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Autore: Zamia    20/12/2017    2 recensioni
Pochi capitoli che raccontano un altro dei possibili modi in cui i nostri due eroi scoprono le reciproche identità e si confessano il reciproco amore. Gli avvenimenti avvengono dopo lo svolgimento delle puntate iniziali della seconda stagione per cui per chi non le ha viste c'è rischio di Spoiler.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dubbi

 

Marinette ormai non aveva dubbi, Chat Noir era Adrien. La storia che lui raccontava era anche la sua. Le sensazioni di completezza che lui descriveva le provava ogni volta che riusciva a passare del tempo con lui. Troppe coincidenze, troppi accadimenti in comune. Non poteva trattarsi altro che del suo amato, amatissimo Adrien.

Ma ora, cosa avrebbe fatto? Come avrebbe potuto affrontare questa situazione? Le tremavano le gambe alla sola idea che lì accanto ci potesse essere Adrien.

Ma ancora non voleva crederci. Quei due erano così diversi! E le sue interazioni con loro erano state sempre così differenti!

E come guardando un film, le passarono davanti agli occhi tutte le scene dei suoi contatti con Chat Noir, le strette, i vis a vis, quell'unico bacio dato per motivi di 'servizio' ma che comunque un pochino l'aveva turbata.

Ma le venivano in mente anche i momenti in cui, nei panni di Ladybug, c'era da mettere in salvo Adrien, e lei lo aveva protetto ed accudito con fare materno, quasi come fosse un fanciullo indifeso e ora si sentiva enormemente stupida a pensare che quello stesso fanciullo indifeso aveva salvato la vita più volte a Marinette e alla stessa Ladybug.

Come poteva essere stata cosi cieca?

Eppure non si rammaricava di non aver riconosciuto Adrien in Chat ma di aver sottovalutato il suo amato.

Lo aveva sempre visto nella sua forma idealizzata, perfetto, semplice, educato e mai si era occupata di capire se lui era più di quello che lei vedesse.

Ma lo era!

Era un giovane uomo coraggioso, capace di affrontare situazioni di stress estremo, una persona leale a cui si poteva affidare la propria vita, ma anche un ragazzo divertente, capace di battutine sarcastiche sottili e talvolta parecchio esasperanti.

 

Non era stata una buona amica per Adrien e meno che mai una buona innamorata. L'amore è una cosa più seria che confondersi per uno sguardo o per una mano poggiata sulla spalla, se non si sa dietro quello sguardo e dietro quel gesto chi c'è.

E si sentiva ridicola per tutte le volte che, con i suoi stupidi balbettii, aveva sprecato l'occasione di conoscerlo meglio. Aveva buttato via il tempo e l'opportunità per sentirlo parlare, raccontare, gioire o preoccuparsi.

Era stata estremamente egoista, non solo trattando sempre con sufficienza Chat ma anche e soprattutto relegando Adrien al ruolo di una bella foto da ammirare, appesa alla parete.

Era lei che non meritava lui e non viceversa.

 

Doveva dirgli qualcosa, ma cosa e in che modo?

 

"Sei sicuro che questa Marinette sia degna di te?" gli disse all'improvviso, freddandolo.

"Non potrebbe essere una ragazza egoista, superficiale che neanche si prende la briga di conoscerti? Come ha fatto a non accorgersi di tanto amore? Come ha fatto a non vedere quanta tenerezza c'è nella tua voce quando parli con lei? Credo che sia solo una persona estremamente egocentrica! Tutta rivolta a se stessa e per niente preoccupata dei bisogni degli altri! Se fossi in te, una cosi la lascerei perdere!"

 

Ma che stava facendo? Si remava contro? O voleva capire fino a che punto si spingesse l'affetto del ragazzo?

O forse era solo onesta con se stessa e sapeva di essere stata davvero cieca.

 

"Un ritratto del genere non le rende giustizia, mi dispiace Ladybug. Banalmente è una ragazza semplice e per niente maliziosa. Non è affatto egoista e lo dimostrano i suoi comportamenti quotidiani. E voglio utilizzare tutto il tempo che ho per migliorarmi e rendermi degno di lei anche se tu pensi che dovrei lasciarla perdere". rispose e poi rimase a guardarla per un po'.

Aveva gli occhi stranamente lucidi e sembrava immersa in chissà quali grevi pensieri.

 

Lui d'altro canto non stava meglio. La coccinella gli aveva messo una pulce nella orecchio.

Poteva esserci qualcosa che gli sfuggiva?

Quelle parole lo avevano turbato. Perché Ladybug voleva allontanarlo così spudoratamente da Marinette?

Rimase lì ancora in silenzio ma non era più intenzionato ad andarsene e non voleva che lo facesse lei. Sentiva ancora bisogno di chiarimento.

Allora, le chiese dolcemente se poteva rimanere ancora un po' con lui.

 

 

****

Angolo dell'autrice: Su, su, ancora un po' di pazienza. Nel frattempo godiamoci le riflessioni di Marinette/Ladybug e la confusione di Chat. E ricordiamoci sempre che sono due stupidini!(lo dico affettuosamente!!;-)). E che prima di rendere chiari e maturi i loro sentimenti hanno bisogno ancora di un po' di tempo.

A presto!

 
   
 
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