Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Tefnuth    19/12/2017    1 recensioni
Dopo la sconfitta di Profondo Blu, le Mew Mew sono tornate a condurre una vita pressoché normale e il pianeta natale di Pai, Kisshu e Tart è stato salvato grazie alla miracolosa acqua cristallo che li aveva riportati in vita. Ma un nuovo pericolo incombe, quando gli antichi seguaci di Profondo Blu, i Cavalieri Oscuri, si risvegliano e decidono di vendicarsi per il torto subito.
Per poter evitare il disastro, Mew Mew e alieni dovranno allearsi e combattere con tutte le loro forze.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rifugio dei nemici

“MA INSOMMA! – Strillò Rumiko, ciondolando avanti e indietro per la sala. – Possibile che stiamo ancora qui a far niente? Non capite il pericolo che corriamo?”.

“Calmati Rumiko. – Le disse Arkei, in piedi ad osservare la città da uno speciale display. – Il pericolo di cui stai parlando, non esiste: anche se Zeruo riacquistasse la memoria, non può far niente contro noi tre” sembrava estremamente calmo, forse troppo vista la situazione.

“Però non ha tutti i torti. – Intervenì Temeku, meditabondo. – Se ci sbarazzassimo adesso di Zeruo, ridurremmo a zero le possibilità di vittoria dei nemici”.

“Li distruggeremo, anche senza disturbarci a fare una cosa del genere. – Arkei sospirò, quasi malinconico, e i suoi alleati se ne accorsero. – Ora andate, ho bisogno di riflettere in silenzio” si sedette sul trono, e gli altri due ubbidirono.

“Ci sta di sicuro nascondendo qualcosa: conosce fin troppo bene quello che può fare Zeruo, e il rischio che corriamo nel lasciarlo a piede libero” suggerì Rumiko, che con Temeku si era teletrasportata sulla torre radio di Tokyo; lontano dalle orecchie di Arkei.

“Su questo ti do ragione” l’alieno biondo era pensieroso, in piena fase di riflessione.

“A cosa stai pensando?” domandò la donna.

“Temo, purtroppo, che sia proprio Zeruo la ragione per cui la nostra azione di distruzione ha subito un rallentamento. – Temeku si fermò un istante, per notare l’espressione confusa della compagna. – Da quando Zeruo si è rivelato, i suoi occhi si sono come accesi: non ha più lo sguardo assente di prima. Può darsi che abbia in mente chissà quale piano, per cercare di riportare Zeruo con noi, prima di distruggere la Terra”.

“Se fosse vero, sarebbe un comportamento inaccettabile. E’ a causa sua, se ora siamo in questa situazione – Affermò Rumiko. – No! Lui deve sparire, definitivamente”.

“Sono d’accordo con te, ma come possiamo fare?” chiese Temeku.

“Ho una piccola idea, ma dovremo unire le forze”.

“Conta pure su di me!”.

Cling. Clang. Stonk!

Dopo un lungo scambio di stoccate, alla fine Kisshu aveva disarmato il Cavaliere Blu. Per l’alieno era stato facile togliere la spada all’avversario (in effetti, fin troppo), e nonostante la soddisfazione personale sapeva che era stato grazie alla scarsa forza con cui Mark lo aveva attaccato.

“AVANTI MARK! – Si lamentò l’alieno, permettendo al ragazzo di recuperare la spada. – Puoi fare molto meglio” lo incitò.

“Perdonami” si scusò il Cavaliere, sorridente come sempre.

Poco più in là, seduti su una panchina Kyle, Ryou e Tart osservavano l’allenamento con grande attenzione mentre Masha, seduto sulle gambe di Tart, registrava tutto quello che vedeva e inviava i dati al computer; in modo che lo scienziato potesse monitorare l’energia di Kisshu. Pai invece, si era posizionato molto più vicino ai contendenti, per poter dare consigli a Mark su come mettere in difficoltà il fratellastro. Le uniche a mancare erano le Mew mew, divisesi tra lavoro e compiti scolastici.

“Devi fingere di volerlo attaccare a morte. – Suggerì l’alieno dai capelli viola al Cavaliere. – Non frenarti solo perché siamo in allenamento, o non lo indurrai mai ad usare i poteri di Zeruo”.

“E’ vero. – Concordò Mark. – Ma non vorrei esagerare, e fargli del male” confessò.

“Pai ha ragione.  –Si intromise Kisshu, mettendosi in guardia. – Fammi male”.

“Va bene”.

Le spade si incrociarono di nuovo e, come consigliato da Pai, il Cavaliere iniziò ad assalire con più foga il suo avversario e sembrava quasi che entrambi fossero tornati a un anno prima, quando ancora erano nemici.

“Finalmente ti riconosco” commentò Kisshu, schivando con destrezza una stoccata. La forza del Cavaliere era tanta, e per evitare di stancare troppo la muscolatura il ragazzo era passato ad una strategia più difensiva, che includeva l’uso della sua agilità per evitare gli attacchi più pesanti.

“Mi fa piacere” rispose Mark, cercando in ogni modo di mettere in difficoltà il ragazzo non dandogli tregua nemmeno per un istante. Non appena Kisshu poggiava i piedi a terra, Mark cercava subito di portare a termine un attacco e lo faceva con un ritmo sempre più alto. Finchè poi, in un momento di stanchezza, Kisshu perse la presa sui Sai e cadde a terra atterrando su un fianco. Confidando nel fatto che l’alieno avrebbe facilmente evitato il colpo, il Cavaliere portò la spada in alto e finse un attacco. Come previsto, Kisshu evitò la lama ribaltandosi con una ruota, ma qualcosa era cambiato nel suo sguardo: i suoi occhi erano più minacciosi, e i presenti se ne accorsero subito.

“STAI ATTENTO MARK!” consigliò Ryou, che aveva subito notato i picchi di energia sul computer di Kyle.

“Riprendi i Sai” disse Pai, che aveva velocemente recuperato le armi, a Kisshu, ma quello negò con una voce alterata.

“Oh oh” commentò Tart, pur sperando di vedere Zeruo manifestarsi.

“Speriamo che vada tutto bene” pensò lo scienziato, osservando la grande energia nel corpo dell’alieno.

Il Cavaliere riprese ad attaccare, e nonostante fosse disarmato Kisshu continuava a parare ogni assalto, senza alcun timore. Mark si ritrovò, suo malgrado, a controllare di nuovo la forza con cui maneggiava la lama per evitare di far del male all’amico. Ad un certo punto, l’alieno si slanciò contro il Cavaliere, che vide la lama atterrare sull’avambraccio dell’alieno. Il manicotto si strappò, rivelando ciò che c’era sotto: uno strato di cristallo che stava facendo da armatura.

“Kisshu. – Chiamò Mark, per verificare la persona con cui stesse lottando. – Resta cosciente” ripetè.

“Stai…lontano” sussurrò l’alieno, lottando contro se stesso per mantenersi lucido. La trasformazione era già cominciata, e il ragazzo si sentiva come distaccato dal mondo. Ogni volta che perdeva contatto con la realtà, vedeva lui: gli stava sorridendo.

“Non avere paura. – Gli disse Zeruo, come ogni volta. – Non voglio fare del male a nessuno”.

“Kisshu resta sveglio!” sentì dire da Mark.

“Non sono un tuo nemico” affermò il Cavaliere di cristallo, avanzando le mani.

Arrabbiato contro se stesso, in uno sfogo di rabbia Kisshu gridò scaricando al contempo l’energia che aveva accumulato in corpo.

“VATTENE!”.

Come se fosse stato ascoltato, la trasformazione si interruppe, e il ragazzo cadde a terra in un cerchio di cristallo.

“KISSHU! – Esclamò Pai, accorrendo dal fratellastro. – Come stai?”.

“Ho fatto del male a qualcuno?” domandò l’alieno dagli occhi dorati, tralasciando la domanda che gli era appena stata posta.

“No, ti sei fermato subito” rispose Mark, suscitando un sorriso sul volto di Kisshu.

“Sei stato GRANDE! – Esultò Tart, col pugno al cielo. – Hai bloccato la trasformazione!”.

“Eiji aveva fatto centro. – Si intromise la voce di una donna. – Certo che avreste dovuto avvertirmi” era Makoto, in carne e ossa.

“Cosa ci fai qui?” domandò Pai, sospettoso, mettendosi a protezione del fratellastro.

“Tranquillo, sono qui in vece di vostro padre. – La donna si avvicinò, facendo cadere dalla spalla quella che sembrava una pesante borsa a tracolla. – Non ho niente a che fare con i testa pelata” tirò fuori il contenuto della borsa: una cartella e un vecchio diario. Non aveva per niente considerato Kyle e Ryou, rimasti in disparte.

“Ancora non mi hai risposto”.

“Calmati, insomma. – Lo ammonì Makoto, mentre percorreva quei pochi metri che la separavano dai ragazzi. – Sono venuta per portarvi questi: vostro padre ha detto che potrebbero esservi utili, e lo penso anch’io”.

“Dove hai trovato quel diario?” le chiese Kisshu, prendendo il piccolo quaderno dalle mani della donna; non era la prima volta che lo vedeva e, nonostante il tempo lo avesse rovinato, lo aveva riconosciuto.

“Sai di chi è?” domandò Tart, avvicinandosi per curiosare mentre il fratellastro sfogliava con delicatezza le pagine.

“E’ il diario di papà, lo portava sempre con sè. – Affermò l’alieno dagli occhi dorati, stringendo a sé l’oggetto. – Pensavo che fosse andato distrutto” accennò a un leggero sorriso, anche se pieno di malinconia.

“Scusate. – Si intromise Kyle, facendo un profondo inchino. – Lei è la signorina con cui abbiamo avuto il piacere di parlare l’altro giorno, vero? E’ un onore conoscerla”.

“Uao, quanta galanteria. – Si commosse Makoto. – Sono proprio io, il piacere è mio”.

“MAKOTO! – Strillò Pai. – Rispondi alla mia domanda”.

La donna sbuffò, spazientita, ma alla fine decise di rispondere alla domanda porgendo al ragazzo la cartella che ancora aveva in mano.

“Il direttore sapeva già di Kisshu. Lì dentro ci sono tutti i dati che ha raccolto su di lui, e anche tutto ciò che sapeva di Zeruo”.

“Ma com’è possibile? – Domandò Tart. – Nemmeno Kisshu lo sapeva”.

“Bhè…” gli occhi di Makoto andarono velocemente al piccolo quaderno.

“Lo hanno letto dal diario di papà. – Asserì il ragazzo dagli occhi dorati. – Lui lo aveva già capito”.

“Oh…”.

“ALIENI! ALIENI!” trillò improvvisamente Masha, svolazzando qua e là attorno alle teste di tutti.

“Dicci dove Masha” gli ordinò Ryou.

“Ospedale, ospedale”.

“Dobbiamo avvertire le Mew Mew. – Disse Kyle. – Intanto, ragazzi, potreste andare voi”.

“Certo!” esclamarono in coro tutti, ma qualcuno di loro aveva qualcosa da ridire.

“Tu Kisshu resterai qui, per oggi. – Ordinò Pai, trascurando del tutto le lamentele del fratellastro. – Non possiamo correre rischi” e sparì, assieme al Cavaliere e a Tart.

Gonfio di rabbia, Kisshu diede un calcio fortissimo all’albero più vicino che tremò come le sue foglie.

Nell’ospedale il Chimero di Rumiko e Temeku stava creando il caos più totale: quella specie di medico zombie correva per i corridoi, e le sale, armeggiando il grande forbicione e la siringa che aveva al posto delle mani. Ciondolava qua e là, sbattendo ogni tanto contro i muri del piccolo corridoio.

“EHI TU! SMETTILA DI INFASTIDIRE LE PERSONE” gli urlò contro MewBerry, accompagnata dalle altre MewMew e dai ragazzi.

Siete tutti malati. – Sibilò la Chimera. – Lasciate che vi curi io” si lanciò contro il gruppo, svanendo poi nel pavimento senza aver portato nessun attacco.

“Ma cosa?” balbettò Minto, scuotendo la testa a destra e sinistra per riuscire a intercettare il mostro.

“Dev’esserci Temeku, dietro a tutto questo” sentenziò Ichigo, stringendo il suo fiocco tra le mani.

“Ma che brava detective. - La canzonò l’alieno, sbucando fuori all’improvviso; con lui c’era anche Rumiko. – Ma questo non vi basterà”.

“Lui non c’è. - Bisbigliò la donna, in realtà non troppo sorpresa. – Ora che facciamo?”.

“Ho un piano, stai tranquilla” fece Temeku, prima di ordinare alla Chimera di attaccare di nuovo. Il mostro, obbediente come sempre, sbucò fuori dal nascondiglio e si gettò in mezzo al gruppo, che si divise per non essere alla portata della grossa siringa.

E’ arrivato il momento della medicina!” sibilò il mostro, aprendo e chiudendo le grandi forbici ogniqualvolta che cercava di tagliare qualche arto. Ci pensò MewPam a fermare la sua mano, usando il suo fiocco d’energia.

“Spiacente, ma qui siamo già stati tutti vaccinati” asserì la ragazza, facendo forza per tener ferma la Chimera e per permettere a Pai e Minto di attaccarla.

“Fiocco d’azione!”.

“Elettro siluro!”

Si alzò un gran polverone, che riempì tutto il corridoio, e quando tutti poterono vedere di nuovo Ichigo si accorse che Rumiko era sparita.
“Dov’è Rumiko?” domandò direttamente a Temeku, che sogghignò senza rispondere.

“Comincio a pensare, che questa sia tutta una farsa” ipotizzò MewLory, trovando il consenso di Pai e Mark.

“E se… - Balbettò Purin, ma poi di convinse del contrario. – No, è impossibile: lei non sa dov’è la nostra base”.

Lo sappiamo, lo sappiamo” ripetè più volte la Chimera, rialzandosi dopo il brutto colpo ricevuto; l’ago della siringa si era rotto. 

“Ops. - Commentò ironico Temeku. – E pensare che ho appena eretto una barriera, per non farvi lasciare la festa troppo presto”.

“Maledetto” disse Pai.

 
  
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