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Autore: Sarah_lilith    20/12/2017    1 recensioni
Sasuke conserva nel cuore quattro baci, anche se la sua memoria ne è piena zeppa.
Il punto è che quei quattro baci sono i pilastri della sua relazione con lo stupido dobe che ama, quindi li preferisce a qualunque altra cosa.
Volontà - Fame: perché tutto sa di miele e cioccolato
Disperazione - Guerra: un costante abbraccio di sangue
Brama - Malattia: passione che stravolge i volti
Grazia - Morte: la fine di una lunga vita
C'è un pò di tristezza (feeeeeelings, ho il cuore a pezzi) ma c'è anche gioia, imbarazzo, malizia e complicità. Amate la vostra soulmate come Sasuke ama Naruto.
[Sasunaru]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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The four kiss of the apocalypse

L’amore è come il fuoco: 
spesso vedono prima il fumo quelli che sono fuori, 
che le fiamme quelli che stanno dentro.

(Jacinto Benavente)

 

Volontà - Fame
Le ragazze del villaggio dicono che “quel bacio” è speciale, quasi magico, e deve essere condiviso con una persona altrettanto importante, perché non verrà restituito. Mentre si bisbigliano questi segreti arrossiscono e ridacchiano con le mani davanti alla bocca, come per nascondere le lebbra dalle occhiate altrui.
Il primo bacio Sasuke lo da senza volerlo.
I giorni della sua gloria e delle sue sconfitte non sono ancora giunti, sono una cosa così lontana nel tempo da sembrare un’altra vita, magari quella di qualcun altro. Tutto succede per caso: uno spintone nel momento sbagliato e il moro si ritrova d’un tratto a respirare il sapore di Naruto.
Miele e cioccolato.
Il dobe deve aver mangiato una di quelle stupide merendine ipercaloriche di cui va matto prima di precipitarsi in classe, e ne ha ancora qualche residuo sulla bocca. In altre circostanze Sasuke troverebbe quel sapore disgustoso, perché non ama le cose dolci, non ancora; ma sul momento è toppo stupito per rendersene conto.
Prova una sensazione strana allo stomaco, non dolorosa, più come un gorgoglio molesto che gli si arrovella sulle viscere e rischiai di soffocarlo. É un’emozione nuova, che non conosce, ma non spiacevole; vorrebbe che durasse di più. Si sente così affamato che potrebbe divorargli le labbra, a quell’idiota.
Era il suo primo bacio e il moro pensava sarebbe stata tutt’altra cosa. A dirla tutta era il primo bacio di entrambi, e Naruto è certo che non dimenticherà le urla delle ragazze furibonde ne lo sguardo di puro odio che Sakura e Ino gli rivolgono. Se li sente addosso durante le lezioni, senza sapere di essere osservato anche da un paio di iridi nere come la pece.
Non ne parlano più, l’episodio sembra essere stato cancellato di comune accordo, ma non si può ristabilire la purezza. Come un corpo ferito, guarendo, conserva le sue cicatrici, anche l’anima intrappola e tiene per se le emozioni che non vuole dimenticare.
Sasuke assapora con la punta della lingua il gusto dolciastro che gli è rimasto sulle labbra; sorride.

Disperazione - Guerra
Il sangue che gli scorre pulsando nelle vene non è niente in confronto a quello che gli ricopre i vestiti e la pelle. Se fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto si potrebbe dire che sembra appena uscito da un mattatoio, ma la situazione è ben più seria.
Missione conclusa, nemici morti e tanta stanchezza in corpo: ormai è un’abitudine.
Mentre zoppica lentamente verso la fine del tunnel e le narici gli bruciano per l’odore troppo forte dei cadaveri, viene scosso da un conato di vomito. Appena uscito dalla grotta deve chiudere gli occhi e coprirsi il viso con il braccio sano per la troppa luce; dio quanto odia il sole.
Ancora prima che possa guardarsi intorno e ispezionare la zona sente un fruscio e uno scalpitio di piedi tra l’erba, seguito da un singhiozzo secco, quasi bloccato sul nascere. In un attimo si ritrova racchiuso in una stretta soffocante, circondato da un paio di braccia familiari e costretto col viso contro un collo ambrato. Solo l’odore rassicurante del suo compagno lo fa tranquillizzare; lo riconoscerebbe tra mille.
Ed è mentre si fa cullare in quell’abbraccio caldo che succede l’impensabile: le mani di Naruto gli afferrano forte le spalle e allontanano i loro corpi abbastanza da permettergli di guardarsi negli occhi. Poi non capisce più cosa l’altro abbia in mente.
Il biondo non esita neppure un attimo, preme le sue labbra rosse su quelle secche di Sasuke e gli passa la lingua sull’arco di cupido, in un goffo tentativo di bacio alla francese. L’Uchina è così stupito che si aggrappa alla casacca arancione dell’altro e gli da libero accesso alla sua bocca, socchiudendo gli occhi scuri in un gesto che esprime tutta la sua fiducia.
Il bacio non dura molto, ma lascia entrambi col fiato corto e gli occhi lucidi, per il piacere o il sollievo non lo sanno nemmeno loro. L’occhiata che gli rivolge Naruto gli infiamma le gote e lo costringe ad abbassare lo sguardo, imbarazzato da tutte le emozioni che legge dentro quel celeste così speciale. Se continuano così scoppierà una guerra di sentimenti inespressi nella quale nessuno dei due vincerà.
Finiranno bruciati tutti e due.

Brama - Malattia 
Come siano finiti distesi sul letto di casa Uzumaki, Sasuke non lo sa.
É troppo preso nell’esplorare febbrilmente la schiena del biondo con i polpastrelli per interessarsi a qualunque altra cosa non siano gli ansiti sconnessi dell’amico. Attende da troppo quel momento, non ha più il minimo controllo di se e delle sue pulsioni. Le loro maglie sono state praticamente strappate non appena varcata la soglia di casa e i pantaloni sono dispersi tra le scale e il corridoio della zona notte.
Non è la prima volta che si ritrovano impazienti di fare l’amore, ma di sicuro tutta quella passione brutale è una novità. Sembrano presi da una smania incontrollabile, e Sasuke si domanda se ce la faranno ad arrivare al materasso.
Il bacio in cui lo sta coinvolgendo Naruto comprende bocca, denti, lingua e probabilmente anche tonsille, ma non ha decisamente nulla di cui lamentarsi. La passione che ci impiega è talmente tanta che sente un rivolo di saliva scorrergli sul mento, per essere prontamente fermato dall’Uzumaki, che gli passa la lingua dalla mandibola alla gola in un’unico, lento gesto.
Questa volta è lui a soffocare un gemito mordendosi la lingua e, quasi per vendetta, gli conficca le dita nelle spalle abbronzate, piantandogli le unghie sottili nella pelle. In risposta l’altro gli morde il labbro inferiore fino a macchiarsi la lingua di sangue.
Il bacio non ha conclusione, si protrae oltre il tempo, accompagnando i due amanti in tutta la durata dell’amplesso. C’è quando le mani di Naruto percorrono a palmo aperto lo stomaco latteo del moro, c’è quando Sasuke serra con passione i denti sulla gola del biondo, c’è quando l’Hokage si aggrappa ai capelli corvini dell’altro e affonda il viso tra le ciocche scure, respirando il loro odore, e c’è anche alla fine, quando entrambi vengono col nome dell’altro mormorato tra le loro bocche dischiuse.
La febbre che gli infiamma le vene è folle, malata e corrosiva, ma nulla gli impedisce di proseguire sull’orlo di quel baratro sul quale, ormai, camminano da anni.

Grazia - Morte
Alla fine di un percorso, il vincitore si aspetta un premio degno della fatica che ha compiuto.
Sasuke è convinto che, tutto sommato, la vita sia il percorso più difficile e allo stesso tempo più piacevole da affrontare. Nella sua lunga vita ci sono stati momenti brutti, strazianti e dolorosi, ma anche molte esperienze e ricordi felici. Se l’è goduta, tutto sommato, quell’avventura.
Però è spaventato, in cuor suo, perché ha molto da perdere ora che è troppo stanco per alzarsi dal letto. É terrorizzato dall’idea di non sapere cosa succederà una volta chiusi gli occhi: potrebbe non rivedere più Naruto, e non crede di essere abbastanza forte per sopportarlo.
Sospira piano, affaticato dagli acciacchi che la vita da ex-ninja gli ha riversato sulla schiena tutti in un colpo. Il braccio mancante gli duole sempre un pò, ma il vero problema sono le articolazioni: a volte gli sembra di avere piombo fuso tra le ossa, talmente bruciano.
Eppure, nonostante i dolori che si porta dietro, sbuffa voltando la testa di lato senza esitare. Naruto è al suo fianco da giorni, tenendogli la mano anche lui sfinito e ormai quasi sconfitto dalla vecchia incappucciata. Mantiene il suo solito sorriso idiota, comunque.
Sembra quasi che il destino, unico vero artefice delle vite di tutti, li voglia sottrarre a questo mondo insieme, per non dividerli nemmeno nella morte. Il dolore sul loro viso, però, è innegabile; hanno perso prima Kakashi e Tsunade, smarriti ormai dieci anni prima, poi era toccato a Gaara, vinto da un morbo misterioso, e poi Ino, Sakura, Sai, Hinata e perfino Shikamaru.
I loro cuori paiono più distrutti dei loro corpi, ma almeno sono ancora insieme. Però il dubbio preme sui polmoni di Sasuke come un macigno, non può ignorarlo, quindi si obbliga a parlare.
“Ho paura”
“Di cosa, teme?”
“Di lasciarti. Non posso accertarmi di esserti al fianco nella prossima vita; tu sei più del mio premio finale”
“In quel caso ti troverò io, non preoccuparti”
“Naruto…”
E a questo punto il biondo, con l’infinita pazienza che gli ha permesso di affrontare una vita intera con Sasuke senza ucciderlo o uccidersi, si alza dal cuscino quanto basta per stampargli un dolce bacio asciutto sulla fronte.
Che Dio si tenga i suoi cherubini; lui, il suo angelo biondo con gli occhi azzurri, c’è l’ha da una vita.

 

ANGOLINO D’AUTRICE
Spiego un pochino per chi non avesse compreso il titolo: è un riferimento ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse: Carestia (o Fame), Guerra, Malattia (o Pestilenza) e Morte. Sono coloro che, dopo l’annuncio delle Trombe dell’Apocalisse (Owari no Seraph :3) e delle Campane della Fine (è solo una delle versioni, perché ce ne sono a bizzeffe) arriveranno sulla terra e metteranno fine all’umanità. Purtroppo sono solo i precursori di eventi ancora più terribili che Dio scatenerà sulla terra verso il gran finale.

1. Pestilenza (a volte fuso con la figura dell’Anticristo) è in sella ad un cavallo bianco, impugna un arco, indossa una corona e “porta la vittoria” contro coloro che gli si oppongono.

2. Guerra (a volte detto anche Discordia) cavalca un destriero rosso e toglie la pace agli uomini con la sua grande spada (o alabarda).

3. Carestia (Malattia o altre conseguenze della guerra) sta su uno stallone nero, con una bilancia vuota in mano per simboleggiare la povertà.

4. Morte giunge su un cavallo giallastro (o verdastro) portandosi dietro l’Ades, ovvero gli Inferi, con tutti i suoi mostri e i suoi demoni. Non ha armi; non gli servono, fidatevi.

Detto questo: non so perché ho scelto di fare una cosa simile, ho avuto un ispirazione ed eccomi qua. Scrivendo Morte ho pianto, singhiozzato e mi sono dovuta fermare per non bagnare il computer. La disperazione, proprio.
Baci a tutti, Sarah_lilith

 
   
 
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