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Autore: Echocide    21/12/2017    3 recensioni
{Questa storia fa parte della Quantum Universe Saga}
25 capitoli in attesa del Natale.
25 momenti per i personaggi di Miraculous Heroes.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quantum Universe'
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Titolo: Miraculous Christmas
Personaggi: Un po' tutti
Genere: slice of life, generale
Rating: G
Avvertimenti: oneshot, what if...?, raccolta
Wordcount: 782(Fidipù)
Note: Un po' in ritardo ma eccomi qua a recuperare i capitoli persi di Miraculous Christmas (vi informo che sia oggi che domani ci sarà un doppio appuntamento con la raccolta), purtroppo negli ultimi giorni mi sono sentita male e...beh, ho fatto ciao ciao al mondo e sono andata a fare una giratina nel regno dei morti! Scherzi a parte, ecco qua un nuovo capitolo con il prompt Dono e non dico altro, passando subito alle classiche e consuete informazioni di servizio: vi ricordo la pagina facebook per rimanere sempre aggiornati e ricevere piccole anteprime dei capitoli e dei miei scleri randomici e anche il gruppo facebook dedicato a Miraculous, gestito con kiaretta_scrittrice92. Per tutti gli altri miei account social vi rimando ai link nel profilo.
Infine vi ringrazio tantissimo tutti per il fatto che leggete, commentate e inserite le mie storie in una delle vostre liste.
Grazie mille!

 

Sospirò, infilando le mani in tasca e guardando il ragazzo vicino a lui che teneva lo sguardo completamente rivolto verso la vetrina e senza considerare nient’altro che l’oggetto che aveva davanti a sé: «Per quanto pensi di fissarlo ancora?» domandò Jérèmie, guardando anche lui il carillon: quattro cavalli bianchi con i rifinimenti oro e rosa erano fissati alla piattaforma rotante della piccola giostra, anch’essa completamente tinta di rosa e bianco, con qualche dettaglio in oro.
Una vera esaltazione del colore, secondo i canoni di Jérèmie.
Il dono perfetto per qualcuno.
Thomas ignorò la domanda che gli aveva fatto, facendolo sospirare mentre tornava a fissare la folla che assediava il corridoio del centro commerciale: non erano gli unici che si erano lanciati negli ultimi acquisti o che, come nel caso del suo amico, si erano complessati nel trovare il regalo ideale per qualcuno: «Sai penso che a…» si fermò, incontrando con lo sguardo una figura familiare fra la moltitudine di facce sconosciute: «Manon!»
Avrebbe voluto ridere, mentre osservava con la coda dell’occhio Thomas irrigidirsi e balzare su, mentre si metteva davanti la vetrina in modo da coprire il carillon e guardare la ragazzina che li salutava da poco lontano: possibile che quell’idiota del suo amico non si accorgesse dell’espressione palesemente idiota che gli si spalmava in faccia ogni volta che la vedeva? O del sorriso luminoso che piegava le labbra di Manon e le irradiava anche lo sguardo?
Poteva capire quando si guardavano in cagnesco, nonostante per lui fosse stato palese fin dall’inizio l’attrazione reciproca fra i due, ma adesso!
Andiamo, adesso era palese all’intero universo!
L’avevano scritto in faccia.
«Ciao» Manon si fermò a un passo da loro, scostandosi la sciarpa dal volto e sorridendo piena di allegria: un’espressione che Jérèmie le vedeva di rado a scuola, forse perché troppo stressata dalle angherie di Noemie per rilassarsi a modo, cosa che invece sembrava aver fatto in quei pochi giorni di vacanza: «Siete…»
«A prendere gli ultimi regali» rispose Jérèmie, dando una gomitata a Thomas e cercando di riscuoterlo dal suo torpore: «Vero, Thomas?»
«Eh? Cosa? Ah sì. I regali.»
Che qualcuno lo salvasse dagli idioti innamorati…
«Anche io» Manon si voltò verso la donna, rimasta poco lontana, e Jérèmie sbatté più volte le palpebre, rendendosi conto che lì per lì non aveva conosciuto il volto di TVi: la donna indossava degli enormi occhialoni neri ma questo non impediva il riconoscimento dei lineamenti del viso, ma nonostante questo sembrava che in pochi riconoscessero la donna.
«Tua madre va a giro così tranquilla?»
«Cosa?» domandò Manon, voltandosi e ridacchiando appena, annuendo con la testa: «Ah sì. Dice sempre che la gente non si aspetta di vedere un volto noto per strada e quando se ne accorge…» si fermò, scuotendo la testa: «Beh, è troppo tardi.»
«Oh. Capisco.»
«In effetti è vero.»
«Anche Adrien lo dice.»
Oh, finalmente l’idiota si era ripreso.
«Vero?» domandò Manon, battendo le mani e indicando Thomas con gli indici: «Marinette si chiede sempre come sia possibile.»
«Marinette è caso a parte.»
«Adrien dice sempre che anche lei non l’ha riconosciuto subito e Marinette, ovviamente, inizia a dire il contrario» Manon si fermò, chinando la testa e sorridendo appena, rialzando poi lo sguardo e fissando prima uno e poi l’altro: «Allora? Come sta andando la ricerca dei regali?»
«Se qualcuno si decide, saremmo alla fine.»
«Io non…»
«Manon!»
La ragazzina si voltò, vedendo sua madre farle cenno con la mano e lei annuì, alzando un dito e poi voltandosi verso loro due: «Scusatemi, mamma ha poco tempo e volevamo prendere alcune cose prima di…beh, prima che lei torni al lavoro: ha in mente un progetto su uno speciale sugli eroi di Parigi e sta diventando pazza per contattarli tutti e sette.»
«No problem!» dichiarò Jérèmie, ridacchiando: «Noi torniamo alla contemplazione. Vero, Thomas?»
«Un progetto su cosa?»
«Ti spiego poi» dichiarò Manon completamente rivolta a Thomas, sorridendo e indietreggiando: «Ci sentiamo, ok?»
«Ciao ciao, Manon» Jérèmie la salutò, voltandosi poi verso l’amico e fissandolo mentre rimaneva con la bocca leggermente spalancata, lo sguardo stralunato e le braccia abbandonate lungo i fianchi: «Senti, lo capisco che ti piace e tutto, ma non puoi fare ogni volta una scena simile.»
«Che scena? Piuttosto hai sentito dello…»
«Lo speciale sugli eroi di Parigi. Sì, sì. Conoscendo la tua fissa per i supereroi non solo lo guarderai in diretta ma te lo registrerai anche, per studiarti ogni minima affermazione» Jérèmie annuì con la testa, inspirando profondamente e indicando la vetrina alle loro spalle: «Ora puoi andare dentro e comprare quel carillon? Voglio andare a casa!»
«Pensi che…»
«E’ un dono perfetto per Manon! Va dentro e compralo.»
«Sicuro?»
«Vai dentro o ti ci spedisco a calci!»

 

   
 
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