probabilmente lo avrebbe fatto ricoverare al San Mungo. Una nuova ondata di rabbia la travolse.
 
Dopo qualche giorno erano tornati ad ignorarsi, proprio come ai vecchi tempi, questa volta però era diverso. Non era il solito “non sei degno della mia attenzione” tipico di loro, c’era della sofferenza tra i due, del rancore.
Ogni giorno osservava Draco intento a salire al settimo piano, scortato ogni volta da una ragazzina diversa. Non poté evitare di infuriarsi ancora di più per non averle detto nulla.
Si era anche imbattuta in lui nel corridoio, mentre andava a lezione di Aritmanzia. I loro sguardi si erano incrociati per un istante, dicendo molto più di quello che le parole avrebbero mai potuto esprimere, poi quel momento era passato, ed entrambi erano tornati alle proprie faccende.
Finalmente era libera. Non avrebbe più dovuto preoccuparsi del piano, o dei Mangiamorte, o del Marchio Nero, finalmente avrebbe potuto pensare solo ed esclusivamente ai suoi voti e alla sua vita.
E allora perché questo peso allo stomaco non se ne va?”
Vietò a sé stessa di pensarci. Sicuramente era il troppo stress accumulato nel corso dei mesi che si stava facendo sentire, non voleva certo dire che avrebbe dovuto sentirsi in colpa. Sapeva cavarsela benissimo anche da solo.
Si, solo. Perché era questo quello che era. Aveva degli amici, certo, ma nessuno sapeva realmente quello che stava affrontando. Draco non aveva mai avuto un Harry o un Ron dalla sua parte, nessuno che potesse rassicurarlo, un amico vero con cui confidarsi, solo Hermione.
E adesso anche lei lo aveva abbandonato. “Se l’è cercata! E’ stato lui ad allontanarmi
Più tardi, dopo il pranzo e la lezione di Incantesimi, Hermione stava per rientrare in Sala Comune. Da poco aveva scoperto che passando per il terzo piano il tragitto era più breve, quando passando davanti al bagno udì degli strani rumori al suo interno. Insolito, nessuno entrava mai nel bagno di Mirtilla Malcontenta.
Aveva un paio di Orecchie Oblunghe nella tasca della sua divisa, le sciolse e le fece scivolare sotto la porta del bagno.
<< Il mio tempo che avevo a disposizione è quasi terminato, e non posso permettermi un altro sbaglio, o sarà finita >> riconobbe immediatamente la voce di Draco.
<< Ci sarà pure un modo per fuggire >> stentò a credere che la risposta arrivò niente meno che da Mirtilla Malcontenta
<< E quale? L’unica persona in grado di aiutarmi adesso mi odia, i miei genitori sono tenuti come ostaggi, qui non c’è nessuno di cui possa fidarmi… >> il tono era disperato. Riusciva ad immaginarlo mentre si passava le mani nei capelli, spettinandoli, come faceva sempre quando era agitato.
<< Anche io mi sentivo sola quando ero qui. Tutti gli altri credevano che fossi un po’ stramba >>
<< Mirtilla >>
<< Si? >>
<< Com’è morire? >> la sua voce era calma, rassegnata. Sembrava voler abbracciare il proprio destino, sperando che in questo modo potesse soffrire di meno.
Hermione non conobbe mai la risposta di Mirtilla, perché aveva già riavvolto le Orecchie Oblunghe, con il volto rigato dalle lacrime.
Mai come in quel momento aveva desiderato qualcuno che le dicesse cosa fare. Aveva giurato a sé stessa che dopo ciò che era successo non avrebbe mai più aiutato un Malfoy, ma adesso, come faceva ad esserne così sicura?
Draco non si stava curando di cercare una soluzione al suo problema perché ormai aveva smesso di lottare, aveva deciso di lasciarsi andare e aspettare la sua fine.
Si chiese come devesse essere: aspettare di morire.
Ron e Harry discutevano degli ultimi allenamenti, Ron doveva recuperare il tempo perso durante la convalescenza, per questo non fecero caso ad Hermione che, in silenzio, se ne stava con la testa china sul suo libro di Incantesimi, le pagine rese umide dalle sue lacrime.
Fu una notte tormentata, la sua. La mattina seguente la situazione non migliorò. A colazione mangiò poco e niente e, quando alzò lo sguardo verso la parte opposta della stanza, si accorse che Draco non era presente.
La prima lezione della giornata era Trasfigurazione. Per la prima volta nella storia della sua carriera scolastica, non prestò ascoltò neanche una parola della professoressa McGrannit. Fingeva di prendere appunti sul suo quaderno e nel frattempo disegnava forme indistinte, simili a teschi e serpenti…
Durante l’ora buca andò in biblioteca, per portarsi avanti con lo studio e tenere la mente occupata almeno per un po’. La lezione successiva era Incantesimi. Il professor Vitious aveva deciso di fare un ripasso degli ultimi incantesimi studiati. Restò tutto il tempo seduto alla sua cattedra mentre compilava il registro, come al solito. Tra tutti i professori era il più preciso.
Le tornò in mente la questione degli Incantesimi protettivi della scuola, poi ricordò che ormai non la riguardava più.
Rivide davanti a sé l’espressione di Draco quando, tempo prima, gli era stato accanto e lo aveva aiutato a sopportare il dolore causato del Marchio. Ricordò quanto avesse sperato di mettere fine a tutta quella storia, ma soprattutto, quanto avrebbe voluto mettere fine al suo dolore, risucchiarlo via in qualche modo, senza neanche sapere bene il perché.
Non voleva doversi sentire in colpa anche per questo “Gli passerà. Il dolore con il tempo svanisce” era stato lui stesso a dirglielo. Ma quanto ci sarebbe voluto? Un pensiero tremendo si impadronì della sua mente.
Cosa succederebbe se il dolore dipendesse dal fatto che il Marchio gli è stato impresso con la forza? Se non avesse mia accettato di essere un Mangiamorte, avrebbe sofferto per sempre?
Se fosse stato realmente così, nel momento in cui il dolore sarebbe andato via, sarebbe stato troppo tardi.
Lo immaginò incappucciato, con una maschera a celargli il volto, al cospetto di Lord Voldemort, pronto a tutto pur di obbedire, anche ad uccidere gli innocenti.
Non poteva fargli questo, non dopo tutto quello che era successo.
Quando il professore e tutti gli altri studenti uscirono dall’aula alla fine dell’ora, Hermione restò indietro, con la scusa di aver dimenticato un libro sotto il banco.
Controllò prima il corridoio, assicurandosi che non ci fossero professori in vista, poi chiuse la porta, sigillandola con un incantesimo.
Dietro la scrivania di Vitious c’erano tre cassettoni. Nei primi due c’erano i libri del professore, pergamene e qualche piuma con varie boccette d’inchiostro. L’ultimo cassetto, invece, era chiuso.
Non poteva certo andare da Vitious e chiedergli la chiave. Non le restò altro che pensare ad un modo alternativo. Se Vitious aveva sigillato solo quel cassetto, significava che dentro c’era qualcosa d’importante.
<< Muffliato! >> mormorò con la bacchetta puntata verso la porta
<< Confringo! >> ci fu un boato assordante all’interno dell’aula, fortunatamente nessuno poteva sentirlo. Hermione fece appena in tempo ad indietreggiare per mettersi al riparo.
Il cassetto era stato ridotto ad un mucchietto di legno bruciacchiato e cenere. Molti fascicoli erano sparsi per terra in maniera disordinata e caotica. Cominciò a cercare, ma non sapeva esattamente cosa.
Era certa che Vitious tenesse una cartella sulla sicurezza all’interno della scuola, era molto anziano e non voleva mai rischiare di dimenticare qualcosa.
Molti di quei fogli riguardavano vecchie punizioni, compiti corretti, programmi degli anni passati… poi finalmente la vide.
Una cartella recente, a giudicare dalle condizioni. Le altre erano ormai tutte rotte e spiegazzate.
L’inchiostro sulla copertina recava la scritta: HOGWARTS – PROVVEDIMENTI PER LA SICUREZZA
Hermione aprì la cartella con mani tremanti, ancora incapace di realizzare ciò che stava facendo, se l’avessero scoperta sarebbe stata sicuramente espulsa.
 
Gentile Professore,
Dopo aver preso nota degli avvenimenti del mondo in questi mesi è doveroso prendere delle serie precauzioni al fine di proteggere la nostra scuola e gli studenti.
Sebbene Hogwarts venga comunemente ritenuto il luogo più sicuro al mondo, è bene continuare ad intervenire purchè non possano mai verificarsi episodi spiacevoli all’interno delle sue mura.
I rappresentanti dei quattro dormitori della scuola sono invitati a partecipare al nuovo Progetto di Massima Sicurezza, che consiste nell’apporre sortilegi secondari a quelli già esistenti, allo scopo di rafforzare le difese.
Pertanto Ciascuno dei quattro insegnanti dovrà consegnare improrogabilmente entro il 15 Agosto il modulo allegato a questo documento, contenente le proprie proposte.
E’ da raccomandare che ogni insegnante proponga incantesimi che possano essere realizzati entro l’inizio dell’anno scolastico.
Il modulo di cui sopra sarà riconsegnato ad ogni docente entro il 22 Agosto, con annesse correzioni. Successivamente ogni docente eseguirà i propri incantesimi (dopo aver ottenuto l’approvazione ed il timbro ufficiale della Presidenza) assieme al resto del corpo insegnanti il giorno 30 Agosto.
N.B. Si prega di custodire il documento con la massima cura. Si ricorda che nel caso questi documenti finiscano nelle mani sbagliate le conseguenze si ripercuoterebbero sulla scuola stessa.
Il Preside,
Albus Percival Wulfric Brian Silente
 
 
Il senso di angoscia che le gravava sulla coscienza aumentò ulteriormente quando lesse la firma del preside, sapendo di fare tutto quello alle sue spalle. Se il piano avesse funzionato, Silente sarebbe stato al sicuro, ma se qualcosa fosse andato storto… non voleva neanche pensarci!
Proprio come era scritto sul foglio che aveva appena letto, in allegato trovò un altro foglio di pergamena, formato da tante caselle, e ad ognuna corrispondeva un incantesimo. Anche questo era stato scritto a mano, questa volta però dal professor Vitious.
Incantesimi di protezione all’Ingresso Principale che prevedono il rafforzamento della struttura, in caso di irruzione, una fattura che respinga i nemici fino per una distanza totale di cento metri.
Incantesimo di Disillusione applicato al Cancello Principale.
Incantesimo di Memoria che entra in azione qualora i nemici oltrepassassero i confini.
Qua e là c’erano altri incantesimi che erano stati cancellati con una riga di inchiostro, probabilmente da Silente.
La lettera del preside però le aveva aperto gli occhi su un aspetto molto importante: se quella lettera era stata spedita a tutti gli insegnanti, questo doveva significare che ognuno di loro possedeva un fascicolo come quello, nascosto da qualche parte nel proprio ufficio.
Se fosse riuscita a trovarli tutti, avrebbe avuto la chiave per aiutare Draco ad fuggire dal castello. Forse c’era una possibilità di salvarlo.
Un calore nuovo, rassicurante, nacque dentro di lei, un sorriso si dipinse sul suo volto mentre realizzava ciò che stava accadendo. Raccolse tutti i fascicoli e, colpì i resti del cassetto sul pavimento con la punta della bacchetta
<< Reparo >>
Riordinò sia cassetti che cartelle e tornò alla porta << Alohomora >> la richiuse e tornò nella sua Sala Comune, come se nulla fosse mai accaduto.
   
 
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