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Autore: KikiWhiteFly    25/06/2009    14 recensioni
[Completa]
“... Shikamaru, sarebbe stato un ottimo psicologo” rise tra sé e sé. Di nuovo quell'espressione di chi la sapeva lunga. La trovava irritante e al contempo eccitante. Incredibile, vero?. “Lo sono già. Credimi Ino. Sono l'ascoltatore imperterrito dei fatti della gente, anche senza volerlo le mie orecchie ascoltano i loro problemi, lamentele, giudizi... In effetti stare in un taxi ha quasi la stessa valenza di un casco da parrucchiera”
“E cosa hanno i due di diverso?” “Saresti davvero in grado di far finta di non sentire nulla sotto un casco da parrucchiera?” Ci pensò un po'su. Mise un dito sotto il mento e poi negò immediatamente col capo. Lui ghignò sommessamente, poi, dopo un tacito accordo di sguardi, aggiunse “Appunto”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Taxicab - Il taxi passa sempre due volte!





I Capitolo – Taxi night!






Premessa : mi sono divertita troppo a scrivere questa ff! Perché ? Perché secondo me ha di quell'ironia sagace, e quella malizia astuta...ihi , capirete leggendo. Mi basta sapere una cosa : siete black panther oppure mosche bianche? . Perfetto : la ff che fa per voi!Se non lo siete...non ci posso fare niente, ma almeno avrete risate assicurate XD.





1 Capitolo – Taxi night!




Tentennò ancora un po' tra le dita la sigaretta. La stava torturando da minuti, facendola ondeggiare avanti e indietro con un movimento alquanto inusuale, piuttosto nervoso.

Mugugnò qualche imprecazione, chiedendosi perché fosse così dannatamente stupida e frivola con gli uomini. Cosa aveva di male?

Dovevano capitare tutte a lei, dannazione. Soffocò qualche altro insulto verso il mondo, tenendolo per un futuro molto prossimo e, a passi incalzanti, mosse i tacchi rigorosamente a spillo, fino ad arrivare oltre il marciapiede. Scorse un po' la strada. Piuttosto trafficata e piena di luci dai colori più variopinti... A tratti tutto quell'esibizionismo risultava addirittura fastidioso. Troppe cose illuminate albergavano le strade, così tante da non riuscire a distinguere un camion da un auto vettura.

Lanciò la mano nel vuoto, agitandola. Si chiedeva se si sarebbe mai fermato un taxi... Scorgeva scritte illuminate, tenute ben salde su cartelloni rettangolari, e macchine di un colore giallognolo – fin troppo vistoso – che si facevano spazio nella via, quasi stessero gareggiando .

Udì solamente una frenata, a pochi centimetri dal suo piede. Ringraziò qualcuno lassù, per quella benedetta fortuna e senza indugiare troppo, scivolò nell'auto, fino a esserne completamente dentro, seduta comodamente sui sedili di finta pelle nera, impregnati di un vago odore di menta. La radio trasmetteva una musica leggera, quasi volesse accompagnarla a fare una passeggiata ed era tenuta a basso volume, probabilmente per l'orario poco consono. Stava per comunicare la sua via, dopo aver esaminato attentamente angolo per angolo di quello spazio ristretto. Ma sentì qualcosa o meglio qualcuno distrarre la sua visuale.


Ino!”


Correva come uno scalmanato dietro di lei, quasi a perdifiato . Posò i polpastrelli sul finestrino, macchiandolo . Nonostante ciò, Ino non ebbe la benché minima galanteria nel tirar giù quel finestrino, come si conveniva per dar ascolto a una persona. Al contrario lo ignorò, fissandolo indignata.


Mi scusi...” mormorò, sentendo solo il ghigno dell'uomo che teneva le mani ben salde sul volante e non la degnava nemmeno di un misero sguardo.


Possiamo essere anche amici!”, continuava a mugugnare, al che, per toglierselo dai piedi una volta per tutte fu costretta a dirgliene quattro, accusandolo giustamente.


Fanculo Inuzuka. Io per te adesso sono Yamanaka!”, disse in una frase semplice e lineare con una punta di acidità. “Mi hai detto mille cazzate. Mi hai fatto credere che mi amavi, e invece alla fine...” , strinse i pugni alla gonna che assunse delle grinze. Per quanto le costava ammetterlo Kiba le piaceva veramente. Certo non era innamorata, ma... Stava divenendo importante per lei. “... Alla fine eri sposato . Stronzo! Mi hai ingannata per più di un mese!”


Disse, alzando la voce e non curandosi del guidatore. Strinse gli occhi, cercando di apparire una stronza.

Non una stronza piagnucolona.

Si limitò ad alzare il finestrino, non curandosi nemmeno di sentire la sua risposta e, senza dire nulla, il conducente partì, sentendo il suo flebile sussurro che indicava la strada di casa.


Perché doveva essere sempre così infelice?.

La sua mente balenava di ricordi, pensando quando amava un uomo.

Davvero. Con tutta se stessa.

Il tutto, negli anni a venire, si era ridotto a delle misere cene e qualche carezza alle gambe, come a voler stuzzicare i suoi ormoni.

Patetici.

Sentì il motore fermarsi di colpo, mentre l'uomo piano si voltava verso di lei, allungando una mano e chiedendo la somma da pagare. Gli consegnò alcuni bigliettoni, sfilandoli distrattamente dal portafoglio. La mano si posò sulla maniglia di ferro e la sganciò, finché non poggiò un piede sul suolo asfaltato.


Signorina?”, si voltò, benché fosse stanca e spossata e non avesse voglia di sibilare una sola parola. Annuì, prestando la sua attenzione al tassista. “Il suo resto”


Si fermò ad osservarlo, mentre le porgeva sul palmo della mano gli yen. Stringeva una cicca tra le labbra ma ciò gli dava un'aria stranamente affascinante; i capelli erano acconciati in modo buffo che, nei pochi secondi a sua disposizione, non riuscì a capire da dove li avesse ereditati. Gli occhi color dell'inchiostro squarciavano il cielo, erano così profondi. Si fermò ad osservare pochi tratti essenziali, studiandone i particolari.

Intascò i soldi, pronta a chiudere per sempre quella portiera e, con essa, anche quel ricordo: il ragazzo dalla stramba pettinatura.


Signorina?”, si chiese dove avesse la testa, cosa diavolo aveva dimenticato adesso? Forse il troppo alcool le aveva inebriato i sensi... Si, sicuramente era quello.


Si?”


Ha fatto bene a mandarlo a quel paese... Inuzuka lo conoscevo dalle medie. Non ne valeva la pena, mi dia retta”


Disse, facendole inaspettatamente spuntare un sorriso onesto sulle labbra. Già si sentiva meglio.


Già. Me ne sono accorta in tempo, povera moglie” sospirò , chinando il capo e osservando i fili dorati volteggiare davanti il suo viso. Li scostò immediatamente, portandoli sulle orecchie.


Può trovare di meglio” allontanò un po' la cicca, posizionandola nella fessura apposita per le sigarette.


Ne dubito. Ma proverò a crederci” Si sforzò di sorridere.


L'uomo fabbricò un mezzo sorriso e poi prese a parlare. “La vita è come un taxi signorina...”


Ino”, lo corresse.


... Ino, devi saper prendere quello giusto. Quello che ti porta nella giusta direzione, e poi tutto va da se”



Ascoltò attenta le parole dell'uomo, ancora un po' scettica ma con una consapevolezza in più: la sua vita era appena cominciata, doveva solo viverla. Poteva sgarrare ma anche risalire.


Sono convinta che lei...”


Shikamaru” la corresse.


... Shikamaru , sarebbe stato un ottimo psicologo” rise tra se e se. Di nuovo quell'espressione di chi la sapeva lunga. La trovava irritante e al contempo eccitante. Incredibile, vero?.


Lo sono già. Credimi Ino. Sono l'ascoltatore imperterrito dei fatti della gente, anche senza volerlo le mie orecchie ascoltano i loro problemi, lamentele, giudizi... In effetti stare in un taxi ha quasi la stessa valenza di un casco da parrucchiera”


E cosa hanno i due di diverso?”


Saresti davvero in grado di far finta di non sentire nulla sotto un casco da parrucchiera?”


Ci pensò un po' su . Mise un dito sotto il mento, e poi negò immediatamente col capo. Lui ghignò sommessamente, poi, dopo un tacito accordo di sguardi, aggiunse “Appunto”


Restarono pochi secondi senza parlare e poi le diede la buonanotte. “Notte Ino... Speriamo di rivederci, un giorno” ammiccò, senza troppa convinzione. Lo salutò con la mano, mentre lo vedeva arretrare, per poi percorrere la traiettoria opposta .


Ricorda... Il taxi passa sempre due volte”


E sparì dietro la sua visuale.

Seguì la scia di fumo che trascinava il motore dietro di se, finché non scomparve del tutto. Quando entrò in casa, diversamente dalle altre volte, non si buttò sulla poltrona a vedere stupidi sceneggiati rosa alle tre di mattina, ma si sdraiò comoda sul suo materasso, sognando di poter volare su una stella.

Una stella che voleva, ad ogni costo, si chiamasse amore.

Continua





Note:


Ebbene si, sono pazza. Ma questa storia sognavo a tutti i costi di postarla, quindi: chi se ne frega se non me la commenta nessuno XD. Veramente, mi diverto troppo a scriverla e finché mi diverto va tutto bene ^_^. Ovviamente come avrete capito il paring centrale è lo ShikaxIno (Il bene *O*), ci saranno alcuni accenni SasuxSaku (Immancabili <3) e alcuni SuixKarin.

I miei preferiti +-+ , mi dispiace solo per Kiba. Ho storpiato il KibaHina che lovvo così tanto ç__ç. Comunque sia, spero vi piaccia... Ci tengo davvero <3.


Shika e Ino is rock, ricordate <3


p.s. Probabilmente sarà una long non più lunga di 7/8 capitoli 


   
 
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