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Autore: mercolins    19/12/2017    0 recensioni
"Bambina mia, devi correre. Corri sempre e sii forte, solo così potrai farcela."
Erano queste le parole che Valerie si portava dentro da quando era piccola, non l'avevano mai abbandonata. Era il suo motto, la sua dottrina di vita.
Doveva scappare ed era l'unica cosa che poteva fare se voleva sopravvivere.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Intorno a me, tutto prendeva lentamente forma.
Non so ancora dirvi con precisione dove mi trovavo, so solo che man mano che passavano i secondi le immagini diventavano più dettagliate e i contorni più nitidi.
Stavo correndo. Il paesaggio sfrecciava ai miei lati. Si sentivano solo delle urla minacciose e il rumore del mio respiro accelerato. Mi guardai i piedi, indossavo i miei amati stivaletti neri: stavo scappando. Tremavo, il mio cuore batteva all'impazzata, l'adrenalina mi scorreva nelle vene a grande velocità e le gambe continuavano a correre sempre più.
Potevo farcela. Dovevo farcela.
Faceva freddo ed il giubbotto con la grande scarpa che avevo addosso mi impedivano di correre liberamente.
Ero in un bosco. O era una foresta?
Che differenza c'era?
Dovevo scappare, era questo l'importante.
Gli alberi erano giganteschi, sembrava arrivassero fino al cielo. In lontananza, verso Est, da dietro la montagna si vedevano spuntare i primi riflessi del sole.
Mi voltai leggermente, il giusto per poter notare che gli uomini che mi inseguivano non erano poi così vicini. Non esitai e continuai a correre con più determinazione di prima. Poco più avanti vi era un laghetto con un grande tronco d'albero sulla riva, su di esso un ragazzo. Cappellino da baseball nero con la visiera bordeaux, maglia e jeans neri, ai piedi si intravedevano delle Vans. Il mio sguardo saettò sul braccio scoperto del ragazzo, aveva un tatuaggio: un cervo con un cuore tra le corna. Senza poterci riflettere, aprii la bocca ed urlai "LOUIS!". Fissava il lago assorto nel vuoto, come se stesse aspettando qualcuno da molto tempo, sembrava quasi ipnotizzato.
Ero ancora troppo lontana.
Le mie gambe cominciavano a cedere e gli uomini dietro di me sembravano essere più vicini. Cominciavo ad avere paura, le mie speranze scemavano sempre di più.
"LOUIS!" urlai di nuovo, più forte di prima. Sapevo fosse lui, me lo sentivo. Era vestito nello stesso identico modo quel giorno, il sei luglio 2014, quando lo incontrai per la prima volta.
"CAZZO LOUIS" imprecai, si girò e mi vide. Mancava davvero poco ed ero arrivata. "Ti prego. Ti prego, aiutami!" lo pregai disperatamente. Lui mi fissava senza dire una sola parola. Gli presi il polso e cominciai a strattonarlo, ero in ansia. "Sono in pericolo. Mi cercano, li senti? Ce l'hanno con me ed io non so il motivo. Per favore, aiutami" la mia voce divenne debole, stavo per piangere ma dovevo cercare di non mollare, dovevo essere forte. Così mi era stato insegnato.
Non c'era tempo. Gli uomini erano vicinissimi e riuscii a vederli. Erano cinque, o forse sei, grandi, grossi e calvi con delle spalle larghe e muscolose, avevano dei fucili tra le mani e i tatuaggi con i piercing rendevano il loro atteggiamento ancora più inquietante.
Mi girai verso Louis, stavo per chiedergli di nuovo di aiutarmi ma lui mi accarezzò dolcemente il viso, accennò un sorriso e mi prese la mano per poi cominciare a correre in un piccolo sentiero, per niente familiare. Gli alberi erano sempre più fitti e perdersi diventava ad ogni passo più facile. Louis sembrava conoscere a memoria quei sentieri ma io non riuscivo più a stargli dietro, ero stanca e il mio corpo ne risentiva. Rallentai. Louis si girò e mi guardò con fare interrogativo "Non ce la faccio più Lou, sono stanca" gli spiegai. Non disse nulla, mi tirò a sé per il braccio e ricominciò a correre; mi feci forza e lo seguii.
Gli uomini erano lontani ma vedevo il pericolo dietro ad ogni albero e dietro ad ogni cespuglio.
"Dove siamo? Siamo lontani? Siamo salvi?" chiesi appena Louis rallentò il passo. Di nuovo non mi rispose.
Sentimmo uno sparo seguito da un "GIURO SU DIO CHE TI TROVERO' E TI PRENDERO'. NON SCAPPERAI PER SEMPRE!". Un brivido di freddo mi attraversò la spina dorsale, lo riconobbi: era paura. Louis se ne accorse, mi strinse la mano per trasmettermi sicurezza e ci riuscì, ma solo per una manciata di secondi poiché sentimmo un secondo sparo. Stavolta era più vicino. "Ho paura" sussurrai avvicinandomi a Louis, ma lui mi lasciò la mano. Subito urlai "NO!", mi sentii vulnerabile, senza la sua mano mi sentivo come una preda facile da catturare, non ero al sicuro. Mi fece segno di fare piano e di entrare in un ennesimo sentiero, lo seguii. Sapevo non fosse finita lì, c'era qualcosa di strano in quell'atmosfera e soprattutto nello stesso Louis, non sembrava reale; era come se fosse stato trasportato in quel bosco solo per potermi aiutare e, forse, salvare.
Una volta superati altri cespugli, entrammo in una grotta. Era illuminata e guardandomi intorno, non riuscivo a vedere da dove provenisse tutta quella luce.
"Louis" lo richiami. Lui allungò il braccio dietro, verso di me, ed io non esitai a prendergli la mano e a stringerla tra la mia. Mi sorrise e quel sorriso mi scaldò l'anima. Sembrava ci conoscessimo da una vita, eppure ero io a conoscere lui e non il contrario. "Da dove proviene questa luce?"  gli chiesi. Volevo capire. Lui indicò la fine della grotta ed una volta superata l'uscita, mi ci vollero dei secondi per riprendere a pieno la vista. La luce mi aveva abbagliata e avevo perso del tutto il senso dell'orientamento; Louis sembrava non esserne stato toccato.
C'era qualcosa di magico nell'aria, non eravamo più nel bosco, eravamo nel giardino di casa mia. Com'era possibile? Ero spaesata.
Riconobbi la Grande Quercia sulla quale il mio amato nonno aveva costruito una modesta casetta in legno per me. Di fronte ad essa vi era un'altalena. Sopra si dondolava, sorridente e spensierata, una bambina. "MAMMINA! ANCORA! PIU' FORTE, VOGLIO TOCCARE IL CIELO!" urlò la piccola puntando la mano verso le nuvole. Mi fermai e spostai lo sguardo sulla figura alle sue spalle. Era una donna giovane, segnata dalla stanchezza. Il suo maglioncino con scollo a V lasciava intravedere una cicatrice, era fresca e rossa. Doveva far molto male ma, nonostante quello, la donna sorrideva felice e spinse la bimba ancora più forte.
Non impiegai tanto tempo prima di capire che quella signora fosse mia madre, prima di lasciarmi per sempre, e che quella bambina con le codine fossi io.
"Mamma.." mi tremò la voce. La donna alzò lo sguardo nella mia direzione, ma non guardò me, guardava oltre le mie spalle. Mi girai e vidi una figura in lacrime uscire dalla casa. Era mio padre. Piangeva.
Mi girai verso mia madre ma non era più dove stava prima a spingermi sull'altalena. "Cosa succe..." Louis non era con me, non era più al mio fianco. Una ragazzina corse, mi spostai leggermente per non farmi colpire, sorrideva ma si capiva fosse triste.
Avevo gli occhi lucidi, non capivo dove fossi e cosa stava succedendo, o meglio, perché stava succedendo. Continuai a guardarmi intorno, Louis non era lì ed io ero nel panico più totale. Fino a poco prima ero in un bosco mentre scappavo da certi omoni e poi? Poi mi ritrovavo fuori la mia vecchia casa d'infanzia.
"Louis dove sei? Aiutami..." dissi ad alta voce. Le mie gambe cedettero facendomi cadere al suolo. Mi portai le mani al viso e piansi, piansi come se fosse stata l'ultima cosa che mi rimaneva da fare. Ma poi mi ricordai, ebbi un flash. "Bambina mia, devi correre. Corri sempre e sii forte, solo così potrai farcela." Erano parole che mi portavo dentro da quando ero piccola, non mi avevano mai abbandonata. Era il mio motto, la mia dottrina di vita.
Alzai lo sguardo dall'erba sotto di me e fu come se avessi visto la scena in terza persona. Ero davanti al mio viso, gli occhi gonfi e rossi di lacrime, ci passai la mano tremante per togliere le ultime lacrime e spostai lo sguardo sulle mie labbra. Nel momento che lo feci, queste si mossero pronunciando la seguente frase "Corri e sii forte. Potrai farcela."

 










LOOK AT ME NOW
Se per le altre due OS non ho lasciato nessun commento, ora è il momento.
Questa OS è un po' speciale per me, perché è il risultato di un sogno unito ad un po' di realtà (strano, ma vero).
Ogni volta che sono un po' giù, la leggo e mi sento sempre un po' meglio e spero che faccia lo stesso effetto a voi, davvero.
È per questo motivo che vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate, se vi va ovviamente.
Grazie mille!
A presto!



[Inoltre, permettetimi di aggiungere, che non sono nuova su questo sito. 
Avevo un altro profilo in passato, ma per vari problemi personali, l'ho dovuto cancellare e finalmente, dopo un bel po', sono riuscita ad aprire questo!]

   
 
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